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MessaggioInviato: 28/06/2013, 11:28 
Larghe intese per la catastrofe, aspettando Hitler

Il Berlusconi che abbaia contro Bruxelles «non è credibile non solo per quello che è e rappresenta, ma anche per quello che ha votato, sia come presidente del Consiglio, sia nell’anno di sostegno al governo Monti». Eppure, quello che ora va dicendo – anche solo per tenere sotto ricatto il governo Letta-Napolitano, chiedendo all’establishment di proteggerlo dalla magistratura, è tragicamente vero: grazie alla scure del rigore, l’Italia rischia di fare la stessa fine della Germania democratica di Weimar, arresasi a Hitler dopo che, negli anni ’20, l’intransigenza rigorista delle potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale, Francia in primis, l’avevano costretta alla disperazione per fame. Anche allora, osserva Giorgio Cremaschi, destra e sinistra subirono il diktat del debito. Per poi essere scavalcate da chi lo rifiutò nettamente: i nazisti.

«Il sistema politico di quel paese, fondato sulle larghe intese tra socialdemocrazia e centrodestra democratico, cercò di barcamenarsi un po’ pagando il debito e un po’ cercando di dilazionarlo», scrive Cremaschi sul blog “Per un movimento anticapitalista”. «La crisi economica degli anni Trenta travolse la giovane democrazia tedesca e portò al potere Hitler, che subito dichiarò la denuncia unilaterale del pagamento delle riparazioni di guerra». Un successo clamoroso: «Le potenze democratiche occidentali subirono e concessero al dittatore tedesco quello che avevano rifiutato ai governi democratici». Oggi, in Italia, l’unico politico nazionale che si è incaricato di denunciare Bruxelles è Silvio Berlusconi, uno che però «non ha alcuna credibilità personale e politica quando afferma che l’Italia deve ignorare i vincoli europei e sforare il tetto al 3 % al deficit pubblico, e così non aumentare l’Iva». Berlusconi non ha mai esitato a praticare politiche neoliberiste, e inoltre si è rassegnato a sostenere il governo di Mario Monti.

Secondo il primo ministro conservatore britannico David Cameron, inserire addirittura nella Costituzione la norma aberrante del pareggio di bilancio significa mettere fuorilegge le politiche keynesiane, su cui si fonda il welfare europeo, concepito per impedire che larghi strati sociali possano soffrire. Proprio l’attacco alla Costituzione democratica nata dall’antifascismo è firmato dall’élite che vuole il nostro annientamento economico: insieme alle super-lobby come la Ert, che emanano diktat a cui Bruxelles obbedisce, è la stessa Jp Morgan Chase, colosso di Wall Street, a puntare il dito contro le Costituzioni europee che prevedono “troppi diritti” per cittadini e lavoratori. Di qui l’abc dell’intero dispositivo della politica di rigore, varato dalla Commissione Europea. Problema: «L’adesione al Fiscal Compact e a tutti i patti e ai vincoli connessi, il sostegno a Draghi – e prima a Trichet e alla politica della Bce – sono tutti atti condivisi e votati da Berlusconi e dalla destra, Lega compresa», ricorda Cremaschi.

Quindi, anche le ultime sortite del Cavaliere fanno parte del teatrino della politica italica, secondo un copione poco serio che prevede immancabili correzioni e smentite, accanto al «rinnovato e caloroso sostegno al governo Letta, che del vincolo europeo ha fatto una bandiera». Se dunque Berlusconi non è credibile quando esorta l’esecutivo a ignorare i vincoli europei, «nulla toglie al fatto che essi siano oramai insostenibili per noi, come le passate riparazioni di guerra della Germania». La realtà è ormai drammatica: «L’Italia è in una recessione senza fine, che si aggrava anche per le politiche di austerità e rigore di bilancio». Ogni anno, aggiunge Cremaschi, dobbiamo trovare circa 80 miliardi di euro solo per pagare gli interessi sul debito. E dal 2014, secondo il patto fiscale europeo, «dovremmo anche cominciare a ridurre lo stesso ammontare del debito, almeno di 50 miliardi di euro all’anno». In tutto, ogni anno dobbiamo tirar fuori 130 miliardi, «che vengono sottratti al paese e alla economia reale per foraggiare banche e finanza. E per di più dovendo avere il bilancio pubblico in sostanziale pareggio».

