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23/03/2011, 12:25

Salviamo la Cultura

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Sciopero con serrata dei teatri il 25 e tre Giornate di mobilitazione della cultura e dello spettacolo fissate per il 26, 27 e 28 marzo. Ecco come operatori e associazioni puntano a sensibilizzare i cittadini sul pericolo che corre il comparto

http://www.radiocinema.it/web/blog/salviamo-la-cultura

22/03/11 – Senza cultura l’Italia non ha identità nè futuro. E’ questo lo slogan della 3 giorni di mobilitazione del settore culturale nazionale presentatate stamane a Roma. Oltre al 25 marzo, giornata di sciopero di tutto lo spettacolo, con una serrata generale dei teatri, Federculture, Agis, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e FAI, si sono alleate per promuovere una serie di iniziative che copriranno tutta questa settimana e culmineranno in 3 momenti di protesta denominati Giornate Nazionali per la Cultura e lo Spettacolo, il 26, 27 e 28 marzo. In queste date è prevista una diffusione di manifesti e volantini della campagna creata ad hoc Divieto di cultura, il cui manifesto è scaricabile dal sito http://www.federculture.it, in tutti i luoghi dove si fa e propone cultura: dalle sale cinematografiche agli auditorium passando per musei e biblioteche. Inoltre uno spot di 30 secondi, realizzato appositamente per la campagna, sarà mandato in onda prima di tutte le proiezioni cinematografiche e in loop in luoghi di grande affluenza come gli auditorium. Il 28 marzo poi è previsto un incontro pubblico con i promotori dell’iniziativa e i rappresentati delle istituzioni e delle aziende culturali presso il Teatro Regio di Torino.

Nell’ambito di questa campagna si inserisce anche una particolare mobilitazione del mondo teatrale che in segno di protesta il 27 marzo non celebrerà la Giornata Mondiale del Teatro, durante la quale, invece, si svolgeranno iniziative di protesta e di sensibilizzazione sui palcoscenici italiani. Gli operatori e presidenti delle associazioni di categoria hanno pensato questa mobilitazione e la relativa campagna per mandare un messaggio specifico ai cittadini, non al mondo della politica. Mai come oggi dal tavolo dei relatori formato da Roberto Grossi, Presidente di Federculture, Paolo Protti, Presidente Agis, Andrea Ranieri, Assessore alla Cultura del Comune di Genova e delegato ANCI per la Cultura, Sofia Bosco, Direttore Ufficio di Roma e Rapporti Istituzionali del FAI e i rappresentanti dell’Upi e della Conferenza delle Regioni, si è levato un appello ai singoli cittadini perchè si rendano conto che se si spegne la cultura si spegne anche la vita delle loro città. La politica in questo momento non pare essere un interlocutore credibile per il comparto, specie ora che le categorie non possono dialogare nemmeno con il ministro competente, introvabile da mesi. Per questo la conferenza di oggi ha puntato l’accento sulla società civile e sulla necessità che in questo Paese si risveglino le coscienze sul tema cultura. Con la speranza che la gente comune si interessi davvero all’emergenza e dia il proprio contributo attivo.

Di seguito l’elenco completo delle iniziative per partecipare alla Mobilitazione della cultura e dello spettacolo:

- 23 Marzo ore 14.30 a Piazza Montecitorio manifestazione di Federdanza Agis
- 24 Marzo ore 11.30 al Ministero dell’Economia sit-in di protesta
- 25 Marzo Sciopero Generale di produzione culturale e dello spettacolo
- 26 Marzo I° Giornata di protesta
- 27 Marzo II° Giornata di protesta
- 28 Marzo III° Giornata di protesta al Teatro Regio di Torino incontro pubblico con promotori, aziende e istituzioni

06/04/2013, 13:22

Italia fanalino coda spesa scuola-cultura
Emerge da studio su spesa pubblica pubblicato da Eurostat

06 aprile, 13:07

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 09621.html

06/04/2013, 13:31

E' ora che si organizzino delle cooperative scolastiche, gestite autonomamente dalle regioni a livello finanziario e come unico collegamento con il ministero dell' istruzione il programma scolastico di base.
A mio parere la scuola deve essere regionalizzata, federale e con un programma in parte dedicato alla cultura del luogo di appartenenza.
In ogni regione deve essere possibile gestire i cervelli che scaturiscono dalle scuole per non costringerli ad emigrare in cerca di fortuna.
in poche parole una vera Italia federale e meno ingerenze dal governo centrale.

06/04/2013, 13:57

greenwarrior ha scritto:

E' ora che si organizzino delle cooperative scolastiche, gestite autonomamente dalle regioni a livello finanziario e come unico collegamento con il ministero dell' istruzione il programma scolastico di base.
A mio parere la scuola deve essere regionalizzata, federale e con un programma in parte dedicato alla cultura del luogo di appartenenza.
In ogni regione deve essere possibile gestire i cervelli che scaturiscono dalle scuole per non costringerli ad emigrare in cerca di fortuna.
in poche parole una vera Italia federale e meno ingerenze dal governo centrale.

