Nisaba ha scritto: Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
Ho sempre considerato la massoneria come un insieme eterogeneo di soggetti di cui gli Illuminati essere semplicemente un 'sottoinsieme' di questa, votati al dominio e controllo del mondo e per questo rientranti nella categoria del Player C.
Non una sovrapposizione totale quindi al diversificato mondo esoterico-massonico, ma parte di esso.
Massoneria nella cui storia, sempre a mio avviso, possiamo trovare esponenti di tutti i Player di cui alla chiave di lettura della "Scacchiera degli Illuminati" nella quale Nisaba propone un nuovo attore: il Player D, ovvero gli equilibratori.
Non vorrei fare la parte dell'"ingenua" con una digressione storica di base... ma a volte le cose sono esattamente quello che sembrano, senza troppi ghirigori.
La massoneria nasce come "corporazione" di costruttori.
Le corporazioni di costruttori c'erano in qualsiasi cultura, più o meno riverite e più o meno importanti e "politiche". Corporazione di costruttori vuol dire che, in un mondo che crede al sovrannaturale e conserva nozioni matematico-esoteriche di un certo tipo, oltre ad essere un buon architetto, sei anche un fine conoscitore di altre materie: psicologia, filosofia, magia (su cosa sia la magia dovremmo poi fare un'altra enorme digressione che evito), storia, simbologia, matematica, e così via. Se tutto è simbolo e ogni simbolo ha un valore, anche il numero è un simbolo e la misura è lo strumento per rendere reale un'idea.
Da qui la necessità dei costruttori di aggregarsi in una corporazione e trasmettersi la propria conoscenza.
Da qui la massoneria, che sia poi nata in Egitto o altrove, francamente non vedo molta differenza di concetto: nasce come corporazione di "architetti sacri", con lo stesso identico ruolo (ma più pratico) che avrebbe potuto avere un sacerdote.
Riguardo agli Illuminati... per obiettivi supposti sono qualcosa di totalmente diverso dalla Massoneria.
Ho fatto una rapida ricerca fra il materiale di cui dispongo, e ti ho trovato una cosa che potrebbe forse esserti di interesse.
Te la metto poco più sotto, prima ti faccio un'altra premessa.
Il sapere legato a determinate aree della conoscenza è una confusione unica. Perché li hanno voluto, perché abbiamo tutti gli occhi foderati di salame... non importa. E' una gran confusione.
Concediamoci domande per assurdo: e se anche quella degli Illuminati fosse una macro-categoria? Se anche entro questo contenitore ci fossero le stesse partizioni che ci sono, per dire, nella Massoneria? Se gli Illuminati fossero un gruppo tutt'altro che omogeneo? Se gli Illuminati storici (quelli della Baviera, che io sappia) fossero una cosa totalmente diversa dagli Illuminati sventolati di recente e legati a complotti mondiali, alieni, etc?
Riguardo agli Illuminati storici, gli Illuminati di Baviera. Non è un argomento di cui mi sia interessata, ma la citazione che anticipavo ha implicazioni intriganti.
Ci sono state diverse società segrete, durante il XVII-XVIII sec. d.C. che, in diverse aree europee, hanno assunto il nome "Illuministi", con vari attributi (es. di Baviera) e con il nome ufficiale declinato in varie lingue (es. gli Illuminés francesi). E' stato trovato un filo di somiglianza solo superficiale fra questi gruppi, di cui all'atto pratico non conosciamo né i rituali (che tracciano l'identità culturale di un gruppo esoterico), né le idee (che definiscono l'intervento pratico nel tessuto culturale e sociale di un gruppo esoterico). Questo vuol dire che, laddove si definisce una somiglianza
a posteriori, cioè non definita dagli stessi associati dell'epoca o da documenti coevi ai movimenti, tale somiglianza può essere fallace. E questo vuol dire che potremmo, semplicemente, vedere collegamenti dove non ce ne sono. E' da mettere in conto.
Alla citazione ci arrivo, giuro, ancora un attimo di pazienza...
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
Gli "Illuminati di Baviera" furono noti in origine con il nome di "Ordine dei Perfettibili". Lo mutarono in "Illuminati" nel 1776, mentre l'appellativo "di Baviera" (che presuppone l'esistenza di altri gruppi legati ad altre zone geografiche) venne attribuito dall'abate Renner.
