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 Oggetto del messaggio: Herschel compie la sua prima osservazione
MessaggioInviato: 11/07/2009, 12:48 
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Dopo le prime immagini inviate a terra il mese scorso dal telescopio spaziale europeo Herschel, il più grande e potente telescopio spaziale ad infrarossi che sia mai stato lanciato nello spazio, ecco adesso qualcosa di ancora più strabiliante.

Herschel ha compiuto le prime osservazioni di test del cosmo utilizzando tutti i suoi strumenti di bordo ed i primi risultati, al di là di ogni migliore previsione, sono a dir poco spettacolari: dozzine di nuove galassie e la presenza di acqua e carbonio. E tutto solamente durante la prima "occhiata".

L'immagine qui sopra mostra M66 e M74 riprese alla lunghezza d'onda di 250 micron, un valore il più grande di ogni precedente osservazione spaziale nell'infrarosso, eppure tale valore è all'estremo inferiore delle capacità di Herscel.

SPIRE è progettato per studiare la formazione di stelle nella nostra Galassia, in quelle vicine e nell'Universo distante. Scrutare il cosmo e trovare Galassie lontanissime significa nello stesso tempo anche guardare lontano nel tempo poiché la luce proveniente da queste ha impiegato tantissimo tempo per arrivare sino a noi (da Herscel, cioè!) e così facendo possiamo "guardare" gli stessi processi che hanno portato alla formazione della nostra Galassia.

Qui sotto ecco la galassia M6, che dista 36 milioni di anni luce da noi nella costellazione del Leone, registrata a differenti lunghezze d'onda, a sinistra dal telescopio spaziale NASA Spitzer, a destra da Herscel.

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Ecco la galassia M74, a 24 milioni di anni luce di distanza nella costellazione dei Pesci. A sinistra Spitzer, a destra Herscel.

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Lo specchio principale di Herschel è di 3,5 metri di diametro, quasi quattro volte più largo di ogni precedente telescopio spaziale ad infrarossi, ed i primi risultati ottenuti sono una ulteriore conferma delle sue capacità e fanno ben sperare per il futuro.

Qui sotto si possono osservare le immagini di M74 a tre differenti lunghezze d'onda nel far-infrared.

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HIFI (Heterodyne Instrument for the Far-Infrared)
HIFI (Heterodyne Instrument for the Far-Infrared) è un altro potente "ospite" di Herschel. Il 22 giugno si è messo all'opera per cercare gas molecolare riscaldato da stelle massive nella regione di formazione stellare DR21 nella costellazione del Cigno. HIFI ha prodotto dati molto promettenti relativi alla composizione della regione studiata con un'accuratezza e risoluzione senza precedenti. Esso funziona "zoomando" su specifiche lunghezze d'onda, rilevando quindi le linee spettrali che rappresentano inequivocabilmente particolari atomi e molecole, riuscendo anche a determinare le condizioni fisiche degli oggetti osservati. In questo modo è possibile studiare il ruolo che particolari gas e polvere cosmica hanno nella formazione di stelle e nell'evoluzione delle galassie.

Utilizzando HIFI gli scienziati hanno osservato all'interno di DR21 la presenza di carbonio ionizzato, monossido di carbonio e di acqua.

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E' anche importante riportare anche che dietro ad HIFI vi è un consorzio di 25 istituzioni di 13 paesi che hanno messo in comune le proprie conoscenze per arrivare a costruire questo strumento.

PACS (Photodetector Array Camera and Spectrometer)
La prima osservazione con lo strumento PACs (Photodetector Array Camera and Spectrometer) è stata compiuta il 23 giugno scorso. Primo obiettivo è stata la stella morente conosciuta con il nome di Cat's Eye Nebula (la nebulosa Occhio di Gatto), scoperta da William Herschel nel 1786.
Essa è composta da un guscio piuttosto complesso di gas, espulso da una stella morente. In generale queste nebulose sono molto spettacolari, ma come è possibile che una stella sferica possa produrre nebulose così complesse? Per saperne di più gli scienziati devono riuscire a guardare i processi che si verificano in prossimità di queste stelle morenti, dove la materia è espulsa.

