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2 domande su un conflitto nucleare

18/03/2010, 16:22

1-se nella guerra fredda gli USA o i sovietici avessero sparato un razzo a testata nucleare al proprio nemico in quanto tempo sarebbe arrivato al bersaglio il razzo?

2-e il nemico avrebbe avuto il tempo di accorgersene e fare qualcosa per debellare il missile nucleare prima del suo impatto??

18/03/2010, 16:43

Se ne sarebbe accorto ma non avrebbe potuto fare nulla.

18/03/2010, 17:57

Mezz'ora circa ... Nessuno disponeva "in illo tempore" di missili atti ad intercettare un eventuale lancio di missili interconmtinentali.

18/03/2010, 21:26

risposta alla prima domanda....circa 20/30 minuti ( grande ufologo heheheh)
risposta alla seconda....il tempo di lanciare i suoi....(triste)

risposta alla eventuale terza domanda

cagarsi addosso!!!!!! [:I]

19/03/2010, 21:18

ufologo scrive
Mezz'ora circa ... Nessuno disponeva "in illo tempore" di missili atti ad intercettare un eventuale lancio di missili interconmtinentali.


Ufologo quindi il Paese attaccato non avrebbe mai potuto debellare la minaccia prima dell'impatto??? [?]

ma poi mi chiedo anche una cosa, ufologo, tu sei stato anche radarista in quegli anni, se USA o URSS avessero lanciato un missile nucleare, hai detto che questo avrebbe impiegato circa mezz'ora per giungere all'impatto, ma sui radar dopo quando tempo si sarebbe visto e capito di cosa si trattasse [?] [8]

21/03/2010, 21:52

UFOLOGO CI SEI? NESSUNO MI RISPONDE?? [:(]

21/03/2010, 23:13

Sono argomenti particolarmente complicati [8)]
USA ed URSS il 26 maggio 1972 firmarono un accordo che in pratica impediva alle due di difendere il territorio nazionale dai missili balistici [8)]

Trattato di non proliferazione nucleare
Il Trattato Anti Missili Balistici - conosciuto anche come Trattato ABM (in inglese ABM Treaty) venne firmato da USA ed URSS il 26 maggio 1972 ed entrò in vigore il 3 ottobre dello stesso anno.
Il suo scopo era limitare le possibilità di difesa antimissile delle due parti, in modo da frenare la proliferazione delle armi nucleari offensive. In questo senso, il Trattato fa parte della strategia delle relazioni sovieto-americane durante la guerra fredda che prevedeva una parità strategica basata sulla dottrina della mutua distruzione assicurata.
In base al trattato anti-missile balistico, ciascuna delle parti aveva la possibilità di installare un solo sistema antimissile fisso di 100 missili da collocare o nella capitale o in un campo di missili ICBM. Inoltre, era esplicitamente vietato sviluppare un sistema antimissile in grado di coprire tutto il territorio nazionale. [8)]Altre clausole facevano sì che la capacità di ognuna delle parti di difendersi da un massiccio attacco nucleare strategico venisse fortemente limitata. L'effetto era che, anche se avesse optato per il cosiddetto "primo colpo", la Potenza attaccante sarebbe rimasta praticamente in balia della risposta massiccia (considerata inevitabile) dell'avversario, subendone terribili distruzioni.
Il Trattato ABM si inserisce storicamente nella fase della guerra fredda in cui prevalsero negli Stati Uniti e nell'Unione Sovietica le forze convinte dell'impossibilità di vincere una guerra nucleare strategica. Per i nordamericani in particolare, in questa fase veniva considerato più utile assicurarsi una massiccia forza di secondo colpo (second strike) in modo da dissuadere l'URSS da un attacco assicurando la sua totale distruzione (deterrence by punishment, deterrenza per punizione); la seconda opzione, la possibilità di sferrare un primo colpo paralizzante per poi sostenere il secondo colpo sovietico minimizzando le perdite con l'uso di sistemi antimissile (deterrence by denial, deterrenza per negazione) non fu mai abbandonata ed anzi prese il sopravvento negli anni '80 sotto la presidenza di Ronald Reagan, che lanciò l'Iniziativa di Difesa Strategica (SDI, chiamata anche Guerre Stellari o Scudo Spaziale) che svuotava il trattato ABM prevedendo una copertura antimissile totale del territorio americano.
Con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e la ridefinizione delle minacce compiuta dagli USA, il Trattato ABM perse il suo residuo significato strategico e venne denunciato dal Presidente G.W. Bush jr. il 13 giugno 2002.

http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_d ... e_nucleare


Leggi anche questo:

Distruzione mutua assicurata

Si assume che in questa situazione nessuna delle parti sarebbe così irrazionale da rischiare la propria distruzione (che si tradurrebbe nella più drammaticamente classica vittoria di Pirro, cioè nell'assoluta assenza di vantaggio, ed anzi con certezza di danno non comparabile col danno all'avversario); dunque nessuna delle parti - si suppone - oserebbe lanciare il primo colpo. Ciò anche in quanto, stanti i tempi di attacco (il tempo di viaggio degli ordigni dalla base di lancio al target, potenzialmente qualche decina di minuti) e stante anche la rapidissima individuabilità di un simile ordigno in viaggio, l'altra lancerebbe sull'allarme, cioè avrebbe il tempo di replicare - e lo farebbe - prima di essere colpita (azione detta in inglese fail deadly) allo stesso modo, in pratica per una vera e propria vendetta. Dopo qualche decina di minuti, dunque, entrambi i contendenti sarebbero distrutti con uno scarto temporale assai breve.

