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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 27/10/2016, 22:20 
Cita:
Da Calais a Parigi: nella capitale si moltiplicano le tendopoli improvvisate Dopo lo sgombero della 'giungla' di Calais, centinaia di migranti evacuati si sono riversati a nord di Parigi

È ufficiale, i migranti fuggiti da Calais stanno facendo rotta su Parigi. Lo conferma Eloisa Mary responsabile dell'ufficio di accoglienza e accompagnamento dei migranti a Bfmtv. "Il campo di Parigi, avenue de Fiandre, e quello di Jaurès e Stalingrado sono al collasso - ha confermato - si è passati da 2 mila a 3 mila persone in due giorni con la chiusura di Calais". Nel frattempo, proprio nella 'giungla' si registra una nuova ondata di incendi. Poco prima di mezzogiorno, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per domare le fiamme e ripristinare il controllo della situazione. Secondo il prefetto di Calais, almeno 6 mila persone sono state messe a riparo. "Il numero di migranti corrisponde a quello che avevamo recensito nel campo", ha detto Fabienne Buccio che aggiunge, riferendosi alla situazione di Calais: "La missione è finita". Le ruspe finiranno di ripulire la zona della ex-bidonville "entro lunedì sera".



http://www.rainews.it/dl/rainews/media/ ... tml#foto-1


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 28/10/2016, 19:47 
Cita:
Immigrati, truffa da 9 milioni - arrestato un imprenditore

E' finito agli arresti domiciliari: indagate altre due persone


Immagine

POTENZA - I migranti ospitati a Potenza venivano «ufficialmente» registrati nelle liste consegnate alla Prefettura, ma «realmente» molti di loro si trovavano altrove (al lavoro per la raccolta del pomodoro e dell’uva, all’estero - con tanto di foto postate sui social - o addirittura ricoverati in ospedale), ignari del fatto che la società che si occupa della loro accoglienza continuava a percepire i fondi stabiliti dalla legge e il «pocket money», ovvero i 2,5 euro destinati a piccole spese quotidiane degli stranieri: una truffa, quella scoperta dalla Polizia, che ha portato all’arresto di un imprenditore potentino e a due indagati.

Michele Frascolla, amministratore della società «Manteca» di Potenza, è ai domiciliari, indagato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: per la società è stato disposto anche il sequestro preventivo, con la nomina di un amministratore giudiziario per non interrompere il servizio di assistenza. Nel registro degli indagati - per turbata libertà degli incanti in concorso con Frascolla - sono finite altre due persone, Antonella Robortaccio (presidente della società cooperativa sociale «Solidarietà» di Bitetto, nel Barese) e Ottorino Arbia (presidente regionale dell’Arci e capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese «Arci-Città della Pace-Sicomoro").

Le indagini, coordinate dalla Procura di Potenza, sono cominciate confrontando proprio le liste «ufficiali» consegnate alla Prefettura con le presenze effettive dei migranti nelle strutture di Potenza: sarebbero emersi diversi casi in cui gli stranieri erano altrove, senza però depennarne i nomi dai registri. Alcuni erano già emigrati all’estero, altri lavoravano nei campi e uno di loro era addirittura finito in un servizio televisivo delle «Iene» sullo spaccio di droga a Prato. Nessuno di loro sapeva però che le società continuavano a percepire i fondi previsti per l’assistenza ai migranti (circa 30 euro in media a persona) e il «pocket money» (da 2,5 euro a un massimo di 7,5 per nucleo familiare), che nelle loro tasche non è quindi mai arrivato. I registri contenevano firme false, o reali ma messe in anticipo e «una tantum» dagli stessi migranti.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, inoltre, le società avrebbero concordato le offerte da presentare alle gare per l'assegnazione del servizio di assistenza: quella vinta, in particolare, era di circa nove milioni di euro per l’accoglienza in Basilicata di circa 900 migranti nel periodo compreso tra il 1 marzo e 31 dicembre 2016.


http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/ ... itore.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 28/10/2016, 21:40 
POTENZA????
Azzz anche la Lucania???
Mi è caduto un mito. [:292] [:292] [:292]



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 29/10/2016, 10:19 
Cita:
Conad ritira le vongole veraci di Goro: «Contengono un batterio pericoloso»

