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Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo in un'intervista al Mattino Terrorismo, de Raho: "Vanno tenuti d'occhio gli immigrati di seconda generazione" "Soffrono condizioni sociali di emarginazione e offrono il principale terreno di coltura alla radicalizzazione del terrorismo" spiega il procuratore. In Italia "una cinquantina di foreign fighters. Rischio non altissimo, la rete di prevenzione è sempre attiva"
In Italia i foreign fighters in rientro "non dovrebbero essere più di una cinquantina. Il nostro Paese viene considerato più territorio di passaggio, dopo la fine dello Stato Daesh. Vanno tenuti d'occhio gli immigrati di seconda generazione, che soffrono condizioni sociali di emarginazione e offrono il principale terreno di coltura alla radicalizzazione del terrorismo". Lo afferma il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, in un'intervista al Mattino in cui ridimensiona l'allerta: "Esiste un generale rischio terroristico effettivo, ma non è un allarme di maggiore preoccupazione rispetto al passato. La rete di prevenzione è sempre attiva". "Senza nulla voler togliere all'allerta lanciato dal ministro, non credo vi sia davvero altissimo rischio. Questo perché l'attività dei servizi e della polizia giudiziaria è costante, così come quella della magistratura. Basti vedere le inchieste delle ultime ore", dice Cafiero de Raho. "Le operazioni di Roma, Torino, Bari confermano la nostra attenzione preventiva verso qualsiasi segnale su possibili soggetti pericolosi. La Rete offre strumenti di proselitismo, addestramento, collegamento, radicalizzazione inimmaginabili in passato. Il controllo della Rete è fondamentale e continuo". Minniti: minaccia seria, ma sappiamo prevenire "La minaccia era ed è seria, ma abbiamo dimostrato di avere capacità di prevenzione" afferma il ministro dell'Interno, Marco Minniti, in una intervista al Tg1 sulla minaccia del terrorismo.
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