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MessaggioInviato: 16/07/2011, 17:59 
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sezione 9 ha scritto:

.. io ti rispondo così: in Italia ci sono milioni di persone che se la passano meglio grazie alla crisi. Invece di tagliare investimenti, bisognerebbe tagliare le gambette (economiche) di costoro.


Nessun problema, qualora si riuscisse a recuperare 17 miliardi da questi ed altri signori.. fino ad allora, ci sono delle priorità da rispettare.


Ultima modifica di Lawliet il 16/07/2011, 18:00, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/07/2011, 11:47 
NO-TAV, SCONTRI NOTTURNI:
FERITI SEI AGENTI


TORINO - È di sei feriti fra le forze dell'ordine il bilancio di circa due ore di guerriglia alla quale hanno dato vita, nel corso della notte, circa 200 manifestanti - secondo quanto riferito dalla Questura di Torino - che hanno attaccato il cantiere della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, alla Maddalena di Chiomonte (Torino). I feriti sono un dirigente e tre agenti di Polizia, un maresciallo dei Carabinieri e un agente della Guardia di finanza, colpito a un piede da una bomba carta e trasportato in ospedale. Contro di loro, aderenti all'area antagonista, di matrice autonoma e anarchica, la maggior parte dei quali con il viso coperto, indossando caschi e maschere antigas - ha riferito la Questura di Torino - hanno lanciato pietre, biglie metalliche, bulloni, petardi, bombe carta, fumogeni e fuochi d'artificio. La Polizia ha risposto con getti d'acqua degli idranti e lanco di lacrimogeni. L'autostrada A32 Torino-Bardonecchia è rimasta chiusa per tutta la durata dei disordini ed è stata riaperta al traffico intorno alle 3, al termine delle operazione di bonifica e la rimozione di pietre e altri oggetti dalla carreggiata. Il cantiere è stato attaccato da due lati: l'area archeologica e la zona sottostante il viadotto Clarea dell'autostrada A32. Proprio in questa zona, un gruppo di manifestanti ha tentato - senza riuscirci - di forzare la recinzione dell'area agganciando la rete con un arpione: le forze dell'ordine hanno allontanato il gruppo utilizzando idranti e lacrimogeni e hanno poi reciso il cavo metallico dell'arpione. Nei boschi intorno al cantiere, sono divampati vari roghi - secondo la Questura - di origine dolosa. Sassaiole e lanci di petardi contro le forze dell'ordine si sono avuti anche nella fase di deflusso e allontanamento dei manifestanti dal cantiere. Contemporaneamente ai disordini, infine, circa un centinaio di abitanti della Val Susa che contestano la realizzazione della ferrovia ad alta velocità hanno dato vita a un presidio di protesta di fronte alla centrale elettrica di Chiomonte.

http://www.leggo.it/articolo.php?id=133690



Chissà perché i feriti sono quasi sempre tra gli agenti ...[;)]



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MessaggioInviato: 29/07/2011, 11:56 
Qualche giorno fa c'era un'intervista a Chiamparino in cui diceva:

"L’aggressione al cantiere era stata annunciata e preparata. Da mesi coloro che si autoconsiderano i portavoce o i rappresentanti del movimento No Tav parlavano di ‘truppe’ da far scendere in campo per combattere la ‘battaglia di tutte le battaglie’. Si è utilizzata una fraseologia insurrezionalista e si sono creati posti di blocco per impedire l’accesso alla ‘Repubblica autonoma’ della Maddalena, come se questa fosse una zona ‘santuario’, al di fuori di tutte le leggi, tranne quelle che aggradano ai valsusini. Alla vigilia della manifestazione di domenica presso il Consiglio regionale del Piemonte è stata indetta una conferenza stampa dai Grillini con la partecipazione di Alberto Perino, Lele Rizzo e i vari esponenti dei centri sociali, tutti concordi nel dire che la parola d’ordine era ‘assedio’ del cantiere.

Pertanto, solo un’anima bella (o una persona in mala fede) può dirsi stupito di quanto avvenuto. Si è voluto far suonare la tromba di battaglia e i professionisti dell’antagonismo hanno prontamente risposto all’appello. Battaglia doveva essere, e battaglia è stata.

