Però, siete in molti ad aver studiato la stenografia a quanto vedo. Complimenti a chi riesce a stenografare a velocità maggiori di 60 parole al minuto.
Chi ha studiato il Gabelsberger è fortunato perché è un sistema bellissimo, ha un andamento corsivo che lo rende nettamente più veloce e leggibile degli altri sistemi, ma ha lo svantaggio di richiedere molti anni di studio prima di poter essere assimilato con un certo profitto. Ci sono in giro ancora molti libri di Gab usati e non.
La Stenital invece ha fama di essere, tra i quattro sistemi italiani, quello più semplice da apprendersi. Non sono riuscito a trovare nemmeno un libro sulla Stenital, per cui chi ne avesse e non sapesse che cosa farsene mi mandi pure un messaggio. Il bello della Stenital, secondo me, è quello di avere un sistema abbreviativo molto semplice e fluido; inoltre la spigolosità della Stenital secondo me è più facile da assimilare delle curve del Meschini.
Per tornare a UFO, nel solito libro “Contattismi di Massa”, oltre che dei soliti ummiti e dei W56 si parla anche della poco nota vicenda dei cosiddetti “ummiti italici”, di cui si presenta un esempio di (presunta) scrittura; la cosa curiosa è che sono gli stessi caratteri della cosiddetta scrittura ummita “classica”, per così dire, ma molto più spigolosi e rettilinei, secondo uno stile “stenitaliano” verrebbe da dire.
Erminio Meschini fu un uomo molto intelligente. Aveva capito benissimo che la stenografia, per essere utile, deve essere quanto più possibile semplice da assimilare; non solo, ma aveva anche capito benissimo che non tutti hanno l’esigenza di scrivere a velocità superiori alle cento parole al minuto, quindi tarò il suo sistema su tre livelli di difficoltà: un primo livello detto “Celere Scrittura” con un uso minimo di abbreviazioni e di sigle, un secondo livello più avanzato ed infine un livello di stenografia oratoria facente largo uso di abbreviazioni basate sulla posizione rispetto al rigo e al troncamento delle parole rispetto all’accento tonico.
Il bello del Meschini è, secondo me, il limitato uso dei rafforzamenti rispetto agli altri sistemi, la notevole brevità dei suoi segni, la relativa semplicità delle regole, almeno fino a che ci si limita alla Celere Scrittura.
Tu, DigDug, riesci a stenografare bene in stenografia oratoria? Io mi limito alla Celere Scrittura.
Meschini inoltre, da uomo aperto ed intelligente qual era, verso la fine della sua vita si rese conto che moltissime persone avevano sì la necessità pratica di scrivere velocemente, ma non a velocità oratoria. Non si limitò quindi a riproporre il suo sistema stenografico, ma ideò la cosiddetta stenoscrittura universale, che altro non è che l’alfabeto latino corsivo semplificato nei suoi tratti; questo sistema non è mai stato insegnato nelle scuole ed è facilissimo da imparare; con questo sistema si può giungere, con un po’ di pratica, ad una velocità sì bassa ma comunque pur sempre 4 volte superiore a quella ordinaria; il punto fondamentale, come lo stesso Meschini ammette, è che non costringe lo studente ad apprendere segni diversi da quelli abituali, con grande guadagno in velocità in quanto chiunque ha automatizzato il normale corsivo fin dalla propria infanzia deve solo semplificarlo un po’ in modo razionale. Se ne guadagna molto anche in fase di lettura.
Perché usare la stenografia oggi? Effettivamente è superata, però ci sono situazioni nella vita in cui ci si può trovare a dover prendere velocemente appunti scrivendo a mano. In questi casi, che non sono pochi, la stenografia è utilissima, anche nelle sue forme più “lente”. In molti paesi anglofoni o comunque un tempo dominati dall’Inghilterra la stenografia si usa ancora molto (vedi India e Pakistan, per esempio); in quel caso si usa il Gregg, che sembra un po’ un Meschini ribaltato sull’orizzontale. Poi non è detto che uno debba conoscere per forza solo cose praticamente utili, c’è sempre il bello del sapere soltanto per il gusto di sapere; scrivere in stenografia può essere molto rilassante, se lo si fa senza uno scopo particolare. Quindi secondo me è stato un errore l’aver quasi del tutto eliminato l’insegnamento della stenografia dai programmi scolastici. E sì che avevamo una grande tradizione in merito.
Quanto alla dattilografia, certamente è molto utile. Io feci lo scientifico, quindi niente dattilografia. Ma poi in seguito all’università mi sarebbe servita come il pane, quindi fui costretto ad imparare da solo a dattilografare (su tastiera di computer intendo) con 10 dita con un tutorial scaricato da internet; non avete idea di quanto tempo mi fece risparmiare questa conoscenza, e quanti dolori ai polpastrelli degli indici mi ha risparmiato.
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quisquis il 01/02/2010, 20:07, modificato 1 volta in totale.