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MessaggioInviato: 15/05/2014, 19:40 
Spread vola: +14%,sara' pura supposizione,ma forse le parole del dirigente usa sul golpe bianco in italia,puo'avere messo in moto un sistema di ricatto,x mettere a tacere tale questione..........................[;)]


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MessaggioInviato: 15/05/2014, 20:11 
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ubatuba ha scritto:

Spread vola: +14%,sara' pura supposizione,ma forse le parole del dirigente usa sul golpe bianco in italia,puo'avere messo in moto un sistema di ricatto,x mettere a tacere tale questione..........................[;)]


Le elezioni europee si avvicinano è bene mettere un pò di paura alla gente che magari si rifugeranno nei partiti CLASSICI evitando di "rischiare" :) A pensar male si fa peccato ma...



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MessaggioInviato: 15/05/2014, 20:18 
......ma ci si azzecca................................diceva il buon giulio...........[;)]


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MessaggioInviato: 20/05/2014, 20:26 
SVELATA DEFINITIVAMENTE LA GRANDE TRUFFA INTERNAZIONALE DELLO SPREAD: CHI LO MANOVRA PERCHE’ E CONTRO CHI (GLI ITALIANI)

Da un paio di giorni a questa parte, lo spread, il famigerato spread, è tornato a galoppare, nonostante i roboanti annunci di successi (fittizi) fatti dal primo ministro italiano Renzi.

La causa scatenante, apparentemente, è stata la pubblicazione dei dati Eurostat che vedono ancora il pil italiano in negativo, a dispetto delle previsioni degli analisti e del governo.

Ma cos’è in realtà lo spread e quali conseguenze porta?

A) Lo spread, nome esotico, può tranquillamente essere tradotto con il termine italiano “differenziale”. In campo finanziario esso rappresenta la differenza tra i rendimenti di due titoli di pari caratteristiche. Convenzionalmente viene utilizzato per confrontare i rendimenti dei titoli di stato decennali (BTP italiani, Bund tedeschi, Bonos spagnoli, ecc), ma potrebbe essere usato per qualsiasi titolo di debito (ad esempio obbligazioni FIAT e FORD con scadenza entrambe nel 2017).

Normalmente, in economia, più alto è il rendimento di un titolo, maggiore è il rischio collegato ad esso di non veder rimborsato il proprio investimento. Molti ricorderanno che alcune emissioni di bond greci avevano raggiunto tassi nell’ordine del 25%. Un titolo a zero rischi, teoricamente, dovrebbe offrire rendimento pari a zero. Nella realtà non accade perché comunque gli investitori desiderano percepire un interesse per vedere i propri soldi bloccati per un certi periodo di tempo.

Lo spread dovrebbe quindi misurare quanto un titolo è più rischioso rispetto ad un altro.

Come si genera lo spread? Semplicemente dalla legge di domanda ed offerta: più persone vogliono un titolo, meno rendimento darà; meno persone vogliono quel titolo, maggiore sarà il rendimento che dovrà offrire per essere venduto.

Sostanzialmente, quindi, uno spread alto significa che gli investitori non vogliono quel titolo e, trasposto sui titoli di stato, che non hanno fiducia in quello stato e nella sua capacità di ripagare i propri debiti.

Ma è proprio così? No, perché nella realtà lo spread è frutto delle speculazioni delle grandi banche d’investimento, dei fondi comuni e dei fondi sovrani che puntano a speculare sui differenziali tramite strumenti finanziari derivati. Spesso questi “mostri” dei mercati, vendono titoli senza averne la proprietà per creare panico nei piccoli investitori e portarli a vendere ed acquistarli ad un prezzo più basso di quello cui hanno venduto ciò che non avevano. Sono le famose vendite allo scoperto che tanto fanno guadagnare i grandi speculatori e tanto fanno perdere i piccoli.

Vediamo un esempio concreto: la Banca “DB” vende 8 miliardi di euro di titoli di stato italiani a 100, affermando che non si fida dell’Italia. DB gli 8 miliardi non li ha, ma ha alcune ore di tempo (spesso bastano minuti) per saldare l’operazione. Se il panico si diffonde, ci saranno molti ordini di vendita da una miriade di piccoli risparmiatori o altre banche che abboccano all’amo e le quotazioni scenderanno, ipotizziamo, a 95. A quel punto DB acquisterà gli 8 miliardi a 95 e li consegnerà a chi glieli aveva presi a 100. Il risultato del giochino è un guadagno del 5% su una cosa che DB non aveva in cassa. Che poi questo giochino abbia rovinato qualche migliaio o milioni di persone, e messo in ginocchio un’intera nazione, poco importa: i bilanci della banca DB saranno contenti.