Spaghetti con le vongole? Meglio di no. Almeno non con quelle appena richiamate della Conad che ha ordinato il ritiro dai suoi supermercati di tutt’Italia di un lotto di vongole veraci per la presunta presenza di Escherichia Coli oltre i limiti di legge. A comunicarlo è la stessa azienda, che si scusa per il disagio arrecato. E soprattutto per i potenziali danni alla salute dei consumatori perché il batterio in questione è responsabile di gravi problemi all’apparato digerente. Le confezioni a rete incriminate sono quelle della vongola verace (nome scientifico Tapes semidecussatus o Tapes philippinarum perché è una specie alloctona di origine asiatica) allevata in Italia e prodotta da Ittica San Giorgio s.r.l.. Il lotto ritirato è quello contrassegnato con la sigla 14G1 ed è da 3 o 5 chili. Per identificarlo è utile leggere le date di confezionamento che vanno dal 17 al 19 ottobre scorso. Il codice Ean è 2196850.

La ditta produttrice ha sede a Goro in provincia di Ferrara, lo stesso paese che in questi giorni è balzato agli "oneri" della cronaca per il respingimento delle donne migranti e fa parte di una delle aree italiane più fertili per la molluschicoltura ovvero il Delta del Po. Dove esiste un Consorzio con ampi impianti di allevamento in acquacoltura in Concessione Demaniale Marittima nella Sacca di Goro che, grazie alle sue caratteristiche, è stata oggetto di una cospicua raccolta di cozze e vongole veraci su banco naturale sin dagli anni Settanta. La vongola verace d’origine filippina è stata introdotta nella laguna intorno alla metà degli anni Ottanta. Ha una robusta conchiglia di forma ovale con sottili striature radiali e la taglia comune è 3-5 centimetri e viene allevato in prossimità del litorale e nelle lagune costiere soprattutto dell'Alto Adriatico. La pesca viene effettuata manualmente usando un particolare attrezzo, simile ad un grande rastrello, che in dialetto viene chiamato "rasca".

Chi avesse acquistato le vongole indicate non deve consumarle ma riportarle nel supermercato in cui sono state acquistate. «Al fine di scongiurare qualsiasi possibile rischio per la salute- raccomanda Conad- i clienti che fossero in possesso di confezioni appartenenti al medesimo lotto sono invitati a riportarle in qualsiasi punto di vendita Conad, che provvederà alla sostituzione con altro prodotto o al rimborso.


http://www.ilmessaggero.it/primopiano/c ... 50841.html

Ma che bizzarra "coincidenza". [:295]


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 29/10/2016, 10:45 
Davvero bizzarra !!!!!! [8D]



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 29/10/2016, 13:58 
Mi sa che tra poco, noi della Brianza con la poca "voglia che abbiamo", circa gli immigrati , corriamo anche il rischio di essere scomunicati e diranno che i nostri mobili sono tarlati o in via di esserlo. [:302] [:302] [:302] [:302]



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 29/10/2016, 21:02 
ma è facile pontificare
quando si ha la pancia piena e si sta al caldo..
COMODO..
vorrei vedere se una decina di immigrAti mettessero le tende
nel giardino di codesta..
poi vediamo che dice..
visto che c tiene tanto perchè non li ospita lei a casa sua?
ma x davvero, no sui giornali..
dove abita?
mettiamone una cinquantina nel suo quartiere..

http://www.corriere.it/cronache/16_otto ... dcd8.shtml

Milva e la «sua» Goro:
«Se vivessi ancora lì, i migranti
li avrei ospitati io»

La cantante rompe il silenzio sulla vicenda dei profughi: «Prendo le distanze dagli episodi di intolleranza, ma forse la prefettura poteva avvisare prima il Comune»

Molti si chiedevano dunque cosa pensasse dei suoi concittadini, peraltro abbandonati tanto tempo fa, perché la cantante vive da decenni a Milano. Dove da diversi anni si è ritirata a vita privata, un po’ segnata dall’età (le primavere sono 77), un po’ desiderosa di farsi gli affari suoi.

ma qualcosa mi dice che la sudetta
non vive a quartoggiaro
ma in qualche bel palazzo signorile del centro..
difficile vedere immigrati ospitati da quelle parti..

ma qualcosa della pantera le è rimasta..
chiosa polemica e contro-corrente.