Si è facili profeti, continua Cremaschi, a prevedere che lo Stato dovrà ancor più programmare tagli di spesa e massacro sociale, con l’effetto che la crisi si aggraverà e – paradossalmente – il debito continuerà ad aumentare. «Stiamo seguendo esattamente la via della Grecia, che ogni giorno chiude qualche istituzione pubblica, ultime le orchestre sinfoniche, dopo aver chiuso le fabbriche, abbassato il salario a 500 euro al mese e svenduto alle multinazionali tutto ciò che poteva essere messo all’asta». Lo stesso Fondo Monetario Internazionale, non certo un’associazione marxista, ha recentemente rimproverato le istituzioni europee di aver esagerato con l’austerità in Grecia. «Ha risposto stizzito il “progressista” Draghi, rivendicando tutto. Quindi in Italia come in Grecia si va avanti, la guerra continua fino alla distruzione finale. A meno di non dire un chiaro no alla continuazione di queste politiche economiche criminali». O saranno le forze democratiche a rompere i vincoli europei, o questi ultimi distruggeranno la nostra democrazia. Basterebbe «dire basta al pareggio di bilancio e al Fiscal Compact, magari presentando a Giorgio Napolitano il conto di quanto sono aumentati il debito pubblico, la disoccupazione e la povertà da quando rigore e austerità sono diventate bandiere costituzionali».

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... do-hitler/



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MessaggioInviato: 28/06/2013, 11:52 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Larghe intese per la catastrofe, aspettando Hitler

La realtà è ormai drammatica: «L’Italia è in una recessione senza fine, che si aggrava anche per le politiche di austerità e rigore di bilancio». Ogni anno, aggiunge Cremaschi, dobbiamo trovare circa 80 miliardi di euro solo per pagare gli interessi sul debito. E dal 2014, secondo il patto fiscale europeo, «dovremmo anche cominciare a ridurre lo stesso ammontare del debito, almeno di 50 miliardi di euro all’anno». In tutto, ogni anno dobbiamo tirar fuori 130 miliardi, «che vengono sottratti al paese e alla economia reale per foraggiare banche e finanza. E per di più dovendo avere il bilancio pubblico in sostanziale pareggio».

Lo stesso Fondo Monetario Internazionale, non certo un’associazione marxista, ha recentemente rimproverato le istituzioni europee di aver esagerato con l’austerità in Grecia. «Ha risposto stizzito il “progressista” Draghi, rivendicando tutto. Quindi in Italia come in Grecia si va avanti, la guerra continua fino alla distruzione finale. A meno di non dire un chiaro no alla continuazione di queste politiche economiche criminali». O saranno le forze democratiche a rompere i vincoli europei, o questi ultimi distruggeranno la nostra democrazia. Basterebbe «dire basta al pareggio di bilancio e al Fiscal Compact, magari presentando a Giorgio Napolitano il conto di quanto sono aumentati il debito pubblico, la disoccupazione e la povertà da quando rigore e austerità sono diventate bandiere costituzionali».

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... do-hitler/


Ottimo articolo......
Cominciamo a chiamare le cose per quello che sono..... [}:)]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 28/06/2013, 13:41 
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Thethirdeye ha scritto:


Il mainstream continua imperterrito a prenderci per i fondelli.....

Vertice Ue, sbloccati fondi per lavoro giovani
Sei miliardi per lavoro giovanile, due-tre in piu' dal 2015.
Letta soddisfatto: ne usciamo bene

28 giugno, 09:02

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 35322.html


Bene... giornali e televisioni di stato continuano a "irradiare"
questa notizia come se fosse un prestigioso goal realizzato
all'ultimo minuto in una finale di campionato del mondo.

Ma cosa omettono di dire questi PSEUDO GIORNALISTI?

Che i sei miliardi che diventano otto nel 2015......
udite udite..... vanno divisi per i paesi membri.... [:D]

L’Unione Europea (UE) comprende attualmente 27 Paesi:

- Austria
- Belgio
- Bulgaria
- Cipro
- Danimarca
- Estonia
- Finlandia
- Francia
- Germania
- Grecia
- Irlanda
- Italia
- Lettonia
- Lituania
- Lussemburgo
- Malta
- Paesi Bassi
- Polonia
- Portogallo
- Regno Unito
- Repubblica ceca
- Romania
- Slovacchia
- Slovenia
- Spagna
- Svezia
- Ungheria.