Con lo spettrometro PACS è possibile per la prima volta catturare immagini in linee spettrali e vedere come il vento generato dalla stella (morente) dà forma alla nebulosa in tutte e tre le dimensioni.

PACs ha osservato la nebulosa Cat's Eye in due linee spettrali, azoto ed ossigeno ed ha realizzato una piccola mappa della nebulosa nella banda dei 70 micron rilevando la struttura di un anello di polvere con un'apertura da una parte.

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Adesso Herschel è nella fase in cui gli scienziati di missione ne stanno verificando la performance. Gli strumenti saranno ulteriormente testati e calibrati fino a novembre, quando potrà avere inizio la missione scientifica.

Fonte: newsspazio.blogspot.com


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MessaggioInviato: 11/07/2009, 20:36 
Brava 2di7 sei sempre molto attiva in materia astronomica!



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MessaggioInviato: 11/07/2009, 21:10 
Cita:
DigDug ha scritto:

Brava 2di7 sei sempre molto attiva in materia astronomica!


Grazie DD. Mi piace molto peccato che non l'ho studiata se non per passione... [:(]


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Herschel vede 'collana di perle' dello spazio

C'é una vera e propria 'collana di perle', con stelle di tutte le età, che adorna una regione finora ritenuta fredda e priva di attività: l'ha mostrata il telescopio Herschel dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), sperimentando per la prima volta gli strumenti, chiamati Spire e Pacs. Le immagini spettacolari sono state rese note dall'Esa.

Gli 'occhi' di Herschel si sono rivolti verso la costellazione della Croce del Sud, a migliaia di anni luce dalla Terra. Oltre a mostrare la struttura dell'area investigata con una risoluzione mai vista prima, la misurazione ha permesso agli scienziati di raccogliere una grande quantità di dati come massa, temperatura e composizione della materia presente. Le immagini mostrano il materiale interstellare condensato in filamenti a partire da stelle appena nate fino a diversi stadi di crescita. Il risultato è stato ottenuto utilizzando per la prima volta in contemporanea i due strumenti: Spire ha misurato le lunghezze d'onda tra 250 e 500 milionesimi di metro (micron), mentre Pacs tra 70 e 170 micron. L'area osservata è pari circa 16 volte la distanza tra la Terra e la Luna.

Fonte: ansa.it

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Herschel PACS image


Cita:
Herschel infrared image of a reservoir of cold gas in the constellation of the Southern Cross. The region is located about 60° from the Galactic Centre, thousands of light-years from Earth. The images cover an area of 2°x2° on the sky.

The images taken on 3 September reveal structure in cold material in our Galaxy, as we have never seen it before. Even before a detailed analysis, scientists have gleaned information on the quantity of the material, its mass, temperature, composition and whether it is collapsing to form new stars.

That a dark, cool area such as this would be bustling with activity, was unexpected. But the images reveal a surprising amount of turmoil: the interstellar material is condensing into continuous and interconnected filaments glowing from the light emitted by new-born stars at various stages of development. Ours is a tireless Galaxy constantly forging new generations of stars.

Stars form in cold, dense environments, and in these images it is easy to locate the star-forming filaments that would be very difficult to isolate in a single-wavelength image.

Traditionally, in a crowded region like this, situated in the plane of our Galaxy and containing many molecular clouds along the line of sight, astronomers have had a difficult time resolving details. But Herschel’s sophisticated infrared instruments made short work of the task, seeing through the dust that is opaque to visible light, and seeing the glow from the dust itself. These observations are not possible from ground.

The result is a view of an incredible network of filamentary structures, and features indicating a chain of near-simultaneous star-formation events, glittering like strings of pearls deep in our Galaxy.

The image was constructed by colour-coding the different observing wavelengths, and creating composite false-colour images. In the SPIRE image blue denotes 250 microns, green 350 microns, and red 500 microns emission, while in the PACS image cyan denotes 70 microns and red 160 microns emission.