Approfittando però dell’occasione per fare un punto su quanto avvenuto: « Auspico un rasserenamento rapido della visione politica di questi fatti, circoscritti sì alla realtà di Goro, ma amplificabili come riflessione in chiave nazionale».



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 29/10/2016, 22:31 
Come si suol dire, "tutti gay col retto degli altri"...



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 30/10/2016, 01:26 
Qualcuno dice: ... "Stiano a casa loro".

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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 30/10/2016, 11:45 
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ACCRA - GHANA
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DAKAR - SENEGAL
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HARARE - ZIMBABWE
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NOTATE LE DIFFERENZE?
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Sono degli IMPOSTORI, Africani benestanti che vengono prelevati e portati in Europa a fare la bella vita a spese nostre, il tutto sponsorizzato dalle Ong, Soros, massonerie e sinistre varie, mentre i poveri, quelli veri, rimangono in Africa a crepare!
Piantiamola di dire che fuggono dalle guerre, perché NON E' VERO!



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 30/10/2016, 11:59 
Più facile che "fuggano" dal servizio militare o dalla legge.
Questi pezzi di giovanotti, intendevo!!
Mica quelli della "ciotolona" comune, rotonda.



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 30/10/2016, 12:36 
Se tra quelle foto ce ne metti una di Roma, il terzo mondo sembriamo noi [:246]



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 30/10/2016, 12:42 
ORSOGRIGIO ha scritto:
Più facile che "fuggano" dal servizio militare o dalla legge.
Questi pezzi di giovanotti, intendevo!!
Mica quelli della "ciotolona" comune, rotonda.


Appunto... Ho un amico albanese scappato dalla guerra sul serio, e quando vede ste cose, di questi "disperati" che si lamentano del cibo e del wifi, vi lascio immaginare i commenti.. Sarà leghista a sua insaputa, probabilmente.



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 04/11/2016, 01:00 
Cita:
IMMIGRAZIONE: NON RIUSCIAMO A FERMARE NEPPURE I GOMMONI CINESI DIRETTI AI TRAFFICANTI


Nei giorni scorsi il sito Formiche.net ha pubblicato un illuminante articolo di Pietro Di Michele che riprendeva le dichiarazioni dell’ammiraglio di divisione, Enrico Credendino, comandante della missione EunavFor Med, durante un’audizione informale alle commissioni Esteri e Difesa del Parlamento.

“I gommoni vengono dalla Cina: noi sappiamo benissimo da dove vengono, chi li fabbrica, che strada fanno, vanno in Turchia, poi a Malta, poi in Libia.

“Purtroppo – ha aggiunto Credendino – essendo un commercio legale, non c’è modo di bloccare l’arrivo dei gommoni in Libia.

Bisognerebbe convincere la Cina a non dare più questi gommoni fatiscenti alla Libia, non è semplice, non c’è modo di bloccarli. L’unica cosa che possiamo fare è, quando arrivano in Libia e sono nelle mani dei trafficanti distruggerli”.

Ma per colpire i gommoni sulla costa e nelle acque territoriali libiche l’operazione Eunavfor Med dovrebbe essere autorizzata dall’Onu o dal governo libico, quello evanescente di Fayez al-Sarraj che non controlla un bel nulla e che si basa sul consenso di tribù e milizie che si arricchiscono col traffico di esseri umani.

“L’ideale sarebbe riuscire a evitare che arrivino” ha auspicato l’ammiraglio.

“Tutti sanno da dove arrivano e a cosa servano, sono fatti per fare un solo viaggio e si vede, la gomma è di scarsa qualità, non hanno il fondo, quindi è evidente che lo scopo è solo quello, ma non c’è nessun mezzo, purtroppo, per evitare che arrivino in Libia”.

Cina a parte però l’Italia e l’Europa potrebbero almeno tentare di fare pressioni su Turchia e Malta perché fermino i carichi di gommoni quando sono in transito sul loro territorio.

Oppure, visto che disponiamo di reparti di forze speciali considerati tra i migliori del mondo (tra l’altro già presenti in Libia e sulle navi del dispositivo Mare Sicuro), non dovrebbe essere difficile individuare i cargo che trasportano i gommoni ai trafficanti e intercettarli per distruggerne il carico senza provocare danni a navi ed equipaggi.

