Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 47 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo
Autore Messaggio

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2013, 18:01 
ronin,purtroppo chi la pensa diversamente,viene emarginato considerato un untore di manzoniana memoria)o se invitato a qualke trasmissione e' continuamente interrotto......senza riuscire a portare a termine il concetto.......[;)]


Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1014
Iscritto il: 13/12/2008, 12:43
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2013, 20:01 
Sì però voglio dire che il fatto quotidiano come giornale ha sempre sparato a zero contro quelli che mettevano in discussione la validità della moneta EURO
quelli del fatto quotidiano non hanno mai parlato ne di Monti come esponente del Bilderberg, Goldman Sachs e Trilaterale. E letta lo segue a ruota...
Quindi a questo punto anche il fatto quotidiano fa parte del meccanismo di fumo negli occhi per non farci capire chi ci stà massacrando.

La verità è semplice, qualcuno di molto influente nel campo della finanza speculativa (vedi Bilderberg-Goldman Sachs) ci stà massacrando finanziariamente
perchè è nei loro piani di controllo totale dell'economia occidentale (EURO-DOLLARO).

E anche oggi Mario Draghi (uomo Bilderberg-Goldman Sachs) ha osato dire che l'italia ha guadagnato tanto dall'entrata nell'Euro.

Vorrei si avesse chiara l'influenza di questi Banksters, neanche se tornassimo alla lira ci salveremmo, perchè loro possono pianificare e controllare anche in quel caso
un attacco speculativo-finanziario atto a distruggere la nostra ribellione economica all'euro e al dominio americano...
E' comunque un diritto dell'italia chiedere la propria "sovranità monetaria" e la "propria moneta corrente", come sono Inghilterra, Giappone, USA, Russia e Cina.
Dopotutto io sono dell'idea che se ci devono distruggere l'Italia, allora tanto vale almeno combattere per vendere cara la pelle... e poi chissà magari vinciamo pure contro l'euro e salviamo il salvabile in Italia.
Altrimenti quì stiamo solo ad aspettare la crisi economica, e a quel punto sarà anche colpa nostra che non abbiamo fatto niente per fermare questa aggressione all'economia italiana...


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 10377
Iscritto il: 01/11/2011, 19:28
Località: Astana
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2013, 20:22 
Altrimenti quì stiamo solo ad aspettare la crisi economica, e a quel punto sarà anche colpa nostra che non abbiamo fatto niente per fermare questa aggressione all'economia italiana.


http://it.wikipedia.org/wiki/Resistenza_fiscale [:)]


Ultima modifica di Wolframio il 27/09/2013, 20:23, modificato 1 volta in totale.


_________________
“El saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!”
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1014
Iscritto il: 13/12/2008, 12:43
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2013, 20:43 
dalla tua fonte wolf [:D]

« Se mille uomini non pagassero quest'anno le tasse, ciò non sarebbe una misura tanto violenta e sanguinaria quanto lo sarebbe pagarle. »
(Henry David Thoreau, Disobbedienza civile)

« Rifiutarsi di pagare le tasse è uno dei metodi più rapidi per sconfiggere un governo. »
(Mahatma Gandhi)


Già si tratta di un modo pacifico di protestare e fare una pressione politica fortissima contro un governo.
Il paradosso è che se tutti ci fermassimo e non andassimo a pagare le tasse lo stato sarebbe completamente congelato, ma sarebbe rischioso anche per i soldi nelle casse dello stato...
insomma il contrario della protesta violenta (che risulta inutile e dannosa) è la NON AZIONE nel senso "fermare tutto"(che farebbe cacare sotto tutti i governanti)
Ma è rischioso può saltare completamente il sistema economico Italiano se la protesta fiscale dura per troppo... e quindi addio pensioni, stipendi pubblici...


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13691
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2013, 20:51 
Cita:
AgenteSegreto000 ha scritto:

dalla tua fonte wolf [:D]

« Se mille uomini non pagassero quest'anno le tasse, ciò non sarebbe una misura tanto violenta e sanguinaria quanto lo sarebbe pagarle. »
(Henry David Thoreau, Disobbedienza civile)

« Rifiutarsi di pagare le tasse è uno dei metodi più rapidi per sconfiggere un governo. »
(Mahatma Gandhi)


Già si tratta di un modo pacifico di protestare e fare una pressione politica fortissima contro un governo.
Il paradosso è che se tutti ci fermassimo e non andassimo a pagare le tasse lo stato sarebbe completamente congelato, ma sarebbe rischioso anche per i soldi nelle casse dello stato...
insomma il contrario della protesta violenta (che risulta inutile e dannosa) è la NON AZIONE nel senso "fermare tutto"(che farebbe cacare sotto tutti i governanti)
Ma è rischioso può saltare completamente il sistema economico Italiano se la protesta fiscale dura per troppo... e quindi addio pensioni, stipendi pubblici...



La saggezza di Ghandi.
Ma noi non siamo in grado di farlo, siamo sostanzialmente dei conigli. [xx(]


Ultima modifica di greenwarrior il 27/09/2013, 20:51, modificato 1 volta in totale.


