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mik.300 ha scritto:
bè in siria
si vota un parlamento..
bisogna vedere che poteri ha il presidente,
se nominare il capo del governo
uscito vincente dalle elezioni,
o fare la qualunque..
nel secondo cas è dittatura..
nel prim oè un "napolitano"
senza data di scadenza..
ma le monarchie allora?
quelle vanno bene, vero?
qatar, arabia,
tuuto ok, scommetto..
La costituzione siriana degli Assad (dal 1973 al 2012) prevede che (art.

il partito Baat sia il partito guida dello Stato. Il Baat è a capo (per legge!) del fronte popolare, composto da alcune liste dipendenti (per legge!!!) dal Baat. Quindi, il sistema politico siriano è a partito unico, esattamente come capitava in alcuni Paesi dell'est europeo col partito "comunista" alla guida della coalizione "popolare" dei vari partiti dei contadini, socialista eccetera. Non erano democratici i regimi dell'Est e non è democratica la Siria.
In piena rivolta Assad ha modificato la costituzione (poteva farlo) togliendo il partito unico e aprendo al pluralismo. Nel 2012, con le bombe.
Il presidente resta il capo del governo, ha il potere esecutivo e può sciogliere il parlamento.
Quindi, non diciamo che è un "Napolitano a vita", perchè in 3 parole diciamo tanti strafalcioni da riempire dei libri...
Non so se ti rendi conto almeno del più madornale: ammettere che il potere politico sia "a vita" con tale noncuranza ("è SOLO a vita") non rende giustizia a 3 secoli di pensiero democratico mondiale. Bel segno di immeritata civiltà italica plurimillenaria...
Le monarchie arabe no, non mi vanno bene. Ma sei tu che le prendi a pretesto per giustificare Assad!
Ripeto ancora: Assad è un dittatore, punto. Chi lo sta combattendo potrà essere guidato anche dal padreterno in persona, ma se si tratta di gruppi "parareligiosi" con l'intento di sostituire una dittatura etnico-militare con una etnico-religiosa non mi vanno bene.
I discorsi sui giochi di potere (che fanno TUTTI: spedire armi ai ribelli è "ingerenza" tanto quanto spedire armi ad Assad) sono successivi, non usiamoli per giustificare i giochi di alcuni e condannare i giochi degli altri. La politica è sempre stata (ma da mò!) fatta "a intrighi" e a "il fine giustifica i mezzi". Il punto è: il fine quale sarebbe? "Liberare il popolo" e creare la "repubblica sovietica siriana"? Potrei anche avere un cedimento nostalgico... Ma se lo scopo è la creazione di un emirato talebano (per dire), per come la vedo io, si tratterebbe solo di uno scontro tra bande criminali di cui potrei solo gioire a non saperle più in grado di nuocere.
Nel frattempo, però, gradirei sapere cosa fare del popolo, che magari odia sia Assad che i ribelli, e vorrebbe vivere DAVVERO in un regime pacifico e democratico. Ma se ogni intervento diplomatico me lo definite come "ingerenza" per "arraffare le ricchezze altrui"...