Del resto se il commercio dei gommoni è legale nulla vieta che, alla luce del sole, le navi militari italiane ed europee ispezionino i cargo diretti in Libia (anche con la motivazione di verificare eventuali forniture illecite di armi come previsto dai nuovi compiti assegnati recentemente a Eunavfor Med) requisendo e distruggendo i gommoni per ragioni di sicurezza nazionale.

Decisioni che ovviamente non possono essere assunte dagli ammiragli ma dai vertici politici, innanzitutto a Roma e poi a Bruxelles.

Anche perchè se le flotte Ue e italiana non sono in grado nemmeno di fermare le consegne dei gommoni cinesi agli scafisti tanto vale ritirarle nei porti e sostituire le navi militari con più economici traghetti e varare ufficialmente l’Operazione “Svuota l’Africa” per portare nel Belpaese 1,2 miliardi di abitanti del Continente Nero.

Se in Italia vi fosse davvero la volontà di fermare o quanto meno scoraggiare l’immigrazione clandestina il Parlamento avrebbe già approvato una legge ad hoc contro chi si rivolge alle organizzazioni criminali per emigrare illegalmente.

Legge che sarebbe auspicabile venisse recepita dalla Ue ma che invece sta per essere licenziata dal Parlamento di Canberra, in Australia.

A rafforzamento giuridico della posizione australiana sui flussi migratori illegali basata sul noto slogan “No way”, il governo australiano si appresta a negare a vita visto, permesso di soggiorno o asilo a chiunque abbia tentato o tenti di entrare nel paese illegalmente.

Il premier Malcolm Turnbull (nella foto a sinistra) ha annunciato che la proposta di legge verrà presentata a breve in Parlamento e che si tratta di una misura necessaria perchè passi il “messaggio risoluto e inequivocabile” che gli immigrati clandestini non avranno alcuna possibilità di venire accolti in Australia.

“Si tratta di una battaglia tra il popolo australiano, rappresentato dal suo governo, e le organizzazioni criminali di trafficanti di esseri umani – ha aggiunto Turnbull ammonendo che – non bisognerebbe sottovalutare l’entità della minaccia.

Questi trafficanti sono i peggiori criminali e fanno affari multimiliardari”.

Canberra ha adottato da tempo una politica molto dura respingendo i barconi individuati verso le coste dei Paesi di provenienza e inviando i clandestini che riescono ad arrivare sul territorio nazionale nei centri istituiti sulle isole di Manus (Papua Nuova Guinea) e Nauru, in attesa di una risposta sulla loro richiesta di asilo che, se accolta, accorderà loro il permesso di soggiorno in quelle isole, non in Australia.

L’intesa raggiunta da Canberra con questi Stati del Pacifico prevede aiuti economici in cambio della disponibilità a ospitare i campi che accolgono gli immigrati illegali.

La nuova legge riguarderà anche quanti sono in queste isole dal 19 luglio del 2013 e quanti arriveranno in futuro, ma non includerà i minori.

Di fatto la stessa misura che da tempo propone Analisi Difesa, da abbinare a espulsioni dei clandestini giunti illegalmente in questi anni e ai respingimenti assistiti sulle coste libiche di coloro che arrivano oggi in Italia arricchendo i trafficanti.

Sempre che a Roma vogliano davvero fermare i flussi di immigrati clandestini.

Sospetto più che legittimo perché se sulla sponda africana del Mediterraneo l’immigrazione illegale consente ai trafficanti 6 miliardi annui di incassi (lo dice Europol), sulla sponda italiana il business dell’assistenza ammonta a 4 miliardi annui che finiscono per lo più nelle tasche di enti cattolici e cooperative legate all’area della sinistra, che messi insieme rappresentano una bella fetta del panorama politico nazionale.



http://www.analisidifesa.it/2016/11/imm ... afficanti/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 04/11/2016, 02:13 
UN OCCIDENTE AL TRAMONTO CHE GRIDA A GRAN VOCE: "ACCOGLIENZA INDISCRIMINATA!"