_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2013, 20:55 
Cita:
ubatuba ha scritto:

ronin,purtroppo chi la pensa diversamente,viene emarginato considerato un untore di manzoniana memoria)o se invitato a qualke trasmissione e' continuamente interrotto......senza riuscire a portare a termine il concetto.......[;)]

Ci sono fortunatamente alcune eccezioni....
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=301599



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2013, 21:05 
Cita:
Ronin77 ha scritto:

L’azienda Italia va a picco


L’azienda Italia va a picco, oggi in vendita ci sono le telecomunicazioni ed i trasporti aerei. La cosa non mi sorprende, era perfettamente prevedibile ed i mercati lo sapevano tant’è che nessun investitore straniero si è trovato nella pessima posizione di socio di minoranza. All’estero il declino industriale dell’Italia è da almeno tre anni una realtà, in casa sembra ancora un film di Fanta-economia di serie B. Il motivo? Il passatempo nazionale: il gioco delle tre carte. Un imbroglio dietro il quale si nasconde alla popolazione una triste verità: una classe politica di bassissima levatura ha dato in gestione l’economia nazionale a manager ignoranti ed incompetenti.

Quando alcuni anni fa scrivevo che vista dall’estero l’Italia è la classica Repubblica delle Banane, nessuno ci voleva credere perché come affermava Berlusconi “cinema, ristoranti ed aerei sono tutti pieni“; quando nell’autunno del 2011 scrivevo che il Paese era già fallito, le mie parole scatenavano una violenta reazione da parte degli economisti ‘di regime’, quelli che le banane le guardavano dal lettino costantemente parcheggiato in riva al mare. Sostenevano che a differenza di quelle straniere, le nostre banche erano solide e tra queste, naturalmente, c’era anche il Monte dei Paschi di Siena.

E’ andata ancora peggio quando scrivevo che i soldi elargiti al sistema bancario italiano da Draghi con il “Litro” e dalle banche centrali europee con il T2, per evitare che l’Italia implodesse e con essa l’euro, non erano finiti nell’economia reale ma erano transitati per i vasi comunicanti dell’economia monetaria delle banane. Che significa? Che questo denaro ha compensato la fuga dei capitali all’estero e sottoscritto l’aumento del debito pubblico italiano per pagare a mala pena gli interessi su un volume totale ingestibile (ormai ben oltre la soglia del 130 per cento).

Quando poi ho denunciato la speculazione edilizia che i nostri compatrioti hanno condotto e continuano a condurre sia a Londra che in Germania con i capitali in fuga, sono stata accusata di essere un’economista talebana che ce l’aveva con i benestanti. Ed ancora, quando prima, durante e dopo la campagna elettorale ho ripetuto ad infinitum che le due più grosse bufale del secolo sono l’austerità espansiva, di cui parlavano i Montiani ed i vari Giavazzi e Alesina, e la vendita del patrimonio nazionale per pagare il debito auspicata da Zingales e quel signore molto poco educato che si chiama Boldrin, a quel punto sono arrivate le ingiurie e le minacce su Facebook, Twitter ed anche per telefono.

Non potevano mancare le critiche degli economisti ‘contro regime’, quelli provenienti dalla nebulosa della sinistra, un’area ideologica indescrivibile ed incomprensibile, di cui fanno parte economisti come Fassina, militanti arrabbiatissimi seguaci della teoria del giornalista Barnard che vogliono stampare montagne e montagne di moneta, persino alcuni economisti contrari all’euro hanno storto il naso.

Tutti questi signori praticano il gioco delle tre carte, sono illusionisti, non necessariamente delinquenti, si badi bene, e molti lo fanno perché non hanno scelta. Ai tempi del fascismo bisognava avere la tessera per lavorare e far carriera, oggi devi far parte di una squadra che fa il gioco delle tre carte. Se non lo fai sei perduto perché nessuno ti copre le spalle, anzi dai fastidio perché rompi il cerchio; se poi sei una donna indipendente e usi principalmente quella parte del corpo umano che si chiama cervello, allora sei finita! Se non fosse per giornalisti coraggiosi – i capitani in Italia non ci sono – come Paragone, la Merlino o Gomez, Giordano e pochi altri, il vero dialogo e contradditorio economico apparterrebbe alle parole obsolete.

La cosa divertente è che dato che in Italia tutti giocano alle tre carte sono tutti vittime della stessa truffa: la formula per la ripresa non c’è e l’economia del Paese va sempre peggio, la ricetta applicata fino ad oggi è stata disastrosa. Ormai è difficile negare l’evidenza – dal 2009 la nostra economia si è contratta del 9%, la Commissione europea ha detto che siamo l’unico Paese di Eurolandia che si sta de-industrializzando, vendiamo Alitalia e Telecom per un decimo del prezzo che avremmo ottenuto solo pochi anni fa ecc. ecc.. Di fronte al fallimento dell’economia i guardiani delle banane hanno cambiato musica. Dalle pagine del Corriere i paladini dell’austerità espansiva la condannano e su quelle del Financial Times quelli ‘contro regime’ inviano un SOS disperato.