Dopo i fatti di domenica non regge più la finzione di un movimento No Tav composto da pacifici valligiani e dalle loro famiglie. Come ha ben detto Mario Virano i guastatori non erano infiltrati, ma invitati. Alberto Perino con le sue farneticanti dichiarazioni (‘abbiamo reagito alle provocazioni della polizia’) ha messo il cappello sulle violenze, Lele Rizzo e i suoi amici dei centro sociali (tra i quali diversi pregiudicati per atti violenti) hanno fatto in Valle tutto quello che hanno voluto senza mai venire allontanati, anzi, venendo considerati come interlocutori dagli stessi amministratori.

Quegli amministratori che ora riconoscono di non essere più in grado di controllare le frange violente, ma sui quali grava la responsabilità di quanto accaduto perché loro compito non è solo difendere gli interessi del territorio ma servire lo Stato che rappresentano, le sue leggi e i suoi principi. Non si può essere sindaci contro lo Stato. Finiti tutti gli alibi, gli amministratori devono fare chiarezza e dire se stanno con la legalità o contro di essa."

Sfidava anche il movimento No Tav "pacifico" a non fare più manifestazioni tra i boschi, ma in zone dove la collaborazione con la polizia per isolare i violenti fosse più semplice e fattiva.


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MessaggioInviato: 29/07/2011, 12:30 
Ormai, in Italia, siamo al tutti contro tutti, il motivo non interessa! [^]



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MessaggioInviato: 29/07/2011, 15:51 
A fine Agosto devo andare a Bardonecchia in vacanza dopo un anno di sudato lavoro. Se mi bloccano l' autostrada li tiro sotto, giuro !!!!!! [:o)]



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MessaggioInviato: 29/07/2011, 17:30 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

A fine Agosto devo andare a Bardonecchia in vacanza dopo un anno di sudato lavoro. Se mi bloccano l' autostrada li tiro sotto, giuro !!!!!! [:o)]

Ma dai .....!!! lasciali perdere e lascia perdere Bardonecchia,prendi l'Auto e ti fai una bella gita al Sud.
Prendi la Salerno- Reggio Calabria, se il Ponte sullo stretto non l'hanno ancora costruito traghetti verso Messina e prendi una di quelle belle Autostrade Siciliane che in una manciata di minuti ti portano in qualsiasi posto della Sicilia,oh.....ti faccio notare che fin'ora potete entrare,approfittane!!. [^]


Ultima modifica di bleffort il 29/07/2011, 17:31, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 29/07/2011, 19:40 
Hai detto bene Bleffort ! [^]



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MessaggioInviato: 17/09/2011, 10:33 
No Tav, Bossuto: "Ecco le differenze tra l'Alta Velocità in Francia e in Italia"

L'ex candidato sindaco Juri Bossuto è andato in Borgogna a vedere gli effetti del Tav sulla realtà locale: "Sulle rotaie veloci francesi transitano esclusivamente treni passeggeri: i convogli merci continuano a percorrere i normali tracciati"

di Gaetano Farina


Dopo i fermi convalidati di alcuni manifestanti, Juri Bossuto, il leader della FdS torinese, interviene nuovamente sulla questione "TAV" cercando di consegnare agli occhi della gente e dell'opinione pubblica dati e testimonianze concrete: "Più che mai, bisogna aiutare la gente a capire, perché il teorema maroniano sulla pericolosità del movimento valsusino ("vogliono il morto") sta prendendo il sopravvento, come testimoniato dai toni delle lettere pubblicate su Specchio dei Tempi in questi ultimi giorni. La convalida degli arresti, tra cui quello di una madre di famiglia, risponde all'esigenza di far stare in piedi questo teorema astruso".

Da buon frequentatore del territorio francese, Bossuto, infatti, può portare l'esempio delle anomalie della già funzionante tratta ad alta velocità Lione-Parigi anche per operare un confronto con il progetto italiano.

TAV IN FRANCIA - "E' immediato notare - sostiene Bossuto - come sulle rotaie veloci francesi transitino esclusivamente treni passeggeri: i convogli merci continuano a percorrere i normali tracciati non ad alta velocità, seppur appartenenti ad una rete efficiente." "In particolare - continua Bossuto - mi sono recato nella zona della Borgogna, non solo per motivi turistici, visto che è attraversata dai binari "veloci" per almeno duecento chilometri. Mi interessava analizzare, infatti, il sistema dell'alta velocità dei cugini francesi e posso affermare serenamente che, per quanto ho visto io stesso in un mese, non c'è possibilità di annotare il passaggio sulla Lione- Parigi di container commerciali." Questo per evidenziare la contraddizione con quello che ci viene raccontato riguardo alla Torino-Lione: progettata prevalentemente per il trasporto merci, per cui diventerebbe doveroso scongiurare il pericolo di isolare il capoluogo piemontese dai flussi di mercato.

