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MessaggioInviato: 20/01/2010, 22:53 
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starman ha scritto:

per Diego

si,sono daccordo con te,infatti ho corretto un attimo il tiro nei post precedenti specificando che il discorso varia se riferito ad adulti sani
o a persone con problemi ,a giovanissimi,giovani,ecc...

in ogni caso sono stati segnalati in un modo notevole reazioni di
male di testa perduranti doo il film,mi pare anche qualche episodio para-epilettico ma questo era gia successo e documentato con Armageddon
e in altri casi,in giovani e giovanissimi avidi di videogames.

Il fatto che ti sia piaciuto é positivo sicuramente e non ho nulla da
dire.

Resta quanto abbiamo discusso,cioé il fatto che la realta virtuale tridimensionale in particolare coinvolge molto di iu e interessa
aree cerebrali e inconscio in un modo diretto e influenzante:

mi piacerebbe monitorare le persone con i sistemi di studio su sonno e sogni ,tac cerebrali e osservazione comortamentale prima,durante e dopo il film:secondo me troveremmo corrispondenze notevoli di
eeg ,attivazione dell'area emotiva e arcaica ,messa in scacco dell'emisfero dominante,attivazione dell'emisfero destro....insomma
sarebbe materiale interessante.

ciau [;)]



scusate... ma il malestare potrebbe essere anche dovuto agli occhiali...e a focalizzare bene l'immagine...che ne dite?



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« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. In tempi posteriori,essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »


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MessaggioInviato: 20/01/2010, 23:23 
nel caso di Armageddon il problema era causato dal ritmo infernale delle sequenze,ognuna delle quali durante i momenti piu intensi
del film non durava iu di 5 / 6 secondi obbligando il cervello a un tale lavoro di percezione elaborazione da mandarlo in tilt.

nel caso di Avatar non lo so:forse é proprio questo confronto con una percezione qwuasi olografica,realistica e coinvolgente anche emotivamente che ha causato i problemi.

il mal di testa non é una cosa grave ma qualche volta puo segnalare problemi: in ogni caso dimostra che questo tipo di visione ha un impatto decisamente diverso e maggiore di quella tradizionale.

cosa da studiare meglio e da non sottovalutare.

ciau [^]



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MessaggioInviato: 21/01/2010, 10:01 
Cita:
starman ha scritto:

Cita:
greenwarrior ha scritto:

Cita:
starman ha scritto:

quali sono i film seri?i libri seri?le oere d'arte serie?la musica seria?la tecnologia creativa e liberatoria?le forme di comunicazione serie
e consistenti?

e potrei andare avanti per un bel po'

insomma....eh eh eh muah...io qui di serio non vedo proprio un bel niente...a parte gli scuotimenti del pianeta passati,presenti e futuri
CHE STANNO DIMOSTRANDO TUTTA LA FRAGILITA ORGANIZZATIVA,SOLIDALE,COLLABORATIVA,FINANZIARIA DEL MONDO INTERO.

Ma davvero la specie umana vuole la lezione della sua storia??

Ma sul serio la massa di pecoroni e i loro pastori furbi ma imbecilli vogliono imparare che cosa significhi soffrire sul serio,avere problemi
vitali immediati,fare la figura che si meritano e evidenziarsi nel loro totale fallimento??

Siamo solo all'inizio,questo é SOLO L'INIZIO,VE LO POSSO GARANTIRE,ANZI,STRAGARANTIRE...e io non sono un lux o uno della risma.

[^] [^] [^] [^] [^] [^]


quali sono i film seri?i libri seri?le oere d'arte serie?la musica seria?la tecnologia creativa e liberatoria?le forme di comunicazione serie
e consistenti?


Quelli che sanno darti emozioni che sanno dirti qualcosa di importante. Ognuno di noi è diverso e recepisce come positive cose diverse rispetto ad altri. Ma l' itelligenza spero sappia farci distinguere il buono dal cattivo.


certo greenwarrior ,sono daccordo con te ma ti ripeto la domanda:
se tu avessi la possibilita di proporre a un ipotetico alieno amichevole
e obiettivo UNA SELEZIONE DI FILM,MUSICHE,OERE D'ARTE,LIBRI,
TECNOLOGIE,CONOSCENZE COERENTI E CONGRUENTI CON IL MEGLIO
UMANO TUO O CHE SECONDO TE POTREBBE SPIEGARGLI IL MEGLIO
DELLA CIVILTA ATTUALE E QUINDI APPARTENENTI ALLA CIVILIZZAZIONE ATTUALE.....CHE COSA GLI PROPORRESTI??