Nell’autunno del 2011 quasi tutti questi signori tacevano ed applaudivano il governo tecnico, se la godevano in riva al mare sotto le banane. La responsabilità del fallimento Italia è anche degli illustri economisti nostrani, che non hanno il coraggio neppure di pensare ‘fuori dal coro’. Fatta eccezione di voci autorevoli come il Prof. Gallino, la maggior parte usa anche armi meschine per far fuori i rivali che sono più bravi, tra le vittime c’è anche Oscar Giannino, che certamente non condivide molte delle mie tesi, ma che da professionista onesta ho sempre rispettato per la lucidezza delle sue analisi.

Vorrei ricordare ai vari cattedratici che oggi abbracciano il movimento anti-austerità che per diventare un buon economista non basta una laurea, una cattedra, né una collezione di libri didattici, ci vuole la passione per la materia, una lunga gavetta e l’umiltà di ascoltare tutte le voci fuori dal coro.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... co/724815/


Qualcuno che è in grado di vedere la realtà delle cose.... ESISTE ANCORA quindi?



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 10377
Iscritto il: 01/11/2011, 19:28
Località: Astana
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2013, 21:32 
venerdì 27 settembre 2013

Grecia, l'esercito intima al governo le dimissioni

Sono stufi di vedere il loro paese umiliato. Con una disoccupazione giovanile che sfiora il 60% e i continui diktat europei. Stufi di essere lo zerbino della Merkel.

Così ufficiali delle forze speciali greche, hanno intimato al governo di Atene di dimettersi, “in quanto incapace di offrire quanto previsto dalla Costituzione per i settori chiave della salute, istruzione, giustizia e sicurezza“.

La Grecia è da ormai sei anni prigioniera di una spirale depressiva senza fine. Nella quale ha perduto il 30% del prodotto interno lordo.

Immagine

Da ieri sera, le riunioni e i contatti del primo ministro greco Andònis Samaràs con i membri del suo esecutivo composto, come in Italia e presto in Germania dalle due teste del Sistema: centrodestra e centrosinistra, si susseguono in mezzo a “seria preoccupazione riguardo all’ accaduto”.

Nel loro “appello”, gli ufficiali avanzano la richiesta che si dia vita a un governo di “emergenza nazionale” con a capo il presidente della Cassazione greca e la partecipazione “di personalità di ben noto valore, che non appartengano alla scena politica”.

Si chiede di fermare la svendita di beni pubblici, le aste, i licenziamenti dei pubblici dipendenti e di interrompere l’applicazione di tutte le leggi imposte dalla Troika.

Nell’ “appello via web”, i riservisti chiedono anche le dimissioni del presidente della Repubblica e annunciano una manifestazione di protesta per sabato, nel centro di Atene. Il Sistema, che è espressione della dittatura globalista che strangola la Grecia non starà a guardare.

Dopo avere manipolato l’omicidio di un estremista di sinistra, vendendolo all’opinione pubblica come responsabilità di Alba Dorata, e tentando, sfruttandone la strumentalizzazione, di mettere fuori legge un partito che raccoglie il 15% dei voti, ed è in crescita, certo, i servi di Bruxelles non si fermeranno.

[align=right]Source: TERRA REAL TIME: Grecia, l'ese...ntima al governo le dimissioni [/align]



_________________
“El saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!”
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2013, 22:40 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:

ronin,purtroppo chi la pensa diversamente,viene emarginato considerato un untore di manzoniana memoria)o se invitato a qualke trasmissione e' continuamente interrotto......senza riuscire a portare a termine il concetto.......[;)]

Ci sono fortunatamente alcune eccezioni....
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=301599


ti ringrazio tte,seguo pure io il programma,spero che possa servire x aprire gli occhi agli italici,ma il tutto dovrebbe essere divulgato in tutti i programmi simili,tanto da potere dare un informazione corretta sull'argomento..........[:(!]ma purtroppo sono eccezioni.......[:(!]


Ultima modifica di ubatuba il 27/09/2013, 22:41, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5021
Iscritto il: 05/12/2008, 20:52
Località: Regno di Raziel
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 03/10/2013, 13:55 
Bel post uba lo ripotto qui [;)]

Cita:
ubatuba ha scritto:

venerdì 27 settembre 2013

Caro amico Ti spiego facilmente perchè l'Italia è in svendita!.

La prima domanda da porsi e’: come sono variati i prezzi delle aziende in Europa?


Se guardate bene il grafico sottostante che indica l’andamento degli Indici Azionari in 4 nazioni dell’Eurozona, vedrete che tra le varie nazioni europee, ci sono andamenti del tutto divergenti, specialmente dopo il 2008.




Sostanzialmente il valore delle aziende Italiane s’è piu’ che dimezzato, quelle Francesi e Spagnole hanno valori ridimensionati tra il 17% ed il 25%, mentre quelle tedesche si sono rivalutate del 28%.




