MARIO MONTIBIOGRAFIA (FONTE: WIKIPEDIA ITALIA)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_MontiMario Monti (Varese, 19 marzo 1943) è un economista, accademico e senatore a vita italiano, carica alla quale è stato nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 9 novembre 2011.
Si diploma nel rinomato Istituto Leone XIII di Milano. Nel 1965 consegue la laurea in economia presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. Successivamente si è specializzato all’Università di Yale, negli Stati Uniti, studiando con James Tobin, Premio Nobel per l’economia.
Attività accademica Nel 1970 inizia ad insegnare presso l’Università degli studi di Torino, che lascia nel 1985 per diventare professore di Economia politica presso l’Università Bocconi di Milano, dove diventa direttore dell’Istituto di Economia Politica.
Sempre alla Bocconi assume la carica di rettore (1989-1994) e successivamente quella di presidente (1994), alla morte di Giovanni Spadolini.
Uno dei risultati più importanti della sua attività di ricerca è il modello di Klein-Monti che descrive il comportamento di una banca in regime di monopolio. Commissario Europeo (1994-2004) È stato per lungo tempo un alto funzionario dello stato e la sua competenza ed il rispetto che si è saputo guadagnare sia in ambito nazionale che internazionale hanno fatto sì che il suo nome sia stato più volte indicato per ministeri in ambito economico sia per governi di centro destra che di centro sinistra. La sua figura di “tecnico” ha spinto qualcuno [2] ad indicarlo come una delle rarissime persone che potrebbero addirittura fare il Presidente del Consiglio con entrambi gli schieramenti.
Monti è stato segnalato per la nomina a commissario europeo nel 1994 dal governo Berlusconi I come candidato indipendente, assieme ad Emma Bonino. Jacques Santer, presidente della commissione, gli ha assegnato le deleghe aMercato Interno, Servizi Finanziari e Integrazione Finanziaria, Fiscalità ed Unione Doganale.
Nel 1999 Monti viene riconfermato dal governo D’Alema per la Commissione Prodi, e riceve la delega alla Concorrenza. Sotto la sua guida la Commissione Europea ha approfondito il ruolo di controllo della concorrenza, inaugurando il procedimento contro la Microsoft (tuttora in corso) e bloccando la proposta di fusione tra General Electric e Honeywellnel 2001, considerata contraria alle normative antitrust.
Nel 2004 il governo Berlusconi II ha deciso di non appoggiare la sua rinomina per la commissione Barroso, preferendogliRocco Buttiglione (successivamente sostituito da Franco Frattini dopo il rigetto della candidatura di Buttiglione da parte del Parlamento Europeo).
Altri incarichi e riconoscimenti Monti mantiene la carica di preside dell’Università Bocconi.
È stato il primo presidente del Bruegel, un think-tank, nato a Bruxelles nel 2005, composto e finanziato da 16 Stati membri e 28 multinazionali. È inoltre
presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da
David Rockefeller e
membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg. Dal 2005 è International Advisor per Goldman Sachs. Nel 2010, su incarico del Presidente della Commissione Europea Barroso, ha redatto un
libro bianco (Rapporto sul futuro del mercato unico) contenente misure per il completamento del mercato unico europeo[5].
Il 15 settembre 2010, Monti dà il suo appoggio all’iniziativa del gruppo Spinelli, fondato per rinvigorire la spinta federalista nell’Unione Europea. Assieme a lui, hanno dichiarato il proprio supporto Jacques Delors, Daniel Cohn-Bendit, Guy Verhofstadt, Andrew Duff, Elmar Brok.
Il 9 novembre 2011 è stato nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
SCHEDA: Monti, cosa ha detto durante la crisi09 novembre, 21:07
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 29338.htmlROMA - Negli ultimi mesi Mario Monti, presidente dell'Universita' Bocconi ed ex commissario Ue e' piu' volte intervenuto sulla crisi italiana. Ecco di seguito alcune delle sue piu' significative dichiarazioni.
* ''Non solo questa manovra, ma tutta l'impostazione seguita da Berlusconi fin dall'inizio non porta nella direzione della crescita. Servono interventi che sblocchino certi meccanismi di sviluppo, servono le riforme strutturali, le liberalizzazioni che rilancino la concorrenza e combattano privilegi e rendite'' (9 luglio al Messaggero durante crisi estiva).
* Il motivo per cui l'Italia e' stata colpita da ''improvvisa sfiducia'' delle agenzie di rating sta nella ''tendenza ad andare alle calende greche'' e in un ''revival della commedia all'italiana, naturalmente a Roma'' (14 luglio, dopo revisione del outlook dell'Italia)
* Il Governo ''ha finalmente aperto gli occhi e deciso almeno alcune delle misure necessarie'' a fronteggiare la crisi. ''Hanno accettato in questi ultimi giorni, nella sostanza, un 'governo tecnico'''. ''Le forme sono salve. I ministri restano in carica. Ma le decisioni principali sono state prese da un 'governo tecnico sopranazionale' e si potrebbe aggiungere 'mercatista''' (7 agosto, dopo la manovra correttiva al Corriere della Sera)
* ''Non ho mai partecipato alla disputa Governo tecnico si' Governo tecnico no.
L'emergenza spero venga presto superata, di chiamata spero proprio non ci sia bisogno'' (8 agosto, in un'intervista al Tg5)
* ''Ritengo che questo governo debba farcela, e' un imperativo. Non c'e' tempo questa materia e' urgente e grave'' (3 settembre al Tg3)
* ''Bisogna attuare riforme impopolari mettendo insieme pro tempore le parti piu' sensibili di ciascuna parte politica. Bisognerebbe rendere un po' infelice ogni italiano limando i privilegi'' (23 settembre a Genova)
* ''Il presidente Berlusconi e' un maestro quando dice che il suo cuore gronda sangue perche' deve mettere nuove tasse ma e' obbligato dai mercati e dalla Unione Europea, ma cosi' ha fatto da due danni: ha reso piu' invisa agli italiani l'economia di mercato e ha reso piu' impopolare l'Europa'' (23 settembre a Genova)
* ''L'Italia non e' mai stata cosi' decisiva sull'avvenire dell'Europa e cosi' estranea alle decisioni sull'avvenire dell'Europa'' (10 ottobre)
* Il varo di un decreto adeguato sullo sviluppo e' ''enormemente piu' importante'' della nomina del nuovo governatore di Bankitalia (20 ottobre a Otto e Mezzo su La7 rispondendo alle domande di Lilli Gruber e del presidente dell'ANSA Giulio Anselmi)
* Bisogna evitare di ''rendere l'Italia da un paese fondatore dell'Euro a un paese affondatore'' (20 ottobre a Otto e mezzo su La7)
* ''Leggo spesso di tecnici o governi tecnici, ma sono dibattiti a cui non partecipo. Ma da cittadino dico che il problema non e' di tecnica ma di passare da una politica ad un'altra politica'' (4 novembre).