é questa la risposta che ti chiedo in termini molto concreti,con esempi pratici.

ciau [;)] [:p] [:D]


Sicuramente non prodotti come Avatar.



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MessaggioInviato: 21/01/2010, 10:17 
dal sito http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... e&sid=6687

forse Avatar assomiglia alla fine degli indiani d'america.......

IMPORTANTE E CHE DA' DA PENSARE

DI GEORGE MONBIOT
guardian.co.uk

Avatar, lo strepitoso film in 3-D di James Cameron, è profondo e al tempo stesso profondamente insulso. Profondo perché, come la maggioranza dei film sugli alieni, è una metafora sul contatto fra culture diverse. Ma in questo caso la metafora è cosciente e precisa: questa è la storia dello scontro fra gli Europei e le popolazioni native dell’America. È anche profondamente insulso perché architettare un lieto fine richiede un impianto narrativo così stupido e prevedibile da far perdere di vista il pathos intrinseco del film. La sorte dei nativi americani è molto più aderente a quel che la storia racconta in un altro recente film, The Road, nel quale i sopravvissuti fuggono in preda al terrore, votati come sono all’estinzione.

Ma questa è una storia che nessuno vuole sentire, poiché rappresenta la sfida al modo in cui noi scegliamo di essere noi stessi. L’Europa è stata massicciamente arricchita dai genocidi nelle Americhe; e sui genocidi si fondano le nazioni americane. Questa è una storia che non possiamo accettare.

A seguito, "Avatar, quando i kolossal sono storie che insegnano a pensare in grande" (Adriano Scianca, secolo.it);

Nel suo libro American Holocaust, lo studioso statunitense David Stannard documenta i maggiori episodi di genocidio di cui il mondo abbia mai avuto conoscenza (1). Nel 1492, nelle Americhe vivevano all’incirca 100 milioni di nativi. Alla fine del XIX secolo, quasi tutti erano stati sterminati. Molti di loro erano morti a causa delle malattie. Ma l’estinzione di massa era stata accuratamente progettata.

Quando gli Spagnoli arrivarono nelle Americhe, descrissero un mondo che difficilmente avrebbe potuto essere più diverso dal loro. L’Europa era devastata dalle guerre, dall’oppressione, dalla schiavitù, dal fanatismo, dalle malattie e dalle carestie. Le popolazioni che gli Spagnoli incontrarono erano sane, ben nutrite, pacifiche (con qualche eccezione come gli Aztechi e gli Inca), democratiche ed egalitarie. Da un capo all’altro delle Ameiche i primi esploratori, compreso Colombo, sottolinearono la straordinaria ospitalità dei nativi. I conquistadores furono affascinati dalle costruzioni mirabili — strade, canali, edifici — e alle opere artistiche che trovarono laggiù, e che in alcuni casi superavano di gran lunga qualsiasi cosa essi avessero mai visto in patria. Niente di tutto questo li trattenne dal distruggere tutto e tutti sul loro cammino.

La mattanza ebbe inizio con Colombo. Fu lui a massacrare la popolazione di Hispaniola (ora Haiti e Repubblica Dominicana) servendosi di mezzi incredibilmente brutali. I suoi soldati strappavano i bambini dalle braccia delle madri e ne spaccavano la testa contro le rocce. Davano in pasto ai loro cani da guerra bambini vivi. Una volta impiccarono 13 Indiani in onore di Cristo e dei suoi 12 apostoli, «ad un patibolo lungo, ma abbastanza basso da permettere alle dita dei piedi di toccare il terreno evitando lo strangolamento […]. Quando gli indiani furono appesi, ancora vivi, gli spagnoli misero alla prova la loro forza e le loro spade, li squarciarono in un solo colpo facendo fuoriuscire le interiora, e c’era chi faceva di peggio. Poi gettarono intorno della paglia e li bruciarono vivi» [cit. da Bartolomé de Las Casas, History of Indies, trad. e cura di Andree Collard, Harper&Row, New York 1971, p. 94, in: David E. Stannard, Olocausto americano. La conquista del Nuovo Mondo, Bollati Boringhieri 2001, p. 136 — nota mia].