Operazioni del genere possono essere ripetutamente compiute sia con lo scopo di guadagnare sia con lo scopo di condizionare i governi nazionali



B) Quali conseguenze ci sono per i piccoli risparmiatori dall’altalena dello spread? NESSUNA. Il BTP, come tutti i titoli a tasso fisso, viene emesso con un rendimento certo (ipotizziamo il 5%) che verrà dato all’investitore sotto forma di cedola annua. Alla scadenza del titolo, il risparmiatore riceverà il capitale investito inizialmente. Vediamo un esempio di btp decennale: oggi 16 maggio, va all’asta un btp decennale con rendimento 5%; significa che io verso ad esempio 100 e ogni anno riceverò un “compenso” di 5 ed alla scadenza del 10° anno avrò indietro i miei 100. Di quello che capita durante questi 10 anni, ovvero le famose oscillazioni dello spread e dei rendimenti, non mi devo preoccupare: io continuerò comunque a percepire 5 ogni anno e ad avere 100 a scadenza.

Il bello dei titoli a tasso fisso è proprio questo: se li tengo fino a scadenza non devo preoccuparmi di quello che capita sui mercati.

L’unico rischio che posso correre è di doverli vendere anticipatamente per qualche emergenza: SOLO in questo caso, effettivamente, potrei vedere variare il valore di rimborso. Per i piccoli risparmiatori si tratta di un caso marginale (mediamente solo un 7-8% dei risparmiatori mettono in vendita un BTP in anticipo, a meno che non siano “imbeccati” da solerti direttori di banca più interessati al bilancio della banca che all’interesse del cliente)

Da queste righe emerge quindi chiaramente come lo spread, non solo sia gestito dai grandi squali della finanza, ma che esso sia utilizzato spesso e volentieri per “tosare” il parco buoi dei piccoli risparmiatori e, vista la mole di miliardi di euro che essi riescono a muovere, addirittura per condizionare l’operato dei governi nazionali, come accaduto in Grecia, in Italia, in Spagna, in Portogallo ed in Irlanda.

Il modo migliore per “tagliare le mani” a questi sciacalli che non hanno il minimo scrupolo a gettare nella miseria più nera intere popolazioni, è quello di ignorare bellamente lo spread e continuare ad acquistare btp e bot o a tenerli nel cassetto per chi già li ha, come nulla fosse.

Luca Campolongo

consulenza@sosimprese.info

http://www.sosimprese.info

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... -italiani/


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MessaggioInviato: 26/05/2014, 15:42 
"Bisogna vendere queste terre. Ora, e subito. Dite alla Russia e al Qatar di fare in fretta!".
Un'immagine della costa di Afandou, Grecia. Atene mette in vendita in tutto 110 isole per onorare impegni con la Troika.
.
ROMA (WSI) - La Troika continua a presentare un conto salato alla Grecia, alimentando l'euroscetticismo e la rabbia contro l'Unione europea, sentimenti ormai consolidati nel paese.

I risultati delle elezioni europee confermano il boom del partito di sinistra Syriza di Alexis Tsipras, oltre il 26%. Bene anche il gruppo di destra neonazista Alba dorata, con il 9,3%. Tutto questo mentre Atene sigla un nuovo accordo con la Troika - ergo Unione europea, Fmi e Bce - e riesce ad assicurarsi aiuti per 8,8 miliardi di euro. A una condizione: continuare a privatizzare.

Ecco dunque la notizia di ben 110 spiagge greche - in particolare della costa di Afandou - che sono state messe in vendita dall'agenzia di privatizzazione Hellenic Republic Asset Development Fund (TAIPED). "Bisogna vendere queste terre - dice un dipendente - ora, e subito. Dite alla Russia e al Qatar di fare in fretta!".

"Siamo come una casalinga in bancarotta che è costretta a vendere il suo argento per salvare la propria famiglia - gli fa eco una donna - la Grecia non ha scelta".

Diversa l'opinione di Yiannis Milios, responsabile economico del partito Syriza, che preferisce partnership tra il pubblico e il privato, piuttosto che l'opzione della vendita diretta: "Dobbiamo mantenere la proprietà di tutti i nostri asset, non venderli al migliore offerente. L'esperienza dimostra che la privatizzazione di beni pubblici è una idea molto cattiva. Nel caso dell'acqua, per esempio, si assiste al peggioramento della qualità e all'aumento dei prezzi, effetto completamente sbagliato".
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ndita.aspx

..quando un predatore affonda i denti nella preda,non la lascia finke'non e' spolpata---- [;)]


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MessaggioInviato: 28/05/2014, 18:36 
Rapporto Pil drogato per Fiscal Compact

Dovendo ridurre l'incidenza del debito sulla crescita, i governi dell'Eurozona hanno ideato uno stratagemma.


