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03/08/2011, 00:40

In caso di un inervento delle forze NATO in Siria oltre all'Iran potrebbe essere coinvolta la Corea del Nord,queste due nazioni infatti stanno aiutando la Siria nello sviluppo degli armamenti lo si può leggere su wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Forze_arma ... to_Siriano

03/08/2011, 10:23

la tv di stato siriana
ha fatto vedere video con rivoltosi armati
mischiati tra la folla..

i tg nostrani..:
"..si ma mancano i giornalisti nel paese,
fonti indipendenti, ecc. ecc."

cioè ma quello che vedono gli occhi,
non ha bisogno di traduzione..

i video ddei rivoltosi..
invece sono oro colato..

senza vergogna..

03/08/2011, 11:14

ubatuba ha scritto:

x biohazard,la questione come possa andare un eventuale intervento,la cosa sgradevole e' che la vita delle persone e' considerata in base al barile di petrolio


E beh... mi faccio un auto-attentato, dico che l'attentatore è stato tizio e vado nella sua terra a distruggere tutto (con la scusa di doverlo catturare) per impadronirmi del petrolio... [:(]

03/08/2011, 12:05

GoldenBoy ha scritto:

In caso di un inervento delle forze NATO in Siria oltre all'Iran potrebbe essere coinvolta la Corea del Nord,queste due nazioni infatti stanno aiutando la Siria nello sviluppo degli armamenti lo si può leggere su wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Forze_arma ... to_Siriano

se entra in campo la corea del nord entra in campo anche la cina, e queste 2 sono nemiche degli usa.
Sai che casino? [:D]

03/08/2011, 12:05

Occhèi. Facciamo finta per un momento che non ci siano più Sarkozy, Obama, Berlusconi, Cameron e Merkel, e che per un momento il mondo sia governato dall'eroe fummettistico puro di cuore, insomma, da uno di voi. Se poteste comandare, cosa fareste per quello che sta capitando in Siria? Non vi piace la Siria? Bene, diciamo pure Cina, la maggiore dittatura mondiale. Che fareste?

Perchè è chiaro a tutti che i Governi si muovono per lo meno se il saldo vantaggi-svantaggi è in pareggio, quello che non è chiaro è la reazione dell'uomo comune di fronte ad altri uomini comuni (anche se la dicitura corretta sarebbe "uomo sfruttato di fronte ad altri uomini sfruttati").

03/08/2011, 13:02

sezione 9 ha scritto:

Occhèi. Facciamo finta per un momento che non ci siano più Sarkozy, Obama, Berlusconi, Cameron e Merkel, e che per un momento il mondo sia governato dall'eroe fummettistico puro di cuore, insomma, da uno di voi. Se poteste comandare, cosa fareste per quello che sta capitando in Siria? Non vi piace la Siria? Bene, diciamo pure Cina, la maggiore dittatura mondiale. Che fareste?




si ma prima delleconclusioni..
cosa sta succedendo in siria ?
cosa è successo in libia..?
qui sparano cifre nel muccio..
10.000 , 150 morti..
si dice, testimoni riferiscono,
ecc. ecc.
balle su balle..

rivolte armate,
passate per pacifici cortei..
l'azione di polizia
passata per repressione sanguinaria..

una marea di panzane..
propaganda spacciata per informazione indipendente..
i giornalisti in siria non c sono..
(giustamente..in quanto sarebbero impiegati
a fornire target ai bombardamenti
piuttosto che a documentare imparzialmente
gli ebvetuali eccidi..)
ok..
ma gli ambasciatori si..

non si potrebbero recare presso
gli ospedali delle città colpite per
verificare de visu il numero dei cadaveri?

macchè..

ah già,
ma tanto è già pronta la controballa..
"i morti sepolti nei giardini dietro casa.."
Ultima modifica di mik.300 il 03/08/2011, 13:38, modificato 1 volta in totale.

04/08/2011, 22:06

LA VERITÀ SULLE RIVOLTE IN SIRIA

ago 4th, 2011

DI TONY CARTALUCCI
Land Destroyer

http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... -in-siria/

Quando i media di regime proclamano che i manifestanti siriani sono "per la gran parte disarmati", stanno dicendo in modo orwelliano che sono davvero ben armati.