Ogni tanto si sente la necessità, terapeutica quasi diremmo, di verbalizzare quelle innumerevoli argomentazioni che, sollecitate quotidianamente dall’ascolto in ogni dove di quelle due o tre frasette che ci risuonano spiacevolmente nelle orecchie, teniamo generalmente per noi, colti dall’inspiegabile sospetto che l’interlocutore non prometta dibattiti travolgenti.

Ed eccolo li lo sprovveduto di turno che ad ogni notizia di sbarco di migliaia di probabili bocche da sfamare a carico della sua bella schiena da mulo non perde occasione per ricordarci e ricordarsi che “siamo tutti migranti” e l’intero discorso si arresta li alla ripetizione più o meno consapevole della filastrocca che i media tutti in coro e all’unisono, per amor suo e filantropismo innato, non intendono fargli dimenticare nemmeno per un secondo.
L’incedere incalzante dell’argomentazione si sviluppa in una teorica che posto a base l’assioma per cui, primo comandamento “Siamo una nazione di emigranti”, per secondo viene un dotto “La nostra storia è quella dell’immigrazione”, per terminare con un paternalistico quanto surreale ”Si integrano”.

Il primo comandamento, dicevamo, quello sul quale Caritas e cooperative rosse fanno i soldi per intendersi, per mettere a tacere qualsiasi obiezione alla indiscriminata e incontrollata politica dell’accoglienza, ostende quindi un lapidario e definitivo “siamo tutti migranti”, che fa tanto democrazia.

E con ciò si dice, al fondo, una verità che non consente replica, banale tanto quanto lo è dire che abbiamo tutti due gambe e due braccia.
E si può anche andar oltre e reclamare una casa nel nostro paese perché il tuo sangue è rosso come il mio: marketing dell’accoglienza di sicuro effetto.
Ma affermare che siamo tutti migranti, o tutti esseri umani, o affermare che abbiamo tutti due braccia e due gambe per deambulare, e che la storia, inclusa la nostra, ha visto migrare e fondersi diversi popoli ed etnie nel corso dei secoli non implica minimamente negare il nostro diritto di esercitare la sovranità sul nostro territorio in quanto cittadini: se così non fosse i nostri, democraticamente eletti, “rappresentanti”, non si comprende quali interessi “rappresenterebbero”, dal momento che essi, per mandato costituzionale debbono perseguire gli interessi dei cittadini che li eleggono e non di altri, o peggio “di tutti”, con la surreale giustificazione che… siamo tutti migranti!

Una coerente applicazione politica del concetto conduce infatti all’annichilimento irreversibile di qualsivoglia istituzione democratica, nel momento in cui si spezza il contratto di mandato che obbliga e rende responsabile il rappresentante politico nei confronti del cittadino rappresentato. E’ l’abdicazione dello stato in favore di logiche di potere totalmente sganciate dalla rappresentanza democratica e modellate da pressioni economiche sulle quali i cittadini non hanno possibilità alcuna di influire.
E’ l’anticamera logica per l’anti politica vera, l’antipolitica espressa ai massimi livelli.

Questi proclami tanto a la page, quali “la terra è di tutti” fanno in sostanza il gioco dei grandi potentati economici finanziari, e oltre a non aver costrutto alcuno consentono appunto che essa sia governata da entità che non rappresentano in alcun modo coloro che ne abitano il territorio.
Una mirabile eterogenesi dei fini per cui un ideale democratico viene utilizzato per distruggere le basi della democrazia, che risiedono nella rappresentatività territoriale di coloro che esercitano il potere.

Da un altro punto di vista, va altresì osservato che il fatto d’esser tutti esseri umani, pur deambulanti, non ha mai ostacolato nel corso della storia, la nascita e il prosperare di diversi popoli e diverse culture, con una loro identità ben precisa.
Nessuno qui vuole porsi in difesa della purezza della razza ma riconoscere di essere il frutto dell’incrocio di molte culture e molti popoli non conduce affatto a negare la nostra identità, lentamente formatasi, e che si riconosce, seppur idealmente, in una cultura, in una poetica, in uno stile, in una rappresentazione, nel bene e nel male, di noi stessi come italiani.
Ebbene, questa percezione è esattamente quella che il mito scemo vorrebbe negare e la nega attraverso una lettura strumentale dei fatti, disonesta in quanto mette sullo stesso piano fenomeni completamente diversi, per natura, dimensioni e tempi, dimostrando più che capacità di analisi soltanto la chiara volontà di manipolare i fatti solleticando il senso di colpa.