Chi ci legge, sa bene la ragione: la Germania contenendo il Costo del Lavoro nel sistema a cambi fissi, ha incrementato export e produzione, e quindi utili, per cui vede le sue aziende rivalutarsi. Di contro le altre nazioni, indebolite nei profitti e nella produzione, hanno visto un forte ridimensionamento del loro valore. In Italia il fenomeno e’ piu’ accentuato che in Spagna e Francia, che comunque hanno andamenti completamente divergenti rispetto alla Germania.




Solito Film gia’ visto: la Germania s’e’ arricchita (specie il sistema privato), tutti gli altri impoveriti, ed il fenomeno ha una sua dinamica evidente specialmente dopo la meta’ degli anni 2000, vale a dire dopo le riforme Hartz sul mercato del lavoro in Germania.




In sintesi, qualsiasi azienda mondiale, puo’ fare shopping in Italia (oltre a Grecia e Portogallo) a prezzi da svendita e puo’ acquistare bene nel resto d’Europa (Germania esclusa).


Immagine


Diamo uno sguardo alle principali cessioni di aziende Italiane da parte di acquirenti stranieri, nel corso degli anni, grazie a Simone Previti:

1999

Algida (Unilever)

2000

Emilio Pucci (Arnault, Francia)

Fiat Ferroviaria (Alstom, Francia)


2001

Bottega Veneta (Francia)

Fendi (Francia)




2003

Peroni (Sudafrica)

Sps Italiana Pack Systems (Usa)




2005

Acciaierie Lucchini (Russia)

Benelli (Cina)




2006

Carapelli Sasso e Bertolli (Spagna)

Galbani (Francia)




2008

Osvaldo Cariboni (Alstom, Francia)




2009

Fiat Avio (divisione Fiat per il settore aerospaziale) (Usa,Inghilterra)




2010

Fastweb (Svizzera, aveva già parte delle azioni dal 2007)

Belfe (Sud Corea)

Lario (Sud Corea)

Boschetti alimentare (confetture) (Francia)




2011

Gancia (Russia)

Fiorucci (salumi) (Spagna)

Parmalat (Lactalis, Francia)

Bulgari (Francia)

Brioni (Francia)

Wind (Russia, prima Egitto)

Edison (Francia)

Mandarina Duck (Sud Corea)

Loquendo (leader nelle tecnologie di riconoscimento vocale) (Usa)

Eridania (zucchero) (Francia)




2012

Star (Spagna) Controlla i marchi RisoChef, Pummarò, Sogni d’Oro, GranRagù Star, Orzo Bimbo ed Olita

Ducati (Germania)

Eskigel (produzione gelati per varie catene di supermercati) (UK)

Valentino (Qatar)

Ferretti (nautica) (Cina)

AR Pelati (pomodori) (Giappone)

Coccinelle (Sud Corea)

Sixty (Cina) Proprietaria dei marchi Miss Sixty e Energie




2013

Richard Ginori (venduta a Gucci, Francese)

Loro Piana (Francia)

Pernigotti (Turchia)

Chianti Gallo Nero Docg (Cina)

Pomellato (Francia)

Scotti Oro (Spagna per il 25%)

Guarda caso, c’e’ un chiaro parallelismo tra crollo dei valori azionari ed acquisti di aziende Italiane dall’estero.

Il Parallelismo ovviamente e’ del tutto evidente anche guardando altri indicatori:

Il flusso medio annuale di Investimenti Diretti Esteri in Entrata e’ passato da rappresentare uno 0,2-0,3% dal 1979 al 1998, ad oltre l’1% del PIL dal 1999 al 2011.

Il progressivo deterioramento negli ultimi 15 anni della componente Redditi da capitale del Conto Corrente della Bilancia dei Pagamenti

Torniamo indietro di 20 anni….


Tornando al settembre del 1992, quando la Lira ed altre valute svalutarono sul Marco, si ebbe una formidabile performance nei 20 mesi successivi, di tutte le Borse Europee, e guarda caso la Borsa Italiana fece un mirabilante +125%, contro il +50% della Germania. Cosa accadde? Ovviamente parte dell’aumento e’ legato a ragioni di contesto mondiale, e parte al fatto che si usciva col riallineamento valutario da una situazione di squilibrio (e quindi crisi) ad una situazione dove “il peggio era alle spalle”. Ma la divaricazione straordinaria tra l’andamento della Borsa Italiana e quella Tedesca era ovviamente legata alla svalutazione, che significava maggior reddittivita’ legata al miglior andamento produttivo ed export. Casualmente negli anni post-svalutazione gli acquisti di aziende nazionali fu minimo, nonostante il deprezzamento valutario, perche’ le aziende ripresero valore.