Los Angeles Times, La repressione in Siria soffia sulle fiamme settarie: "Nell’aver scatenato il potere militare contro i contestatori arabi sunniti e curdi per la gran parte disarmati, il regime di Assad, dominato dalla minoranza degli alawiti – un ramo degli sciiti -, ha acuito le divisioni etniche e settarie della regione."

The Australian, Assalto siriano dopo che sono stati ‘massacrati’ dei soldati: "Gli attivisti siriani dicono che più di 1.300 persone, per la gran parte civili disarmati, sono morti nelle manifestazioni ispirate dalle rivolte popolari in tutto il Medio Oriente e nel Nord Africa."

BBC, La crisi in Siria: un report delle NU la repressione delle proteste: "L’uso dei proiettili contro i civili per la gran parte disarmati ha ucciso circa 1.100 persone, come riporta il resoconto."
MSNBC, Assad in Siria toglie l’incarico al governatore di Hama nel tentativo di calmare i dimostranti: "I gruppi a tutela dei diritti civili in Siria hanno detto che sono state uccise più di 1.400 persone, manifestanti per la gran parte disarmati, dalla metà di marzo."

The Washington Post, La battaglia sul confine libanese illustra ulteriori implicazioni della rivolta siriana: "I profughi hanno offerto dettagli nella complessità della battaglia in corso per il controllo della Siria tra il regime di Assad e il movimento di protesta popolare largamente senza leader e per la gran parte disarmato."

Queste ammissioni, per quanto riportate in modo ambiguo, indicano che i protestanti siriani sono tanto armati quanto sostenuti, finanziati e addestrati dal governo degli Stati Uniti. Più di recente, un report di Sky News ha chiaramente affermato che un assalto dell’esercito siriano a Hamah "ha prontamente avuto la risposta di uomini dell’opposizione armati con le mitragliatrici che hanno fatto fuoco sulle stazioni di polizia." Con questo approccio, i difensori delle rivolte in corso diranno, come hanno già fatto per la Libia, che questi contestatori si stanno semplicemente difendendo da un governo genocida. Tuttavia, la storia di violenza nell’opposizione siriana è un fatto ben documentato, così come le aspirazioni degli Stati Uniti sono quelle di seminare una simile rivolta in nome di un egoistico "cambio di regime".

L’opposizione siriana: la Fratellanza Musulmana e i gruppi etnici

La Fratellanza Musulmana alla fine degli anni ’70 e nei primi ’80 ha tentato di avviare insurrezione armate su larga scala contro il governo siriano. Il punto più alto delle loro distruzioni e dei loro assassini (pagina 3) fu raggiunto in un attacco a una classe di cadetti dell’artiglieria, in cui ne uccisero trentadue. Nel 1982, la Fratellanza fu messa nell’angolo nella loro roccaforte di Hamah e annientata mentre la propria dirigenza fuggiva dal pese. La leadership della Fratellanza è di stanza, e non è una sorpresa, a Londra da dove è ancora una volta occupata nel coordinare le rivolte in Siria con il pieno sostegno dei media occidentali.

Da notare anche la menzione dei rivoltosi curdi, da tempo usati dagli Stati Uniti e dai suoi alleati per molestare le varie nazioni in cui vive questo popolo senza stato vive. Le popolazioni curde si trovano al convergere dei confini tra Turchia, Siria, Iran e Iraq. Citando la Brookings Institution (pag. 19 of PDF) nel loro documento "Quale Strada per la Persia?" ci viene offerta un’idea su come i curdi, insieme a altri gruppi etnici, vengono usati per seminare il caos in Siria con l’obbiettivo dichiarato di destabilizzare e rovesciare il governo, non per la democrazie, ma per gli interessi regionale degli Stati Uniti. Anche se questo report tratta i modo specifico l’Iran, le attuali rivolte in Siria sono come fotocopiate.