ROMA (WSI) - La crisi, che si protrae ormai dal 2008, ha determinato l'esplosione dei debiti sovrani pressoché in quasi tutti i Paesi dell'eurozona. Molti Stati, tra cui l'Italia, sono in uno stato di conclamata bancarotta. Tuttavia, grazie all'azione delle banche centrali, vengono mantenuti appositamente in una vita apparente, per più tempo possibile, al solo fine di rimborsare i creditori grazie ad azioni di esproprio perpetrate verso chi ha avuto l'arguzia e la capacità di accumulare qualche risparmio o qualche forma di benessere. La maggior parte dei debiti sovrani, nel contesto attuale, sono difficilmente ripagabili e quindi, convenzionalmente, al fine di produrre un apparente miglioramento dei conti pubblici nazionali, si è stabilito di diluirli misurandoli in rapporto al Pil dei singoli paesi, drogando appositamente questo parametro che verrà influenzato anche dalle attività criminali incluse nel calcolo. (QUI il comunicato dell'Istat)

Da Ansa

Tutti i Paesi Ue, compresa l'Italia, inseriranno ''una stima nei conti (e quindi nel Pil)'' delle attività illegali, come ''traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)''.

La novità sarà inserita a partire dal 2014 nei conti, in coerenza con le linee Eurostat. Lo rileva l'Istat.Il 2014 segna il passaggio ''ad una nuova versione delle regole di contabilità'', tanto in Italia come in gran parte dei paesi Ue. Il cambiamento interesserà anche il Pil. Lo comunica l'Istat, spiegando che le spese per ricerca e sviluppo saranno considerate investimenti e non più costi, un cambiamento che ''determina un impatto positivo'' anche ''sul Pil''.

L'aggiornamento potrebbe portare per l'Italia, si stimava a gennaio a Bruxelles, a una revisione al rialzo del livello del Pil tra l'1% e il 2%.Si tratta di una novità che rientra nelle modifiche condivise a livello europeo e connesse, evidenzia l'Istat, al ''necessario superamento di riserve relative all'applicazione omogenea tra paesi Ue degli standard già esistenti''.

Nello specifico, tra le riserve trasversali avanzate ce ne è una, sottolinea l'Istituto, che ''ha una rilevanza maggiore'', in quanto, appunto, riguarda l'inserimento nei conti delle attività illegali, che già il precedente sistema dei conti nazionali, datato 1995, aveva previsto, ''in ottemperanza al principio secondo il quale le stime devono essere esaustive, cioè comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico''.

L'Istat riconosce come la misurazione delle attività illegali sia ''molto difficile, per l'ovvia ragione - spiega - che esse si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione, e lo stesso concetto di attività illegale può prestarsi a diverse interpretazioni''. Ecco che, aggiunge, ''allo scopo di garantire la massima comparabilità tra le stime prodotte dagli stati membri, Eurostat ha fornito linee guida ben definite. Le attività illegali di cui tutti i paesi inseriranno una stima nei conti (e quindi nel Pil) sono: traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)''.

Quindi viene almeno circoscritto il range per mettere a punto una stima del peso di quest'area. A riguardo può essere utile ricordare come l'Istat già inserisca nel Pil il sommerso economico, che deriva dall'attività di produzione di beni e servizi che, pur essendo legale, sfugge all'osservazione diretta in quanto connessa al fenomeno della frode fiscale e contributiva.

I Governi dell'eurozona, anche in applicazione del Fiscal Compact, dovendo ridurre l'incidenza del debito in rapporto al Pil e non "potendo" agire sul primo parametro, hanno ben pensato di agire sul Pil, aumentandone il valore inglobando anche le attività criminali.

Al netto del fatto che questo non produrrà nessun gettito aggiuntivo per le casse dello stato, considerato anche che l'incidenza del peso fiscale viene misurata in rapporto al PIL, c'è da scommettere che i soloni al governo che occupano l'indecente dibattito politico che ritualmente va in onda, avranno anche il coraggio di dire che le tasse saranno diminuite grazie alla loro azione di governo, omettendo di dire all'opinione pubblica (che abbocca) come stanno realmente le cose. Senza poi dimenticare che i governi, messi alle strette dalla necessità di diminuire il rapporto debito/Pil, verosimilmente, saranno sempre più tolleranti verso quelle attività criminali considerate nel calcolo della performance economica, poiché produrranno Pil aggiuntivo e quindi contribuiranno a diminuire l'incidenza del debito in rapporto alla "ricchezza" prodotta, migliorando, solo apparentemente, i conti pubblici.

Questa è l'Europa che gli italiani hanno votato lo scorso 25 maggio e questa è l'Europa che avranno per i loro figli.

Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava -tra l'altro- l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate. Ricordarlo, in un simile contesto, ne vale davvero la pena.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... mpact.aspx

..c'e' da rimanere allibiti che una parte degli italiani abbiano votato x questa europa....e quella del futuro [;)]


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MessaggioInviato: 28/05/2014, 20:31 
Spagna. Il FMI raccomanda salari moderati e l’aumento delle imposte indirette
28 maggio 2014

Il Fondo monetario internazionale (FMI) martedì ha raccomandato un aumento delle imposte indirette e salari moderati, fra le misure destinate a sostenere l’impiego e la crescita in Spagna.

In un rapporto annuale sull’economia della Spagna, il FMI sottolinea che il debito, superiore alla media della Zona euro, si avvicina rapidamente al 100% del Pil.

Colpita doppiamente nel 2008 dallo scoppio della bolla immobiliare e dalla crisi finanziaria internazionale, in cinque anni la Spagna ha subito due recessioni. Molto indebolito, dal 2012 al gennaio scorso il suo settore bancario è stato soccorso da un piano di aiuti europeo per 41.3 miliardi di euro.

Il FMI aveva chiesto una riduzione dei salari dei lavoratori spagnoli già nel giugno 2013, allo scopo di far calare la disoccupazione, che allora si attestava al 27%.

“La Spagna – aveva dichiarato il FMI – deve ridurre i salari e rendere flessibile il mercato del lavoro per favorire la creazione di nuovi impieghi”.

La conclusione a cui era giunto il Fondo monetario nel giugno 2013 dopo la sua missione a Madrid, Valencia e Siviglia era stata accolta fra le polemiche, in un paese dove il salario minimo non supera i 750 euro al mese.
L’istituto monetario aveva chiesto al governo spagnolo di preparare una seconda riforma del mercato del lavoro dopo quella adottata nel febbraio 2012, che già riduceva i salari, favoriva i licenziamenti e aveva provocato uno sciopero generale.

[align=right]Source: Spagna. Il FMI raccomanda sala...imposte indirette - Ticinolive [/align]



Roba da matti


Commissione europea e FMI : dalla cecità alla schizofrenia
26 maggio 2014

Dalla cecità …

Da oltre 30 anni, il Fondo monetario internazionale (FMI) impone politiche di aggiustamento strutturale (drastici tagli nelle spese sociali, privatizzazioni, flessibilità del mercato del lavoro, ecc.) alla maggior parte dei paesi in via di sviluppo.

L’obbiettivo dichiarato è quello di risanare le finanze pubbliche per ripartire su “basi migliori”.
I risultati sono stati drammatici. La povertà, l’esclusione sociale e le ineguaglianze sono esplose, mentre il problema del debito si è aggravato.
Il debito dei paesi in via di sviluppo è stato moltiplicato per quattro fra il 1982 e il 2012; alla maggior parte di questi paesi il problema del debito ha impedito di realizzare investimenti socialmente utili e ecologicamente responsabili.

Guardando al contenuto delle politiche di austerità applicate nella Zona euro dalla Commissione europea e dal FMI dal 2008, si vede come somigliano ai piani di aggiustamento strutturale che hanno devastato i paesi del sud del pianeta.
I risultati sono identici : rallentamento economico, aumento della disoccupazione, esplosione delle ineguaglianze sociali e aggravamento dei deficit e del debito.

Non esiste un solo esempio che mostri che questa politica porta risultati positivi. A questo stadio possiamo chiaramente parlare di cecità dell’élite politica.

… alla schizofrenia

Sembra che non sia solo la cecità ad affliggere i dirigenti politici europei. In effetti da oltre un anno si assiste alla moltiplicazione dei rapporti della Commissione europea e del FMI dove questi ammettono che le politiche promosse costituiscono un grave errore.

Gennaio 2013 : Olivier Blanchard, economista capo del FMI, svela che il Fondo monetario ha largamente sottovalutato l’impatto negativo dell’austerità sulla crescita economica. L’errore nei calcoli si situa attorno al 300 %.

Marzo 2013 : La Commissione europea pubblica un rapporto nel quale ammette che l’austerità non dà gli effetti sperati e aggrava la crisi sociale : “Gli effetti negativi delle restrizioni di bilancio sull’impiego e il livello sociale sono sempre più visibili in certi Stati della Zona euro.”

Aprile 2013 : un gruppo di ricercatori dell’università americana del Massachusetts demolisce un modello economico (vedi correlati) usato dalla Commissione europea per incoraggiare gli Stati della Zona euro a rinforzare le misure di austerità.
Il modello, realizzato da Carmen Reinhart e Kennet Rogoff, ex economista capo del FMI, afferma che un debito pubblico superiore al 90% del Pil causa automaticamente un rallentamento della crescita economica.
I due economisti avevano dimenticato di includere nei loro calcoli alcuni dati essenziali e alcuni paesi. Alla fine, la loro affermazione si era rivelata completamente sbagliata. Reinhart e Rogoff avevano ammesso l’errore ma avevano insistito sulla validità del loro modello.