L’acquisto massivo di aziende italiane dall’estero e’ qualcosa di fortemente negativo




Chi vede esclusivamente positivita’ nel massivo acquisto dall’estero di aziende Italiane (non compensato da analoghi acquisti Italiani all’estero), perche’ vede in cio’ potenziali miglioramenti dei servizi, ristrutturazioni salutari, investimenti, ecc. dovrebbe tenere a mente 2 fatti importanti:

- Un incremento massivo delle proprieta’ straniere significa una crescita costante del deficit della voce Redditi della Bilancia dei Pagamenti, che in ultima analisi deprime il PIL e peggiora la Posizione netta sull’Estero

- Spesso chi “acquista” lo fa a scopo predatorio: ad esempio per eliminare un concorrente (lo compra, lo ridimensiona e trasferisce parte della produzione altrove) o per disporre di un canale distributivo (importando merci). Ovviamente anche questo impatta sulla ricchezza del paese nel tempo.




Chi si lamenta degli acquisti esteri, farebbe bene a non piangere

Diversi attori della commedia Italiana (ad esempio i Sindacati) ovviamente chiedono azioni al Governo in questi casi (ad esempio nel caso Telecom). Probabilmente sperano in una nazionalizzazione o comunque in un qualche azione governativa salvifica (ed irreale) di imposizione ad una proprieta’ estera di non si sa bene cosa. Ovviamente non colgono che la causa di queste massive (s)vendite, e’ il crollo del valore generalizzato delle aziende stesse, consequenziale all’andamento negativo dell’economia e del costo del lavoro, nonche’ al sistema dei cambi fissi (leggi EURO ndr) sommato all’inefficenza nostrana causata proprio dal salvatore (lo Stato) e da loro stessi (i sindacati). Ovviamente ci sarebbe da ridere, ma purtroppo e’ una tragedia.

By GPG Imperatrice

Fonte: http://www.scenarieconomici.it

http://democraziaesovranita.blogspot.it/

ma chi ha generato tutto questo scempio,in qualke modo dovra' pure darne conto............................. [:(!]







Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5021
Iscritto il: 05/12/2008, 20:52
Località: Regno di Raziel
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/10/2013, 19:17 
Domani a Cdm golden power per Telecom

Il Consiglio dei Ministri è convocato mercoledì 9 ottobre 2013 alle ore 18,00 a Palazzo Chigi.

All'ordine del giorno anche la 'golden power' per lo scorporo della rete Telecom.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 30108.html


Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5021
Iscritto il: 05/12/2008, 20:52
Località: Regno di Raziel
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/10/2013, 19:26 
Ansaldo Energia, solita privatizzazione a spese nostre

L’operazione Ansaldo Energia va studiata da vicino, perché se ci si fermasse agli astrusi comunicati di Fin-meccanica e del Fondo Strategico Italiano (Fsi) la cosa resterebbe avvolta nel più fitto mistero. Fsi, che è una società controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), a sua volta controllata dal ministero dell’Economia, ha comprato il 100 per cento di Ansaldo Energia, di cui da tempo Finmeccanica (pubblica) voleva sbarazzarsi per fare un po’ di cassa e ridurre l’indebitamento. In questa strana rinazionalizzazione non un solo euro verrà destinato allo sviluppo di Ansaldo Energia, destinata ad essere al più presto rivenduta.

Ma il punto più doloroso è un altro. Due anni fa la Finmeccanica co-guidata da Pier Francesco Guarguaglini e Giuseppe Orsi portò a termine una brillante operazione finanziaria: per pagare a primavera 2011 agli azionisti un dividendo di 237 milioni di euro, a dispetto delle condizioni già critiche del gruppo, fu svenduta in quattro e quattr’otto al fondo americano First Reserve una quota del 45 per cento dell’Ansaldo Energia, per la cifra di 225 milioni. Bastava non pagare il dividendo e tenersi l’Ansaldo Energia, direbbe l’anima semplice.

Ma se si fosse fatto ciò che il buonsenso comanda non ci sarebbero state le parcelle per gli studi legali, le consulenze per le banche d’affari, e non si sarebbero fatte le acrobazie grazie alle quali, incassando soli 225 milioni, si attribuì all’Ansaldo Energia un valore d’impresa di 1, 2 miliardi di euro, con gli ovvi vantaggi di imbellettamento del bilancio. Passati due anni e poco più, il capo di First Reserve, che nonostante il nome esotico è l’italianissimo Francesco Giuliani, ex manager di Finmeccanica e di General Electric, torna a Roma e rivende il suo 45 per cento al Fondo strategico per 387 milioni, con una plusvalenza del 72 per cento in due anni.

Un grande affare per il fondo First Reserve, un disastro per gli interessi generali degli italiani, che, attraverso lo Stato possiedono solo il 30 per cento di Finmeccanica: quindi due anni fa, quando si vendette la quota di Ansaldo Energia per pagare il dividendo di 237 milioni, lo Stato prese solo una settantina di milioni; adesso che c’è da ricomprarsi Ansaldo Energia per salvare l’italianità dell’azienda, sono pubblici tutti i 387 milioni finiti nelle tasche del fondo First Reserve.