"Anche se lo scopo ultimo è quello di rimuovere il regime, lavorare con l’opposizione interna potrebbe anche costituire una forma di pressione coercitiva sul regime iraniano, dando così agli Stati Uniti maggiore potere di influenza. L’Iran sotto lo Shah, ad esempio, appoggiò un’insurrezione curda in Iraq e contribuì a rendere i ribelli più potenti. Lo Shah poi improvvisamente vendette i curdi in cambio delle concessioni irachene riguardo il confine tra Iran e Iraq. In teoria, gli Stati Uniti potrebbero una forza di pressione minacciando il regime con l’instabilità o persino con il suo rovesciamento e, dopo aver fatto questo, usare quest’influenza per obbligarlo a concessioni su altri aspetti, come il programma nucleare iraniano o per il supporto dei militanti in Iraq."

In un altro punto del report viene ammesso che l’assistenza dello Shah ai curdi include anche il sostegno degli USA (Pagina 121, Pagina 134 del PDF). Inoltre, questo documento menziona come i curdi, insieme ad altri gruppi etnici, possono essere influenzati per creare ribellioni violente. Il suggerimento contenuto nel seguente passaggio ricalca la crisi presente in Siria alla lettera.

"Ad esempio, gli Stati Uniti potrebbero optare per lavorare principalmente con i vari gruppi etnici insoddisfatte in Iran (curdi, beluci, arabi, e così via) che hanno combattuto il regime in varie occasioni dall’avvento della rivoluzione. Una coalizione di movimenti etnici di opposizione, meglio ancora se uniti ai dissidenti persiani, potrebbero creare una seria minaccia alla stabilità del regime. Inoltre, le rivolte che i gruppi possono fomentare potrebbero indebolire il regime all’interno. Come minimo, il regime dovrebbe destinare risorse per reprimere le ribellioni. Come massimo risultato, la rivolta potrebbe screditare il regime col passare del tempo, indebolendo la sua posizione di fronte ai propri rivali."

Grazie alla Fratellanza Musulmana siriana di stanza a Londra e a una miriade di altri "gruppi per i diritti umani" pilotati come l’"Osservatorio Siriano per i Diritti Umani" – che forniscono una copertura retorica per il caos violento e diviso per etnie presente nelle strade della Siria con l’entusiastico supporto degli stessi autori di "Quale Strada per la Persia?"- , non c’è alcun dubbio che i piani del Brookings sono diventati operativi in Siria.

Il Financial Times ha citato Martin Indyk, uno dei co-autori di "Quale Strada per la Persia?": "È sempre stato così, ma ora è palese che Assad è in combutta con gli iraniani e che sta schiacciando il suo stesso popolo. Ora gli Stati Uniti non hanno niente da perdere e tutto da guadagnare affermando chiaramente che siamo dalla parte del popolo siriano.” Indyk non sta solamente piegando la Siria ai frutti del suo nefasto lavoro, ma sta anche cercando di tirare dentro l’Iran – l’oggetto della sua principale ossessione – in questa conflagrazione progettata dagli Stati Uniti.

L’altro degenerato autore di "Quale Strada per la Persia?", Bruce Riedel, ha scritto una sua analisi nel giugno del 2011 dei vari possibili aspetti siriani, sia sul piano militare che etnico, che avrebbero provocare la fine del regime di Assad, un’analisi che potrebbe essere facilmente usata come aggiunta al suo lavoro precedente sulla sovversione provocata dagli Stati Uniti dell’Iran. Qui afferma che "se l’esercito si fraziona tra alawiti e sunniti, la rivoluzione trionferà. Potrebbe verificarsi un bagno di sangue, visto che decenni di dio portano a rappresaglie settarie."

Considerando l’analisi di Riedel, diventa allora chiaro perché i media di regime riportano con tanto entusiasmo racconti come quello che riguarda un presento disertore dell’esercito siriano Darwish Mohammed Fidou la cui storia giustifica opportunamente ogni aspetto delle fiammate di violenza così come incoraggia altri soldati a disertare. La storia di Fidou vuole asserire che gli agenti uccisi della sicurezza siriana siano dovuti a alcune unità dell’esercito che avevano disertato e che i contestatori avessero con loro solo rami di ulivo. Racconti simili, sullo stesso livello delle bugie già verificate su Gheddafi che stava scappando dalla Libia, vengono pubblicate nel tentativo di fomentare il caos e di incoraggiare sia l’opposizione che possibili disertori.