Aprile 2013 : José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, dichiara che “pur ritenendo che questa politica di austerità sia fondamentalmente giusta, penso che abbia raggiunto i suoi limiti”.

Ottobre 2013 : documenti interni mostrano che il FMI sapeva che la Grecia sarebbe collassata malgrado il piano di aiuti elaborato nel 2010. Il direttore esecutivo Paulo Nogueira Batista aveva dichiarato : “I rischi del programma di aiuti sono immensi (…) In altri termini, questo programma può essere considerato non come un’operazione di salvataggio della Grecia, che dovrà subire un aggiustamento devastante, ma come un piano di salvataggio dei creditori privati della Grecia, principalmente gli istituti finanziari europei.”

Malgrado tutte queste riflessioni e ammissioni, i dirigenti persistono nell’applicazione delle politiche di austerità.

[align=right]Source: Commissione europea e FMI : da...alla schizofrenia - Ticinolive [/align]



I loro intenti sono palesi...no? malgrado lo sanno benissimo si continua imperterriti a fare il contrario di quello che è logico.
Mai saputo che impoverendo le persone, si rilancia l'economia [:o)]


Ultima modifica di Wolframio il 28/05/2014, 20:43, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/05/2014, 14:30 
"L'Europa si sta decomponendo"
Voto mostra perdita di fiducia nelle autorità. Economista greco Varoufakis:
"Solo reazione democratica violenta contro l'establishment eviterà frammentazione".


http://www.wallstreetitalia.com/article ... nendo.aspx


Francia nella tempesta: buco da oltre 14 miliardi nei conti pubblici
La denuncia della Corte dei Conti d'Oltralpe. Si tratta di metà dell'extra
gettito atteso per il 2013.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... blici.aspx



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Cita:
Wolframio ha scritto:

Spagna. Il FMI raccomanda salari moderati e l’aumento delle imposte indirette
28 maggio 2014

Il Fondo monetario internazionale (FMI) martedì ha raccomandato un aumento delle imposte indirette e salari moderati, fra le misure destinate a sostenere l’impiego e la crescita in Spagna.

In un rapporto annuale sull’economia della Spagna, il FMI sottolinea che il debito, superiore alla media della Zona euro, si avvicina rapidamente al 100% del Pil.

Colpita doppiamente nel 2008 dallo scoppio della bolla immobiliare e dalla crisi finanziaria internazionale, in cinque anni la Spagna ha subito due recessioni. Molto indebolito, dal 2012 al gennaio scorso il suo settore bancario è stato soccorso da un piano di aiuti europeo per 41.3 miliardi di euro.

Il FMI aveva chiesto una riduzione dei salari dei lavoratori spagnoli già nel giugno 2013, allo scopo di far calare la disoccupazione, che allora si attestava al 27%.

“La Spagna – aveva dichiarato il FMI – deve ridurre i salari e rendere flessibile il mercato del lavoro per favorire la creazione di nuovi impieghi”.

La conclusione a cui era giunto il Fondo monetario nel giugno 2013 dopo la sua missione a Madrid, Valencia e Siviglia era stata accolta fra le polemiche, in un paese dove il salario minimo non supera i 750 euro al mese.
L’istituto monetario aveva chiesto al governo spagnolo di preparare una seconda riforma del mercato del lavoro dopo quella adottata nel febbraio 2012, che già riduceva i salari, favoriva i licenziamenti e aveva provocato uno sciopero generale.

[align=right]Source: Spagna. Il FMI raccomanda sala...imposte indirette - Ticinolive [/align]



Roba da matti


Commissione europea e FMI : dalla cecità alla schizofrenia
26 maggio 2014

Dalla cecità …

Da oltre 30 anni, il Fondo monetario internazionale (FMI) impone politiche di aggiustamento strutturale (drastici tagli nelle spese sociali, privatizzazioni, flessibilità del mercato del lavoro, ecc.) alla maggior parte dei paesi in via di sviluppo.

L’obbiettivo dichiarato è quello di risanare le finanze pubbliche per ripartire su “basi migliori”.
I risultati sono stati drammatici. La povertà, l’esclusione sociale e le ineguaglianze sono esplose, mentre il problema del debito si è aggravato.
Il debito dei paesi in via di sviluppo è stato moltiplicato per quattro fra il 1982 e il 2012; alla maggior parte di questi paesi il problema del debito ha impedito di realizzare investimenti socialmente utili e ecologicamente responsabili.

Guardando al contenuto delle politiche di austerità applicate nella Zona euro dalla Commissione europea e dal FMI dal 2008, si vede come somigliano ai piani di aggiustamento strutturale che hanno devastato i paesi del sud del pianeta.
I risultati sono identici : rallentamento economico, aumento della disoccupazione, esplosione delle ineguaglianze sociali e aggravamento dei deficit e del debito.

