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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 12/04/2017, 22:45 
Il gasdotto!

Gli americani non possono dire la verità, devono continuare la recita di "Assad malvagio che se ne deve andare"!
Eppure la gente non è stupida, comincia a capire che c'è qualcosa sotto! Sono morbosi, ossessionati e prevedibili...
Che vorranno fare? Nuclearizzare il Medioriente e la Russia per farci passare quello stramaledetto gasdotto?!



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 00:28 
mik.300 ha scritto:
tillerson torna in patria con niente in mano..

Chiamalo "niente"....
Cita:
Lavrov ha sottolineato che «su Siria e Ucraina le distanze non sono insuperabili, la Russia è aperta non solo al dialogo con gli Usa ma anche ad azioni comuni da oggi ci capiamo meglio, sono sicuro che le ore passate insieme non sono state spese invano».

Cioè gli Usa bombardano il loro alleato, loro non rispondono in sua difesa, fanno la voce grossa e pochi giorni dopo sono pronti al dialogo ed anche ad azioni comuni. Tillerson torna da Trump vittorioso e dirà: gliel'abbiamo fatta un'altra volta ai russi, se dopo 59 missili sono disposti al dialogo possiamo fare i comodi nostri. I russi dal canto loro hanno mostrato la loro debolezza, se volevano fare i duri avrebbero abbattuto i missili americani e Tillerson sarebbe andato scodinzolando da Levrov temendo lo scoppio di una guerra Usa/Russia che gli americani sono i primi a non volere. Diciamoci la verità, almeno a giudicare dalle notizie questa mano l'ha vinta Trump.

Contrariamente un complottista questa faccenda la vedrebbe come un'astuta messa in scena per tenere alta la tensione mediatica e per eliminare quegli eventuali dubbi sulla storia che Putin avrebbe favorito la vittoria di Trump. Trump ha ottenuto i suoi scopi presentandosi al mondo come una persona pronta ad usare la forza e guadagnandosi l'ammirazione di chi prima lo criticava, Putin dal canto suo si gioca la carta del saggio diplomatico che tende la mano pur di evitare una escalation militare. Nel contempo la Siria continua ad essere una fucina di morti e di profughi mentre Assad resta candidamente al suo posto.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 04:13 
Sottovento, levati quella bandiera a stelle e striscie dagli occhi, per pietà...
I tuoi amici Avengers stanno dalla parte dei terroristi, non ti entra e non ti entrerà mai, perche sei ossessionato dagli Usa come Bleffort dal comunismo.

In ogni caso, la petardata di Trump consisteva in 60 missili, uno non é neanche partito ed é caduto in mare, mentre a destinazione ne sono arrivati 23, alcuni fuori dal perimetro della base. Danni ben pochi, come può VEDERE dai numerosi video su YouTube.
(ma quando uno non vuole vedere, non vede)

Ergo l'America ha MENTITO.
E fosse la prima volta......



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 05:22 
Usa accusano Russia di aver coperto l'attacco chimico di Assad
http://www.lapresse.it/usa-accusano-rus ... assad.html

US intelligence intercepted communications between Syrian military and chemical experts
http://edition.cnn.com/2017/04/12/polit ... index.html


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 06:48 
Perché la verità sulla Siria non interessa ai media occidentali? Risponde analista tedesco

Michael Lüders, politologo tedesco esperto di Medio Oriente ed ex corrispondente del giornale Die Zeit, in un talk show sul canale televisivo ZDF ha dichiarato che i media del proprio Paese preferiscono creare un'immagine semplificata del conflitto siriano.

Parlando dell'attacco chimico ad Idlib, Lüders ha osservato che i media non capiscono la situazione, affrettandosi ad attribuire la colpa alle forze governative siriane. Tuttavia, secondo l'esperto, episodi di questo tipo si verificano alla vigilia di negoziati su larga scala e possono rappresentare un'operazione "false flag".

"Tutto questo può essere chiarito, se c'è la volontà, ma poi naturalmente crolla l'immagine del nemico. Diventa difficile dire: questi sono i buoni con cui ci relazioniamo e questi sono i cattivi," — ha detto Lüders, sottolineando che questa immagine è lontana dalla realtà.

Contribuiscono a creare l'immagine del nemico le foto come quelle del bambino Omran sanguinante ad Aleppo, presumibilmente ferito in un bombardamento.
Immagine

Lo scorso agosto questa foto aveva fatto il giro sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo ed è diventata il simbolo della guerra in Siria, per dimostrare le "atrocità di Damasco."