Un misura PODEROSA.... non c'è che dire!!! [:p]

Immagine


..probabilmente sarebbe opportuno che il volpone letta,ricordasse tutto l'esercito degli oltre 'anta senza lavoro,e di difficile collocazione in un momento simile...... [:(!]


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MessaggioInviato: 28/06/2013, 14:04 
Cita:
ubatuba ha scritto:
..probabilmente sarebbe opportuno che il volpone letta,ricordasse tutto l'esercito degli oltre 'anta senza lavoro,e di difficile collocazione in un momento simile...... [:(!]

Ma non gli conviene.... sono troppi..... [:D]


Tornando ai giovani disoccupati....
facciamo i conti della serva e l'arcano si svela [;)]

All'Italia, andranno da qui al 2015 (lol!)...
500 milioni di euro (dicono poco meno,
ma facciamo finta che sono 500 milioni ok?)

I disoccupati tra i 18 e i 29 anni, sono la bellezza di:
365.000.....

Bene... dividiamo 500 milioni per 365.000 e....
abbiamo 1.369 euro a TESTA!!

E allora... cosa si può fare con 1.369 a disoccupato?
Sì può risolvere il suo problema? [:D]

"importante accordo"... "abbiamo vinto sulla disoccupazione giovanile"
"mi sento soddisfatto"
... etc etc etc.....


BUFFONI.... CIALTRONI..... INETTI.....
E il popolo abbocca..... [xx(]



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MessaggioInviato: 28/06/2013, 14:18 
Crisi Grecia, il governo pensa alla chiusura di quattro ospedali di Atene

Metodo Ert, la tv pubblica il cui blocco è stato dichiarato incostituzionale, anche per quattro importanti nosocomi della capitale che curano le fasce più deboli della società. “Si tratta della completa degradazione dei principali pilastri funzionali della società greca” protestano tutte le sigle sindacali

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06 ... ne/639481/

chiamiamolo metodo europa,altro che europa dei popoli,questa e' euro...dei morti........[:(!]


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MessaggioInviato: 28/06/2013, 15:03 
Tranquilli; finché ci sono i campionati ....[;)]



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 29/06/2013, 09:15 
Le proteste in Bulgaria

Vanno avanti dal 15 giugno ma non hanno avuto molto risalto
sui media (tanto per cambiare n.d.r.): i manifestanti chiedono le
dimissioni del governo, e non solo a causa della crisi


Immagine

http://www.ilpost.it/2013/06/28/proteste-bulgaria/

Da due settimane a Sofia e nelle altre principali città della Bulgaria decine di migliaia di persone organizzano quotidianamente cortei e manifestazioni contro il governo. Denunciano la corruzione della politica, la diffusione nel paese della criminalità organizzata, la gestione non trasparente dei servizi pubblici e soprattutto l’alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile.

Le proteste degli ultimi giorni sono per lo più pacifiche: vengono organizzate tramite i social network e si svolgono fuori dal parlamento di Sofia e nelle piazze delle principali città del paese. Sono iniziate dopo che in soli quindici minuti, e senza alcun dibattito, il Parlamento bulgaro ha nominato a capo della sicurezza nazionale Delyan Peevski, trentaduenne proprietario di un grande impero mediatico e commerciale, più volte accusato di corruzione. Il movimento di protesta si è dato il nome di «Dance with me», dall’acronimo #1044;#1040;#1053;#1057; (Dans) del Dipartimento di Sicurezza Nazionale.

A seguito delle manifestazioni, il 24 giugno Peevski si è dimesso e il primo ministro socialista Plamen Oresharski, in carica da tre settimane, si è scusato pubblicamente. Nonostante questo le proteste anti-governative non si sono fermate e si sono anzi rafforzate, a causa del malcontento diffuso dovuto a una crisi economica sempre più pesante.

