Cita:
Ufologo 555 ha scritto:
I catari giunsero a professare con violenza e fanatismo la propria idea, a perseguitare i religiosi e a scatenare disordini. Era un’eresia folle e disgregatrice che professava il disprezzo per il lavoro, per la donna, per il matrimonio.
Già... che cattivi questi Catari... per fortuna Santa Madre Chiesa, seguendo gli insegnamenti del Vangelo di Nostro Signore è intervenuta per riportarli sulla retta via...
«Corsero nella città [le armate dei Cattolici], agitando spade affilate, e fu allora che cominciarono il massacro e lo spaventoso macello. Uomini e donne, baroni, dame, bimbi in fasce vennero tutti spogliati e depredati e passati a fil di spada. Il terreno era coperto di sangue, cervella, frammenti di carne, tronchi senza arti, braccia e gambe mozzate, corpi squartati o sfondati, fegati e cuori tagliati a pezzi o spiaccicati. Era come se fossero piovuti dal cielo. Il sangue scorreva dappertutto per le strade, nei campi, sulla riva del fiume. »
Il cronista cistercense Cesario di Heisterbach riporta che - durante il massacro di Béziers - dei Catari trovarono rifugio con dei Cattolici in una chiesa. Il legato pontificio Arnaud Amaury, non potendo distinguere gli eretici ma risoluto a non porre fine al massacro, ordinò quindi:
« "Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi »
E cosa facevano questi Catari di tanto cattivo?
« La proprietà privata era rifiutata come elemento del mondo materiale. I "perfetti" non potevano avere alcuna proprietà individuale. I catari godevano di una certa influenza negli ambienti più diversi, anche in quelli più elevati. Si narra che il conte Raimondo VI di Tolosa tenesse al suo seguito alcuni catari, dissimulati tra gli altri cortigiani, perché in caso di morte improvvisa gli potessero impartire la loro benedizione. »
(Tratto dal Capitolo II "Il socialismo nelle eresie", pp. 36-43, del volume "Il Socialismo come fenomeno storico mondiale", di Igor Safarevic, presentazione di Aleksandr Isaevi#269; Solženicyn, La Casa di Matriona, Milano 1980
Spesso essi sfidavano a contraddittorio i preti cristiani, battendoli non tanto sul piano teologico quanto sul modello di vita seguito, manifestando per questo una forte presa sui ceti popolari.
Agli occhi del popolo il confronto tra castità e santità di vita dei catari rispetto all'organizzazione ecclesiastica tradizionale era sempre a favore dei primi, in quanto il clero comune, oltre a non essere un esempio di santità, ispirava paura e antipatia; niente di meglio degli abusi del clero per incoraggiare l'eresia.
Pur convinti della divinità di Cristo, gli albigesi sostenevano che Egli fosse apparso sulla Terra come un angelo (un "eone" emanato dal Dio e dalla Luce) di sembianze umane (di natura angelica era considerata anche Maria) e
accusavano la Chiesa cattolica di essere al servizio di Satana, perché corrotta e attaccata ai beni materiali.Erano gnostici, ovvio che avessero interpretazioni diverse della vita e del mondo rispetto ai cattolici, ma diamine, da questo passare a dire che disprezzassero il lavoro e la donna è una forzatura degna della peggiore mistificazione!!!
Sulla figura della donna poi, che anzi nei Catari era rispettata e parificata all'uomo in quanto costituente l'Essere Umano al pari dell'uomo. Questo era il pensiero che animava la comunità catara e si rispecchia nel fatto che i cosiddetti "perfetti" potevano essere sia uomo che donna.
Sulla figura della donna poi, dicevamo, la Chiesa Cattolica è l'ultima che deve parlare.
Concludo con questa domanda...
Lo sterminio dei Catari fu finalizzato a tutelare chi?!
Il messaggio cristiano, minacciato dall'eresia catara?
O le istituzioni cattoliche e il loro potere temporale?
![Palla Otto [8]](./images/smilies/UF/icon_smile_8ball.gif)