Famosa per i suoi vini, la Borgogna è una delle regioni francesi più affascinanti, un cuscinetto di verde (quasi) incontaminato fra Lione e Parigi che ha come capoluogo l'ex castrum romano Digione. Mantenendo una densità abitativa bassa, con pochi centri abitati, è riuscita a conservare, infatti, il suo notevole patrimonio naturale e paesaggistico.

LA POPOLAZIONE LOCALE - La sua bellezza, però, non è valorizzata dalla tratta ferroviaria ad alta velocità, almeno stando al racconto di Bossuto: "Al contrario del percorso automobilistico, la Lione-Parigi non permette di contemplare la verginità ed il verde senza fine dei territori borgognesi poiché li attraversa a oltre 300 chilometri l'ora. La velocità, le barriere anti-rumore e la mimetizzazione dei binari, non avvicinano certo i turisti ai comuni interessati dal percorso del treno". Secondo quanto riferisce Bossuto la popolazione locale è tutt'altro che contenta del TAV, che non avrebbe recato alcun beneficio all'economia dei distretti interessati. "Gli unici a trarne vantaggio - precisa l'ex candidato a sindaco di Torino - sono quelli che occupano posti dirigenziali a Parigi e gli studenti che possono recarsi nella capitale in un paio di ore (se residenti a Digione in poco più di un'ora), e con collegamenti frequenti, seppur pagando un biglietto ben più caro delle tradizionali comunicazioni su strada ferrata." "Ma certo - aggiunge Bossuto - anche qui il TAV appare come qualcosa di alieno, che non c'entra nulla, in termini paesaggistici e di utilità, con il territorio, le colline, i vigneti, le tradizioni, le abitudini della gente."

"Inoltre - conclude Bossuto - la zona della Borgogna è molto collinare, con picchi di altitudine che arrivano sino a 600 metri; eppure il tracciato del TAV si caratterizza per la scarsa presenza di viadotti e cemento a cui si è preferita quasi sempre la terra per ovviare alle differenze di livelli. Elementi sui quali, all'opposto, si fonda il TAV Torino-Milano costruito su un territorio relativamente pianeggiante: a smentire, ancor una volta, il fronte "Sì TAV" per il quale oltre confine la situazione topografica è a quote omogenee, non come da noi, allo scopo di giustificare il grande dispendio di cemento armato."


OSSERVAZIONE DIRETTA - Insomma, secondo la testimonianza e l'osservazione diretta di Juri Bossuto, il TAV si traduce anche oltr'Alpe quale treno per passeggeri d'alta fascia, e nulla più. Con la differenza, almeno quella positiva, che l'opera, rispetto al progetto nostrano, è attuata con minore generosità nelle gettate di calcestruzzo e ferro: "tra quanto viene affermato dai politici romano- piemontesi, nonché dai cosiddetti esperti del campo trasportistico, e la realtà delle cose laddove i collegamenti TAV sono già in funzione, la differenza è abissale tanto che sembra si tratti di due universi paralleli che mai potranno incontrarsi. Basta superare di qualche chilometro il confine, come ho fatto io stesso, ed osservare la tratta ad alta velocità Lione-Parigi. La verità che si para davanti agli occhi dell'attento osservatore, poco o nulla ha a che vedere con quanto dichiarato dagli "autorevoli" esperti di casa nostra. Invece di invocare l'intervento di aerei e carri armati in Val di Susa, di perdere tempo a studiare strategie di militarizzazione della zona, i nostri deputati dovrebbero incominciare ad ascoltare chi critica il TAV, ossia guardare al futuro e non agli interessi immediati".
http://www.torinotoday.it/cronaca/no-ta ... lsusa.html



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MessaggioInviato: 17/09/2011, 10:34 
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sezione 9 ha scritto:

Qualche giorno fa c'era un'intervista a Chiamparino in cui diceva:

"L’aggressione al cantiere era stata annunciata e preparata. Da mesi coloro che si autoconsiderano i portavoce o i rappresentanti del movimento No Tav parlavano di ‘truppe’ da far scendere in campo per combattere la ‘battaglia di tutte le battaglie’. Si è utilizzata una fraseologia insurrezionalista e si sono creati posti di blocco per impedire l’accesso alla ‘Repubblica autonoma’ della Maddalena, come se questa fosse una zona ‘santuario’, al di fuori di tutte le leggi, tranne quelle che aggradano ai valsusini. Alla vigilia della manifestazione di domenica presso il Consiglio regionale del Piemonte è stata indetta una conferenza stampa dai Grillini con la partecipazione di Alberto Perino, Lele Rizzo e i vari esponenti dei centri sociali, tutti concordi nel dire che la parola d’ordine era ‘assedio’ del cantiere.

Pertanto, solo un’anima bella (o una persona in mala fede) può dirsi stupito di quanto avvenuto. Si è voluto far suonare la tromba di battaglia e i professionisti dell’antagonismo hanno prontamente risposto all’appello. Battaglia doveva essere, e battaglia è stata.

Dopo i fatti di domenica non regge più la finzione di un movimento No Tav composto da pacifici valligiani e dalle loro famiglie. Come ha ben detto Mario Virano i guastatori non erano infiltrati, ma invitati. Alberto Perino con le sue farneticanti dichiarazioni (‘abbiamo reagito alle provocazioni della polizia’) ha messo il cappello sulle violenze, Lele Rizzo e i suoi amici dei centro sociali (tra i quali diversi pregiudicati per atti violenti) hanno fatto in Valle tutto quello che hanno voluto senza mai venire allontanati, anzi, venendo considerati come interlocutori dagli stessi amministratori.

Quegli amministratori che ora riconoscono di non essere più in grado di controllare le frange violente, ma sui quali grava la responsabilità di quanto accaduto perché loro compito non è solo difendere gli interessi del territorio ma servire lo Stato che rappresentano, le sue leggi e i suoi principi. Non si può essere sindaci contro lo Stato. Finiti tutti gli alibi, gli amministratori devono fare chiarezza e dire se stanno con la legalità o contro di essa."

Sfidava anche il movimento No Tav "pacifico" a non fare più manifestazioni tra i boschi, ma in zone dove la collaborazione con la polizia per isolare i violenti fosse più semplice e fattiva.


Siamo al festival dell'ipocrisia.


Shock Economy
Shock Economy è il termine coniato da Naomi Klein per indicare un meccanismo tipico del neoliberismo, rodato durante gli anni terribili dei colpi di stato filo-USA in America meridionale, e poi esportato in tutto il mondo. Si tratta, sostanzialmente, di approfittare di un evento traumatico (o di crearlo dal nulla alla bisogna) che scuota la popolazione di un paese per imporre politiche economiche che in condizioni normali sarebbero respinte. Nel momento in cui i cittadini si ritrovano spaventati, frastornati, incapaci di reagire in modo coordinato e coerente, varare provvedimenti volti a impoverirli, a rendere il loro lavoro incerto e a derubarli dei beni pubblici: privatizzazioni, tagli, abbassamento dei salari, restrizione dei diritti sindacali e via dicendo.

E’ nel momento dello shock – non un attimo prima – che le decisioni vengono prese, cioè quando coloro che subiranno gli effetti terribili dei provvedimenti sono annichiliti dalla paura. Ha seguito questo iter lo smembramento di paesi come il Cile, l’Argentina, la Russia, l’Iraq; luoghi che hanno sperimentato passaggi violentissimi verso un regime di svendita delle risorse, depauperamento della popolazione e perdita dei diritti. Ma ha imboccato questa strada anche la vicinissima Grecia, proprio in queste settimane, e la imboccheremo anche noi, con l’assai probabile istituzione di un governo di “coesione nazionale” (o “salvezza nazionale”, come l’ha chiamata, nel suo consueto delirio di tracotanza, D’Alema) che prenda quei provvedimenti che nessun governo eletto, in tempi normali – men che meno questo governo – potrebbe permettersi.

I seguaci della dottrina dello shock non perseguono il totale intorpidimento, sanno bene che una parte della popolazione continua ad agire comunque, a ribellarsi. Vogliono però creare una frattura nella normalità, dirottare il treno verso un binario anomalo, incerto, spaventoso. Su quel binario non solo le loro proposte sembrano, nel furore della corsa, accettabili, ma anche le violenze usate per reprimere le proteste. Proprio perché il tempo del diritto è perso lì dietro, da qualche parte.