In Bulgaria più del 22 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Le politiche di austerità dei governi, da quando il paese è entrato nell’Unione Europea nel 2007, sono state molto pesanti, anche se hanno portato a buoni risultati per i conti pubblici: il debito pubblico della Bulgaria è intorno al 18 per cento del PIL, uno dei più bassi in Europa. Proprio queste politiche però, sono state sostenute da pesanti tagli alla spesa pubblica e dal congelamento degli stipendi: lo stipendio medio mensile è di 400 euro, la pensione media mensile è di 138 euro. Secondo l’Associazione degli industriali bulgari (BIA) la disoccupazione nella fascia di età tra i 18 e i 29 anni supera il 40 per cento. Il livello di disoccupazione delle persone in età lavorativa, complessivamente, è del 12,3 per cento, il dato peggiore dal 2005.

La situazione politica
Dall’inizio dell’anno nel paese ci sono state numerose rivolte con scontri molto violenti e una serie di suicidi piuttosto eclatanti (alcune persone si sono date fuoco per strada). A febbraio, dopo le più grandi proteste di piazza degli ultimi dieci anni contro le politiche economiche del governo e le accuse di corruzione nei suoi confronti, il premier di centro-destra Boyko Borisov aveva annunciato nel parlamento di Sofia le dimissioni del suo governo. A maggio si erano svolte elezioni anticipate: il partito conservatore di Borisov – Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria (GERB) – aveva ottenuto la maggioranza relativa dei voti, seguito dal Partito Socialista Bulgaro. Di fatto, però, nessuno dei due aveva ottenuto i numeri necessari per formare una maggioranza in grado di governare stabilmente.

Il presidente Rossen Plevneliev, cui era stato rimesso il mandato, aveva affidato allora l’incarico a Plamen Oresharski, economista e candidato premier dei socialisti che ha ottenuto a giugno la fiducia per un governo sostenuto dai socialisti, dal partito della minoranza turca, il Movimento Diritti e libertà (DSP), e grazie all’astensione decisiva della formazione ultranazionalista ATAKA, che nella precedente legislatura aveva sostenuto il governo di Borisov. Il governo tecnico di Oresharski sta però operando in continuità con il precedente esecutivo, obbedendo alle richieste delle autorità europee e internazionali con una serie di politiche di austerità e taglio al welfare. I manifestanti ne chiedono pertanto le dimissioni.



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MessaggioInviato: 29/06/2013, 10:16 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:
..probabilmente sarebbe opportuno che il volpone letta,ricordasse tutto l'esercito degli oltre 'anta senza lavoro,e di difficile collocazione in un momento simile...... [:(!]

Ma non gli conviene.... sono troppi..... [:D]


Tornando ai giovani disoccupati....
facciamo i conti della serva e l'arcano si svela [;)]

All'Italia, andranno da qui al 2015 (lol!)...
500 milioni di euro (dicono poco meno,
ma facciamo finta che sono 500 milioni ok?)

I disoccupati tra i 18 e i 29 anni, sono la bellezza di:
365.000.....

Bene... dividiamo 500 milioni per 365.000 e....
abbiamo 1.369 euro a TESTA!!

E allora... cosa si può fare con 1.369 a disoccupato?
Sì può risolvere il suo problema? [:D]

"importante accordo"... "abbiamo vinto sulla disoccupazione giovanile"
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E il popolo abbocca..... [xx(]


Immagine

http://www.adnkronos.com/IGN/Daily_Life ... 43298.html


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=NXFHDNSW4z4[/BBvideo]



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MessaggioInviato: 29/06/2013, 12:56 
Spese militari: non solo jet F35, ci stiamo armando fino ai denti

Che il governo - anzi i governi che si sono susseguiti dai tempi di Prodi all'attuale Letta - abbiano siglato e portato avanti un accordo per l'acquisto di decine di Jet F35 ormai lo sanni tutti: quando si sente parlare di spese militari, negli ultimi anni, generalmente nel mirino ci sono loro.


Ma in realtà i cacciabombardieri - pur essendo l'acquisto più oneroso - sono solo una parte delle nuove armi acquistate.

Nel Febbraio 2012 infatti, mentre montava la protesta per i Jet F35, il governo ha deciso di acquistare anche ulteriori cannoni semoventi da 155mm, pur avendone già uno stock di settanta.