Desta una certa curiosità anche il fatto che il Fondo strategico italiano paghi 387 milioni per il 45 per cento del fondo First Reserve e la stessa cifra alla Finmeccanica per il 55 per cento. Per la precisione la Finmeccanica prende un po’ meno, visto che adesso cede solo un 39 e rotti per cento delle azioni, mentre il restante 15 per cento passerà di mano nei prossimi anni, quindi con pagamento differito che in termini finanziari comporta un costo per il venditore. Poi c’è un altro meccanismo, chiamato in inglese earn out, che secondo Finmeccanica e Fondo strategico italiano gli italiani (che ci stanno mettendo i soldi) non hanno diritto di sapere che cos’è.

In pratica la Finmeccanica si vedrà riconosciuto un premio fino a 130 milioni di euro relativo ai risultati economici di Ansaldo Energia dei prossimi tre anni. Se andrà tutto molto bene, Finmeccanica incasserà tutti i 130 milioni, ma se le cose andassero male potrebbe anche non incassare un solo euro, e si troverebbe ad aver venduto il suo 55 per cento a meno di quanto il fondo americano ha incassato per il 45 per cento. Il mistero è presto svelato: due anni fa gli americani rappresentati da un italiano hanno ottenuto un diritto di co-vendita: Finmeccanica non poteva vendere il suo 55 per cento senza cedere anche il 45 per cento del fondo First Reserve.

Alla fine dell’anno scorso, infatti, ci fu già un’offerta italiana coordinata dal Fondo strategico per il 55 per cento di Ansaldo Energia, e Finmeccanica dovette rispondere “no, grazie ” perché sennò il fondo First Reserve si sarebbe arrabbiato. Insomma, per 225 milioni First Reserve si comprò anche il diritto di incassare il premio di maggioranza nella futura vendita. Come si è puntualmente verificato venerdì sera. Un grande affare all’italiana.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10 ... re/736006/


Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5021
Iscritto il: 05/12/2008, 20:52
Località: Regno di Raziel
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/10/2013, 19:33 
Telecom, fondo Usa Blackrock è il secondo azionista. S&P affonda il titolo

Il colosso di Wall Street è salito al 5,1% del capitale, una settimana dopo la mossa di Telefonica. Il gruppo italiano, intanto, perde quasi il 2% in Borsa, dopo che Standard & Poor's si è detta pronta a tagliare il rating a livello "spazzatura"


Blackrock è il secondo azionista di Telecom. Il fondo di investimenti americano è salito al 5,1% del capitale del gruppo di telecomunicazioni, una settimana dopo l’accordo tra le banche e gli spagnoli di Telefonica per la progressiva salita dei secondi al 100% di Telco, la scatola che ha in mano il 22,4% di Telecom. Blackrock era già azionista del gruppo con una quota superiore al 2%, raccolta nel maggio del 2010. La partecipazione uscì però dai radar della Consob nel novembre del 2012, quando il fondo statunitense decise di avvalersi della possibilità di non segnalare le quote inferiori al 5% del capitale di una società quotata a Piazza Affari, se detenute a titolo di gestione del risparmio. Fino allo scorso primo ottobre, data in cui – secondo quanto emerge dagli aggiornamenti dell’Authority sulle partecipazioni rilevanti – è stata superata la soglia del 5 per cento.

La notizia arriva in una giornata particolarmente nera per Telecom, che ha perso l’1,91% a 0,61 euro in Borsa all’indomani della nota di fuoco con cui l’agenzia di rating Standard & Poor’s si è detta pronta a tagliare il merito creditizio del gruppo a livello “spazzatura” se il consiglio di amministrazione del 7 novembre non farà chiarezza su strategie e prospettive. L’opzione più probabile è quella del declassamento a BB+ e, per evitare l’inevitabile, l’amministratore delegato Marco Patuano dovrà presentare delle contromosse efficaci nel breve termine.

Dubbi anche sull’andamento operativo 2014-2015 e sulla formula di governo societario: non c’è chiarezza, scrive l’agenzia americana, nelle strategie, inclusa la continua incertezza sullo scorporo della rete e lo sviluppo delle infrastrutture di nuova generazione. La nuova struttura dell’azionariato poi, guardando al riassetto di Telco, “potrebbe rallentare il processo decisionale su questioni strategiche”. Ora si attendono le mosse di Moody’s, che tiene il rating sotto osservazione da agosto e di Fitch.

E, mentre le agenzie di rating minacciano di tagliare il merito creditizio di Telecom, per il mondo delle telecomunicazioni arrivano le conferme dei paletti di Bruxelles. “L’industria delle telecomunicazioni deve arrendersi” al pacchetto di misure per il mercato unico, perché “il roaming scomparirà”, ha dichiarato la commissaria Ue all’agenda digitale Neelie Kroes. “Si tratta di un pacchetto complessivo e non può essere spezzettato in quanto ogni elemento sostiene gli altri - ha spiegato – e l’industria non può scegliere solo quelli che vuole dal menu, non è un ristorante”.