La foto è stata scattata da un reporter dell'Aleppo Media Center, l'organizzazione che è diventata la fonte di informazione per quasi tutti i media occidentali.

Il Centro è finanziato dall'Unione Europea, in particolare dal ministero degli Esteri francese, ha riferito Lüders.

Il fotografo, come si è scoperto, era un personaggio legato ai jihadisti: in una foto è stato immortalato con gli islamisti che avevano decapitato un bambino per dei video di propaganda.

Immagine
Selfie con combattenti jihadisti del fotografo Mahmoud Raslan dell'Aleppo Media Center finanziato da UE e Francia


"Quello che accade ai bambini in Siria è terribile, ma meschinamente centri mediatici di dubbia reputazione finanziati da noi contribuenti europei vengono sfruttati dai gruppi jihadisti che a loro volta vengono dipinti come combattenti per la libertà", — ha detto il politologo.

Lüders ha detto che nessun giornalista tedesco parla di queste cose.

"Si ha l'impressione che è importante non capire, ma solo sostenere l'immagine del nemico", — ha aggiunto.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 09:15 
le prove?
fantomatiche intercettazioni
prese chissà dove e chissà come..
FONTI ANONIME SI CAPISCE..
siamo al livello delle boccette di powell..
puro CINEMATOGRAFO..

http://www.corriere.it/esteri/17_aprile ... 77a7.shtml

Il servizio di intelligence dell’esercito americano aveva intercettato comunicazioni tra ufficiali dell’esercito siriano ed esperti chimici che parlavano della preparazione dell’attacco con il gas sarin su Idlib. E’ quanto riferisce la rete televisiva Cnn citando una fonte militare americana. La conversazione è per gli americani la conferma delle responsabilità siriana nell’attacco chimico avvenuto nella regione nord occidentale della Siria e che ha causato almeno 70 morti. Le fonti americane hanno affermato che il presidente Bashar al Assad era perfettamente al corrente dell’uso delle armi chimiche e ne è dunque pienamente responsabile. Le conversazioni rivelate dalla tv americana risalgono ad alcune ore prima dell’attacco e fanno riferimento a un «ripasso» dei preparativi. Sono state rese noto solo ora, è stato spiegato, poiché l’intelligence americana archivia le intercettazioni ma le riesamina solo a posteriori, quando possano essere utili a chiarire un fatto rilevante; come nel caso della strage di Idlib. Gli Stati Uniti non sarebbero stati a conoscenza in anticipo dell’attacco; non sono state invece individuate conversazioni in grado di provare un coinvolgimento diretto della Russia nel raid, ma Mosca, fa sapere ancora la fonte della Cnn, è molto cauta nel proteggere le sue telefonate.



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 10:49 
Come siete ansiosi....Date il tempo agli Usa di "creare" prove un pochino realistiche....Durante la prima guerra del golfo ne vedemmo delle belle....Giornalisti con maschere anti-gas davanti alle telecamere e tecnici fuori campo che giravano tranquillamente....Eh si,quelli erano tempi...avevo venticinque anni di meno e qualche capello in più....


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 12:38 
Esercito siriano denuncia centinaia di intossicati dopo raid coalizione USA

"A seguito di un raid della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti contro un centro di comando e un deposito di armi dell'ISIS nella provincia siriana di Deir ez-Zor sono rimaste intossicate centinaia di persone, segnala l'agenzia siriana Sana riferendosi ad un comunicato delle forze governative.
Le conseguenze del raid della coalizione occidentale a Deir ez-Zor dimostrano il possesso di armi chimiche da parte dei terroristi, ha aggiunto il comando dell'esercito siriano."

https://it.sputniknews.com/mondo/201704 ... eirez-Zor/



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 12:43 
sottovento ha scritto:
mik.300 ha scritto:
tillerson torna in patria con niente in mano..

Chiamalo "niente"....
Cita:
Lavrov ha sottolineato che «su Siria e Ucraina le distanze non sono insuperabili, la Russia è aperta non solo al dialogo con gli Usa ma anche ad azioni comuni da oggi ci capiamo meglio, sono sicuro che le ore passate insieme non sono state spese invano».