Non esiste un solo esempio che mostri che questa politica porta risultati positivi. A questo stadio possiamo chiaramente parlare di cecità dell’élite politica.

… alla schizofrenia

Sembra che non sia solo la cecità ad affliggere i dirigenti politici europei. In effetti da oltre un anno si assiste alla moltiplicazione dei rapporti della Commissione europea e del FMI dove questi ammettono che le politiche promosse costituiscono un grave errore.

Gennaio 2013 : Olivier Blanchard, economista capo del FMI, svela che il Fondo monetario ha largamente sottovalutato l’impatto negativo dell’austerità sulla crescita economica. L’errore nei calcoli si situa attorno al 300 %.

Marzo 2013 : La Commissione europea pubblica un rapporto nel quale ammette che l’austerità non dà gli effetti sperati e aggrava la crisi sociale : “Gli effetti negativi delle restrizioni di bilancio sull’impiego e il livello sociale sono sempre più visibili in certi Stati della Zona euro.”

Aprile 2013 : un gruppo di ricercatori dell’università americana del Massachusetts demolisce un modello economico (vedi correlati) usato dalla Commissione europea per incoraggiare gli Stati della Zona euro a rinforzare le misure di austerità.
Il modello, realizzato da Carmen Reinhart e Kennet Rogoff, ex economista capo del FMI, afferma che un debito pubblico superiore al 90% del Pil causa automaticamente un rallentamento della crescita economica.
I due economisti avevano dimenticato di includere nei loro calcoli alcuni dati essenziali e alcuni paesi. Alla fine, la loro affermazione si era rivelata completamente sbagliata. Reinhart e Rogoff avevano ammesso l’errore ma avevano insistito sulla validità del loro modello.

Aprile 2013 : José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, dichiara che “pur ritenendo che questa politica di austerità sia fondamentalmente giusta, penso che abbia raggiunto i suoi limiti”.

Ottobre 2013 : documenti interni mostrano che il FMI sapeva che la Grecia sarebbe collassata malgrado il piano di aiuti elaborato nel 2010. Il direttore esecutivo Paulo Nogueira Batista aveva dichiarato : “I rischi del programma di aiuti sono immensi (…) In altri termini, questo programma può essere considerato non come un’operazione di salvataggio della Grecia, che dovrà subire un aggiustamento devastante, ma come un piano di salvataggio dei creditori privati della Grecia, principalmente gli istituti finanziari europei.”

Malgrado tutte queste riflessioni e ammissioni, i dirigenti persistono nell’applicazione delle politiche di austerità.

[align=right]Source: Commissione europea e FMI : da...alla schizofrenia - Ticinolive [/align]



I loro intenti sono palesi...no? malgrado lo sanno benissimo si continua imperterriti a fare il contrario di quello che è logico.
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Ma guarda che il loro lavoro lo stanno facendo alla grande.

Se il debito dei paesi in via di sviluppo è quadruplicato, il debito dei paesi più industrializzati aumenta, la gente è sempre più povera e quindi i suoi beni sono stati drenati; dobbiamo complimentarci con loro, sono forse una delle poche industrie davvero efficienti ^_^

Peccato che la gente non se ne renda conto e continui a credere alle favole del debito che va risanato e bla bla bla. Ma non ci può far niente, lo zoccolo duro della popolazione è avanti con l'età e non ci pensa proprio ad informarsi su queste cose, per loro sono verità sedimentate ideologicamente non le si rimuoveranno mai. Siamo noi un pò più giovani ad aver pieno accesso al mondo dell'informazione globale e ci sguazziamo.


Ultima modifica di MaxpoweR il 29/05/2014, 14:51, modificato 1 volta in totale.


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Nasce l’Unione EuroAsiatica


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(ASCA) – Roma, 29 mag 2014 – Il presidente russo Vladimir Putin e’ oggi ad Astana, capitale del Kazakistan, per firmare l’accordo per l’Unione eurosiatica, uno nuovo spazio economico che riporta ai tempi dell’ex Urss. Il documento verra’ siglato dal leader russo, dal presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko e quello del Kazakistan Nursultan Nazarbayev al termine dei colloqui odierni. I tre paesi, si legge in una nota del Cremlino, intendono ”garantire la libera circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e della forza lavoro e condividere una politica comune nelle aree chiave dell’economia: energia, industria, agricoltura e trasporti”. L’Unione Economica Eurasiatica entrera’ in vigore nel gennaio del 2015 ed e’ largamente simbolica per Putin, che nel 2005 defini’ il dissolvimento dell’Unione sovietica ”il peggior disastro geopolitico” del ventesimo secolo. (fonte AFP). red-uda/


La sede e il tribunale competente per le dispute sarà ovviamente Mosca.