Credits: ESA and the PACS consortium


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Herschel SPIRE image


Cita:
SPIRE infrared image of a reservoir of cold gas in the constellation of the Southern Cross. The region is located about 60° from the Galactic Centre, thousands of light-years from Earth. The images cover an area of 2°x2° on the sky.

The images taken on 3 September reveal structure in cold material in our Galaxy, as we have never seen it before. Even before a detailed analysis, scientists have gleaned information on the quantity of the material, its mass, temperature, composition and whether it is collapsing to form new stars.

That a dark, cool area such as this would be bustling with activity, was unexpected. But the images reveal a surprising amount of turmoil: the interstellar material is condensing into continuous and interconnected filaments glowing from the light emitted by new-born stars at various stages of development. Ours is a tireless Galaxy constantly forging new generations of stars.

Stars form in cold, dense environments, and in these images it is easy to locate the star-forming filaments that would be very difficult to isolate in a single-wavelength image.

Traditionally, in a crowded region like this, situated in the plane of our Galaxy and containing many molecular clouds along the line of sight, astronomers have had a difficult time resolving details. But Herschel’s sophisticated infrared instruments made short work of the task, seeing through the dust that is opaque to visible light, and seeing the glow from the dust itself. These observations are not possible from ground.

The result is a view of an incredible network of filamentary structures, and features indicating a chain of near-simultaneous star-formation events, glittering like strings of pearls deep in our Galaxy.

The image was constructed by colour-coding the different observing wavelengths, and creating composite false-colour images. Cyan denotes 70 microns and red 160 microns emission.

Credits: ESA and the SPIRE consortium


Vedi anche: http://www.esa.int/esaMI/Herschel/SEMUABGNA0G_0.html

Fonte: esa.int


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MessaggioInviato: 04/10/2009, 19:33 
Brava e grazie, 2 di 7! [:)]



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MessaggioInviato: 05/10/2009, 09:03 
beh, direi che c'è una notevole differenza da Spitzer e Herscel [:D]

ma spitzer lo continueranno a usare o verrà "demolito"?



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MessaggioInviato: 05/10/2009, 10:37 
Cita:
cagliari79 ha scritto:

beh, direi che c'è una notevole differenza da Spitzer e Herscel [:D]

ma spitzer lo continueranno a usare o verrà "demolito"?


A maggio di quest'anno lo Spitzer ha esaurito la sua scorta di Elio 3, refrigerante usato per mantenere operativi i suoi strumenti all'infrarosso a bassissima temperatura. Tuttavia, dopo una ricalibrazioni degli strumenti già avvenuta, dovrebbe continuare a funzionare per altri due anni circa.


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MessaggioInviato: 20/01/2010, 10:41 
Il Telescopio Spaziale europeo Herschel nuovamente operativo al 100% e pronto ad analizzare la Nebulosa di Orione

Il telescopio spaziale europeo Herschel è nuovamente operativo al 100%. Lo strumento HiFi (Heterodyne Instrument for the Far-Infrared) infatti è stato riattivato dopo essere stato spento per 160 giorni, in seguito ad un problema inaspettato alla sua elettronica.
Il 3 agosto 2009 infatti i tecnici ESA si accorsero che qualcosa non stava andando per il verso giusto e decisero quindi di spegnere lo strumento ed indagare sulle cause.

A dicembre risultò chiaro che un componente elettronico di HiFi, il Local Oscillator Control Unit (LCU), era stato danneggiato da un inaspettato picco di voltaggio elettrico, probabilmente dovuto ad un'interferenza di un raggio cosmico con il computer di bordo.

Dopo aver identificato il problema i tecnici a Terra hanno scritto un aggiornamento software per impedire che un evento simile potesse generare altri spike di tensione. Dopo averlo inviato ad Herschel ed utilizzando la LCU di backup è stata effettuata la sequenza di riattivazione che ha riportato il tutto alla completa funzionalità.

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Fortuna ha voluto che durante i 160 giorni di disattivazione di HiFi nessun target prioritario dello strumento fosse "nel campo visivo" di Herschel. In quei giorni i controllori di missione hanno ripianificato le attività ed i target utilizzando al massimo gli altri due strumenti di Herschel, PACS e SPIRE.