E anche se questo è già abbastanza convincente, con un documento nel 2009 di un think tank che descrive esplicitamente lo stesso tipo di destabilizzazione che vediamo scatenarsi in Siria, c’è un’ulteriore fatto che prova oltre ogni dubbio che l’odierna rivolta in Siria sia in effetti il prodotto dell’intromissione degli USA e non certo della sollevazione spontanea e indigena, come dai media viene riportata in modo tutt’altro che ingenuo.

La rivolta siriana è finanziata dagli Stati Uniti

La Siria è in lista per il cambio di regime sin dal prima del 1991. nel 2002, l’allora Segretario di Stato John Bolton aggiunse la Siria al sempre più numeroso "Asse del Male." Sarebbe stato rivelato in un secondo momento che le minacce di Bolton contro la Siria non erano altro che un sostegno e un finanziamento segreto per i gruppi di opposizione in Siria che hanno riguardato sia l’amministrazione Bush che quella di Obama.

In un articolo della CNN dell’aprile del 2011, in cui il portavoce del Dipartimento di Stato, Mark Toner, affermò: "Non stiamo lavorando per mettere in difficoltà il governo [siriano]. Quello che cerchiamo di fare in Siria, attraverso il nostro sostegno alla società civile, è costruire quel tipo di istituzioni democratiche che cerchiamo di promuovere in tutto il mondo. Quello che è differente, io credo, in questa situazione è che l’opposizione siriana percepisce questo tipo di assistenza come una minaccia per il controllo sul popolo siriano."

Le affermazioni di Toner giunsero dopo che il Washington Post pubblicò i cablogrammi che indicavano come gli USA avessero finanziato i gruppi di opposizione in Siria da almeno ili 2005 e la cosa continua anche in questo momento.

In un report di aprile dell’AFP, Michael Posner, l’assistente per i Diritti Umani e il Lavoro del Segretario di Stato, ha affermato che il "governo degli Stati Uniti ha stanziato 50 milioni di dollari negli ultimi due anni per sviluppare nuove tecnologie per aiutare gli attivisti a proteggersi dall’arresto e dai processi dei governi autoritari." L’articolo ha poi spiegato che "sessioni di addestramento organizzate dagli USA per 5.000 attivisti in varie parti del mondo. Una sessione tenuto nel Medio Oriente di circa sei settimane ha riunito attivisti dalla Tunisia, dall’Egitto, dalla Siria e dal Libano che sono tornati nei rispettivi paesi con lo scopo di addestrare i propri colleghi." Posner ha anche aggiunto che "sono tornati e c’è stato un effetto onda." L’effetto onda naturalmente è la "Primavera Araba" e, nel caso siriano, l’impeto per le odierne rivolte che minacciano di scardinare la nazione e di invitare l’intervento straniero.

Conclusione

Anche se questo non assolve Assad dalla corruzione e dagli abusi che ci potrebbero essere nel suo governo, evidenzia il fatto che il caos che sta lentamente consumando questa nazione strategica del Medio Oriente non è il risultato di un risveglio politico spontaneo e indigeno ma piuttosto il risultato di un complotto attentamente studiato, ben finanziato e meticolosamente organizzato dall’estero, preso alla lettera dalle pagine di "Quale Strada per la Persia?" della Brookings Institution che perseguono l’egemonia globale e non la democrazia. Come ben suggerisce il documento del Brookings in tutte le sue pagine, per i vari gruppi etnici che, raggirati, prendono armi, finanziamenti e incoraggiamento dagli Stati Uniti per sollevarsi contro i nemici occidentali del passato, sarà il tradimento e il totale annientamento, e non certo la democrazia o la libertà, che rimarranno in agguato.

Quindi, l’obbiettivo finale della rivolta siriana non è la democrazia o la libertà in modo assoluto. È solo una componente di un’iniziativa più larga, incredibilmente ambiziosa e forse persino disperata per poter soggiogare l’Africa del Nord e il Medio Oriente sotto un’oligarchia globale centrata su Wall Street e su Londra. Col controllo di queste regioni ci si posiziona a fianco della Cina che emerge e della Russia che sta tentando di farlo ancora. La pilotata "Primavera Araba" è accompagnata da sforzi concertati per promuovere rivolte simili anche nel sud-est asiatico sulla porta di casa della Cina così come nella periferia russa, particolarmente in Bielorussia.