Vabbè in un certo senso sono d'accordo però rimane il fatto che le regioni povere rimangono ancora più ignoranti non avendo fondi.[8]

06/04/2013, 19:14

bleffort ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

E' ora che si organizzino delle cooperative scolastiche, gestite autonomamente dalle regioni a livello finanziario e come unico collegamento con il ministero dell' istruzione il programma scolastico di base.
A mio parere la scuola deve essere regionalizzata, federale e con un programma in parte dedicato alla cultura del luogo di appartenenza.
In ogni regione deve essere possibile gestire i cervelli che scaturiscono dalle scuole per non costringerli ad emigrare in cerca di fortuna.
in poche parole una vera Italia federale e meno ingerenze dal governo centrale.

Vabbè in un certo senso sono d'accordo però rimane il fatto che le regioni povere rimangono ancora più ignoranti non avendo fondi. [8]


E allora che si fà Bleff ? [:D]

06/04/2013, 19:39

greenwarrior ha scritto:

bleffort ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

E' ora che si organizzino delle cooperative scolastiche, gestite autonomamente dalle regioni a livello finanziario e come unico collegamento con il ministero dell' istruzione il programma scolastico di base.
A mio parere la scuola deve essere regionalizzata, federale e con un programma in parte dedicato alla cultura del luogo di appartenenza.
In ogni regione deve essere possibile gestire i cervelli che scaturiscono dalle scuole per non costringerli ad emigrare in cerca di fortuna.
in poche parole una vera Italia federale e meno ingerenze dal governo centrale.

Vabbè in un certo senso sono d'accordo però rimane il fatto che le regioni povere rimangono ancora più ignoranti non avendo fondi. [8]


E allora che si fà Bleff ? [:D]

La scuola è una cosa seria se vogliamo uniformare tutte le regioni ad uno stesso livello di Cultura Italiana,se nò...veramente dobbiamo andare ognuno per conto nostro. [^]

06/04/2013, 20:17

bleffort ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

bleffort ha scritto:

[quote]greenwarrior ha scritto:

E' ora che si organizzino delle cooperative scolastiche, gestite autonomamente dalle regioni a livello finanziario e come unico collegamento con il ministero dell' istruzione il programma scolastico di base.
A mio parere la scuola deve essere regionalizzata, federale e con un programma in parte dedicato alla cultura del luogo di appartenenza.
In ogni regione deve essere possibile gestire i cervelli che scaturiscono dalle scuole per non costringerli ad emigrare in cerca di fortuna.
in poche parole una vera Italia federale e meno ingerenze dal governo centrale.

Vabbè in un certo senso sono d'accordo però rimane il fatto che le regioni povere rimangono ancora più ignoranti non avendo fondi. [8]


E allora che si fà Bleff ? [:D]

La scuola è una cosa seria se vogliamo uniformare tutte le regioni ad uno stesso livello di Cultura Italiana,se nò...veramente dobbiamo andare ognuno per conto nostro. [^]
[/quote]

La cultura italiana è fatta di tante realtà. L' errore è tentare di uniformare gli insegnamenti in un unica direzione.
La storia delle diverse regioni italiane a mio parere deve essere salvaguardata, la storia siciliana è diversa da quella sud tirolese o da quella romana ed è giusto che non vada persa.
Quando si parla di illuminati e dei piani per un mondo globale governato da una sola elite, la scuola è ai primi posti nei loro piani di destabilizzazione del sistema democratico.

06/04/2013, 20:24

forse sarebbe piu' opportuno oraganizzare squadre con forconi x cacciare degli incompetenti che ci hanno portato allo sfascio(oltretutto lautamente stipendiati),senza money alla cultura una nazione e' allo sbando senza nessuna prospetiva [:(!]
Ultima modifica di ubatuba il 06/04/2013, 20:25, modificato 1 volta in totale.

06/04/2013, 23:00

greenwarrior ha scritto:

bleffort ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

[quote]bleffort ha scritto:

[quote]greenwarrior ha scritto:

E' ora che si organizzino delle cooperative scolastiche, gestite autonomamente dalle regioni a livello finanziario e come unico collegamento con il ministero dell' istruzione il programma scolastico di base.
A mio parere la scuola deve essere regionalizzata, federale e con un programma in parte dedicato alla cultura del luogo di appartenenza.
In ogni regione deve essere possibile gestire i cervelli che scaturiscono dalle scuole per non costringerli ad emigrare in cerca di fortuna.
in poche parole una vera Italia federale e meno ingerenze dal governo centrale.

