Carissimi, la foto di Reull Vallis rappresenta un letto fluviale, ed è per questo che non viene citata con la questione dei laghi.
In effetti ho specificato che per “patacca” intendevo la rielaborazione digitale operata dall’Esa, ma possiamo aggiungere un bel “patacca” anche a chi l’ha spacciata come prova di acqua corrente attualmente presente su Marte, visto che si è ben guardato dal dire che la MGS ha ripreso più volte la zona con bellissime foto reali (e senza riprendere acque, pescatori o piramidi).
Diverso il discorso per le altre immagini; le più importanti sono probabilmente i possibili laghi che Tommaso ha postato come seconda e terza immagine.
Si tratta di frames MGS (e forse, ma vado a memoria, anche Odyssey) i quali riprendono il polo sud del Pianeta.
Capire cosa esse rappresentino è davvero arduo, ma non mi stupirei più di tanto se, almeno in alcune di esse, stessimo osservando dei veri e propri laghi.
LunExIt ha più volte catalogato dei cosiddetti “frozen lake”, rilievi generalmente dalle limitate dimensioni, i quali per la loro albedo e configurazione ci hanno indotto a pensare che si trattasse di laghi congelati di acqua i quali, durante determinate stagioni, potrebbero momentaneamente trovarsi allo stato liquido.
Una spiegazione a questa possibilità, ovviamente, ci conduce più ad una supposizione che ad una risposta, ovvero che i dati (o almeno parte di essi) che gli Enti Spaziali divulgano (atmosfera, pressione, temperature ecc…) non siano certo completamente veritieri (un po’ come, del resto, viene eseguito nella politica di diffusione di immagini).
La prima immagine che ha postato Tommaso invece (quella della “pozzetta”) è invece un frame Opportunity; siamo nei pressi di Endurance, vicini al sol 300.
Questa roccia venne chiamata dal Controllo Missione “Tipuna” e venne studiata per molto tempo per i suoi segni di erosione da fluidi.
In compenso quella che sembrò a molti appassionati una prova della presenza di acqua liquida si rivelò una mera illusione: l’effetto “pozzanghera” in realtà era dovuto alla ripresa di polveri e sabbie sottilissime, che sommandosi alla bassa risoluzione dei frames ha creato l’effetto “liquido”.
In altri frames, infatti, si notò che anzitutto la dimensione e la consistenza non variava minimamente (cosa pressoché impossibile se si trattasse di una piccola sorgente), ed inoltre si evidenziava meglio la ripresa di un piccolo deposito di polveri sottilissime tanto tipiche della zona di Meridiani Planum.
Una simile spiegazione, a ben pensarci, spiega anche il perché delle tipiche tracce dei rover sulle sabbie marziane (che ad un primo sguardo ricordano a tutti gli effetti quelle lasciate su un qualsiasi – enorme – bagnasciuga).
Per Giancarlo: no, quella degli alberi è un’altra bufala (o, nella migliore delle ipotesi, un’illusione dovuta alla poca informazione).
Si tratta di Fans (sbuffi) a forma di stella: durante l’inverno lo strato di anidride carbonica crea una sorta di tappo nelle regioni sud polari e, verso primavera, il sole scaldando il co2 e la superficie consente la fuoriuscita di gas da sotto i ghiacci, portando con sé fango e polvere.
Quest’ultima si deposita sopra il Fan con l’orientamento determinato dai venti i quali, in questa regione, seguendo i canali radiali creano dei Fans di polvere ad effetto circolare.
http://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpghttp://hirise-pds.lpl.arizona.edu/PDS/E ... browse.jpgUn caro saluto, e Buone Ricerche!