Nei primi giorni di maggio 2010, la sonda spaziale Voyager 2, dall’alto dei suoi 33 anni di vita di viandante nello spazio, ha subìto un guasto a seguito del quale i dati inviati alla Terra risultavano illeggibili.
I tecnici hanno diagnosticato che il problema era legato all’erroneo cambio di valore di un bit all’interno della memoria del computer addetto all’impaccamento delle comunicazioni da e verso la terra e perciò hanno comandando da remoto il reset di questo computer.
Una volta eseguito questo comando, il 23 maggio, il Voyager 2 ha di nuovo inviato a terra dati correttamente formattati, risolvendo completamente il problema. Ma per puro scrupolo professionale i tecnici del team hanno voluto controllare tutti i sistemi di bordo per verificarne l’efficienza.
Abbiamo contattato il Dr. Ed Stone, direttore del JPL e tecnico del progetto Voyager sin dal lontano 1972, per conoscere le ultime notizie riguardo lo stato di avanzamento di questo test.
“Gli scienziati del progetto confermano che il Voyager 2 sta trasmettendo dati nel modo regolare ed atteso e tutti gli strumenti sono funzionali” ha detto Stone via email “l’unica azione ancora da intraprendere è resettare il clock interno (ndr, l’orologio) della sonda, proprio all’interno di quel sistema di trasmissione dati che aveva “perso l’ora”, a causa dell’errato settaggio di quel bit di cui sopra. Questo comando di reset verrà inviato alla sonda nei prossimi 15 giorni”
Il cambiamento di stato (ndr, da 0 ad 1 o viceversa) di questo bit del sistema di dati di volo è stato con tutta probabilità causato da un raggio cosmico che si è riuscito ad infiltrare al di là delle barriere protettive anti-radiazione della sonda. (ndr, fatto molto comune e noto sin dai tempi dello Sputnik) Dal momento che il computer memorizza le informazioni con lunghe sequenze di bit composte da “zero” ed “uno”, un raggio cosmico può alterare lo stato di un singolo bit e dunque cambiare le informazioni. La sfortuna ha voluto che (ndr, seguendo la famosissima Legge di Murphy) il bit interessato si trovasse proprio in una locazione che avrebbe portato un effetto collaterale nefasto alla sonda… Ma il problema è stato risolto “facilmente”.
Apro una parentesi dicendo che anche nel vostro PC il cambio di un bit da 0 ad 1 o viceversa può avere effetti terribili a seconda di quale sia il bit in esame…
Il termine “facilmente” è riferito al fatto che la soluzione è stata molto semplice rispetto alla complessità della diagnosi e della riparazione di una sonda a così grande distanza. Dal momento che la sonda si trova a circa 14 miliardi di chilometri dalla Terra, ci vogliono 13 ore perchè i segnali (i comandi) giungano alla sonda ed altrettanti perchè gli scienziati ricevano risposta dalla sonda stessa.
Dunque tanto di cappello ai tecnici del JPL per i loro sforzi e la dedizione mostrata per poter far sì che la sonda potesse continuare il suo viaggio interstellare.
Qualche considerazione aggiuntiva
Tanto per cominciare, cercando qua e là in Internet, ho trovato addirittura la foto di una motherboard del computer di bordo del Voyager 2 (a fianco), niente di astruso e strano… proprio come le schede di PC, magari non di casa, ma di un server, di un radar o altre apparecchiature un po’ più sofisticate del nostro già potente portatile.
Dicevo all’inizio che una notizia alquanto banale e di assoluta routine per gli scienziati della NASA sia stata riportata da certa stampa (poco attenta a quanto di vero ci possa essere in certe esternazioni di presunti esperti) come un intervento nientemeno che di alieni.
La prima reazione davanti a tanto sfacelo è di una profonda rabbia verso questi curiosi individui dalle idee balzane: poi il tutto ha ceduto posto all’ironia e agli sghignazzamenti, davanti alla constatazione che il tutto era così incredibile che nessuno ci avrebbe creduto… Macché…speranza vana… In questi casi c’è molta gente che purtroppo abbocca…
Davanti ad un problema Ingegneristico, Spaziale, Informatico, chi hanno avuto la brillante idea di interpellare?
Non uno scienziato serio, un guru dell’informatica, uno membro della NASA (oppure consentitemi l’ardire… potevano chiederlo persino a me! Ma anche a chiunque si intenda di computer) per avere la scontatissima e deludente risposta che si tratta di un problema di routine, verificatosi parecchie volte… Se cercate tra i miei articoli sulle sonde, almeno un paio di volte ho parlato del fatto che i tecnici della NASA o dell’ESA hanno resettato i computer di bordo di sonde spaziali, in alcuni casi riprogrammando completamente tutto il computer.
Invece certi giornalisti (iniziando da Bild, per passare a La Stampa e a Tiscali, ma altri saranno stati travolti dal gorgo), per vendere meglio la notizia, per renderla più appetibile, che hanno fatto? Hanno interpellato un “esperto” ufologo, al secolo un tal Hartwig Hausdorf: e lì ovviamente al tizio, che non conosco minimamente e non vorrò mai conoscere, è venuta la balzana idea che la sonda Voyager 2 era stata nientemeno che rapita e manipolata dagli alieni per poter far sì che trasmettesse un loro messaggio, ovviamente criptato e incomprensibile.
Caliamo un velo pietoso sulla pochezza di questa bella idea. Per non incrementare il valore di tali assurdità non segnalo i link alle notizie apparse in vari siti, né link alle nostre trasmissioni “trash”… Se volete divertirvi, cercatele sull’onnipresente Google e ne troverete a bizzeffe… A voi scegliere poi da che parte stare…
Noi, ovviamente, stiamo dalla parte della Scienza!
Tradotto da http://www.universetoday.com/2010/06/02/voyager-2-update-from-dr-ed-stone/
Fonte: http://www.astronomia.com/2010/06/10/co ... -distanza/