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EMERGONO LE PIEGHE DEL BAILOUT EUROPEO,
LA GRECIA “DICE ASSOLUTAMENTE NO”


http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... e&sid=9236




SONO MOLTO PIU’ PERFIDI DI QUELLO CHE CREDETE
Postato il Domenica, 30 ottobre

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DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info


Non è semplice come dire “il debito non lo paghiamo”, come dire “scardiniamo i metalinguaggi del potere” o “decresciamo”. Guardate, io sono stanco di prendere di petto i Chiesa, i Bifo, i Pallante d’Italia, ma non perché non lo meritino, ma perché è troppo facile, è come sparare sulla Croce Rossa. Non ci saranno magiche rivolte popolari o manifestazioni o giovani idealisti che spiazzeranno i cattivi, pensare questo è essere adolescenziali, è pensare solo per emozionarsi e avere una platea in un centro sociale. E’ però non aver capito un accidenti di come ci hanno incastrati. Prego quello 0,2% dei miei lettori che ha ne ha la forza, di continuare a capire che il Vero Potere è 100 anni avanti a qualsiasi mossa le ‘belle anime’ possano pensare. L’unica è sedersi fra una montagna di carte e studiare tanto quanto loro, e essere scientifici tanto quanto loro. (Lo dico per adesione a una verità teorica, mica perché creda che qualcuno lo farà)

Ora vi do un altro esempio da riporre nello scaffale del ‘Sono (il Vero Potere) molto, molto più perfidi di quello che crediamo’. Non per deprimere, ma per incitare a evolverci in persone competenti.

Premessa 1: quanto segue non sarebbe mai accaduto se avessimo una moneta sovrana che il governo italiano può emettere dal nulla indebitando solo se stesso contro se stesso. Oggi il governo deve prendere in prestito dai mercati privati ogni singolo Euro per far funzionare questo Paese. Senza prendere in prestito dai mercati privati, il governo non ha fondi, zero.

Premessa 2: il governo italiano, come quello di tutti gli Stati Euro, li prende in prestito emettendo titoli di Stato che i mercati privati comprano dandoci la moneta. Roma deve pagare gli interessi su questo debito, che nel prossimo anno saranno 300 miliardi.

Ora, avete letto sui giornali che i baroni Europei hanno decretato che i mercati privati che avevano comprato il debito greco dovranno dire addio alla metà dei loro crediti. A parte il fatto che questo non risolve nulla, la cosa importante è capire l’incastro micidiale in cui questo ci mette.

Premessa 3: gli investitori dei mercati quando ci prestano Euro in cambio di titoli di Stato si assicurano contro il pericolo del default (fallimento) di quello Stato. Sono polizze assicurative complicatissime che si chiamano Credit Default Swaps, CDS, ricordate queste sigle.

OK. Adesso questi investitori si vedono sparire metà dei loro investimenti in titoli greci, e domani questo accadrà di sicuro con i titoli italiani, spagnoli, e via via fino a quelli francesi. Naturalmente vorrebbero che queste sparizioni fossero politicamente etichettate come ‘default’ degli Stati in questione, così incassano le polizze. Ma no, la UE non vuole ammettere che questi sono e saranno ‘default’, quindi loro non incassano né incasseranno le polizze CDS. Ok, dicono: “Non incassiamo le polizze? Bene, allora da adesso per prestarvi i soldi vogliamo interessi micidiali, perché saranno questi la nostra assicurazione, visto che i CDS non li intascheremo. Scegliete voi, signori governi: o dichiarate i default così noi incassiamo le polizze, oppure pagate sempre più interessi usurai.” Ma NON è una scelta, è una FINTA scelta che loro hanno pensato a tavolino con una furbizia diabolica. Infatti il risultato di entrambe le opzioni è un aumento della crisi economica che ci sta strangolando, e da cui loro profittano i 5 modi diversi (si legga Il Più Grande Crimine, pag. 60).

