Il vecchio! Il grande vecchio! Sempre il vecchio! (Il "Politburò" insomma ..........)

Se vuoi essere tu a dare le carte devi essere anche in grado di condurre la partita. E invece assistiamo a un Di Maio che si è assunto quel ruolo ma sta sbagliando tutto. All' inizio offre alle due parti un contratto inaccettabile, un governo di coalizione o col Pd senza Renzi, o col centrodestra senza Berlusconi. Programmi, contenuti non contano un tubo, importante è arrivare a Palazzo Chigi e per arrivarci tutte le strade sono buone. Si potrebbe forse parlare di nichilismo politico. Come che sia il risultato è un totale fallimento.
Da un lato il centrodestra si compatta e si presenta unito al prossimo incontro con il Presidente della Repubblica e dall' altro, visto che non riesce l' operazione di spaccare il Pd, Di Maio apre l' accordo anche a Renzi, con una intervista pubblicata ieri sul giornale dell' orfano. Il quale poi vuol far credere ai suoi lettori che Renzi ci sta.
La stampella - Ora tutto si potrà dire di Renzi tranne che sia un cretino, e non a caso ha subito smentito. Il Pd come stampella del M5S significherebbe la sua morte; è vero che al momento la sinistra non sta tanto bene, ma stare all' opposizione non è niente di eversivo come ha scritto qualche vecchio rimbambito, stare all' opposizione è anzi l' unico modo per tentare almeno di ripartire dopo una dura sconfitta. Sinora, bisogna pur riconoscerlo, il Pd è stato nelle sue decisioni lineare e coerente. È da questo partito che può rinascere qualcosa di sinistra. Il resto è tutt' al più concime.
Ora che il giornale dell' orfano sia ormai il giornale delle balle quotidiane è cosa nota e risaputa. Non a caso perde centinaia di lettori al giorno. Ma questo non ci interessa (anche se ci fa un po' godere); interessa piuttosto registrare la figura non certo esaltante che sta facendo Di Maio in questa fase delicata: disposto ad allearsi persino con quel Pd criticato duramente in tutta la legislatura precedente, disposto ad allearsi con quel partito con cui Gianroberto Casaleggio mai avrebbe trattato.
Re Giorgio - Chi lo ha spinto a fare questa mossa? Credo che ci sia lo zampino di Napolitano, che continua trafficare di nascosto, come si è visto anche dal suo discorso al Senato. Ha bloccato cinque anni fa Bersani e ora ci ha ripensato. Ma
se Di Maio si è spinto sino al punto di seguire i suggerimenti di Napolitano allora vuol dire che è proprio disperato. Vedrete: sarà costretto dopo questa figuraccia a ripartire dal Centrodestra, ma da una posizione di debolezza. A Salvini non resta che aspettare e da una posizione di forza: quella forza che ora gli viene dal sostegno esplicito di Berlusconi.
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