Coscienza, arte e creatività nel percorso evolutivo
e nella conoscenza del sè
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11/05/2011, 14:13

Riccardo Magnani ha scritto:

Ora vediamo se Shemsu_hor ci dà una mano con le immagini...


Eccone un paio (ho sistemato un po' i colori e stretto il campo dei due ritratti).

1) La famosa Cartolina di Vinci (senza torre dei conti Guidi) dalla Sala della Creazione di Palazzo Besta:
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2) I ritratti di Leonardo (Eraclito e Democrito) della chiesetta antistante Palazzo Besta:
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11/05/2011, 14:20

Riccardo Magnani ha scritto:
Un avviso ai naviganti: vi siete accorti, vero, che con il suo ultimo autogol,


Autogol? Vediamo...

Diego ci lascia una documentazione essenziale della cartografia antica?! Oronzio Fineo, cartografo di spicco tanto da ricevere il monopolio della rappresentazione cartografica nel XVI secolo, rimanda le sue conoscenze all'ambito neoplatonico in primis, e a quanto rappresentato da Bramante... vi dice niente tutto ciò?!?!


Sì, tutto ciò mi dice che di storia della cartografia tu non sai assolutamente NIENTE.

Primo, quella Fool's Map non può essere stata realizzata da Oronzio Fineo (Oronce Fine) perché è morto nel 1555. Nel planisfero infatti si leggono nomi geografici che comparvero sui planisferi solo nella seconda metà del Cinquecento, come Anian Regnum e Quivira Regnum localizzati nell'Alaska, o le Islas de S. Salomon (Isole Salomone) che vediamo nel Pacifico, scoperte da Alvaro de Mendana nel 1568.

Il nome Orontius Fineus che compare in alto a sinistra è probabilmente uno dei diversi scherzi contenuti in quel disegno che non a caso è a forma di testa di giullare e che risale sicuramente alla fine del Cinquecento proprio per il tipo di raffigurazione cartografica (ma purtroppo di questo argomento, lo ripeto, tu non sai niente).

Secondo, sei partito in quarta babelando di neoplatonismo senza accorgerti che tutte le frasi che compaiono in diversi punti di quella Fool's Map non hanno niente a che fare col neoplatonismo ma sono tratte dalla Bibbia o da classici latini e riguardano senza eccezioni la "vanità" (che sarebbe meglio tradurre inutilità o insensatezza) e la pazzia:

Ecclesiaste (Quoelet):
Vanitas, vanitatum, et omnia vanitas (Vanità delle vanità... tutto è vanità)
Stultorum infinitus est numerus (Il numero degli stolti è infinito)

Geremia:
Stultus factus est omnis homo a scientia (Ogni uomo che non usa bene la scienza diventa stolto)

Salmi:
Universa vanitas omnis homo vivens (Tutti gli esseri umani sono pura vanità )

Dalle Satire di Persio Flacco:
O curas hominum, O quantum est in rebus inane (O preoccupazioni degli uomini! Quanta inutilità c'é nelle loro cose!)

Dalle Storie Naturali di Plinio il Vecchio, Libro II, Cosmologia:
Haec est materia gloria nostrae, haec sedes. hic honores gerimus, hic exercimus imperia, hic opes cupimus, hic tumultuamur humanum genus, hic instauramus bella etiam civilia, mutuisque caedibus laxiorem facimus terram! (Nient'altro è la Terra nell'universo, questa è materia della nostra gloria, qui abitiamo, qui vantiamo onori, qui esercitiamo poteri, qui desideriamo ricchezze, qui ci agitiamo, qui intraprendiamo anche guerre civili e con le reciproche stragi rendiamo la Terra più spaziosa).

O caput elleboro dignum (la testa del giullare è degna dell'elleboro, pianta che secondo il poeta latino Orazio serviva a curare la pazzia)

Ti saluto con la frase di Lucio Anneo Cornuto contenuta nelle orecchie del giullare in quella Fool's map:
Auriculas asini quis non habet (Chi non ha le orecchie d'asino?)