Infatti se la UE dichiarasse che la perdita di crediti dei mercati sono ‘default’, si innescherebbe una spirale di sfiducia internazionale su tutta la UE, che porta come risultato un aumento micidiale degli interessi che i mercati vogliono per prestarci gli Euro, che causa crisi economica. Se la UE non dichiara che le perdite dei mercati sono ‘default’, loro ci impongono un aumento micidiale degli interessi per prestarci i soldi, che causa crisi economica. Notato qualcosa?

Ok mio affezionato 0,2%, avete capito. L’incastro è: crisi economica se ti giri a destra, e crisi se ti giri a sinistra, se guardi in alto e se guardi in basso. Punto. Non ne usciamo, dobbiamo soffrire.

A meno che non si ritorni a uno Stato italiano sovrano, con moneta sovrana, e che spenda a deficit per creare piena occupazione, pieno Stato sociale, piena istruzione, piene infrastrutture, e aiuti la produttività privata. L’ha fatto l’Argentina. Lo possiamo fare anche noi. Non se ne esce: dal momento che la creazione di ricchezza monetaria è stata sottratta ai governi sovrani, loro ci tengono in pugno perché sono solo loro a poterla creare, o sottrarre.


Paolo Barnard
Fonte: http://www.paolobarnard.info
Link diretto: http://cli.gs/iaftefk

30.20.2011




Meditate gente, meditate.... [xx(]



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Io sono d'accordo che l'Italia esca dalla BCE,peggio di così non si può andare,ripristiniamo la Lira.[;)]


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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 45055.html


Il rendimento è al 6,16%
Alla Grecia è bastato arrivare al 7%




Domanda: secondo voi, la "soluzione" a tutti i problemi, paventata
di recente dal Presidente Obama ed eventualmente rivelata al
prossimo G20, ha forse a che fare con la "moneta unica mondiale"? [:3]

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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=1



30 ottobre, 16:51

(ANSA) - WASHINGTON, 30 OTT - L'Italia ''e' uno dei nostri maggiori alleati'' e la ''prossima settimana lavoreremo insieme al G20 nell'assumere una serie di decisioni che saranno molto importanti per l'economia globale''. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama, intervenendo a un evento della Niaf, la maggiore organizzazione italo-americana negli Usa.

http://www.ansa.it/web/notizie/collecti ... 83977.html



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Cita:
bleffort ha scritto:

Io sono d'accordo che l'Italia esca dalla BCE,peggio di così non si può andare,ripristiniamo la Lira.[;)]

Premesso che ognuno è liberissimo di pensarla come vuole, questa tua "speranza" mi fa però pensare. Ritornare alla Lira avrebbe delle conseguenze in gran parte prevedibili, ripercussione cioè disastrose, forse non mi allontano nemmeno tanto dall'immaginare uno scenario vicino a una possibile guerra civile.
Non è del tutto errata la possibile soluzione che i guerrafondai sperano, quella appunto di una guerra che possa in qualche modo resettare questa condizione: riduzione della popolazione, distruzione di gran parte delle strutture eccetera, questo offrirebbe una situazione simile per certi versi all'immediato dopo seconda guerra mondiale. Per arrivare a tanto è sufficiente uscire dall'Euro.

L'ipotesi quindi che "peggio di così non si può andare" in realtà è una visione parecchio limitata, per lo più dettata dall'assenza, forse, di affetti (figli, amici eccetera), visione in cui la soluzione è il classico "colpo di spugna", un reset appunto. Spero di no.

Sta di fatto che la "colpa" non è di Berlusconi, Grillo, Prodi, gli Alieni o chi altro, ma è proprio il meccanismo economico ad essere sbagliato. Soluzioni non ce ne sono, soprattutto in considerazione del fatto che tutti noi sappiamo molto bene che il problema c'è solo quando è il nostro portafogli ad essere toccato, altrimenti "chissenefrega" è il motto di tutti, un paio di mandate alla porta di casa e chi è fuori resta fuori. In piazza si scende per protestare contro l'idea che venga toccato quello che è nostro e che tale deve restare, anzi deve moltiplicarsi se vogliamo pensare a un mondo migliore.
Assurdo, fortemente egoistico, distruttivo da un punto di vista sociale, ma tant'è.



