22/09/2011, 20:38
22/09/2011, 20:41
22/09/2011, 20:47
22/09/2011, 20:59
22/09/2011, 21:11
22/09/2011, 21:25
Messaggio di Fuoco e fiamme
Se ne sta già parlando?
23/09/2011, 09:07
23/09/2011, 12:34
Pianetamarte2010 ha scritto:
Le teorie più accreditate parlano di asteroide, eruzioni vulcaniche, riscaldamento globale, insetti, alieni, essere umano evoluto con tanto di tecnologia, eccessive flatulenze degli stessi dinosauri, .... e c'é chi dice che ... non si sono ancora estinti.
Comunque a parer mio le cause, forse, sono più di una.
23/09/2011, 14:00
byrus ha scritto:Pianetamarte2010 ha scritto:
Le teorie più accreditate parlano di asteroide, eruzioni vulcaniche, riscaldamento globale, insetti, alieni, essere umano evoluto con tanto di tecnologia, eccessive flatulenze degli stessi dinosauri, .... e c'é chi dice che ... non si sono ancora estinti.
Comunque a parer mio le cause, forse, sono più di una.
Che centrassero gli alieni o una civiltà tecnologica umana nonl'ho mai sentito, queste sono para-teorie...
23/09/2011, 14:44
12/09/2012, 21:48
Risolto il mistero sulle cause dell’estinzione di massa di fine Cretaceo
La biosfera terrestre nelle ultime centinaia di milioni di anni è stata periodicamente soggetta a traumi che hanno provocato estinzioni di massa più o meno catastrofiche. La peggiore ebbe luogo poco più di 251 milioni di anni fa, l’estinzione di massa del Permiano–Triassico (P–Tr), nota in inglese anche come il Great Dying, che fece da limite tra il periodo geologico Permiano e il Triassico. Fu il più grave evento di estinzione di massa che si sia mai verificato sulla Terra negli ultimi 300 milioni di anni, con la scomparsa di oltre il 90% delle specie marine e del 70% delle specie di vertebrati terrestri; fu l’unica estinzione di massa nota di insetti. Nonostante le molte ipotesi fatte, la causa di questa catastrofe globale rimane ancora un mistero.
Le idee sono invece più chiare riguardo all’estinzione del Cretaceo-Terziario (K-T), verificatasi poco più di 65 milioni di anni fa, quando all’improvviso scomparvero dalla faccia del nostro pianeta circa il 75% di tutte le specie viventi, compresi i dinosauri. Le due ipotesi più accreditate sulle cause di questa catastrofe sono un repentino aumento dell’attività vulcanica e l’impatto di un grande asteroide, ma da tempo circolava la tesi che, in realtà, in un breve lasso di tempo (su scala geologica) si fossero verificate due estinzioni di massa.
Quest’ipotesi è stata ora confermata da un gruppo di ricercatori della University of Washington, che hanno esaminato ricchi depositi di fossili che si trovano sull’isola Seymour, in Antartide: la grande estinzione di fine Cretaceo, che ha segnato la fine dei dinosauri fu preceduta di pochissimo, da un’altra estinzione che colpì prevalentemente le specie marine e fiaccò gran parte dell’ecosistema?
La grande estinzione di fine Cretaceo che ha segnato la fine dei dinosauri fu preceduta poco prima da un'altra estinzione che colpì prevalentemente le specie marine e fiaccò gran parte dell'ecosistema. (NASA)
La prima delle due estinzioni fu innescata da una gigantesca e lunghissima eruzione vulcanica avvenuta in una regione corrispondente all’attuale India, che iniziò fra 300.000 e 200.000 anni prima dell’impatto dell’asteroide di Chicxulub e proseguì a fasi alterne per circa 100.000 anni. L’eruzione finì col riempire l’atmosfera sia di polveri e aerosol, in grado di schermare la luce solare e causare periodi di freddo intenso, sia di anidride carbonica e altri gas serra, responsabili di periodi con un innalzamento notevole della temperatura globale.
Thomas Tobin, uno degli autori della scoperta, mentre è intento a scavare una grande ammonite sull’isola Seymour, in Antartide. (Thomas Tobin/University of Washington)
Questi sbalzi furono deleteri per numerose creature marine, i cui residui fossili sono particolarmente abbondanti nei ricchi giacimenti antartici. Attraverso analisi magnetostratigrafiche, che collocano temporalmente i fossili sulla base di come era orientato il campo magnetico terrestre durante la loro sedimentazione, i ricercatori hanno ricostruito in dettaglio gli effetti di quella prima estinzione, separandola da quella prodotta successivamente dall’impatto dell’asteroide e concludendo che quest’ultimo ha di fatto dato il colpo di grazia a un ecosistema già gravemente indebolito. I dinosauri sarebbero quindi sopravvissuti alla prima estinzione, ma non resistettero alle conseguenze dell’impatto dell’asteroide che dette origine al cratere di Chixchulub, nel nord dello Yucatan (Messico).