L’unica soluzione, come già dicevano i 99 Posse, è fermare il treno.
http://lapentoladoro.blogspot.com/2011/ ... onomy.html



Siate intelligenti, guardate oltre a quello che vi viene mostrato, e non prestate il fianco a questo giochino.



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MessaggioInviato: 17/09/2011, 11:03 
Nella mia settimana di ferie a Bardonecchia, ho avuto modo di scambiare due chiacchere con gli abitanti del luogo e debbo dire che sono stati dialoghi illuminanti.
Le forze dell' ordine hanno occupato il villaggio olimpico e cio ci ha costretto al dirottamento nell' Hotel Rivè dove era in ritiro la Juventus (non vi dico l' orticaria).
Secondo i Val susini la TAV è un opera di vitale importanza sia a livello nazionale che per la valle e sempre secondo loro, i preposti al progetto sono stati molto presenti in Val di Susa nel tentativo di trovare la miglior soluzione possibile e quella di minor impatto. Non hanno lesinato spiegazioni a chi chiedeva chiarimenti, si sono sempre mostrati disponibili ad eventuali modifiche e cio ha creato ulteriori ritardi nell' avvio dei lavori.
La maggior parte di loro si è detta disponibile ad accettare i disagi di un opera cosi massiccia, se non altro per la disponibilità mostrata dal governo.
Non vi dico l' opinione che hanno sui non TAV e a parte le sempre legittime proteste dei residenti, sono perplessi sulla composizione dei manifestanti "stranieri" presenti sul territorio, gente che secondo loro nulla ha a che fare con il dissenso interno e che anzi crea disagi non indifferenti. Tanto per farvi un esempio, hanno persino fatto casino in zone non interessate dalla TAV, giusto per il gusto di spaccare qualcosa.
Ci sono black block francesi, spagnoli, tedeschi e austriaci, gente molto interessata alla Val di Susa i cui interessi possono sicuramente essere lesi dall' opera. Ma mi facciano il piacere, mi facciano !!!!!!!!

Ho visto rientrare i poliziotti dopo un presidio, ho visto ragazzi giovani e stanchi e parlando con uno di loro sono rimasto scioccato di quanta violenza sono capaci certi manifestanti.
Per la cronaca: Il costo giornaliero per la presenza delle forze dell' ordine è all' incirca di 300.000 euro.


Ultima modifica di greenwarrior il 17/09/2011, 11:10, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/09/2011, 11:07 
Non dire sciocchezze Grenn, io qui ci vivo e quelli che vogliono la TAV sono pochissimi.

E' davvero vergognoso quello sta succedendo ed è ancora più vergognosa l'assoluta mancanza di consapevolezza di chi non lo capisce.



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MessaggioInviato: 17/09/2011, 11:11 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Non dire sciocchezze Grenn, io qui ci vivo e quelli che vogliono la TAV sono pochissimi.


Perchè? Vivi in Val di Susa?

A Torino la TAV arriva già e non mi sembra che sia stata osteggiata come in Val di Susa.
Ti limiti a pensare al Piemonte, guarda più in là.


Ultima modifica di greenwarrior il 17/09/2011, 11:13, modificato 1 volta in totale.


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Nelle valli di Lanzo,

Le Valli di Lanzo (in piemontese Valade 'd Lans, in francoprovenzale Valàdes at Lans) sono tre valli delle Alpi Graie piemontesi, comprese tra la Valle dell'Orco a Nord e la Val di Susa a Sud. Prendono il nome dalla città di Lanzo Torinese posta ai loro piedi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Valli_di_Lanzo

Conosciamo personalmente le persone che fanno parte del movimento no-tav, persone che lavorano con mio marito ogni giorno e che di certo non sono criminali.

E tu a cosa pensi, mentre questa gente sta lottando per difendere le loro vite? Al tuo personale disagio di trovare blocchi in autostrada quando vai in vacanza?

Ripeto, non rendersi conto di quello che sta succedendo è vergognoso.
Non intendo essere indulgente su questo punto.
Svegliatevi.



