nemesis-gt ha scritto:
Labour, svolta a sinistra: Corbyn vince le primarie
“Mio primo atto è manifestazione pro-migranti”
Con il 59,5%, il 66enne pacifista succede a Ed Miliband, dimessosi dopo il tonfo alle politiche inglesi
Nuovo leader attacca Cameron: “Basta austerità. Bisogna dare speranza a chi è stanco delle ingiustizie”
Il Labour britannico, il partito che ha detto sì alla guerra in Iraq con Tony Blair e che ha introdotto quelle riforme del mercato del lavoro amate da tanti altri leader europei, Matteo Renzi fra gli altri, sarà è nelle mani del leader più a sinistra di sempre: Jeremy Corbyn, che ha vinto le primarie con 251.417 voti, il 59,5% del totale. Pacifista, favorevole alla rinazionalizzazione dei servizi pubblici, fervente difensore dei diritti dei palestinesi e in generale dei popoli oppressi, Corbyn è anche contrario all’eccessiva precarizzazione dei rapporti di lavoro e più volte ha criticato le riforme del lavoro introdotte dal Labour. Che con il suo arrivo si è spaccato
http://www.ilfattoquotidiano.it/Questa è una di quelle volte in cui mi mordo la lingua per non avere espresso la mia opinione per tempo.
Mi attendevo la sua vittoria dopo il disastro dell' esperienza del blairismo.
E visto che stavolta sono in tempo, penso abbia ottime possibilità di vittoria nelle elezioni nazionali.
L' Inghilterra, da sempre piuttosto euroscettica, lo è diventata ancora di più e il voler tenere i piedi in due scarpe dell' attuale Primo Ministro Cameron potrebbe stancare presto gli elettori.
E' anche vero che questo pensa bene di disinnescare il problema concedendo il referendum sulla permanenza nell' UE che in caso di probabile vittoria del no renderebbe il problema cosa del passato togliendo a Corbyn buona parte del suo appeal nell' elettorato non labour.
Ma anche così resterebbe pericoloso.
E inoltre è sempre possibile che gli inglesi votino per la permanenza nell' Unione per poter continuare a sedere ai tavoli che contano nel continente e affidino la gestione ad un Primo Ministro che imponga una linea dura a riguardo.
Personalmente ho sempre fatto il tifo per il buon Nigel ma anche il popolo inglese ha i suoi difetti e farlo uscire dal plurisecolare paradigma bipartitico conservatori-labour è impresa ardua e gli ultimi risultati lo dimostrano.
Per cui questo Corbyn è la migliore speranza per un cambiamento della politica europea interna ed esterna - un pacifista dichiarato dovrebbe risultare più sordo alle direttive geopolitiche atlantiche.
Ma questo gli inglesi potrebbero anche non accettarlo anche se dopo il caso Iraq, molto sentito laggiù (altro che Italia), la partita è aperta.