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Cita:
ksxmorgan ha scritto:

Sta di fatto che la "colpa" non è di Berlusconi, Grillo, Prodi, gli Alieni o chi altro, ma è proprio il meccanismo economico ad essere sbagliato. Soluzioni non ce ne sono, soprattutto in considerazione del fatto che tutti noi sappiamo molto bene che il problema c'è solo quando è il nostro portafogli ad essere toccato, altrimenti "chissenefrega" è il motto di tutti, un paio di mandate alla porta di casa e chi è fuori resta fuori. In piazza si scende per protestare contro l'idea che venga toccato quello che è nostro e che tale deve restare, anzi deve moltiplicarsi se vogliamo pensare a un mondo migliore.
Assurdo, fortemente egoistico, distruttivo da un punto di vista sociale, ma tant'è.



Quoto.



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Il rendimento è al 6,16%
Alla Grecia è bastato arrivare al 7%


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http://www.wallstreetitalia.com/article ... torno.aspx



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MessaggioInviato: 31/10/2011, 13:56 
EUROPA MALCONCIA APPRODA AL G20
Edizione completa
Stampa l'articolo Roma - Terminato il vertice europeo (sarebbe più appropriato parlare di due vertici, uno dell’Ue a 27 e uno dell’eurozona a 17) si apre un nuovo supervertice: quello del G20 che inizia a Cannes il 2 novembre. Come arriva l’Europa a questo appuntamento? E’ domanda che occorre porsi in quanto, nelle riunioni preparatorie, l’Europa è stata spesso presentata come il principale imputato di non tirare adeguatamente la carretta dell’economia mondiale. L’indizio, più che la prova, si basa sul tasso di crescita molto basso del continente vecchio (per demografia e apparato produttivo) e sulle liti interne sia all’Ue sia all’eurozona. Quella che arriva in Costa Azzurra è un’Europa solo apparentemente coesa e ancora meno apparentemente in buono stato. Le differenze profonde tra la Francia e buona parte degli altri sul fondo Salva-Stati hanno inflitto una ferita all’unione monetaria destinata a durare a lungo e gradualmente a incancrenirsi e ad aggravarsi man mano che iniziano le discussioni sui dettagli della nuova Politica agricola comune. L’unione monetaria è traballante; sono sempre più numerosi gli economisti che sottolineano come dal 1960 a oggi una dozzina di unioni monetarie si sono disfatte mentre una sola è stata creata (dietro un impulso politico - la risposta all’unificazione tedesca - piuttosto che per ragioni tecnico economiche). Le politiche di crescita (ossia “Europa 2020”) sono in gran misura declamatorie mentre la sostanza resta al palo.

Il futuro dell’Europa è al centro del G20 in quanto il gruppo intende delineare dove andrà l’economia mondiale nel prossimo quarto di secolo. Finita l’epoca di un mondo uni-polare (in cui gli Usa avevano l’onore e l’onere di pilotare un’economia mondiale in cui gli aggiustamenti avvenivano modificando i cambi nell’ambito di regole ben precise prescritte negli Statuti del Fondo Monetario) si va verso un mondo bipolare o multipolare? E sino a quando l’euro potrà essere la seconda valuta mondiale internazionale (dopo il dollaro e prima dello yuan) se l’eurozona non risolve in via permanente i propri problemi? E di converso in quale misura la moneta cinese potrà sostituire l’euro come seconda moneta internazionale se il settore finanziario interno di quello che fu l’Impero resta essenzialmente primitivo? Questi interrogativi sono molto più ampi e molto più profondi di quelli che hanno spazio sulle prime pagine dei quotidiani e che riguardano essenzialmente i problemi dell’Italia con la propria crescita e nei propri rapporti con l’Ue. Tuttavia, se il programma presentato il 26 ottobre non verrà, come promesso, attuato entro metà novembre, ne conseguirà un ulteriore indebolimento dell’Ue in seno al G20. Con la conseguenza di interrogativi sempre maggiori sul ruolo dell’Europa nel consesso mondiale. (ilVelino/AGV NEWS)