La parte che più atterrisce è il richiamo alla “Storia” , come se vi fosse chi non la conosce.
Eccola la storia: gli emigrati italiani, nelle miniere del Belgio, così come nei ponteggi sospesi tra le avenues newyorkesi, entravano nel paese come manodopera di cui il Paese d’accoglienza aveva necessità e fintanto che ne aveva necessità, erano sottoposti a rigidi controlli di identificazione, respinti quando inadatti al lavoro e ampiamente sfruttati qualora giudicati adatti. Le loro facce d’atro canto sono immortalate proprio nei famosi libri di storia ai quali ci si appella con la consueta saccenza, come se vi fosse qualcuno che non li conosce.

Certo costa non poco il raffronto tra quelle facce e le foto dei tuguri in cui i nostri connazionali si ritrovavano a vivere con quella del finto rifugiato sistemato in albergo con il wifi, sigarette e pasti a carico dei cittadini.
Comprendiamo tuttavia che sia davvero un bel business per coloro che si occupano di accoglienza con un giro d’affari che, secondo notizie di prima mano,“rende più della droga” e comprendiamo bene come sia necessario lavorare a fondo sul concetto per farci inghiottire questo pillolozzo.

Ed ecco infatti che di fronte alla storia della nostra emigrazione, il sedicente progressista di turno è programmato per ricordati, puntuale come un orologio, che “noi italiani abbiamo esportato la mafia”. E’ tutto. Troverai sempre l’annoiato privilegiato in cerca di emozioni forti che non vede l’ora di soffrire un po’, di stare dalla parte degli ultimi, di dare un senso ai suoi studi e che è programmato a cogliere la palla, ogni palla, al balzo. Il resto della storia non esiste più, non è funzionale, la sofferenza e le schiene spezzate di migliaia di uomini non contano più. Ah ma gli italiani hanno esportato la mafia.

Paradossale poi che a fare di tutta l’erba un fascio siano proprio quelli che cianciano da mattina a sera su quanto occorra distinguere la rava dalla fava e l’islam moderato e quello non moderato e che esortano, da mane a sera, a non fare di tutta l’erba un fascio.
Fermo restando, ovvio, che gli emigrati italiani erano tutti mafiosi. Occorre dire che si arriva anche spiacevolmente ad abituarsi a quest’odio, che sgorga ormai con triste prevedibilità ad ogni occasione buona, a questo sentimento profondo di astio di italiani nei confronti di italiani, con la consueta pochezza delle argomentazioni che lo sostengono.

Ecco che non si vede l’ora di denunciare il cattivo caporalone che sfrutta gli immigrati a raccogliere i pomodori nei campi senza rendersi conto che l’azienda agricola italiana che vende al mercato i suoi pomodori accanto a quelli tunisini non ha alternative se vuole sopravvivere, se non quella di tagliare drasticamente sui costi, sfruttando la manodopera quanto più possibile. Ma le margheritine di campo cadono letteralmente dalle nuvole quando si parla di politica doganale e tutela del prodotto locale. Ci mancherebbe che non ci mettiamo a discriminare. E quindi riassumendo, dal momento che “anche noi siamo stati migranti”, non contenti di essere stati presi a calci nel fondo schiena per mezzo mondo, adesso dovremmo regalare al primo bipede in movimento che avvistiamo, questo minuscolo lembo di terra che sarebbe casa nostra, di modo da poter essere presi a calci nel podice anche in casa nostra, così, per non sbagliare.

Ma il tutto è perfettamente normale e va accettato perché “anche noi siamo stati migranti”. Ma, poi, non generalizziamo, no.
Ponderiamo le parole, che le parole contano, e allora non chiamiamoli più nemmeno più “migranti” che già era licenza poetica, chiamiamoli tutti “rifugiati” così che il senso di colpa possa infine essere espiato nel dar rifugio ai rifugiati.
E poco importa se il numero di richiedenti asilo aventi diritto allo status di rifugiato sia esiguo, nell’ordine delle venti/trentamila domande annue accolte. Non importa. Diventa opportuno e giusto chiamare la maggioranza con il nome della minoranza di modo che l’italiota si trovi al cospetto del Diritto Internazionale dei rifugiati, in persona.