Cioè gli Usa bombardano il loro alleato, loro non rispondono in sua difesa, fanno la voce grossa e pochi giorni dopo sono pronti al dialogo ed anche ad azioni comuni. Tillerson torna da Trump vittorioso e dirà: gliel'abbiamo fatta un'altra volta ai russi, se dopo 59 missili sono disposti al dialogo possiamo fare i comodi nostri. I russi dal canto loro hanno mostrato la loro debolezza, se volevano fare i duri avrebbero abbattuto i missili americani e Tillerson sarebbe andato scodinzolando da Levrov temendo lo scoppio di una guerra Usa/Russia che gli americani sono i primi a non volere. Diciamoci la verità, almeno a giudicare dalle notizie questa mano l'ha vinta Trump.

Contrariamente un complottista questa faccenda la vedrebbe come un'astuta messa in scena per tenere alta la tensione mediatica e per eliminare quegli eventuali dubbi sulla storia che Putin avrebbe favorito la vittoria di Trump. Trump ha ottenuto i suoi scopi presentandosi al mondo come una persona pronta ad usare la forza e guadagnandosi l'ammirazione di chi prima lo criticava, Putin dal canto suo si gioca la carta del saggio diplomatico che tende la mano pur di evitare una escalation militare. Nel contempo la Siria continua ad essere una fucina di morti e di profughi mentre Assad resta candidamente al suo posto.


la prima si perdona,
la seconda si bastona..
funziona così..
non credo che se gli americani c riprovano
i russi se ne restano con le mani in mano..

transizione ordinata,
vuol dire tutto e niente..
dal punto di vista dei russi significa
che il successore di assad, che non è highlander,
quando e se sarà il momento,
(non certo adesso mentre piovono le bombe dell'isis)
dev'essere scelto dai siriani,
non da una lobby oltreoceano..

o da una società di selezione del personale
collegata a soros,
come in ucraina..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 14:17 
TheApologist ha scritto:
Sottovento, levati quella bandiera a stelle e striscie dagli occhi, per pietà...
I tuoi amici Avengers stanno dalla parte dei terroristi, non ti entra e non ti entrerà mai, perche sei ossessionato dagli Usa come Bleffort dal comunismo.

In ogni caso, la petardata di Trump consisteva in 60 missili, uno non é neanche partito ed é caduto in mare, mentre a destinazione ne sono arrivati 23, alcuni fuori dal perimetro della base. Danni ben pochi, come può VEDERE dai numerosi video su YouTube.
(ma quando uno non vuole vedere, non vede)

Ergo l'America ha MENTITO.
E fosse la prima volta......

Con cosa dovrei sostituire quella bandiera? (Si accettano consigli). La mia posizione è assai semplice, io fra i due mali preferisco quello minore, motivo per il quale all'epoca votai per Berlusconi ma ciò non significava che io non desiderassi una politica diversa ma siccome non possiamo avere tutto a nostra misura ci si adatta.

Con gli Usa ragiono alla stessa maniera. Il mondo se lo spartiscono le grandi potenze, da un lato quelle "rosse" dall'altro quelle gli Usa. Come ho avuto modo di scrivere sono il primo a credere che quella delle armi chimiche sia stata una messa in scena così come sin dall'inizio ho condannato le varie campagne americane in Iraq, Afghanistan, Libia etc. e prima ancora (se fossi nato in quegli anni) avrei condannato la guerra in Vietnam.

Ciononostante se devo esprimere una preferenza, fosse solo per simpatia, preferisco comunque gli Usa e Trump a tutto il resto premesso che se guardiamo a Putin e a ciò che egli fa ed ha fatto anche li ci sarebbe da discutere (Crimea, Ucraina, Cecenia, Donbass, politiche interne russe, interessi in Siria etc.).



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 16:16 
É inutile scontrarsi su chi sia meglio di chi, tanto volenti o nolenti siamo scivolati in un'altra guerra fredda. Ogni giorno ne esce una nuova sulla Russia: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... f1f24.html

Queste iniziative hanno un solo scopo, isolarla, destabilizzarla e renderla docile come ai tempi di Boris.
Ma é un gioco pericoloso, e se dovesse degenerare, saremmo molto a rischio tutti quanti.
Senza contare che il 'nemico esterno' e gli attentati offriránno l'occasione all'UE di ricompattarsi e stringere ancora di più le maglie in nome della sicurezza.
Quindi piu controlli, piu restrizioni, piu vincoli. E chissà cos'altro.