E’ presto per comprendere la portata di questo accordo e si dovranno leggere i dettagli, ovvero se ad esempio il dollaro verrà utilizzato per gli interscambi fra Russia, Kazakistan e Bielorussia.

Per adesso, è interessante il nome “EURO-ASIATICA”.

Attenzione, Vladimir Putin è un giocatore di scacchi, ha una visione e la sa portare a compimento. Non è impossibile che qualche nazione dell’Est Europeo ci stia seriamente pensando (ho detto forse Ungheria?), e comunque da oggi sarà un tantinello più difficile fare “sanzioni” alla Russia, e in futuro mano a mano che questa Unione si allargherà diventarà semplicemante impossibile.

Solo questi 3 Stati controllano il 30% di tutte le materie prime del mondo, e sono abitati da quasi nessuno, 170 milioni di abitanti.

Il potenziale di attrazzione è enorme, nessuno al mondo può offrire cosi tanto in termini di risorse.

p.s. certo che in Ucraina siamo stati dei geni assoluti.

[align=right]Source: Nasce l'Unione EuroAsiatica - Rischio Calcolato [/align]


Ultima modifica di Wolframio il 29/05/2014, 19:27, modificato 1 volta in totale.


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PARADOSSI


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Di Franco Remondina

Ecco una storia interessante… quella di Diogene Laerzio (II secolo d.C): un coccodrillo gigante ghermisce un bambino che gioca sulle rive del Nilo; la madre del piccolo implora il coccodrillo di restituirle il figlio, ma il coccodrillo fa la seguente proposta: “Se indovini quello che farò, ti restituirò il bambino”. La madre allora dice al coccodrillo: “Credo che mangerai il piccolo”. Se la madre ha detto il vero, se ha cioè indovinato che il coccodrillo vuole mangiare il bambino, allora in questo caso il coccodrillo ha promesso di restituire il bimbo. Ma se il coccodrillo restituisce il bimbo, significherebbe che non lo ha mangiato, e quindi la donna non avrebbe indovinato e non potrebbe salvare la vita del figlio. Risultato: in tutti i casi, se la madre dice “tu lo mangerai”, non potrà mai riavere il figlio e il coccodrillo non potrà mai mantenere la promessa di restituirlo. E’ quello che si definisce paradosso e ragionare sui paradossi finisce per portarci fuori dal buon senso. Attuale è quello proposto come soluzione alla crisi economica: il paradosso dell’austerità. Se infatti il 10% delle persone risparmia, avrai una diminuzione equivalente della richiesta di merci, quindi una contrazione del mercato. Il 10% che ha risparmiato, potrà spendere il risparmio in un secondo momento… Ma che accade se il 50% delle persone si mette a risparmiare?Ovvio, risparmiando, perderà il lavoro al 50%. Se la percentuale in cui tutti risparmiano, è del 100%, tutti perdono il lavoro! Ecco dimostrata l’operazione paradossale effettuata dagli italiani nelle ultime elezioni: l’operazione paradosso! Per effettuare tale operazione hanno dovuto prendere il “Buon senso” e buttarlo letteralmente nel cesso! Viviamo in un “paese”, l’ho già detto, e in un paese si basano le scelte su “antipatia” e “simpatia”. Zero logica! Zero conoscenza dei fatti. E’ questa “simpatia” o “antipatia” che ha permesso Berlusconi, Prodi, Monti, Letta e Renzi. Il paradosso ha fatto uscire dal “Buon senso”. Basterebbe guardare i grafici e i dati per accorgersi che forse è meglio smetterla. Il paradosso attuale è nei dati… ma… Prendiamo un programma come “la gabbia”, pare un programma di denuncia, ma se osservate bene, il rapporto è sempre di 4 contro 1. Per uno che spiega e denuncia questi dati ce ne sono quattro che smentiscono e fanno le facce, si incazzano e deviano il discorso dai dati, fino a negare qualsiasi verità ai numeri… in cambio ci danno la … simpatia! Altro paradosso: più stampano soldi, più ci dicono che: “non ci sono più soldi”. E’ cosi! Ci sono soldi per tutti, nella finanza. Altro paradosso? Ok! Il paradosso delle esportazioni: immaginate che un paese esporti l’80% delle merci che produce..e importi un 20%. Avrà come risultato, un attivo nella sua bilancia di pagamenti. La domanda è: se tutti esportano l’80% delle merci che producono, chi compra? Ecco allora che ragionare per paradossi ci porta in un mondo virtuale, non in un mondo “virtuoso”! Altro? Va bene, eccolo: il debito pubblico! Dal 1982 qualcosa è cambiato, anzi, tutto! Obbligando gli stati a finanziarsi sui mercati, dove ovviamente pagano di più in interessi per piazzare i titoli di stato, è accaduto che questi titoli rendono un 2,8% in più del tasso di inflazione! Se si fanno due conti si capisce subito che con tassi di questo genere, il debito si raddoppia in 23 anni, solo grazie alla spesa per interessi. Per farlo calare dovremmo avere una crescita del 4-5% annuo e che l’inflazione sia 1,5% annua. Quindi il meccanismo attuale produce debito! Emettere Btp, produce debito! Dovremmo emettere moneta! Questo ci porta ad un ulteriore paradosso, cioè a alzare le tasse per drenare moneta dai risparmi delle persone per poter pagare in moneta gli interessi! Lo capite il paradosso? Ve lo chiedo perchè pare che i guru non lo capiscano. Davide Serra, broker della City di Londra, referente di Renzi per la finanza, vuole che “onoriamo il debito”. Come fai a “onorare” una truffa? Non c’è nessun “onore” in un debito strutturato nell’attuale modo. E’ un debito impagabile. Se non fossimo schiavi del paradosso e non fossimo usciti dal “buonsenso” , capiremmo subito che emettere btp produce una spesa per “interessi” mentre emettere moneta, non porta a nessuna spesa per “interessi”. E’ come quando andate a fare benzina e trovate affisso : “Non si accettano pagamenti con carte di credito per importi minori di trenta euro”… il benzinaio ha capito che le commissioni bancarie si mangiano tutto il guadagno! Oltre a non guadagnare, si alza l’imponibile su cui deve versare l’Irpef! Possibile che di tutti questi esperti economici che cianciano di riforme strutturali, non ce ne sia uno che capisca? E … quali sono le riforme strutturali? Non lo sa nessuno e nessuno lo dice! Non esistono “riforme strutturali” da fare! Questa roba è fumo! Se non dai soldi alla gente, la gente non spende! E’ il paradosso dell’ovvio, ma non lo comprende nessuno!