La disonestà dell’operazione è ormai vergognosa e il lavaggio del cervello è continuo con l’accostamento di fenomeni del tutto disomogenei. Si considerino a tal riguardo le sole direttrici delle ondate migratorie del secolo scorso che portavano verso gli Stati Uniti, verso paesi come l’Argentina, o il Canada, scarsamente popolati e che perciò auspicavano l’arrivo di nuova forza produttiva. Basti ricordare che agli inizi del processo di indipendenza gli argentini erano meno di un milione. Il paese era drammaticamente vuoto e questo fu il motivo per cui, facendo proprie le tesi di Juan Batista Alberdi secondo il quale “gobernar es poblar” si firmò il 4 settembre del 1812 il primo decreto per il fomento della immigrazione e questa data è a tutt’oggi, senza che in molti ne sappiano la reale ragione, celebrata come “Dia del immigrante” Nessuna analogia, com’è sin troppo evidente, è rinvenibile in ciò che accade oggi: i paesi d’accoglienza hanno infatti un alto tasso di disoccupazione e non c’è alcuna necessità di forza lavoro straniera, i paesi ospitanti sono inoltre densamente popolati, non lande desolate e metropoli da costruire, bensì centri urbani già provati dalla sovrappopolazione, cronicamente insufficienti alle stesse esigenze abitative dei cittadini, ammassati nei palazzoni di periferia.

Eh ma anche noi siamo stati migranti.
C’è poi il tema della guerra che certamente è l’unico degli argomenti ad avere un senso e che tuttavia si risolve concedendo lo status di rifugiato a chi ne ha diritto, una piccola, minima percentuale dei flussi migratori, come dicevamo, ma anche in questo caso i dati di realtà, nella fattispecie i dati ministeriali, non contano perché, lo sappiamo tutti, scappano tutti da “guerre & persecuzioni” anche quando arrivano con la gabbietta del gatto.
Coerenza imporrebbe peraltro a chi ha tanto a cuore i rifugiati di non sostenere apertamente soggetti politici che sono parte attiva nel provocare le guerre dalle quali fuggono. Ma è chiedere troppo, e quel che conta davvero nel delirio ideologico di cui è preda la sinistra è che la guerrafondaia questa volta sia finalmente una donna.

E son soddisfazioni. C’è poi la pretesa dell’integrazione tanto ingenua da un lato quanto paternalistica e razzista dall’altro. Ingenua perché quanto si parla di valori dell’occidente e lotta per la loro sopravvivenza, si tralascia la semplice e banale constatazione per cui le idee non vivono sugli alberi: i tanto decantati valori occidentali vivranno fintanto che ci saranno le teste che li pensano e queste teste saranno sempre di meno dal momento che non vi è nessuna politica della natalità a loro favore e al contrario una continua vessazione, fiscale e burocratica. Basta guardarsi attorno per capire, età media e prole, che il futuro sarà tra gente che non ci assomiglia per niente.
La forza lavoro importata per sostituire i figli che con tanta cattiveria non si fanno più, della cultura occidentale, giustamente, non si preoccuperà granché ed ecco che valori dell’occidente, se tali possono peraltro essere considerati gli attuali, spariranno insieme all’ultimo che li avrà conosciuti come parte della sua storia.

Eh ma si integrano. Con il corso per tortellini express della cooperativa risolviamo il problema culturale, che a questo si riduce. Questo perché li rispettiamo a tal punto che vogliamo che diventino come noi.

Per fortuna ciò non accadrà, perché la forza di persuasione di un popolo che ha rinunciato al suo futuro è nulla. E dobbiamo dire per fortuna, perché non saper distinguere la terra dei padri, che patria vuol dire appunto terra dei padri, dalla terra di tutti o di nessuno, è proprio di culture all’ultimo stadio.
La storia ci spazzerà via ma sereni, perché anche noi siamo stati migranti e questo basta.
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http://www.azioneculturale.eu/2016/09/u ... criminata/



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“Questa crisi, questo disastro [europeo] è artificiale, e in sostanza questo disastro artificiale ha quattro lettere: EURO.”
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