Vabbè in un certo senso sono d'accordo però rimane il fatto che le regioni povere rimangono ancora più ignoranti non avendo fondi. [8]


E allora che si fà Bleff ? [:D]

La scuola è una cosa seria se vogliamo uniformare tutte le regioni ad uno stesso livello di Cultura Italiana,se nò...veramente dobbiamo andare ognuno per conto nostro. [^]
[/quote]

La cultura italiana è fatta di tante realtà. L' errore è tentare di uniformare gli insegnamenti in un unica direzione.
La storia delle diverse regioni italiane a mio parere deve essere salvaguardata, la storia siciliana è diversa da quella sud tirolese o da quella romana ed è giusto che non vada persa.
Quando si parla di illuminati e dei piani per un mondo globale governato da una sola elite, la scuola è ai primi posti nei loro piani di destabilizzazione del sistema democratico.
[/quote]
Io parlavo di avere stesse possibilità,non di uniformare il tipo di Cultura,in quanto sono del parere che ognuno deve affinare la propria.

06/07/2013, 23:14

Si parlava in un altro topic del patrimonio culturale, monumentale e paesaggistico del nostro paese.... e del fatto che quel patrimonio, invidiato in tutto il mondo, potrebbe potenzialmente farci vivere di rendita... se gestito a dovere....

Già... gestito a dovere......

Leggete questo articolo.....
Da mettersi le mani nei capelli...........[xx(]




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Mibac alla canna del gas, tagli oltre il 58%
I dati inviati da Bray al parlamento, utenze non pagate per 40mln

06 luglio, 19:54

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 86570.html

di Silvia Lambertucci

Quasi 10 milioni di euro in meno rispetto al 2012 nella casella delle "spese per interventi urgenti per le emergenze"; una disponibilità per il 'programma ordinario dei lavori pubblici' che passa dai 70,5 mln di euro del 2012 ai 47,6 mln del 2013 (nel non lontano 2004 erano 201 milioni), l'aiuto che arriva dal Gioco del Lotto che dai 48,4 mln di un anno fa precipita ai 25,4 di quest'anno. Sembra un bollettino di guerra e invece sono i dati ufficiali del Mibac inviati dal ministro Bray alle Camere in allegato alle linee guida del suo dicastero. In tutto 10 pagine di tabelle dalle quali emerge un quadro di piena emergenza.

Con il BILANCIO DEL MIBAC ridotto quest'anno a 1.546.779.172 euro, oltre 100 mln di euro in meno rispetto ad un anno fa, il 24% in meno rispetto al 2008, quando nello stato di previsione della spesa erano segnati 2.037.446.020 di euro. "Le risorse relative alle principali programmazioni per l'esercizio dell'attività di tutela - si legge nel documento- hanno subito una riduzione del 58,2% passando da 276.636.141 a 115.632.039". La sofferenza riguarda un po' tutti i comparti.

Dalle "risorse programmabili per il 2013 per gli INTERVENTI URGENTI DI TUTELA, diminuite di oltre 58% rispetto 2008, alle risorse per il programma ordinario di tutela del patrimonio (-52% rispetto al 2008 e -76% rispetto al 2004).

Diminuiscono i soldi arrivati dal GIOCO DEL LOTTO, che nel 2004 garantivano entrate per 134,7 mln di euro (-81% rispetto al 2004 - 71% rispetto al 2008).

Perde fondi il RESTAURO (-31% rispetto al 2008) per il quale la disponibilità programmabile per il 2013 è di soli 15.047.923,00 (erano 50,6 nel 2012).

Diminuisce ancora il contributo del Mibac per gli ISTITUTI CULTURALI, passato a 14.670.000,00 (-18% rispetto al 2009). Senza aggiustamenti in corsa si riduce anche il Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus), che con gli attuali 398.847.077,00 è in calo di quasi il 15% rispetto al 2009.

Critica la situazione degli stanziamenti per il FUNZIONAMENTO DEL MIBAC che "ammontano complessivamente a circa 23 mln di euro per il 2013, a fronte di una esigenza di circa 50 mln, comprovata anche - si legge nelle tabelle - dalla recente ricognizione che ha evidenziato un debito per circa 40 mln di euro (già comunicati al ministero dell'economia e delle finanze per l'eventuale ripianamento) dovuti principalmente al mancato pagamento di utenze e canoni". E la situazione "é ancora più critica a decorrere dal 2014, che presenta uno stanziamento di circa 14,5 mln, con un decremento pari ad oltre il 37%".

Infine il tasto dolente del PERSONALE, per il quale rimane il blocco delle assunzioni in vigore fino al "riassorbimento dell'esubero di personale in I area- addetti ai servizi ausiliari (267 persone) e nell'area dirigenti (4)"




Bene bene.... continuate così....
Chissà... con questi soldi risparmiati, potremmo comprare altri F35....
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