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Blissenobiarella ha scritto:

No Tav, Bossuto: "Ecco le differenze tra l'Alta Velocità in Francia e in Italia"

L'ex candidato sindaco Juri Bossuto è andato in Borgogna a vedere gli effetti del Tav sulla realtà locale: "Sulle rotaie veloci francesi transitano esclusivamente treni passeggeri: i convogli merci continuano a percorrere i normali tracciati"

di Gaetano Farina


Dopo i fermi convalidati di alcuni manifestanti, Juri Bossuto, il leader della FdS torinese, interviene nuovamente sulla questione "TAV" cercando di consegnare agli occhi della gente e dell'opinione pubblica dati e testimonianze concrete: "Più che mai, bisogna aiutare la gente a capire, perché il teorema maroniano sulla pericolosità del movimento valsusino ("vogliono il morto") sta prendendo il sopravvento, come testimoniato dai toni delle lettere pubblicate su Specchio dei Tempi in questi ultimi giorni. La convalida degli arresti, tra cui quello di una madre di famiglia, risponde all'esigenza di far stare in piedi questo teorema astruso".

Da buon frequentatore del territorio francese, Bossuto, infatti, può portare l'esempio delle anomalie della già funzionante tratta ad alta velocità Lione-Parigi anche per operare un confronto con il progetto italiano.

TAV IN FRANCIA - "E' immediato notare - sostiene Bossuto - come sulle rotaie veloci francesi transitino esclusivamente treni passeggeri: i convogli merci continuano a percorrere i normali tracciati non ad alta velocità, seppur appartenenti ad una rete efficiente." "In particolare - continua Bossuto - mi sono recato nella zona della Borgogna, non solo per motivi turistici, visto che è attraversata dai binari "veloci" per almeno duecento chilometri. Mi interessava analizzare, infatti, il sistema dell'alta velocità dei cugini francesi e posso affermare serenamente che, per quanto ho visto io stesso in un mese, non c'è possibilità di annotare il passaggio sulla Lione- Parigi di container commerciali." Questo per evidenziare la contraddizione con quello che ci viene raccontato riguardo alla Torino-Lione: progettata prevalentemente per il trasporto merci, per cui diventerebbe doveroso scongiurare il pericolo di isolare il capoluogo piemontese dai flussi di mercato.

Famosa per i suoi vini, la Borgogna è una delle regioni francesi più affascinanti, un cuscinetto di verde (quasi) incontaminato fra Lione e Parigi che ha come capoluogo l'ex castrum romano Digione. Mantenendo una densità abitativa bassa, con pochi centri abitati, è riuscita a conservare, infatti, il suo notevole patrimonio naturale e paesaggistico.

LA POPOLAZIONE LOCALE - La sua bellezza, però, non è valorizzata dalla tratta ferroviaria ad alta velocità, almeno stando al racconto di Bossuto: "Al contrario del percorso automobilistico, la Lione-Parigi non permette di contemplare la verginità ed il verde senza fine dei territori borgognesi poiché li attraversa a oltre 300 chilometri l'ora. La velocità, le barriere anti-rumore e la mimetizzazione dei binari, non avvicinano certo i turisti ai comuni interessati dal percorso del treno". Secondo quanto riferisce Bossuto la popolazione locale è tutt'altro che contenta del TAV, che non avrebbe recato alcun beneficio all'economia dei distretti interessati. "Gli unici a trarne vantaggio - precisa l'ex candidato a sindaco di Torino - sono quelli che occupano posti dirigenziali a Parigi e gli studenti che possono recarsi nella capitale in un paio di ore (se residenti a Digione in poco più di un'ora), e con collegamenti frequenti, seppur pagando un biglietto ben più caro delle tradizionali comunicazioni su strada ferrata." "Ma certo - aggiunge Bossuto - anche qui il TAV appare come qualcosa di alieno, che non c'entra nulla, in termini paesaggistici e di utilità, con il territorio, le colline, i vigneti, le tradizioni, le abitudini della gente."

"Inoltre - conclude Bossuto - la zona della Borgogna è molto collinare, con picchi di altitudine che arrivano sino a 600 metri; eppure il tracciato del TAV si caratterizza per la scarsa presenza di viadotti e cemento a cui si è preferita quasi sempre la terra per ovviare alle differenze di livelli. Elementi sui quali, all'opposto, si fonda il TAV Torino-Milano costruito su un territorio relativamente pianeggiante: a smentire, ancor una volta, il fronte "Sì TAV" per il quale oltre confine la situazione topografica è a quote omogenee, non come da noi, allo scopo di giustificare il grande dispendio di cemento armato."