Nell'estate dello stesso anno, mentre lasciava senza lavoro e senza pensione 390.000 esodati, il governo Monti ha stabilito che l'Italia non poteva non avere anche i tecnologicissimi (e costosissimi: 750 milioni di euro l'uno) "super jet" Gulfstream, definiti "le Ferrari della guerra aerea". Per fortuna si sono accontentati "solo" di due esemplari, al costo di partenza di 1,5 miliardi.

Dopo aver acquistato armi terrestri e aeree, nel Gennaio 2013 il "Colonnello Bilderberghino" Mario Monti ha deciso di rinforzare anche le truppe del mare, assicurandosi ben 2 sommergibili da 2 miliardi di euro, di fabbricazione tedesca. La Merkel ringrazia. E l'ex Ministro Riccardi ci ha spiegato bene quanto ci tenesse Monti a compiacerla.

Ma non è finita. Estate 2013: praticamente nessuno ne parla, molti giornalisti probabilmente non lo sanno nemmeno, visto il silenzio generale e la "discrezione" con la quale si muove il governo PD-PDL-centro, che controlla tutti i mass media "mainstream".

Ma nuovi armamenti sono in arrivo: dopo i cacciabombardieri, i cannoni, i super-jet ed i sottomarini, non potevano non acquistare anche elicotteri da "supporto logistico":
Un contratto che prevede la fornitura di 16 elicotteri CH-47F Chinook, con opzione per ulteriori 4 esemplari. Il costo dell'operazione si aggira intorno al miliardo di euro, ed i primi elicotteri arriveranno in queste settimane.

Questo è quanto: mi astengo da inserire ulteriori commenti...

Alessandro Raffa per nocensura.com

http://www.nocensura.com/2013/06/spese- ... 35-ci.html

sarebbe supponibile che in un simile momento tutti i vari settori dovrebbero tirare la cinghia,secondo logica,come secondo logica non comprendo come in un simile momento i nuovi sottomarini,vengano costruiti in germania,con la penuria di lavoro esistente in italia,un altro regalo al reich merkel


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MessaggioInviato: 29/06/2013, 13:17 
Che poi il costo non è solo quello dell'acquisto ma il mantenimento? (addestramenti, carburante e manutenzione, personale, etc. etc. etc.)

E andiamo avanti così... con un mondo al collasso, invece di puntare al disarmo totale per poter investire in ricerca (energetica, tecnologica, etc.) continuiamo ad armarci fino ai denti. Il medioevo è meno lontano di quanto si pensi e non basta un cellulare a definirci evoluti.

Maggiore conoscenza = maggiore responsabilità che, se disattesa, = maggiore involuzione.



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MessaggioInviato: 29/06/2013, 16:51 
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La Croazia vuole entrare nell'euro

Da lunedì sarà il 28. Paese dell'UE - "Nell'Eurozona al più presto possibile"

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BRUXELLES - La Croazia che da lunedì sarà il 28. paese dell'Unione europea aspira ad entrare nell'Eurozona "al più presto possibile" e non teme gli scricchiolii della moneta unica perché "per il momento il problema non si pone, dato che non saremo in grado di entrare prima di quattro o cinque anni". Lo ha detto il direttore della Banca centrale croata, Boris Vujcic, in un'intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Dal prossimo gennaio alla moneta unica aderirà la Lettonia, che diventerà il 18. paese dell'Eurozona.
"Al momento non siamo ancora in grado di rispettare i criteri di ingresso nell'euro perchè inflazione e deficit sono ancora troppo alti - ha ammesso Vujcic - Ma vogliamo assicurarci di essere in grado di rispettare le condizioni, in particolare per quanto riguarda il livello del rapporto debito/PIL entro il 60%".
Secondo Vujcic nei quattro-cinque anni che mancano "la zona euro dovrà aver risolto le sue criticità, altrimenti avremo tutti grandi problemi". Il direttore della banca centrale considera anzi "quasi un lusso" essere fuori dell'euro in questa fase, col privilegio di "essere nella posizione di osservatori".

29.06.2013 - 14:50

ats

[align=right]Source: CdT.ch - Mondo - La Croazia vuole entrare nell'euro [/align]

[:)] [:)]
Ma hanno respirato scie chimiche sotto un casco psicotronico?