Spero in Marine Le Pen, che possa far venire giù questa desolazione chiamata Ue, ma ho qualche timore che possa 'normalizzarsi' pure lei.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 17:08 
TheApologist ha scritto:
É inutile scontrarsi su chi sia meglio di chi, tanto volenti o nolenti siamo scivolati in un'altra guerra fredda.

Sono pienamente d'accordo ma quando mi dici che io sono dalla parte degli americani mi dai a intendere (anzi lo hai scritto tu stesso), che reputi Putin meno ipocrita. Io contrariamente penso invece che siano tutti ipocriti quelli che muovono le fila del mondo ma meno ipocrisia da parte dei russi non ce la vedo.

Tu hai citato il massacro di Beslan, io ci potrei aggiungere tante altre cosucce a cominciare da tante morti sospette di giornalisti russi a finire a ciò che è accaduto (e continua ad accadere) in Crimea, Ucraina e Donbass e prima in Cecenia, dove i diritti dei popoli sono andati in fumo, dov'è morta un sacco di gente innocente fra cui tantissimi bambini eppure per alcuni gli americani sono e continuano ad essere gli unici massacratori del pianeta.

Io spesso replico a chi da addosso agli americani che ci hanno salvato il culo dai nazisti ma le risposte che ottengo è che lo hanno fatto per interesse. Strano che non ci abbiano salvati i russi salvatori del mondo che non vedevano l'ora di prendersi pure l'Italia che non hanno preso proprio grazie agli americani e alla Nato.

Ciò che non si è ancora compreso è che se anche non esiste più il mondo dei "blocchi" esistono sempre e comunque due superpotenze, dove non riesce una riesce l'altra ed entrambe cercano di affondare i propri artigli nei territori più deboli del pianeta ma fra le due per tutte le cose dette, non riesco a considerare i russi meno ipocriti o esenti da crimini. Ok, gli americani sono intervenuti Afghanistan ma anni prima anche i russi avevano condotto anche loro una pesante campagna in Afghanistan. Gli americani sono intervenuti in Iraq e Libia, i russi sono intervenuti in Cecenia, Crimea, Ucraina, Donbass. Sono più illegittime le campagne americane di quelle russe?



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 19:47 
TheApologist ha scritto:
Ah, sono tutti UGUALI.
Cioè, negli ultimi anni gli Usa (+nato)si sono buttati giu il wtc, hanno invaso Afghanistan, l'Iraq, distrutto la Libia, mandato su i nazi in Ucraina, e oggi vorrebbero prendersi la Siria e fare il mazzo alla Corea del Nord.
Oltre ad aver ammassato truppe ai confini con la Russia annettendo nella Nato praticamente tutti gli ex patto di Varsavia e i baltici, puntandogli addosso i missili.
Uguali?
Lo capirebbe anche un canarino che i sionisti, l'élite, nwo, o quello che é, vorrebbe l'accesso incondizionato alle risorse naturali russe, e l'unica cosa che li tiene alla larga sono le testate atomiche intercontinentali.


Ah ok i sionisti, l'élite, il nwo... meno male che c'è Putin [:297]

Cita:
The Happy-Go-Lucky Jewish Group That Connects Trump and Putin - http://www.politico.com/magazine/story/ ... tin-215007


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 13/04/2017, 19:51 
Plutone77 ha scritto:

Ah ok i sionisti, l'élite, il nwo... meno male che c'è Putin


Magari nella testa di qualcuno Putin è una loro invenzione, una sorta di contrappeso.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 14/04/2017, 10:44 
Finalmente un articolo ONESTO!

"Ma non bisogna dimenticare
che in Siria
le guerre sono due"