[align=right]Source: PARADOSSI | ICONICON POST [/align]


Bellissima la vignetta [:)]



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Wolframio ha scritto:

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(ASCA) – Roma, 29 mag 2014 – Il presidente russo Vladimir Putin e’ oggi ad Astana, capitale del Kazakistan, per firmare l’accordo per l’Unione eurosiatica, uno nuovo spazio economico che riporta ai tempi dell’ex Urss. Il documento verra’ siglato dal leader russo, dal presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko e quello del Kazakistan Nursultan Nazarbayev al termine dei colloqui odierni. I tre paesi, si legge in una nota del Cremlino, intendono ”garantire la libera circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e della forza lavoro e condividere una politica comune nelle aree chiave dell’economia: energia, industria, agricoltura e trasporti”. L’Unione Economica Eurasiatica entrera’ in vigore nel gennaio del 2015 ed e’ largamente simbolica per Putin, che nel 2005 defini’ il dissolvimento dell’Unione sovietica ”il peggior disastro geopolitico” del ventesimo secolo. (fonte AFP). red-uda/


La sede e il tribunale competente per le dispute sarà ovviamente Mosca.

E’ presto per comprendere la portata di questo accordo e si dovranno leggere i dettagli, ovvero se ad esempio il dollaro verrà utilizzato per gli interscambi fra Russia, Kazakistan e Bielorussia.

Per adesso, è interessante il nome “EURO-ASIATICA”.

Attenzione, Vladimir Putin è un giocatore di scacchi, ha una visione e la sa portare a compimento. Non è impossibile che qualche nazione dell’Est Europeo ci stia seriamente pensando (ho detto forse Ungheria?), e comunque da oggi sarà un tantinello più difficile fare “sanzioni” alla Russia, e in futuro mano a mano che questa Unione si allargherà diventarà semplicemante impossibile.

Solo questi 3 Stati controllano il 30% di tutte le materie prime del mondo, e sono abitati da quasi nessuno, 170 milioni di abitanti.

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di certo ci sono grandi possibilita' che questo polo possa attrarre diversi paesi asiatici,e magari essere l'alter ego del sistema occidentale.......................[;)]


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MessaggioInviato: 29/05/2014, 21:21 
magari anche l'italia, ci converrebbe... Magari portandoci dietro i paesi mediterranei della sponda africana... Utopia.



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MessaggioInviato: 30/05/2014, 21:16 
Quando hanno fatto il progetto dell'Italia è stato con la pelle del Regno delle due Sicilie,ora vogliono progettare l'Europa non credete che sarà sulla pelle dell'Italia?.[}:)]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=89Z8u2cNltk[/BBvideo]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=rsioVEnDQ3I[/BBvideo]


Ultima modifica di bleffort il 30/05/2014, 21:23, modificato 1 volta in totale.

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qualxcuno deve sempre rimetterci e "gira e vota" ce lo prendiamo dietro sempre noi del regno :|



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