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MessaggioInviato: 01/07/2013, 14:29 
ROMA (WSI) - Decine di migliaia di persone hanno festeggiato nella notte in strade e piazze in tutte le città del Paese l'ingresso della Croazia nell'Unione europea, della quale il paese ex jugoslavo è divenuto dalla mezzanotte di domenica il 28° Stato membro.


Ahahahahahahahaha.......

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http://www.wallstreetitalia.com/article ... ficit.aspx



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MessaggioInviato: 01/07/2013, 14:33 
Troika sovrana in Grecia: chiede ondata licenziamenti
http://www.wallstreetitalia.com/article ... menti.aspx

Il commento di un utente sveglio.... [:D]

Vediamo se ho capito bene: se una cosa del genere la facesse
un piccolo insieme di persone ai danni di un gruppo di cittadini,
l'atto si chiamerebbe ricatto e il gruppo sarebbe un'organizzazione
criminale.

Visto che si chiamano con nomi altisonanti ed internazionali, invece
si parla di "accordo. Mah.... "
.



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Festa in Croazia: si unisce all'UE

Decine di migliaia di persone in piazza per la festa, ma ci sono anche i critici

ZAGABRIA – Decine di migliaia di persone hanno festeggiato nella notte in strade e piazze in tutte le città del Paese l'ingresso della Croazia nell'Unione europea, della quale il paese ex jugoslavo è divenuto il 28/mo Stato membro. Un obiettivo raggiunto dopo 10 anni di lunghi e difficili riforme che hanno portato a una radicale democratizzazione e liberalizzazione della società croata. La festa centrale si è tenuta sulla piazza principale di Zagabria, dove davanti a circa 30 mila persone e 170 ospiti stranieri, presidenti, premier e ministri provenienti da tutti i Paesi dell'Ue e di quelli della regione balcanica, si sono esibiti 700 artisti, musicisti e ballerini. Presente al completo l'intera dirigenza dell'Unione europea - Herman Van Rompuy, Jose Manuel Barroso e Martin Schulz - a rappresentare l'Italia vi erano il presidente della repubblica Giorgio Napolitano e il ministro degli esteri Emma Bonino. Con canti, cori, concerti e balletti classici e moderni, intrecciati a una presentazione del patrimonio culturale e folcloristico nazionale, si è voluto presentare la Croazia come un Paese giovane e moderno, pronto ad unirsi alla famiglia europea, ma che al contempo con la sua storia, cultura, tradizione e arte fa parte dell'Europa da sempre.

Il culmine della serata è stato raggiunto con uno dei più solenni e famosi canti della tradizione letteraria e operistica croata, l'Inno alla Libertà, scritto nel '500 dal poeta croato Ivan Gundulic di Dubrovnik, seguito dall'Inno alla Gioia di Beethoven e da uno spettacolo di fuochi d'artificio. A mezzanotte le chiese della capitale croata hanno suonato le campane a festa. Le tv hanno trasmesso in diretta la cerimonia in cui a mezzanotte i ministri delle Finanze sloveno e croato hanno abolito i controlli doganali a un valico di confine tra le due ex repubbliche jugoslave, mentre alla frontiera con la Serbia il capo della polizia croata ha scoperto una tabella con la scritta "Unione europea". "Questo giorno ci dà una nuova speranza e ci apre nuove opportunità che potremo realizzare se ci impegneremo tutti insieme", ha detto nel suo discorso il presidente croato Ivo Josipovic. "L'Europa unita fu creata come un progetto di pace, contro le guerre, e oggi essa è simbolo di pace e di solidarietà", ha aggiunto.

1.07.2013 - 06:35

ats-ansa

[align=right]Source: CdT.ch - Mondo - Festa in Croazia: si unisce all'UE [/align]



Che la pace sia con loro [|)]



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Wolframio ha scritto:
"Questo giorno ci dà una nuova speranza e ci apre nuove opportunità che potremo realizzare se ci impegneremo tutti insieme", ha detto nel suo discorso il presidente croato Ivo Josipovic. "L'Europa unita fu creata come un progetto di pace, contro le guerre, e oggi essa è simbolo di pace e di solidarietà", ha aggiunto.

Pace e solidarietà?

Questo Ivo Josipovic, dev'essere un alcolista.



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