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Alta definizione: http://cartanciennes.free.fr//maps/monde_fou.jpg

Democritus Abderites deridebat, Heraclites Ephesius deflebat, Epichthonius Cosmopolitus deformabat. (Democrito di Abdera lo ha deriso, Eraclito di Efeso lo ha compianto, Epichthonius cittadino del mondo lo ha deformato.)
Ultima modifica di Trystero il 11/05/2011, 14:35, modificato 1 volta in totale.

11/05/2011, 14:25

..pensavo di aver fantasia io, ma vedo che mi superi


calmaaaa abbi fede avrai le tue spiegazioni in guerra si gioca di tattica aspetta e vedi!

11/05/2011, 14:27

O forse sei tu che nulla sai di neoplatonismo, caro mio.... e di come la chiesa abbia fatto di tutto per demolirlo (non ultimo, la più volte citata Disputa del Sacramento di Raffaello).

Spiritualità e materialità... Eraclito e Democrito... ah Diegooooooooo... ripijate!!!!!

Te l'avevo detto che non sapevi che era quella stampa... ahahahah....

shemsu_hor@ poli... anche Snefre ha sottolineato...

Posti anche il "grigio" cinquecentesco, per favore?!
Ultima modifica di Riccardo Magnani il 11/05/2011, 14:30, modificato 1 volta in totale.

11/05/2011, 14:36

Disputa del sacramento...

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Che ha?Dio col globo in mano...
Ultima modifica di kore il 11/05/2011, 14:39, modificato 1 volta in totale.

11/05/2011, 14:40

Ma come che ha, Kore... l'ho già detto 1.000 volte...

1001, allora...

Commissionato a Raffaello per attestare la supremazia del cattolicesimo sul neplatonismo, pone Leonardo (inedito ciò) ben due volte: vicino all'altare, con ditino alzato, e al livello sotto Dio, descritto essere David.

Sotto, a sinistra, Bramante.

Nel complesso, di nuovo, Eraclito e Democrito, stesso tema che si ripete, stesso tema, peraltro, del dipinto nella chiesetta di Teglio, che shemsu_hor ha gentilmente convertito.

Spiritualità e materialità... stessa cosa espressa dalla Fool's Map, che Diego finge di non cogliere...

11/05/2011, 14:48

"Nonostante tutto questo sarà necessario accennare a qualche possibile fonte d’ispirazione che ha guidato il pittore nell’ideazione della sua opera che, essendo allegorica e quasi un tableau vivant richiede uno sforzo di comprensione, ma senza tentativi di spingersi troppo oltre nella traduzione in un linguaggio diverso da quello visivo. L’aspirazione a “spiegare” diventerebbe facilmente un esercizio di scrittura, in cui chi possiede l’enciclopedia personale e l’erbario più vasti farebbe maggior sfoggio di rimandi letterari o iconografici, ma renderebbe un brutto servizio a Botticelli trasformandolo in un illustratore di testi, o di tesi, altrui. Come se avesse voluto, più che adoperare l’arte sua, rendere visivamente opere complesse di Marziano Capella, di Dante, di Marsilio Ficino, di Poliziano (e, tramite quest’ultimo, di Lucrezio, Ovidio, Virgilio) o le teorie dei circoli filosofici fiorentino-medicei o di quelli pitagorici-ermetici. E come se, per l’osservatore di un simile quadro, tutto l’interesse andasse rivolto alle sue citazioni, allusioni e reminiscenze. Ma perché Botticelli non avrebbe potuto parlare “in chiaro”? Di certo aveva i suoi riferimenti culturali e viveva in un momento storico in cui il mito greco veniva trasportato in un’allegorica humanitas cristiana, ma non è detto che sia riuscito o abbia voluto esplicitare la “morale” della sua favola. Il suo compito era dipingere, e lo faceva egregiamente. A noi piacerebbe guardare la Primavera partendo da qualcosa che, una volta percepito, diventa eclatante, un quadro nel quadro: la ricchezza di fiori, piante e motivi floreali. Se riusciamo a staccare gli occhi dalla Grazia di sinistra, detta anche Bellezza, ammesso che non sia Carità o Speranza. Non parleremo delle Nozze di Mercurio e di Filologia di Marziano Cappella; per le teorie sull’amore di Marsilio Ficino ricordiamo l’allegoria del sentimento che da passionale e carnale (Zefiro e Clori-Flora) diventa intellettuale e contemplativo in virtù dell’influsso delle Grazie e di Venere-Humanitas, col loro insegnamento umanistico. Una lettura “cristiana” vede nel quadro le tre fasi del viaggio umano sulla Terra: il violento ingresso nel mondo (Zefiro), il cammino nel Giardino Terrestre e l’ascesa al cielo (Mercurio)."