Colombo ordinò che tutti i nativi consegnassero un certo quantitativo di oro ogni tre mesi: ogni volta che qualcuno non lo faceva, gli venivano mozzate le mani. Nel 1535 la popolazione nativa di Hispaniola era passata da 8 milioni a zero: una parte delle perdite era dovuta alle malattie, una parte alle uccisioni, ma la maggioranza era dovuta alla morte per fame.

I conquistadores dispiegarono la loro missione civilizzatrice nell’America centrale e meridionale. Quando non riuscivano a rivelare dove fossero nascosti i loro mitici tesori, gli indigeni venivano frustati, impiccati, affogati, squartati, sbranati dai cani, sepolti vivi o bruciati. I soldati tagliavano i seni delle donne, rimandavano i nativi ai loro villaggi con le mani e i nasi mozzati appesi attorno al collo a mo’ di collana, e cacciavano con gli Indiani con i loro cani per sport. Ma moltissimi vennero uccisi dalla schiavitù e dalle malattie. Gli Spagnoli scoprirono che era più conveniente far lavorare gli Indiani fino alla morte e poi rimpiazzarli, piuttosto che tenerli vivi: l’aspettativa di vita nelle miniere e nelle piantagioni andava dai tre ai quattro mesi. Nel giro di un secolo dal loro arrivo, circa il 95% della popolazione dell’America Centrale e Meridionale era stata annientata.

Nel corso del XVIII secolo, in California, gli Spagnoli sistematizzarono questo sterminio. Il missionario francescano Junipero Serra impiantò una serie di “missioni”: si trattava in realtà di campi di concentramento che utilizzavano il lavoro degli schiavi. I nativi erano raggruppati a forza in squadre e fatti lavorare nei campi, con un quinto delle calorie concesse agli schiavi afro-americani nel XIX secolo. Morivano di stenti, di fame e di malattia con spaventosa rapidità, e venivano continuamente rimpiazzati liquidando così le popolazioni indigene. Junipero Serra, l’Eichmann della California, è stato beatificato dal Vaticano nel 1988. Adesso gli manca soltanto di aver operato un miracolo per essere fatto santo (2).

Mentre gli Spagnoli erano guidati soprattutto dall’avidità e dalla brama di oro, gli Inglesi che colonizzarono il Nord America volevano la terra. In New England essi accerchiarono i villaggi dei nativi americani e ne massacrarono gli abitanti mentre dormivano. Mentre dilagava verso occidente, il genocidio veniva giustificato e sostenuto ai massimi livelli. George Washington ordinò la totale distruzione degli insediamenti e della terra degli Irochesi. Thomas Jefferson dichiarò ch le guerre della sua nazione contro gli Indiani sarebbero proseguite finché ogni tribù non fosse stata «sterminata o sospinta al di là del Mississippi». In Colorado, nel corso del massacro di Sand Creek, nel 1864, truppe paludate sotto bandiere di pace trucidarono gente disarmata, uccidendo bambini e neonati, mutilando i corpi e strappando alle vittime i genitali per farne borse da tabacco o appenderli come ornamento ai loro cappelli. Theodore Roosevelt definì questo evento «un’azione legittima e giovevole come quelle che accadevano solitamente sulla frontiera».

La mattanza non è finite: il mese scorso il Guardian riportava che in Amazzonia occidentale dei rancheros brasiliani, dopo aver ridotto in schiavitù parte dei membri di una tribù della foresta, avevano tentato di uccidere i superstiti (3). Cionondimeno, i più grandi atti di genocidio della storia difficilmente turbano la nostra coscienza collettiva. Forse è questo che sarebbe accaduto se i Nazisti avessero vinto la seconda guerra mondiale: l’Olocausto sarebbe stato negato, giustificato o minimizzato nello stesso modo, e continuato. Le nazioni responsabili — Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti ed altri — non accetteranno il confronto, ma le soluzioni finali perseguite nelle Americhe sono state di gran lunga più efficaci. Coloro che le commissionarono o le avallarono sono e restano eroi nazionali o religiosi. Coloro che cercano di stimolare la nostra memoria sono ignorati o condannati.