Le parole di David Southwood, Direttore ESA per Science and Robotic Exploration: "Grazie alla ripianificazione dei target praticamente nessun dato scientifico andrà perduto".

HiFi verrà utilizzato molto nei prossimi mesi per studiare le regioni in cui si formano nuove stelle all'interno della nostra Galassia, specialmente nella Nebulosa di Orione, la quale entrerà nel campo visivo del telescopio europeo alla fine di gennaio.

Fonte: http://newsspazio.blogspot.com/2010/01/ ... schel.html

Vedi anche: http://www.esa.int/esaCP/SEMWIOOJH4G_index_0.html


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MessaggioInviato: 20/01/2010, 19:57 
Grazie dell'info 2di7 [;)]

Vi invito anche alla lettura dei siti ufficiali
http://herschel.esac.esa.int
e questo
http://www.esa.int/SPECIALS/Herschel/index.html

per tutti gli altri link e siti dell'herschel vedete qua [;)]
http://herschel.esac.esa.int/links.shtml

per le ultime news consiglio di seguire questa pagina

Herschel Latest News: http://herschel.esac.esa.int/latest_news.shtml

Ecco l'ultima news
Cita:
ESA ha scritto:
Herschel readies itself for the Orion Nebula
19 January 2010 ESA’s Herschel observatory is back to full operation following the reactivation of its HIFI instrument. HIFI, having been offline for 160 days while engineers investigated an unexpected problem in the electronic system, is now perfectly placed to resume its study of forming stars and planets.
Read more: http://www.esa.int/SPECIALS/Herschel/SEMWIOOJH4G_0.html



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MessaggioInviato: 13/04/2010, 12:58 
Herschel Svella Stelle Mai Viste Prima nella Nebulosa Rosetta

Le ultime immagini arrivate da Herschel mostrano la formazione di stelle giganti precedentemente mai osservate, ognuna con una massa fino a 10 volte quella del nostro Sole. Queste sono le stelle che influenzeranno come e dove la prossima generazione di stelle si formerà.

La Nebulosa Rosetta dista circa 5000 anni luce dalla Terra, ed è associata ad una più grande nube contiene abbastanza polvere e gas da dar vita all’equivalente di 10.000 stelle come il Sole. L’immagine di Herschel mostra metà della nebulosa e gran parte della nube Rosetta. Le gigantesche stelle che riforniscono di materia la nebulosa si trovano nella parte destra dell’immagine ma sono invisibili a queste lunghezze d’onda. Ogni colore rappresenta una diversa temperatura della polvere, in rosso, sono alla temperatura di -263°C(solo 10 gradi sopra lo zero assoluto), mentre in blu sono a -233°C.

Le macchie luminose sono bozzoli polverosi che nascondono gigantesche protostelle. Queste eventualmente diventeranno stelle contenenti circa 10 volte la massa del Sole. Le piccola macchie vicino al centro e nelle regioni più rosse dell’immagine sono protostelle di massa più piccola, simili a quella del Sole.

Osservatorio Spaziale Herschel, della ESA, raccoglie la luce infrarossa rilasciata dalla polvere. Questa immagine è una combinazione di tre immagini in tre diverse lunghezze d’onda infrarossa, viste nell’immagine come blu, verde, e rosso, anche se in realtà sono tutte invisibili ai nostri occhi limitati. E stato creata usando le osservazioni della PACS(Photoconductor Array Camera and Spectrometer) insieme al SPIRE(Spectral and Photometric Imaging Receiver) entrambi strumenti a bordo del telescopio, e che servono per la rilevazione dei dati.

Herschel sta mostrando agli astronomi simili protostelle cosi giovani e massicce, per la prima volta, ed è parte di un programma di perlustrazione chiamato “Herschel imaging survey of OB Young Stellar objects”(HOBYS), che punta a scoprire nuove stelle e protostelle che diventeranno le più grandi, calde, e luminose stelle del cielo.