La commissaria, consapevole della “attività di lobby” che gli operatori del settore stanno facendo contro alcune parti del pacchetto, ha voluto sottolineare di aver lanciato queste nuove misure “per la crescita e l’occupazione europea” dove un vero mercato interno europeo potrebbe portare a una crescita di un punto di Pil, per le imprese e i cittadini. La Kroes, riconoscendo che sarà una “sfida” vedere adottato il pacchetto “molto presto” entro la fine del mandato dell’Europarlamento, ha quindi espresso l’auspicio che arrivi un appello in questo senso da parte del vertice Ue del 24 e 25 ottobre che sarà dedicato proprio all’agenda digitale.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10 ... de/736939/


Cita:
kentucky ha scritto:

La Blackrock ha fiutato l'affare sulla scia di quanto già fatto dal fondo First Reserve con la rinaziolizzazione di Ansaldo Energia. Questi hanno comprato nel 2011 il 45% di Ansaldo pagando 225 milioni, hanno rivenduto allo Stato Italiano per 387 milioni. In attesa della rinaziolizzazione di Telecom si preparano anch'essi a fare un ottimo affare.





Cita:
PoteriForti ha scritto:
direi che gli ultimi 20 anni di assurde e artificiose contrapposizioni politiche (ex comunisti vs berluscones) ha ridotto questo paese come le elite si "auguravano"......
un popolo di fessi che si sta' ritrovando senza nulla in mano... e con una montagna di debiti crescenti ed uno stato senza stato per la gioia degli ultracapitalisti.
Poi con gli strumenti che hanno in mano (media e politici) ci hanno anche convinto che la colpa è nostra....degli evasori e della casta....ovvio che qualcuno si possa nascondere dietro queste semplicistiche scuse per la plebe ignorante.
Ma critiche sui media per quanto riguarda le posizioni prese dai tecnocrati, dalle banche e dalle istituzioni finanziarie mai???
cari giornalisti, continuate a fare questo lavoro sporco, prima o poi i conti li salderemo, poveri miserabili al soldo degli ultraricchi oligarchi!


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/10/2013, 20:04 
mentre telecom e' alla frutta,con una montagna di debiti
-------------------------------------------------------------------------------------
a franco bernabe' viene corrisposto una buonuscita da 6,6milioni di euro
------------------------------------------------------------------------------------


BERNABÈ LASCIA UNA TELECOM CON 36 MILIARDI DI DEBITI E INTASCA 6,6 MILIONI DI EURO! - 3,7 SONO QUELLI CUI AVREBBE DIRITTO FINO ALLA SCADENZA. E’ STATO “DIMISSIONATO”?

http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... -63964.htm


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/10/2013, 20:08 
era postato su progetto europa,ma penso che il posto giusto sia qui
------------------------------------------------------------------------------------


Italia vicina al collasso voluto dall’Ue, e la casta obbedisce

Scritto il 07/10/13 • nella Categoria: segnalazioni

Svalutazione interna del 10%, vale a dire: l’Italia deve “costare” meno. Meno soldi per salari, pensioni e servizi, mettendo mano alle “riforme strutturali” neoliberiste invocate da Mario Monti e ora sul tavolo di Letta, Alfano e Saccomanni, cioè la “squadra” messa insieme da Napolitano. E’ la drammatica “ricetta” avanzata dall’élite finanziaria mondiale per tramite del famigerato Fmi, che nella settimana della crisi-burla ha recapitato a Roma un dossier di 300 pagine in cui il braccio armato della Troika disegna l’imminente fallimento del nostro paese, prenotandone la resa: cessione dello Stato a prezzi di realizzo, smantellamento di quel che resta del welfare, ulteriore compressione degli stipendi. Il rapporto rivela che il saldo della nostra bilancia dei pagamenti è migliorato solo “per disgrazia ricevuta”: spendiamo meno per le importazioni perché stanno franando i consumi sotto la scure dell’austerità, mentre le aziende chiudono e il 25% dei giovanissimi vive in famiglie che non sanno più come arrivare alla fine del mese.

I tecnici del Fondo Monetario, una delle istituzioni che hanno pilotato la crisi dell’Eurozona nella quale stiamo sprofondando, dal momento in cui gli Stati non hanno più alcuna sovranità finanziaria, avverte che senza una “svalutazione interna” di almeno il 10% il nostro paese non tornerà competitivo. A pezzi anche il nostro sistema bancario: sta ancora in piedi solo grazie ai finanziamenti della Bce di Draghi, che però non dureranno all’infinito. Sempre il Fmi spiega che i bilanci delle banche stanno diventando insostenibili per via del crollo del valore degli immobili detenuti come garanzia, mentre i crediti non esigibili da aziende e privati sono arrivati a 140 miliardi di euro, cifra che rappresenta il 10% del Pil. Un buco che si allargherà (nessuno sa di quanto) almeno fino al 2015. Il Fmi paventa il rischio di ulteriore declassamento dell’Italia, a cura delle solite agenzie di rating, e parla apertamente della necessità di ricorrere a «sostegni europei per evitare il collasso». E’ l’obiettivo finale di chi ha progettato l’euro-crisi: denaro vincolato, con cui Bruxelles imporrebbe in modo definitivo, come in Grecia, le sue condizioni-capestro.