Fonte
Fonte originale
13/09/2012, 09:03
16/09/2012, 00:54
16/09/2012, 04:01
26/02/2015, 01:42
È stata la materia oscura a spazzar via i dinosauri?
Ogni tanto (dove per tanto si intendono circa 30 milioni di anni), sul nostro pianeta una catastrofe naturale causa l’estinzione di un gran numero di specie di esseri viventi. A volte si tratta dell’impatto di oggetti extraterrestri sulla superficie della Terra, come ad esempio l’asteroide che, precipitato vicino allo Yucatan in Messico, avrebbe posto fine all’esistenza dei dinosauri, circa 66 milioni di anni fa. Altre volte, il processo è meno immediato, e consiste in prolungati periodi di disordini geologici che includono, ad esempio, eruzioni vulcaniche in grado di soffocare intere regioni del nostro pianeta.
Nonostante l’apparente diversità tra questo tipo di catastrofi, esse avvengono sempre in un ciclo che dura tra i 26 e i 30 milioni di anni. E le coincidenze non finiscono qui: lo stesso intervallo di tempo è infatti impiegato dal nostro sistema solare per attraversare il piano della nostra galassia, la Via Lattea. Alcuni scienziati hanno cercato di mettere insieme questi elementi in uno studio, pubblicato su Monthly Notices of Royal Astronomical Society, in cui essi suggeriscono che le nubi di polvere e gas che popolano la galassia, e che il Sistema solare deve attraversare durante il suo moto, potrebbero essere responsabili per il disturbo delle orbite di alcune comete, rendendole più propense alle collisioni con i pianeti. Ma non solo: secondo gli scienziati, il principale responsabile del fenomeno sarebbe la materia oscura.
“È sempre stato un mistero, come gli impatti di oggetti extraterrestri possano causare effetti geologici a lungo termine,” ha commentato Michael Rampino, autore principale dello studio: “Ma la materia oscura potrebbe innescare questi impatti e e gli sconvolgimenti geologici allo stesso tempo.”
Ma cos’è la materia oscura? Nemmeno gli scienziati ne sono ancora molto sicuri. Della sua presenza, provata dall’attrazione gravitazionale che essa esercita sugli oggetti nello spazio, essi però sono certi e, secondo i calcoli, ogni anno luce quadrato di spazio conterrebbe almeno una massa solare di materia oscura (di fatto inosservabile in quanto essa non emette radiazione elettromagnetica). Queste nubi di materia oscura, invisibili ma in grado di esercitare attrazione gravitazionale, potrebbero quindi essere in grado di perturbare le orbite delle comete che popolano il nostro Sistema solare, orientandole verso il centro del sistema solare, dove è più probabile che esse impattino la Terra.
Ma, secondo Rampino, questo non sarebbe tutto: la materia oscura potrebbe avere un effetto diretto anche sul nostro pianeta. Mentre il Sistema solare attraversa questa nubi di particelle in orbita attorno al centro galattico, alcune di esse verrebbero catturate dalla gravità terrestre, fino a raggiungere il nucleo del nostro pianeta, dove, interagendo con normali particelle di materia, esse rilascerebbero energia che viene trasformata in calore. “Nel tempo che il Sistema solare impiega ad attraversare il piano galattico, le interazioni con la materia oscura potrebbero alzare la temperatura del nucleo terrestre di centinaia di gradi celsius,” ha spiegato Rampino, aggiungendo che il calore così generato impiegherebbe milioni di anni per raggiungere la superficie della Terra e sarebbe in grado di causare eruzioni vulcaniche, inversioni del campo magnetico e cambiamenti nei livelli del mare capaci di alterare il clima globale.
Dennis Kent, geofisico del Lamont-Doherty Earth Observatory di Palisades, ha spiegato quanto l’idea che la materia oscura sia responsabile di questi cambiamenti geologici sia intrigante: “Una sola fonte di disordine ambientale potrebbe essere tollerabile, ma insieme potrebbero provocare un cambiamento troppo grande da sostenere per gli ecosistemi”.