Questo è il motivo per cui la destra odia Avatar. Sul Weekly Standard, di orientamento neocon, John Podhoretz lamenta che questo film assomiglia a uno di quei «western revisionisti» in cui «gli Indiani diventano bravi ragazzi e gli americani teppisti» (4). Dice anche che questo spingerà gli spettatori a «fare il tifo per la disfatta dei soldati americani per mano dei ribelli». Ribelli è una parola interessante per definire il tentativo di resistere a un’invasione: ribelle, come selvaggio, è il termine con cui definiamo qualcuno che ha qualcosa che noi vogliamo. L’Osservatore Romano, organo ufficiale del Vaticano, ha già bollato il film come «nient’altro che una parabola anti-imperialistica e anti-militaristica» (5).

Ma perlomeno la destra sa che cosa attacca questo film. Sul New York Times il critico liberal Adam Cohen celebra Avatar perché difende il bisogno di sapere la verità (6). Esso rivela, dice lui, «il ben noto principio del totalitarismo e del genocidio — che è più facile opprimere quelli che non vediamo». Ma con meravigliosa e inconscia ironia egli deforma l’ovvia dirompente metafora, e sostiene che il film prende di mira le atrocità naziste e sovietiche. Siamo diventati tutti esperti nella nobile arte di non vedere.

Concordo con i critici di destra sul fatto che Avatar è grossolano, stucchevole e banale. Ma esso ci parla di una verità più importante — e più pericolosa — di quelle contenute in mille film indipendenti.

Note:

1. David E Stannard, 1992. American Holocaust. Oxford University Press. Salvo diversa indicazione, tutti gli eventi storici qui menzionati sono tratti dal libro in questione..
2. http://www.latimes.com/news/local/la-me ... 4203.story
3. http://www.guardian.co.uk/world/2009/de ... e-attacked
4. http://www.weeklystandard.com/Content/P ... 0fozta.asp
5. http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/ne ... vatar.html
6. http://www.nytimes.com/2009/12/26/ opinion/26sat4.html

Versione originale:

George Monbiot
Fonte: http://www.guardian.co.uk
Link: http://www.guardian.co.uk/commentisfree ... -important
11.01.2010

Versione italiana:

Fonte: http://www.alessandracolla.net
Link: http://www.alessandracolla.net/?p=368
19.01.2010

Traduzione a cura di ALESSANDRA COLLA



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MessaggioInviato: 21/01/2010, 10:20 
Cita:
starman ha scritto:

nel caso di Armageddon il problema era causato dal ritmo infernale delle sequenze,ognuna delle quali durante i momenti piu intensi
del film non durava iu di 5 / 6 secondi obbligando il cervello a un tale lavoro di percezione elaborazione da mandarlo in tilt.

nel caso di Avatar non lo so:forse é proprio questo confronto con una percezione qwuasi olografica,realistica e coinvolgente anche emotivamente che ha causato i problemi.

il mal di testa non é una cosa grave ma qualche volta puo segnalare problemi: in ogni caso dimostra che questo tipo di visione ha un impatto decisamente diverso e maggiore di quella tradizionale.

cosa da studiare meglio e da non sottovalutare.

ciau [^]




Ma hai mai pensato che il mal di testa possa essere dovuto alla visione in 3d?



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Caro starman, anche la scultura ha ben altro impatto rispetto alla pittura. Nuova forma, nuovo materiale per l'arte.
Se il fruitore non ha particolari problemi con queste nuove forme, ne frusica. Se ha problemi, basta evitare. Il buon scotch non è per tutti, come lo sport estremo, l'hottu rotti con doppio curry e i Joy Division. [:D]



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Io soffro un po' di chinetosi e gli occhiali li ho dovuti togliere anche durante alcune scene di a Christmas Carrol, tanto per dire, specie durante le visioni in soggettiva in cui il personaggio volava in discesa.
Ma ho la stessa sensazione con i videogiochi che fanno le corse sui circuiti o quando con l'auto mi trovo a fare discese con una forte pendenza. Poi c'è anche il problema di chi ha difetti di vista che gli occhiali poalrizzati non pososno correggere. Pare che la Luxottica abbi agià fiutato l'afar e ic saranno a breve occhiali per la visione in tre D che sono anche occhiali da sole e con la giusta gradazione
http://cinema-tv.corriere.it/cinema/08_ ... c667.shtml

ben presto si affermerà uno standard e per noi sarà normale come la tv a colori.



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La tecnologia con cui avatar é stato creato é arte a tutti gli effetti,imparate un po' a godervi la vita e fatevi meno seghe mentali forse vivrete meglio.