“Le regioni di formazione stellare ad alta massa, sono molto rare e più distanti rispetto a quelle a massa piccola.” spiega Frédérique Motte, del Laboratorie AIM, di Parigi, in Francia. Quindi gli astronomi hanno dovuto aspettare per un telescopio spaziale come Herschel per poterle rilevare.
E’ importante capire la formazione di stelle ad alta massa nella nostra Galassia, perché nutrono di luce e altre forme di energia le loro nubi parenti che spesso finisce per scatenare la generazione di nuove stelle.

Quando gli astronomi osservano galassie distanti, le regioni di formazione stellare sono le regioni luminose e massicce. Quindi, se devono comparare la nostra galassia a quelle lontane, devono capire meglio la formazione e vita delle stelle ad alta massa e le regioni a loro collegate, nella nostra Galassia.

“Herschel guarderà a tante altre regioni di formazione stella ad alta massa, alcune delle quali stanno costruendo stelle fino a centinaia di volte la massa del Sole.” spiega il Dr Motte, che ha in mente di presentare i primi risultati scientifici del HOBYS al simposio annuale ESLAB, della ESA, in Olanda, dal 4 al 7 Maggio.

Immagine
immagine della Nebulosa Rosetta per intero, il rosso è dovuto all'idrogeno

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... /#more-624


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MessaggioInviato: 15/04/2010, 13:49 
La spettacolare Nebulosa di Rosetta e la formazione di stelle grandissime, by Herscel!

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(Immagine, fonte ESA/PACS & SPIRE Consortium/HOBYS Key Programme Consortia)

Dalla sua posizione orbitale nel punto lagrangiano L2 il telescopio spaziale europeo Herschel ha prodotto l'immagine che vedete riguardante la Nebulosa di Rosetta, distante da noi 5000 anni luce ed associata ad una grande nuvola che contiene abbastanza gas e polvere per generare l'equivalente di 10.000 stelle come il nostro Sole.

L'immagine pubblicata qui sopra mostra circa metà della nuvola di gas e la maggior parte di Rosetta. Le grandi stelle che alimentano la nebulosa si trovano a destra della foto ma sono invisibili a queste lunghezze d'onda.
Nella foto ogni colore rappresenta una differente temperatura della nebulosa, dal rosso (-263°C, solo 10 gradi al di sopra dello zero assoluto) al blu (-233°C).

In questa regione di spazio è possibile osservare - per la prima volta da parte degli atronomi terrestri - la formazione di grandi stelle, ciascuna grande fino a dieci volte il nostro Sole. Le macchie luminose sono "bozzoli" di polvere che celano protostelle massive. Queste diventeranno stelle con massa dieci volte quella della nostra stella.
Protostelle più piccole (grandi come il nostro Sole) sono i punti più piccoli vicino al centro dell'immagine e nella zona più rossa.

Herscel cattura la luce infrarossa emessa dalla nube di polvere. In particolare questa foto è la combinazione di tre lunghezze d'onda ottenuta dalle osservazioni degli strumenti di bordo PACS (Photoconductor Array Camera and Spectrometer) e di SPIRE (Spectral and Photometric Imaging Receiver).

"Le regioni in cui vi è formazione di stelle di massa grande sono rare e molto più lontane rispetto alle regioni in cui si formano stelle con massa più 'piccola' " ha detto il Frédérique Motte, del Laboratoire AIM Paris-Saclay in Francia. Ciò rende quindi preziose le opportunità di studio di queste regioni da parte degli astronomi, dove è importante capire il processo di formazione di stelle massive proprio perché queste a loro volta sprigionano quantità di energie tali che spesso innescano la formazione di una successiva generazione di stelle.

HOBYS (Herschel imaging survey of OB Young Stellar objects) è il programma di osservazione del telescopio Herscel dedicato alle protostelle massive. Motte presenterà i primi risultati scientifici di questo programma al simposio annuale dell'ESA ESLAB, che si terrà il prossimo 4-7 Maggio 2010 nei Paesi Bassi.

Fonte: http://newsspazio.blogspot.com/2010/04/ ... tta-e.html - http://www.esa.int/esaCP/SEMWQ59MT7G_index_0.html


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