La Siria, come qualsiasi altra nazione sulla Terra che vuole davvero progredire verso un futuro, soluzioni, programmi e movimenti più brillanti, deve concentrarsi sulle cose concrete, e non sulle soluzione politiche. Incendiare le centrali della polizia, sventolare cartelli, cantare e rovesciare i governi non mette un tetto sulla testa delle persone o cibo nello stomaco. Coltivare i campi, cercare il progresso delle tecniche, imparare a commerciare, migliorare l’educazione pratica, aumentare l’autosufficienza e contemporaneamente diminuire la dipendenza dalle corrotte multinazionali monopoliste e dai governi ci può riuscire.


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Fonte: http://landdestroyer.blogspot.com/2011/ ... nrest.html

Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

05/08/2011, 02:29

La rivolta in Siria sembra quasi uno specchietto per le allodole ovvero una bella trappola per le forze NATO e soprattutto per gli USA,se questi interverranno militarmente c'è veramente il rischio che intervengano altre nazioni in favore della Siria che sono in possesso di testate nucleari e non vedono l'ora di annientare l'occidente una volta per tutte soprattutto la Corea del Nord.

19/08/2011, 18:38

Siria/ L'Ue studia nuove sanzioni contro DamascoVenerdi, 19 Agosto 2011 - 16:27
''L'UE condanna con il massimo vigore la brutale campagna che Bashar al-Assad e il regime siriano stanno sferrando contro il loro stesso popolo'' e studia nuove sanzioni contro il regime di Damasco. E' quanto afferma in un comunicato l'alto rappresentante per la politica estera dell'UE, Catherine Ashton sottolineando che ''nelle ultime settimane la dirigenza ha intensificato la repressione violenta nei confronti dei manifestanti pacifici ricorrendo, nelle citta' di Hama, Deir al-Zor e Latakia, a un impiego su vasta scala della forza militare che ha causato numerosi morti e feriti tra la popolazione del paese. Ad essi si aggiungono ora le altre vittime e profughi risultanti dall'attacco al campo palestinese di al-Ramal. Questi sviluppi della situazione sono inaccettabili e intollerabili''. ''L'UE ha sottolineato piu' volte - continua la Ashton - che occorre cessare la repressione violenta, rilasciare i manifestanti, dare libero accesso ai media e alle organizzazioni internazionali attive in campo umanitario e nei diritti umani e avviare un dialogo nazionale autentico ed inclusivo. La dirigenza siriana e' tuttavia rimasta sorda agli appelli lanciati dall'UE e dalla comunita' internazionale in generale, compresi gli stessi paesi limitrofi della Siria, dimostrando di non essere disponibile al cambiamento. Le promesse di riforma annunciate dal presidente hanno perso qualsiasi credibilita', perche' le riforme non hanno alcuna possibilita' di riuscita in un clima di repressione continua. L'UE rileva che Bashar al-Assad non ha piu' alcuna legittimazione agli occhi della popolazione siriana e deve farsi da parte. Nel contempo l'UE intensifica le iniziative: dopo esserci messi in contatto con i partner della regione, abbiamo chiesto di dedicare alla Siria una sessione straordinaria del Consiglio dei diritti umani dell'ONU. Mentre e' in preparazione un'integrazione dell'elenco delle persone soggette alle nostre misure restrittive, l'UE sta portando avanti le discussioni per decidere misure restrittive supplementari che amplino le sanzioni applicate al regime siriano. L'intento di queste iniziative rimane quello di aiutare la popolazione siriana a coronare le proprie aspirazioni legittime''.

http://affaritaliani.libero.it/ultimiss ... 0811162748


diciamo sono di quelle sanzione di facciata con non cambiamno minimamente la situazione servono unicamente x purificarsi l'animo di chi dovrebbe fare qualcosa di concreto. [:185] [:196] [:200]