http://www.ilvelino.it/agv/news/articol ... pe+Pennisi

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ci avevano propinati ke tramite la moneta unica,le crisi sarebbero state piu'mitigate,quasi nulle,come la panacea di tutte le crisi,ci hanno dato una grande fregatura,ora x cercare una via di uscita si appellano pure al g20,oramai l'europa e' diventata a sovranita' limitata,ki ha tratto beneficio da tutto cio'sono le banke e la grande finanza,oramai non e' la politca ke detta legge ma le banke,l'individuo praticamente e' annullato.


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MessaggioInviato: 31/10/2011, 14:37 
Mercati/ Borse europee in calo
Lunedì, 31 ottobre 2011 - 08:36:15
borsa

Piazza Affari in forte calo nella prima parte della mattinata, sui rinnovati timori per la crisi del debito europeo e per le ripercussioni sulle banche. Proprio i titoli bancari, insieme a Fiat, appesantiscono la quota, con l'indice Ftse Mib che cede il 2,47% e l'All Share a -2,08%.

L'Italia è decisamene nel mirino della speculazione internazionale. Tutti i titoli del Tesoro sono infatti sotto pressione sul mercato secondario, colpiti da una pioggia di vendite. Lo spread tra il Btp decennale e il bund tedesco ha sfondato di nuovo i 400 punti base volando a 402 punti, mentre sul mercato secondario il rendimento del titolo italiano e' schizzato al 6,14%, avvicinandosi pericolosamente a quella soglia del 6,5% ritenuta da diversi analisti come punto di non ritorno.

L'interesse sul Btp quinquennale ha segnato il record storico dall'introduzione dell'euro nel 1999 al 5,90%, con il differenziale con l'equivalente bund tedesco a 465 punti base. In forte rialzo anche il rendimento del titolo a due anni al 4,83%, mentre lo spread con l'analogo bund si e' allargato in questo caso a 426 punti.

Tornando a Piazza Affari, Fiat perde il 4,7% su giudizi prevalentemente negativi degli analisti riguardo la trimestrale, in particolare per l'aumento del debito. Giu' Exor a -4,4%. Tra le banche Intesa cede il 6,2%, Unicredit il 5%, Monte Paschi il 4,8%, Mediobanca il 3,7%. Controtendenza Bpm (+4,5%) che ha avviato oggi l'aumento di capitale. Il titolo e' andato in asta di volatilita' poi ha aperto in rialzo. Male invece i diritti. Sul resto del listino giu' Diasorin, Tenaris, Atlantia, Geox. In rialzo Parmalat (+1,2%). Edison guadagna il 2,2%.

Milano è la peggiore in Europa dove comunque tutti i listini viaggiano in rosso mentre, in vista del vertice di Cannes, l'Europa chiede aiuto ai paesi del G20 e il Fmi fa sapere di aver rivisto i suoi strumenti anti-contagio. Inoltre il governo del Giappone è nuovamente intervenuto sui mercati dei cambi per indebolire lo yen, poche ore dopo che la moneta locale aveva raggiunto un nuovo record rispetto al dollaro (75,32 yen, quota record dalla fine della seconda guerra mondiale). Immediati gli effetti sul mercato, perche' poco dopo il dollaro e' salito sopra i 79 yen. La Borsa di Tokyo ha chiuso in calo dello 0,69%, limitando le perdite. L'indice Nikkei termina la sua corsa a 8.988,39 punti.

Intanto la Russia ha detto di essere pronta ad avere colloqui bilaterali con rappresentanti dei Paesi membri dell'eurozona per garantire il proprio aiuto finanziario attraverso il Fondo Monetario Internazionale. Lo ha reso noto il consigliere economico del Cremlino, Arkady Dvorkovich. Dvorkovich ha aggiunto che la Russia potrebbe investire fino a 10 miliardi di dollari nell'eurozona usando gli strumenti dell'Fmi.