Sino a qualche giorno fa la nuova presidenza americana sembrava pensare che il presidente siriano Bashar Al Assad fosse necessario alla soluzione politica che dovrà, prima o dopo, mettere fine alla guerra civile nel suo Paese. Ora, il giudizio di Washington è cambiato e il regno degli Assad, secondo il segretario di Stato americano, sta volgendo alla fine. Non è escluso che questa linea, come è accaduto in altre circostanze, possa cambiare. Ma l’attacco chimico contro la città di Khan Shaykun e lo sdegno manifestato da Donald Trump nelle ore successive, rendono questa prospettiva, almeno per il momento, improbabile. La Russia continuerà a difenderlo, ma potrebbe essere costretta a sacrificare realisticamente il suo principale alleato nella regione. E il presidente siriano, se fosse costretto a lasciare il potere, andrebbe a raggiungere il folto gruppo dei leader autoritari arabi che hanno perduto il potere fra il 2003 e il 2011: Saddam Hussein in Iraq, Zine El-Abidine Ben Ali in Tunisia, Hosni Mubarak in Egitto, Muammar Gheddafi in Libia. In un caso (la Tunisia), il leader è stato cacciato dal suo popolo; negli altri dall’intervento militare delle democrazie occidentali o dalla «neutralità» con cui l’America di Barack Obama ha assistito alla defenestrazione politica di Mubarak.

Sappiamo che cosa è accaduto. L’Iraq è diventato teatro di una guerra che dura da quattordici anni, ha contagiato l’intera regione e ha lasciato sul terreno un numero incalcolabile di vittime civili. La Tunisia ha dimostrato di avere forti spiriti democratici, ma è continuamente minacciata da gruppi jihadisti lungo le sue frontiere meridionali ed è diventata un vivaio di reclute per le milizie dell’Isis. L’Egitto è stato governato per parecchi mesi dalla Fratellanza Musulmana (una organizzazione che ha rivelato, quando è andata al potere, il suo volto integralista) ed è passato dalla semi-democrazia di Mubarak al regime autoritario e poliziesco del maresciallo Al Sisi. La Libia è stata devastata da una guerra tribale non ancora conclusa ed è oggi il principale capolinea mediterraneo delle migrazioni provenienti dal continente africano.



La matassa siriana, in questo quadro, è la più imbrogliata. Di fronte alle proteste popolari Bashar Al Assad ha scelto di restare al potere e di resistere agli insorti. Ha riscosso qualche successo militare perché, a differenza di altri leader, ha potuto contare su alcuni importanti alleati: gli alauiti (una minoranza etnico-religiosa che appartiene alla grande famiglia sciita), i militanti del partito Baath, la borghesia commerciale e industriale di Aleppo, i cristiani e due grandi potenze: la Russia, presente in Siria con due basi militari sin dagli anni in cui si chiamava Unione Sovietica, e l’Iran degli Ayatollah. I suoi nemici sono numerosi, decisi a combattere e spesso sostenuti da importanze simpatie occidentali. Ma sono divisi in formazioni che hanno patroni diversi e perseguono obiettivi incompatibili.
Quella che si combatte in Siria, dunque, è una doppia guerra civile. La prima è politica e sociale mentre la seconda, molto più pericolosa e sanguinosa, schiera in campo, gli uni contro gli altri, sciiti e sunniti, vale a dire le due grandi correnti religiose dell’Islam. Gli effetti di questo doppio conflitto sono caotici. L’Iran e gli Hezbollah sono sciiti e difendono risolutamente i cugini alauiti; mentre i sunniti che combattono contro Assad sono aiutati dai loro correligionari del Golfo anche quando appartengono a formazioni jihadiste e allo stesso Stato islamico. In questa vicenda le democrazie occidentali sono fra Scilla e Cariddi. Possono fare del loro meglio per cacciare Assad privandolo di qualsiasi riconoscimento internazionale o assestando, come nel caso della rappresaglia americana, qualche duro colpo militare. Ma rischiano in questo modo di favorire una forza di opposizione, l’Isis, che l’esercito sciita iracheno sta cercando di sconfiggere a Mosul con l’aiuto degli Stati Uniti.
L’unico modo per uscire da questo imbroglio sarebbe quello di decidere quale sia il nemico peggiore: Assad o l’islamismo fanatico e radicale? La Russia ha scelto senza esitare perché vuole conservare le sue basi, deve fare fronte a un pericoloso islamismo domestico e ha un leader che può imporre la propria linea. Le democrazie occidentali, invece, devono rendere conto delle loro azioni alla pubblica opinione e tenere d’occhio il barometro elettorale. Ma se hanno deciso che la eliminazione di Assad è una condizione irrinunciabile dovrebbero almeno prepararsi a ciò che potrebbe succedere in Siria il giorno dopo. E gli europei, in particolare, dovrebbero ricordare che il Mediterraneo è la loro casa, non quella degli americani.

http://www.corriere.it/opinioni/17_apri ... resh_ce-cp



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