Cita:
Sheenky ha scritto: Interessante...
Grazie quisquis
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
Di niente, è un piacere. Grazie a te per aver ricordato questo tema.
L'idea di una forza che "dorme" alla base della colonna vertebrale e che se opportunamente risvegliata possa condurre alla beatitudine ed alla libertà si ritrova in molte tradizioni anche diverse tra di loro.
Si riconosce a questa possibilità un suo potere fortemente liberatorio, ma anche una grande pericolosità se non si è adeguatamente preparati a riceverla. Di qui opportune pratiche psicofisiche, che possono durare anche decenni, anche tutta una vita, anche più vite se non si riesce in una sola vita. Non a caso si tratta di tradizioni ascetiche, dove per ascesi si deve intendere la concentrazione di forze per uno scopo, non ascesi nel senso mortificatorio che è venuto a prevalere in occidente. In questo campo non esistono scorciatoie ed il fatto che Evola ritenesse che per quest'epoca il tantrismo fosse particolarmente adeguato (a mio modo di vedere a ragione) non deve far dimenticare che sempre Evola riteneva queste pratiche adatte a pochi e molto pericolose.
Secondo altre tradizioni non indù tale forza, chiamata in modo diverso, partendo dalla base della colonna vertebrale e risalendo lungo di essa, dovrebbe presentarsi (opportunamente risvegliata e guidata) sotto forma di ondate di calore e piccoli shock elettrici alla base del cranio e via fin dentro cervelletto ed oltre, secondo una sequenza precisa di ghiandole e parti del corpo coinvolte. Si avverte che, se non ci si è adeguatamente preparati (non solo fisicamente), ci si può sentir mancare, con il che occorre interrompere il flusso, non si deve svenire, andare in trance o cadere in stati ridotti di coscienza; in questi casi occorre prendere precauzioni particolari; problema opposto è quello di coloro che si inebriano troppo della propria ritrovata energia; questo viene considerato un altro rischio di deviazione dall'obiettivo prefisso.
Tutta la questione non è semplice, ma rimanda ad una conoscenza della psico-biofisica dell'uomo che viene da molto lontano, cronologicamente parlando.