P.S. C'é stata gente che quando usci l'esorcista' ebbe un infarto,allora cosa facciamo vietiamo tutti gli horror????Per favore usiamo il cervello.


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Cita:
robs79 ha scritto:

La tecnologia con cui avatar é stato creato é arte a tutti gli effetti,imparate un po' a godervi la vita e fatevi meno seghe mentali forse vivrete meglio.

P.S. C'é stata gente che quando usci l'esorcista' ebbe un infarto,allora cosa facciamo vietiamo tutti gli horror????Per favore usiamo il cervello.


Quotone [:D]


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mamma mia che serietà rob79 altro che seghe mentali leggi un po qui [:p] notizia di oggi

Avatar, arriva la versione porno

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 74833.html



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Cita:
greenwarrior ha scritto:

Cita:
alienhunter ha scritto:

dopo la prima riga, ho capito quanto il tuo giudizio possa considerarsi obiettivo [;)]


L' importante è non arrivare al punto di considerarlo un capolavoro se no siamo fritti.


dipende cosa intendi per capolavoro.
per me avatar potrebbe essere un bel passo in avanti nel cinema, quello in 3D.


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Un passo in avanti nel cinema sì,ma anch'io non lo ritengo un capolavoro!!!


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TOPIC INTERESSANTE.

Cip di lettura


zio ot [;)]



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Non mi bastonate.... l'ho visto due volte! [:p]

Il mio giudizio?
Fantastico a livello visivo, l'ambiente, i colori e le scene sono pensate per dare il massimo risalto al 3D, e qui Cameron ha fatto veramente un bel lavoro.
La storia? un bel pappone all'americana, se volete con grandi copia e incolla da altri film.

Nonostante questo, e cioè il fatto che non sia un capolavoro, non mi sono mai annoiato.
Insomma un prodottone da grande consumazione per gustarsi 3 ore di pappone.... un po' come gli hamburger di Mac, se fatti bene possono anche piacere, il giorno dopo te li sei dimenticati (il fegato se li ricorda benissimo però [:D]).

Guarda caso, la stessa impressione che ho avuto su Titanic.


Ultima modifica di superpippo il 15/02/2010, 13:01, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Tetronimo ha scritto:

Caro Starman, anche io mi ritrovo a scappare dal "tunnel del divertimento" come te e il caro Caparezza. Fuori da circuiti imposti dall'alto e funzionali sempre a qualche tasca che gioisce alla faccia degli incosapevoli fruitori, mi ritrovo a rotolare tra vecchi sentieri alla ricerca di un fumetto, una birra, amici e rutto libero...
Ma attenzione a non cadere nella trappola opposta.
L'arte per definizione non ha limiti.
A prescindere dal giudizio sull'opera finita, la poesia, la letteratura, la musica e le arti visive tutte... non devono avere limiti. Se la tecnologia diventa un veicolo (pericoloso, è innegabile) per contenuti e forme (vecchi contenuti in nuove forme, di norma), che sia.
Mi presento, sono l'uomo del compromesso. Prendiamo il meglio del vecchio e il meglio del nuovo senza lasciarcene divorare, alla faccia dei grandi fratelli di tutto il mondo.



Sono d'accordo, specialmente con la parte finale del discorso.

Starman, le 3 ore in totale "deprivazione mentale", come dici tu, finiscono. Poi rimangono i pensieri, le idee, le ispirazioni, le congetture. E durante la visione, inoltre, il cervello gira, pensa "cosa succederà ora?", oppure "ma che noia questo film". La stessa cosa che accade con un libro, solo ridotta in uno spazio piccolo, perchè gli eventi del film continuano, non seguono il ritmo del lettore.

Esistono tanti film, all'utente scegliegliere quali quelli meritevoli e quali no. Come tutte le forme d'arte, esistono opere infime ed opere di altissimo livello. (anche nei videogiochi, visto che li hai attaccati. Tiro acqua al mio mulino, ma i VG possono essere arte senza se e senza ma).

Che l'arte muova ingenti somme di denaro è brutto, deprecabile. Ma come agire altrimenti? e sopratutto, bisogna bollare come scadente un'opera solo perchè ha incassato milioni di dollari? :O
(per informazione, a me Avatar è piaciuto ma come può piacere qualsiasi opera banalotta e già vista e rivista).


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