OSSERVAZIONE DIRETTA - Insomma, secondo la testimonianza e l'osservazione diretta di Juri Bossuto, il TAV si traduce anche oltr'Alpe quale treno per passeggeri d'alta fascia, e nulla più. Con la differenza, almeno quella positiva, che l'opera, rispetto al progetto nostrano, è attuata con minore generosità nelle gettate di calcestruzzo e ferro: "tra quanto viene affermato dai politici romano- piemontesi, nonché dai cosiddetti esperti del campo trasportistico, e la realtà delle cose laddove i collegamenti TAV sono già in funzione, la differenza è abissale tanto che sembra si tratti di due universi paralleli che mai potranno incontrarsi. Basta superare di qualche chilometro il confine, come ho fatto io stesso, ed osservare la tratta ad alta velocità Lione-Parigi. La verità che si para davanti agli occhi dell'attento osservatore, poco o nulla ha a che vedere con quanto dichiarato dagli "autorevoli" esperti di casa nostra. Invece di invocare l'intervento di aerei e carri armati in Val di Susa, di perdere tempo a studiare strategie di militarizzazione della zona, i nostri deputati dovrebbero incominciare ad ascoltare chi critica il TAV, ossia guardare al futuro e non agli interessi immediati".
http://www.torinotoday.it/cronaca/no-ta ... lsusa.html


ok , Bossuto si è fatto le ferie in Borgogna e pare che gli sia piaciuta.

Si in effetti proprio una bella regione, ma non si lasci ingannare dall'aspetto bucolico della Borgogna o di buona parte della Francia. I Francesi quando devono fare brutture architettoniche le fanno eccome. Sono molo pratici. A me è capitato di vedere scempi del genere (vedi foto sotto) anche molto vicino alla Borgogna (la bucolica borgogna che produce le parti principali delle centrali nucleari francesi)

Immagine

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E poi non capisco cosa c'entri il discorso sulle bellezze paesaggistiche , o meglio delle bellezze dei borghi storici della borgogna (il paesaggio in sè non è gran cosa , campagnetta e colline) con la TAV.

Un discorso quello di Bessuto senza nè capo nè coda. Solito cervello fritto dall'ideologia ecologista radicale con il contorno di rifondazione comunista.



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MessaggioInviato: 17/09/2011, 12:16 
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Blissenobiarella ha scritto:

Nelle valli di Lanzo,

Le Valli di Lanzo (in piemontese Valade 'd Lans, in francoprovenzale Valàdes at Lans) sono tre valli delle Alpi Graie piemontesi, comprese tra la Valle dell'Orco a Nord e la Val di Susa a Sud. Prendono il nome dalla città di Lanzo Torinese posta ai loro piedi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Valli_di_Lanzo

Conosciamo personalmente le persone che fanno parte del movimento no-tav, persone che lavorano con mio marito ogni giorno e che di certo non sono criminali.

E tu a cosa pensi, mentre questa gente sta lottando per difendere le loro vite? Al tuo personale disagio di trovare blocchi in autostrada quando vai in vacanza?

Ripeto, non rendersi conto di quello che sta succedendo è vergognoso.
Non intendo essere indulgente su questo punto.
Svegliatevi.


Ma quali vite devono difendere? staimo parlando di un buco. Si fanno ovunque, solo qui si sollevano vincoli ambietali e rischi per la salute.
Una ferrovia..e un buco in una montagna come tanti altri. Ricordo ancora una volta gli svizzeri...stanno ultimando una galleria di 57Km sotto il san bernardo. Destinata ad essere la galleria più lunga del mondo.

Posso essere d'accordo sull'assenza di trasparenza degli appalti e delle inevitabili e onnipresenti infiltrazioni mafiose calabresi. Ormai il vero cancro italiano.
Ma la TAV in sè come principio può essere una grande opportunità per le future generazioni.
e poi come già detto in precedenza, siamo in uno stato centralista. Tutti contrari al federalismo o ala confederazione , allora becchiamoci i pro e i contro di uno stato centralista.
Il contro è questo. Che una piccola minoranza locale non ha voce in capitolo in progetti di interesse nazionale.



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