l’elleboro cura la follia d’amore (per Marsilio Ficino).

ovviamente, poteva Leonardo sottrarvisi?!?! noneeee... ahahah

AMORE, inteso alla Dante, o alla Leonardo, o alla moda dei Fedeli d'Amore, Diego!!!!!!!

ahahah... fermati che è meglio, va!!
Ultima modifica di Riccardo Magnani il 11/05/2011, 14:53, modificato 1 volta in totale.

11/05/2011, 14:50

Auriculas asini quis non habet (Chi non ha le orecchie d'asino?)

cuoghi permettimi , non e che hai molta dimestichezza con spiritualita' ed esoterismo [:D]


a proposito di asini ASINUM ASINUS FRICAT te ne intendi di asini?

11/05/2011, 15:00

Snefre@ forse intendevi dire che Diego ha sbagliato due volte, nel postare e nel non saper replicare?!

;-)

11/05/2011, 15:03

sicuramente te ne intendi visto che hai sbagliato 2 volte
a postare
e a rimediare malamente
asinum asinus fricat

11/05/2011, 15:07

Snefre@ forse intendevi dire che Diego ha sbagliato due volte, nel postare e nel non saper replicare?!


ESATTO MI RIFERIVO PROPRIO A CUOGHI [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:p] [:p] [:p] [:p]
Ultima modifica di SNEFRE il 11/05/2011, 15:13, modificato 1 volta in totale.

11/05/2011, 17:18

Altra puntata sulla relazione Leonardo/Eraclito e sulla relazione Leonardo/acqua (qua i conoscitori di simbologia alchemica ed esoterica son pregati di intervenire):

LEONARDO DA VINCI, COME L'ACQUA DE' FIUMI
La centralità dell'uomo si manifesta anche nella concezione del tempo, che non è uno scorrere esterno e oggettivo, ma è riferito al soggetto che lo “percepisce”.

Leonardo da Vinci, Pensieri, 35 (Tr. 34 v)

L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Cosí il tempo presente.

(L. da Vinci, Scritti letterari, Rizzoli, Milano, 19914, pag. 68)

Come Eraclito, Leonardo si avvicina a un fiume. Il filosofo greco lo fa per porci di fronte all'eterno divenire delle cose, per toglierci ogni illusione sulla possibilità di cogliere qualcosa “che permane”, una forma di Essere che sia diversa dal divenire: il lógos (la ragione) dell'uomo può solo conoscere il fluire ininterrotto governato da un Lógos divino che annulla le differenze e rende uguali il nascere e il morire, il vecchio e il giovane. Anche Leonardo vede che nel divenire del mondo, come nello scorrere di un fiume, i contrari possono coincidere e che ogni fine è anche un inizio. Ma l'artefice di questa unificazione è l'uomo che riesce a trasformare la fine nell'inizio, a strappare dal passato ciascun istante della propria vita per proiettarlo nel futuro: il presente non è quindi il monotono trascorrere dal futuro al passato, ma è la capacità dell'uomo di sottrarsi al nulla, di trattenere il fiume che scorre, di abbracciarlo in ogni istante tutto, dalla foce alla sorgente.