Continua : http://it.wikipedia.org/wiki/Distruzion ... assicurata
Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 21/03/2010, 23:31, modificato 1 volta in totale.

22/03/2010, 17:50

E' questo principio che ha evitato una Terza Guerra Mondiale.

La consapevolezza di entrambi che un conflitto aperto, in una situazione di parità di forze che portasse a uno stallo in cui lo scontro fosse stato risolvisibile solo con l' impiego di armi nucleari, avrebbe portato alla reciproca distruzione insieme a quella del resto del mondo per il fallout radioattivo.

Non a caso ne clima di tensione della Guerra Fredda, molti temevano un simile conflitto e lo sentivano imminente, e gli scrittori hanno immaginato scenari apocalittici.


E' incredibile e paradossale come giunti ad un certo livello di sviluppo tecnologico, l' Uomo abbia inventato armi la cui potenza distruttiva sia di gran lunga superiore alla sua stessa volontà.

E alla nostra specie, aggressiva, vendicativa, violenta, distruttrice, primitiva, questo abbia impartito una lezione importante: che se non controlliamo i nostri istinti, questi ci porteranno dritti all' estinzione.

E che strumenti di morte creati per distruggere intere città con milioni di persone, senza contare le conseugenze delle radiazioni, siano diventate degli spauracchi che paradossalmente hanno impedito la guerra stessa.


L' Uomo è un enigma davvero: a differenza di tutte le altre specie, ha un istinto aggressivo illimitato, talmente forte e smisurato che lo può portare all' estinzione.


Dal punto di vista evoluzionistico, questo è un controsenso: ogni cosa in natura esiste con uno scopo, che per gli esseri viventi è quello di sopravvivere e conservare la specie.

Noi invece, una volta scacciati con le prime armi, in era preistorica, i nostri nemici naturali, ossia le specie predatorie, siamo diventati il nostro stesso peggior nemico.

Siamo noi e non più le bestie feroci l' unica vera minaccia alla nostra sopravvivenza, come individui e come specie, se si resta nei confini di questo pianeta.


Scusate se sono andato fuori argomento, ma è una cosa su cui riflettere.

Saluti,

Aztlan

22/03/2010, 20:14

jessica ha scritto:

UFOLOGO CI SEI? NESSUNO MI RISPONDE?? [:(]


Jessica, non t'"arrabbiare"! [:D] Ci sono quando ..."passo"... Se vuoi farmi una domanda (e vedi che non ti rispondo) inviami un msgg privato, no? che io "corro"! [:D]

Hai fatto una bella domanda, è simile (per come la vedo io) all'11 sett.:
i missili in arrivo si sarebbero potuti vedere quasi subito (in più con i sensori all'infrarosso montati sui satelliti per vedere il lancio), il dilemma sarebbe stato se fossero stati veramente dei missili (inizio di un attacco) o se potessero essere dei distrubi radars, o Qualcos'altro (come è caopitato alcune volte!); e intanto il tempo passa! Non è facile prendere delle decisioni; poi gli accertamenti, le conferme e le riconferme. Alla fine avrebbero avuto sì e no una decina di minuti per scatenare una rappresaglia! (E comunque, sarebbe stata la fine per tutti (o quasi!).

25/03/2010, 22:34

La consapevolezza di entrambi che un conflitto aperto, in una situazione di parità di forze che portasse a uno stallo in cui lo scontro fosse stato risolvisibile solo con l' impiego di armi nucleari, avrebbe portato alla reciproca distruzione insieme a quella del resto del mondo per il fallout radioattivo.


distruzione reciproca? ma se c'era un tale equilibrio tra i due blocchhi nemici gli eventuali attacchi sarebbero stati sventati dai contro missili e quindi nessuno avrebbe colpito l'altro... o sbaglio? [8]

25/03/2010, 22:37

ufologo scrive
Alla fine avrebbero avuto sì e no una decina di minuti per scatenare una rappresaglia! (E comunque, sarebbe stata la fine per tutti (o quasi!).


e 10 minuti non bastano per colpire la minaccia prima dell'impatto usando i patriot ad esempio? [:)]

26/03/2010, 08:32

Figurati se bastano.
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