19/08/2011, 18:53

E' in atto una campagna di "acclimatazione" dell'opinione pubblica che sfocerà nell'intervento militare in Siria.
Certo... magari qualcuno spera che siano i turchi a prendersi la bega di intervenire, ma dato che le cose potrebbero andare per le lunghe qualcosa si troverà (o ci si inventerà) per intervenire.
In Libia stanno scaricando tonnellate di bombe sul paese, distruggendo sistematicamente le infrastrutture (vedi Libano) che poi ovviamente andranno ricostruite (indovinate da chi... in USA e in altri paesi c'è già chi, come da noi dopo il terremoto d'Abruzzo, si fa crasse risate e brinda a future guerre).
Il giochino sta nel ricatto solito: volete che il cattivo dittatore di turno massacri l'inerme popolazione? No?
Questi in Libia (i ribelli) già si ammazzano tra di loro (il loro capo militare ammazzato in un'esecuzione in piena regola), oltre a fare gara a chi spare balle propagandistiche più grosse... non vorrei trovarmi nei panni dei libici... dopo mesi di morte e la distruzione delle infrastrutture del paese, trovarsi una nuova dittatura e qualche base militare made in USA o France.

La colpa è nostra, di noi occidentali, che continuiamo a pensare di vivere in una democrazia e ci facciamo crassi di parole quali: libertà, dignità e pace, quando siamo noi i primi a destabilizzare il mondo e a ridurlo alla miseria. Chi è che ha in mano il commercio mondiale? Chi sono i più grandi produttori di armi? Di quali paesi sono le grandi multinazionali in grado di costruire infrastrutture per i trasporti e l'energia?
Ora davvero pensiamo che tutto il marcio venga dai vari Gheddafi o Assad?

Vogliamo che le nostre economie siano trainate, come ora, dallo sfruttamento sistematico, dalle guerre, dalle "ricostruzioni" dopo le devastazioni?
Ultima modifica di iLGambero il 19/08/2011, 18:56, modificato 1 volta in totale.

19/08/2011, 19:08

Bèh, chi riesce a pescare un video che hanno trasmesso a "Studio Aperto" alle 18.30 in cui fanno vedere che razza di pestaggio hanno fatto a dei politici siriani arrestati ...


Eccolo, trovato:



Mik300, eccoti servito; è d'uopo che la situazione è veramente tragica, o no!
Ultima modifica di Ufologo 555 il 19/08/2011, 19:12, modificato 1 volta in totale.

19/08/2011, 19:18

iLGambero ha scritto:

E' in atto una campagna di "acclimatazione" dell'opinione pubblica che sfocerà nell'intervento militare in Siria.
Certo... magari qualcuno spera che siano i turchi a prendersi la bega di intervenire, ma dato che le cose potrebbero andare per le lunghe qualcosa si troverà (o ci si inventerà) per intervenire.
massacri l'inerme popolazione? No?



Assad spara ancora sulla folla. Russia e Turchia con la Siria. venerdì di protesta represso con la violenza dalle forze dell'ordine: 14 morti. Manifestazioni e incidenti nel sud

L'ennesimo venerdì della protesta va in scena in Siria. Il popolo ha nuovamente invaso le piazze in numerose città e le forze dell'ordine hanno ancora risposto aprendo il fuoco. E dire che nessuno aveva creduto alla promessa strappata giovedì al presidente siriano Bashir al Assad dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon: la repressione militare del regime non si arresta dinanzi all'ondata di protesta, a sua volta inarrestabile finché Assad non lasci il potere. La Siria si chiude così in un vortice di sangue: a Damasco, a Dayr az Zor, a Enkhel, a Homs sono 14 - secondo testimoni - le vittime tra i civili. E se Usa e Ue, giovedì hanno alzato la voce chiedendo le dimissioni di Bashir, Bashar Jaafari - rappresentante permanente della Siria alle Nazioni Unite - punta il dito sugli States, accusandoli di "lanciare una guerra diplomatica ed umanitaria".

Russia e Turchia pro Assad - All'appello di Obama non risponderanno Mosca e Ankara. Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Interfax, per il ministero degli Esteri di Mosca il leader di Damasco merita ancora del tempo per mettere in piedi le riforme tanto chieste. "Noi non sosteniamo tali richieste e pensiamo che al presidente al Assad vada dato tempo per realizzare tutti i processi di riforma che ha detto di voler fare", ha sostenuto il ministero. Anche per il governo turco, che pure ha chiesto ad Assad di porre fine alla repressione e di attuare le riforme chieste, è troppo presto per chiedere le dimissioni di Assad. "Non siamo a questo punto - ha affermato una fonte dell'esecutivo - Per prima cosa è il popolo siriano che deve chiederlo, ma questo non è stato ancora udito nelle strade del Paese. L'opposizione siriana non è ancora unita".