Un pò lo stesso significato espresso dall'Uroboro ... lo stesso Uroboro segnato sopra l'Ultima Cena di leonardo, costituito da 8 frammenti di erbe diverse... a simboleggiare la perfezione!!!!!!!!

E che c'è sopra quell'Uroboro dell'Ultima Cena?!?! La torre de li beli miri... la Torre che sovrasta Teglio!!!!!!!!!!!!!!!!

Diego, che vuoi?!?! anche un DVD di Leonardo che dipinge?!?!

L'acqua è dea della vita... l'acqua che scorre, l'utlima e la prima... la reincarnazione...

E che è l'acqua nella simbologia esoterica?! la M... la 13a lettera dell'alfabeto ebraico... la creazione!!!!

Ora, vogliam vedere quante M ci sono nella sala della creazione di Teglio?!?!

Vogliam vedere quanti caducei?!?!

"L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene". L'alfa e l'omega... l'uroboro... il TUTTO e ... UNO!!!!!

Iniziamo a capire che c'è rappresentato a Teglio, signori miei?!?!

M = vita
cardellino=anima
caduceo=dna

ecco il ciclo ininterrotto della vita!!!!!!!!

Perchè il cardellino (o pettirosso)?
secondo la leggenda ebrea, quando i cardellini moriranno nascerà colui che è senza anima e il mondo finirà.

Maestro Snefre, vado bene così?!?!

E appena shemsu_hor ci supporterà, vedremo anche colui che fa il minestrone a teglio... e allora capiremo tante altre cose di quel palazzo!!!
Ultima modifica di Riccardo Magnani il 11/05/2011, 17:40, modificato 1 volta in totale.

11/05/2011, 17:34

sempre.!!!!!!!!!! [:D]

11/05/2011, 18:36

Finalmente la famigerata cartolina!

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Leonardo QUELLO?

Quello secondo Magnani l'avrebbe dipinto LEONARDO?

E a parte l'impossibile attibuzione a Leonardo, con quale veduta di Vinci nel Quattrocento l'avrà confrontato per poter dire che si tratta di Vinci nel Quattrocento e non dello schizzo di un paesaggino di fantasia? Oltretutto senza la caratteristica torre che all'epoca c'era già.

Magnani ha scritto in un messaggio di qualche giorno fa: "una veduta di Vinci, omettente la torre dei conti Guidi"

Omettente? E' comodo... la torre, l'unico elemento che avrebbe permesso di identificare con una certa sicurezza Vinci è sparita, un complotto sicuramente. Ah, no... mi ricordo... Magnani ha scritto che Leonardo non l'ha dipinta perché i Guidi sarebbero stati "avversi ai Medici"...
Ma quando? i Guidi vendettero definitivamente il castello di Vinci a Firenze (che all'epoca era un Comune governato da un Podestà) nel 1273, due secoli prima della nascita di Leonardo, quando i Medici non facevano altro che commercio di lana. Il paese da allora rimase in mano ai fiorentini, e il castello da quella data divenne la sede del rappresentante in loco della città dominante, diventando nel 1372 sede di Podesteria e in seguito è sempre stato un possedimento fiorentino.

Cosa gliene poteva fregare a Leonardo delle controversie duecentesche tra i conti Guidi e il Comune di Firenze? che senso avrebbe avuto dipingere una veduta di Vinci in un Palazzo in Valtellina, ma senza la torre del suo paese che da più di duecento anni apparteneva a Firenze?

Se queste sono le prove principali chissà che risate le altre...
Ultima modifica di Trystero il 11/05/2011, 18:36, modificato 1 volta in totale.

11/05/2011, 20:17

Beh comunque quello lì non è certo un paesaggio alpino (consiglio a tutti una gita, ci sono panorami mozzafiato in qualsiasi stagione)...
...poi c'è quella specie di felce (mai vista, magari cresce in toscana) che ha una forma curiosa.

Mah...
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