A recitare una parte importante nella commedia provvedono le agenzie di rating, istituzioni screditate perché in realtà complici del sistema speculativo: il nostro rating – e di conseguenza l’interesse che paghiamo sui titoli di Stato – è a rischio se non si approverà la “legge di stabilità”, cioè la finanziaria da approntare sotto dettatura europea, non importa se scritta a Roma per salvare l’apparenza o vergata direttamente a Bruxelles. Secondo “Fitch”, se l’Italia non eseguirà gli ordini «il paracadute del sostegno europeo di Draghi potrebbe non aprirsi». E senza quel paracadute, osserva il blog di Grillo, nessuno all’estero scommetterebbe un euro sui nostri Btp. «Prova ne è che gli investitori, dopo il nostro collasso politico, mentre compravano i Btp si coprivano dal rischio-default dell’Italia facendo schizzare del 15% in un solo giorno i Credit Default Swap (Cds), l’assicurazione sulla insolvenza dei titoli». Risultato: i Cds per l’Italia sono arrivati a 310 contro 270 per quelli spagnoli. «Significa che gli operatori sono disposti a pagare 310.000 euro pur di assicurarsi sul rischio-fallimento di 10 milioni di euro di Btp, dieci volte quello che si paga per la stessa assicurazione sui titoli americani».

Gli stranieri, avverte Grillo, hanno iniziato a mettere le mani avanti da settimane. La Lch di Londra, la stanza di compensazione che fornisce liquidità a breve alle banche in cambio di garanzie, ha detto che non coprirà più il 100% del valore dei Btp dati in garanzia dalle banche italiane come ha fatto finora: non si fida. Jens Weidmann, il governatore della Bundesbank, ha lanciato un messaggio di allarme all’Italia dal “Financial Times” invitando le nostre banche a ridurre i titoli pubblici nei bilanci e a coprirsi dal loro rischio con nuovi capitali, oggi pari a zero. «Draghi dovrà tranquillizzare il mercato su un terzo round di liquidità in arrivo alle banche in cambio di titoli di debito pubblico dati in garanzia (il famoso Ltro) senza il quale le nostre banche non avrebbero più ossigeno». Dopo tanti segnali di allarme, scrive il blog 5 Stelle, «ci si aspetterebbe che il nostro paese alzasse finalmente la testa». Invece, si defenestra Paolo Cucchiani – capo della prima banca italiana, Intesa SanPaolo – «perché si è opposto all’acquisto-fusione del Monte dei Paschi». In un paese normale «dovrebbe essere lo Stato a salvare le banche, nazionalizzandole», mentre «nel nostro si prova a metterne insieme due che hanno un totale di 150 miliardi di euro di Btp in pancia per salvare lo Stato».

L’unica via d’uscita da questo tunnel è contenuta in due parole semplicissime: sovranità monetaria. E’ indispensabile, per consentire allo Stato di disporre del denaro necessario a far fronte alla spesa pubblica, senza la quale crolla – come si vede – anche l’economia privata. Il dramma? Dagli anni ’80, con lo storico divorzio dal Tesoro organizzato da Ciampi e Andreatta, Bankitalia ha cessato di essere il “bancomat” del governo: da quel momento, per finanziarsi, lo Stato ha dovuto ricorrere alla finanza speculativa con la vendita dei propri titoli, da rimborsare poi con gli interessi. Retromarcia impossibile, poi, dopo il Trattato di Maastricht: oggi la Banca d’Italia non potrebbe emettere euro neppure se lo volesse. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: lo Stato è costretto a elemosinare denaro, la Bce può rifornire solo le banche private, le tasse sono diventate – per la prima volta nella storia – una fonte finanziaria per far funzionare i servizi, fino a ieri coperti invece dal ricorso strategico al deficit, cioè lo strumento naturale con cui lo Stato sovrano costruisce scuole, ospedali e infrastrutture, “anticipando” denaro.

La crisi europea – un conto alla rovescia sempre più drammatico, data l’insostenibilità del sistema – è ormai al centro delle attenzioni degli economisti indipendenti di tutto il mondo, ma non c’è pericolo che il tema venga affrontato in modo serio dai nostri media. Non ne parla nessuno: né Confindustria, né i sindacati. Buio pesto dalla politica: Letta e Alfano, Cicchitto e Quagliariello, Epifani e Renzi. Nessuno di loro ha mai osato neppure porre ufficialmente il problema, cristallizzato in forma di totem dal dogma su cui vigila Napolitano: agli ordini di Bruxelles e Francoforte si deve semplicemente obbedire, così come a quelli di Washington se si tratta di fare la guerra in Afghanistan e acquistare gli F-35. In cambio, la piccola casta italiana si consola con appaltucci alla sua portata, come l’inutile Tav Torino-Lione. Intavolare un vero dibattito su come salvare il paese? Impossibile. «In un momento come questo è impensabile provare a riformare la politica europea», ha detto a “La7” Nichi Vendola, uno che in teoria dovrebbe fare il politico, non il turista televisivo dello studio di Lilli Gruber


http://www.libreidee.org/2013/10/it...a-obbedisce/


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 47 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 30/06/2025, 15:07
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org