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MessaggioInviato: 31/10/2011, 14:55 
Cita:

Domanda: secondo voi, la "soluzione" a tutti i problemi, paventata
di recente dal Presidente Obama ed eventualmente rivelata al
prossimo G20, ha forse a che fare con la "moneta unica mondiale"? [:3]








non servono molte parole !!.



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MessaggioInviato: 31/10/2011, 15:03 
Ma voi lo sapevate che....

Europa, crisi dei debiti: adesso l’Irlanda stampa da sé gli euro
Costosi e insufficienti, i fondi europei non bastano più. Ma Dublino ha trovato una soluzione: riprendere a battere moneta. Anche se si tratta di quella continentale
Per mesi l’Europa ha affrontato la crisi del debito sovrano vivisezionando il problema sotto ogni punto di vista. Si è discusso ampiamente di fondi di salvataggio e di effetto domino, ma anche del possibile ridimensionamento di Eurolandia e delle linee guida del nuovo patto di stabilità. Ogni ipotesi è stata valutata cercando una risposta alla peggiore crisi collettiva dei conti che il Continente ricordi. Eppure nessuno si era accorto di quanto la soluzione fosse semplice. Altro che ristrutturare i debiti con complessi piani lacrimosi e sanguinolenti. Meglio, molto meglio, ridurli drasticamente nel modo più ovvio: stampando a casa propria miliardi di euro. Chiaro, è solo una battuta di cattivo gusto. Peccato però che non faccia ridere. Anche perché tutto questo sta accadendo davvero: in Irlanda, ovviamente.

La notizia riportata in questi giorni dal quotidiano di Dublino Irish Indipendent è a dir poco sorprendente, almeno quanto il fatto che nessuno da Bruxelles a Berlino abbia ancora alzato la voce. La banca centrale irlandese sta finanziando un ambizioso piano di prestiti da 51 miliardi di euro stampando da sé il denaro necessario. Proprio così. Nel mese di novembre, l’ultimo per il quale sono disponibili le cifre, i prestiti concessi dalla Bce sono calati da 136,4 a 132 miliardi di euro. L’istituto centrale irlandese, battendo da sé moneta, ha erogato invece 6,4 miliardi in più a favore delle banche private del Paese. Un portavoce della Bce, riferisce l’Irish Times, ha confermato tutto spiegando, in sostanza, che Dublino può stampare tutti gli euro che vuole a patto che la banca centrale europea ne sia informata.

“Lasciamo che la Grecia stampi gli euro, lasciamo che li stampino l’Italia, la Spagna, il Portogallo e il Belgio”, commenta su Business Insider l’analista di Sitka Pacific Mike Shedlock. “Fintantoché si può contraffare (sic – ndr) denaro senza che alla Bce importi, perché ogni Paese non dovrebbe stampare abbastanza euro per ripagare il suo debito? Ogni nazione potrebbe diventare ‘debt free’ nel giro di pochi secondi. Spero cogliate il sarcasmo. Perché questo è un pendio incredibilmente scivoloso e mi stupisce che la Germania non si metta a strillare”. Difficile dare torto a Shedlock, soprattutto alla luce delle implicazioni finanziarie e politiche della strategia irlandese.

Alla vigilia del vertice Ecofin, il ministro economico di Dublino Brian Lenihan si è pubblicamente lamentato delle condizioni di prestito cui è soggetto il suo Paese, chiamato a versare un interesse medio annuo del 5,8% all’Ue e al Fondo Monetario internazionale sui 67,5 miliardi di euro che gli sono stati garantiti. Un’affermazione che suona come un’implicita giustificazione. Come a dire: per risparmiare sugli interessi meglio produrre in casa un po’ di denaro liquido. Tutto perfettamente logico se non fosse che una simile scelta si traduce in una spinta inflazionistica scaricata sull’intero continente. E che dire di fronte alla logica tentazione cui potrebbero essere soggette le altre economie in difficoltà? Ad oggi la Bce ha autorizzato Dublino contando sul fatto che qualche miliardo di euro in più non dovrebbe avere alcun impatto rilevante sul valore della moneta unica. Ma cosa accadrebbe se gli altri Paesi in crisi avanzassero richieste simili? Davvero la Banca centrale avrebbe ancora l’autorità e la possibilità di rispondere negativamente?

