Cita:
Meganeura monyiLa meganeura (Meganeura monyi) era un insetto preistorico vissuto nel Carbonifero, circa 300 milioni di anni fa.DescrizioneL'aspetto di questo animale ricorda moltissimo quello di una libellula di dimensioni gigantesche:
con un'apertura alare di 75 centimetri e una lunghezza di 50 si tratta forse del più grande insetto mai apparso sulla Terra, anche se la specie del Permiano
Meganeuropsis permiana è un altro buon candidato. La meganeura era un predatore che si cibava probabilmente di piccoli anfibi e altri insetti. Fossili di meganeura sono stati scoperti nelle miniere di carbone di Commentry in Francia nel 1880. Cinque anni più tardi il paleontologo francese Charles Brogniart descrisse e denominò il fossile. Un altro esemplare degno di nota fu scoperto a Bolsover, nel Derbyshire, nel 1979. L'olotipo si trova nel Museo nazionale di storia naturale di Francia a Parigi.
Ricostruzione di meganeura.Controversie sono sorte sulla questione di come gli insetti del periodo Carbonifero fossero stati capaci di diventare così grandi. Il modo in cui l'ossigeno viene diffuso attraverso il sistema respiratorio tracheale pone un limite massimo alla taglia corporea, che però gli insetti carboniferi sembrano aver ben oltrepassato. Dapprima fu proposto[1] che la meganeura potesse volare perché a quel tempo nell'atmosfera era presente più ossigeno dell'attuale venti per cento. Questa teoria fu abbandonata dagli scienziati successivi, ma ha ritrovato credito più di recente grazie a ulteriori studi nella relazione tra gigantismo e disponibilità d'ossigeno[2]. Se questa teoria fosse corretta, questi insetti giganti sarebbero stati pericolosamente suscettibili ai livelli di ossigeno improvvisamente decrescenti, e certamente non potrebbero sopravvivere oggi nella nostra atmosfera.

Fonte:
https://it.wikipedia.org/wiki/Meganeura_monyi S E T T A N T A C I N Q U E cm di apertura alare.
Io mi riferivo invece a questa, citata anche nell'articolo
Cita:
Meganeuropsis is an extinct genus of griffinfly, order Meganisoptera, known from the Early Permian of North America, and represents the biggest known insect of all time. Meganeuropsis existed during the Artinskian age of the Permian period, 283.5–290.1 mya .[1] The genus includes two described species:
Meganeuropsis permiana described in 1939 from Elmo, Kansas. It was one of the largest known insects that ever lived, with a reconstructed wing length of 330 millimetres (13 in), an estimated wingspan of up to 710 millimetres (28 in), and a body length from head to tail of almost 430 millimetres (17 in).[2]
Meganeuropsis americana, discovered in Oklahoma in 1940, is most probably a junior synonym of Meganeuropsis permiana.[3][4] It is represented by a forewing fragment 280 millimetres (11 in) long, which is conserved and displayed in the Harvard Museum of Natural History; the complete reconstructed wing had an estimated total length of 305 millimetres (12.0 in), making it the largest insect wing ever found (with a resulting wing span of 690 millimetres (27 in)).[5]
Fonte:
https://en.wikipedia.org/wiki/MeganeuropsisUn falco! uhsduhhusdauhdash
Comunque ho visto un interessante documentario su questo calabrone asiatico ed è si un pericolo per le api ma le nostre amiche sono inaspettatamente intelligenti e quanto meno nelle aree dove convivono da sempre hanno trovato importanti contromisure.
Quando uno di questi calabroni ispeziona un nido di api queste lo attaccano, cercando di attirarlo nel nido a quel punto lo circondano e sbattendo le ali allucinosi intorno a lui lo riscaldano cuocendolo come un forno a microonde. La stessa tecnica viene usata quando lo sciame di calabroni attacca perchè di solito la differenza numerico è notevole parliamo di differenze pari a 30\40 a 1 e quindi nonostante perdite sanguinose spesso e volentieri lo sciame di calabroni ha la peggio.
Chisà se questo comportamento potrà essere "acquisito" anche dalle nostre api istantaneamente attraverso il database akashico della loro specie una sorta di trasferimento di informazioni a distanza tramite il campo magnetico, cosa che sembra accomunare molte specie di insetti o dovranno imparare a difendersi sperimentando vari metodi fino a, si spera, arrivare alla stessa tecnica delle api asiatiche prima di estinguersi. Perchè parliamoci chiaro, se hanno avvistato un calabrone, vuol dire che è talmente diffuso da essere arrivato a contato con l'uomo e quindi è già diventato endemico o quasi.