Cita:
Hannah ha scritto:
...Stavolta mi sento un po' come se fossimo le cavie di un esperimento. E temo che anche Grillo potrebbe correre seri rischi se veramente fosse sincero, come penso che sia. Ricordate un suo vecchio film, Topo Galileo? Beh ho detto tutto....
ah...senza la pretesa di esaurire il dibattito sulla democrazia diretta in poche righe tratte da wikipedia, riporto questo trafiletto che evidenzia come la democrazia diretta sia una prerogativa più di movimenti e stati che con la democrazia in senso lato ha poco a che fare.
Cita:
[color=blue]Democrazia diretta nell'età moderna
a partire dal 1909, nei kibbutz fondati in Palestina (poi Israele) secondo principi di socialismo radicale;
a partire dal 1917, nei soviet che in Russia e in Germania si erano formati a seguito delle idee rivoluzionarie di stampo comunista;
a partire dal 1968, in alcune assemblee decisionali dei movimenti operai e studenteschi.
a partire dal 1977, in libia, con il regime delle masse di gheddafi, si formò l'unico vero sistema di democrazia diretta applicato in un paese.
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http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=36439 Cita:
[color=blue]Basta con i corteggiamenti a Grillo e ai grillini
Mentre nel web circolano notizie sempre più inquietanti circa Beppe Grillo e la reale natura del suo movimento, le consultazioni al Quirinale degli stellati hanno prodotto frasi irridenti sul Presidente della Repubblica e sulle consultazioni stesse. Dovevamo aspettarcelo? Forse. Ma ciò non toglie che, indipendentemente dal giudizio sull’uomo, Napolitano sia pur sempre il capo dello Stato in carica. Il corteggiamento al comico genovese mi lascia assai perplesso, e so che tale opinione è da molti condivisa.
Colpisce innanzitutto che sia stata convocata al Quirinale una persona non eletta in una delle due Camere e, se è per questo, neppure senatore a vita. Ci aveva già provato Mario Monti, e il fatto rafforza un senso di inquietudine circa il nostro futuro politico.
Si ritiene dunque opportuno e naturale convocare ufficialmente nelle massime sedi istituzionali dello Stato uno che “controlla” il suo movimento mediante un blog, e indice referendum telematici per condannare o approvare il comportamento dei militanti effettivamente eletti?
A me pare una grave anomalia o – se si preferisce – un pericoloso antecedente. Qualcuno evoca il fantasma di Mussolini e la marcia su Roma, scordando tuttavia che il capo del fascismo era stato eletto in parlamento.
Paragoni, credo, troppo seri. Perché si respira nel clima di questi giorni un’aria di farsa difficile da eliminare. Eppure tale farsa ha un non so che di tragico. Si sente una tempesta addensarsi all’orizzonte, anche se non se ne comprende ancor bene natura ed estensione.
Naturalmente c’è la speranza di spaccare il movimento, oppure di indurre almeno alcuni suoi esponenti (tutti sconosciuti) ad adottare comportamenti politici e istituzionali che si avvicinino alla normalità.
Quanto la speranza sia fondata è difficile dire. Con tutta franchezza a me sembra poco, e spero di sbagliarmi. Com’è noto Grillo ha un guru, Gianroberto Casaleggio, ma è il comico stesso a comportarsi da guru. L’attesa messianica delle sue parole nel blog da parte dei militanti lascia di stucco, e uso un eufemismo.
D’accordo, i partiti hanno gravissime colpe, e a loro si può in gran parte imputare la situazione surreale che stiamo vivendo. Ma, dopo averlo ammesso, è davvero normale che milioni di italiani abbiano votato M5S, in gran parte dei casi senza nemmeno conoscere il suo programma (ammesso che un programma reale esista)?
Sembra che Casaleggio creda sul serio a un futuro catastrofico dominato da disastri ambientali e da guerre etniche e religiose, con gli abitanti del nostro pianeta che si ridurranno da 7 a un solo miliardo, e alla sparizione di ideologie e religioni. E pare sia riuscito a convincere il capo della validità di tali previsioni.
Gli italiani, però, vorrebbero sapere che ne sarà di loro e del Paese nel frattempo, prima che il “Progetto Gaia” giunga al suo fatale compimento. Parlo di questi giorni, in cui all’incredibile incertezza politica nazionale si somma quella europea.
Roba da non crederci. Si ha la sensazione di vivere all’interno di un romanzo stile Dan Brown, e invece proprio questa è la realtà. Un tizio barbuto e miliardario, noto per il suo passato di comico, va al Quirinale anche se ha solo la qualifica di “capo” di un movimento. E se ne esce ironizzando pesantemente sulla senilità di chi l’ha convocato.
Probabile che domani si rinchiuda di nuovo nella sua villa di S. Ilario, uno dei sobborghi più chic di Genova. Là si rimetterà a lanciare proclami dal suo blog. In attesa di un’altra convocazione? E noi, siamo persone reali o minuscoli protagonisti di un videogame? Non lo sa nessuno, forse neanche Beppe Grillo.[/color]