Tutte domande prive di risposta, e proprio per questo decisamente inquietanti, che si riproporranno con forza qualora la situazione dei conti pubblici dovesse peggiorare ancora. Una buona notizia, se non altro, viene oggi da Madrid dove si è conclusa positivamente l’ultima asta sui titoli di Stato a 12 e 18 mesi: 5,54 miliardi complessivi di obbligazioni cedute a tassi medi del 2,94 (12 mesi) e del 3,36% (18 mesi) che segnano così il primo calo degli interessi dallo scorso mese di ottobre. Gli spread tra i rendimenti delle obbligazioni della periferia europea e i bund tedeschi si mantengono relativamente stabili mentre il prezzo dei credit default swaps (misura di fatto del rischio bancarotta sovrana) sono aumentati leggermente (+10 il Portogallo, +9 l’Irlanda, +14 la Grecia, segnala l’ultima analisi di Markit). In attesa che sia raggiunto un accordo sull’ampliamento del fondo salva Stati, la Bce si conferma intanto un ottimo cliente per i bond nazionali. In settimana l’istituto centrale ne ha acquistati 2,313 miliardi contro i 113 milioni della settimana precedente.


Certo... non è una notizia fresca perchè è di gennaio, ma chissà adesso cosa stanno facendo gli irlandesi?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01 ... uro/87218/


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Cita:
golden ha scritto:

Ma voi lo sapevate che....

Europa, crisi dei debiti: adesso l’Irlanda stampa da sé gli euro
Costosi e insufficienti, i fondi europei non bastano più. Ma Dublino ha trovato una soluzione: riprendere a battere moneta. Anche se si tratta di quella continentale.

Certo... non è una notizia fresca perchè è di gennaio, ma chissà adesso cosa stanno facendo gli irlandesi?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01 ... uro/87218/



Questa cosa è da approfondire....



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MALE PIAZZA AFFARI: GIÙ FIAT, INTESA E UNICREDIT. BPM IN CONTROTENDENZA
Assedio ai Btp, Borse a picco
Il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi sopra i 410 punti. Nuovo massimo per il buono quinquennale


MILANO - Spread ai massimi, tensione su tutti i titoli di Stato e Piazza Affari in picchiata. La settimana inizia con l'Italia decisamente nel mirino dei mercati internazionali. Il differenziale tra Btp decennale e bund tedesco sfonda di nuovo i 400 punti base volando a 410,01 punti. E il rendimento del decennale italiano sul mercato secondario balza vicino al 6,18%, avvicinandosi pericolosamente a quella soglia del 6,5% ritenuta da diversi analisti un punto di non ritorno.

SCADENZE MINORI NEL MIRINO - Sfiora invece la soglia del 6% il rendimento del Btp a cinque anni sul mercato secondario, segnando un nuovo massimo storico dall'introduzione dell'euro nel 1999. L'interesse sul quinquennale è infatti schizzato al 5,99% con lo spread con l'equivalente bund tedesco a 476 punti base. Tutti i titoli del Tesoro sono sotto pressione, colpiti da una pioggia di vendite. In forte rialzo anche il rendimento del titolo a due anni che vola oltre la soglia del 5% sul mercato secondario al 5,044%, segnando i massimi da luglio 2008. Intanto, alcune fonti vicine all'operazione, citate da Bloomberg, fanno sapere che la Banca centrale europea ha acquistato titoli di Stato spagnoli. Non trapelano notizie invece su eventuali acquisti di Btp del Tesoro.

http://www.corriere.it/economia/11_otto ... 9c54.shtml

La situazione si fa sempre più critica!!! [:(] [:(]
Oramai la strada è segnata...
METTIAMOCI L'ANIMA IN PACE!! E' FINITA!!! [:108]


Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 31/10/2011, 16:27, modificato 1 volta in totale.


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