La coalizione rivoluzionaria -Attivisti e dissidenti in patria e all’estero hanno annunciato la creazione di una coalizione battezzata "Comitato generale della Rivoluzione siriana" (Srgc) con l'obbiettivo di ottenere la caduta del regime del presidente Assad e l' istituzione di uno Stato democratico. L' Srgc, che in un comunicato ha auspicato "uno Stato di diritto che garantisca la libertà e l'uguaglianza di tutti i cittadini e il rispetto dei diritti umani", nasce dalla fusione di 44 gruppi e comitati che da cinque mesi sostengono le proteste antigovernative in Siria.

http://www.libero-news.it/news/805428/A ... Siria.html

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l'intervento in syria permanendo questa situazione e'pura utopia,con la libya la cosa era completamente differente,gheddafy era un cane sciolto,e faceva comodo a tutti toglierlo di mezzo pure alla russia e cina che furbescamente hanno rintracciato i "fessi" x fare il lavoro sporco


[:37] [:34] [:27]
Ultima modifica di ubatuba il 19/08/2011, 19:20, modificato 1 volta in totale.

19/08/2011, 19:24

... Ma la Syria ha la Russia e la Cina dietro, come dice giustamente Ubatuba; e non dimentichiamoci l'Iran, che ha in "Hezbollah" la sua avanguardia!
Saranno veramente cavoli amari!
Ultima modifica di Ufologo 555 il 19/08/2011, 19:24, modificato 1 volta in totale.

19/08/2011, 19:27

Ufologo 555 ha scritto:

Bèh, chi riesce a pescare un video che hanno trasmesso a "Studio Aperto" alle 18.30 in cui fanno vedere che razza di pestaggio hanno fatto a dei politici siriani arrestati ...
Mik300, eccoti servito; è d'uopo che la situazione è veramente tragica, o no!

Mai visto i pestaggi della Diaz e della caserma di Bolzaneto? Le scie di sangue lungo i pavimenti e i muri della Diaz?
O le torture di Abu Graib e Guantanamo (senza alcun processo)?
O le torture dei dissidenti in Bahrein?
O i pestaggi in val di susa...

Non per fare lo squallido giochino su quali siano le violenze più tragiche... Ma il problema è la violenza in sè e non chi la commette.

19/08/2011, 19:33

Ufologo 555 ha scritto:

... Ma la Syria ha la Russia e la Cina dietro, come dice giustamente Ubatuba; e non dimentichiamoci l'Iran, che ha in "Hezbollah" la sua avanguardia!
Saranno veramente cavoli amari!

Poi non rispondo più... ma a me sembra che si continui sempre a suddividere il mondo in due categorie, quella dei buoni, e quella dei cattivi.
Le violenze che rientrano in una categoria, sono sempre accettabili o al limite delle "deviazioni", mentre nell'altra categoria ogni cosa è intollerabile.
Si continua a vedere Cina, Iran, Hezbollah come una parte separata del nostro mondo, una sorta di lato oscuro che non ci appartiene, ma chissà perché non si vuole vedere il lato oscuro che è nella "nostra" parte.

Io sono sempre più convinto che non esista una "parte", e che la violenza di cui anche noi italiani ci rendiamo responsabili non sia in alcun modo diversa da quella degli "altri".

Quel pestaggio che mostravi non è per nulla "alieno" al nostro mondo.
In centro-sud america multinazionali occidentali pagano squadroni della morte per ammazzare indigeni che si oppongono allo sfruttamento energetico delle loro risorse.
MI CHIEDO, perché tutto questo non SCANDALIZZA, non INDIGNA, mentre sprizziamo indignazione quando vediamo queste cose.
Comunque la chiudo qui.

Non è tanto rivolto a te Ufologo... ma è un mio sfogo di fronte a queste cose.
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