Scopo? Diffondere la conoscenza dell'Illuminismo (ed eccola qua la radice che può aver portato alla scelta del brillante nome "illuministi") fornendo una alternativa alla framassoneria.
Ci fu un processo: le società segrete piacciono sempre molto poco alle monarchie.
Il suddetto abate Renner e un altro prelato che, come lui, insegnava a Monaco, vennero chiamati per testimoniare l'esistenza degli Illuminati: entrambi erano membri di basso grado della società. Questo accadeva nel 1786.
Accertata l'esistenza di confraternite segrete, vennero dunque messe al bando.
Attestazioni del processo e di incriminanti documenti illuministi? Pagine depositate negli archivi di Monaco.
Pagine che, mi permetto di commentare, non è detto siano autentiche.
Ma se fossero autentiche, ed eccoci alla citazione, l'abate Renner avrebbe deposto questo passaggio (sottolineato mio, quadre mie):
"
L'Ordine degli illuminati dev'essere ben distinto da quello dei framassoni. Ma questa differenza non è conosciuta né dai semplici framassoni, e neppure dai nuovi iniziati nel grado minervale.
Gli illuminati niente più temevano che d'essere riconosciuti sotto questo nome. Essi non si coprono del velo della framassoneria se non perché si credono più sicuri sotto l'egida d'una società riguardata come insignificante[per i loro progetti?].
Le logge massoniche non contengono per essi, secondo la loro espressione, che gente incapace o il grosso dell'esercito, nel quale si trovano pochissimi uomini che devono stimarsi felici, quando dopo lunghe e dure prove, son giudicati degni d'essere segretamente ammessi nel santuario dell'ordine. Tutti gli altri framassoni, apprendisti, compagni, e anche maestri, devono contentarsi delle loro vane cerimonie, e restar sotto il giogo, sia perché i loro occhi troppo deboli non sopporterebbero la luce, sia forse anche perché non si potrebbe far conto abbastanza sul loro amore per l'Ordine e sul loro segreto, due cose essenziali agli adepti. Una volta condannati a rimaner in questa oscurità, non vi è più per loro speranza di giungere ai misteri; il che i Superiori esprimono in questi termini: Ex inferno nulla est redemptio [la redenzione è nulla all'Inferno]."
Con questo:
- gli Illuminati si distinguono essi stessi e con convinzione dalla Massoneria
- ci lasciano una massima ambigua: all'Inferno la redenzione non conta nulla... perché non c'è? perché non è possibile? perché la redenzione è cosa da terra o paradiso? che poi... quale inferno? la terra o l'inferno classico? E parlando di Inferno... a mio avviso, se devo classificare, si guadagnano un posto fra i player C o A (propendo per la categoria A: è sempre quella che parla di inferno e paradiso, concetti che vengono snobbati sicuramente dai player B, per cui l'inferno è l'ignoranza, una condizione mentale, non una condizione "locale").
Riguardo ai player D da me introdotti...
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
Nella tua osservazione sembrerebbero essere più "arbitri" che veri e propri giocatori, con uno scopo non direttamente collegato alle vicende 'umane'. Potresti fare un esempio pratico di soggetti che apparterrebbero a questa nuova categoria?
Credo che la filosofia sia "un colpo al cerchio, un colpo alla botte e cerchiamo di mandare avanti la baracca", ovvero: l'uomo è vessato da due categorie e una terza che, per quanto "portatrice di luce", scombussola non poco... tentiamo di pensare un po' al bene di questa povera razza umana e mettiamo qualche pezza alle azioni troppo plateali ed esagerate. Cerchiamo di tirare avanti e di far andare le cose come dovrebbero, non come le forze in gioco vorrebbero.
Per spiegarti cosa intendo ti faccio un esempio pratico.
Non so quanto sei esperto di mitologia sumerica.
Gli Anunnaki si accorsero della catastrofe imminente (quale che sia la sua natura). Si divisero dunque in fazioni. Gli enliliti, a favore dell'andarsene e lasciare l'uomo in balia della calamità; gli enkiti, a favore dell'idea di aiutare l'uomo che avevano creato (e che li aveva serviti in modo devoto).
Ad un certo punto, interviene una figura che tutti perdono di vista: Galzu (in sumerico, probabilmente come contrazione di galanzu, "uomo [essere] saggio").
Le cronache riportano pressapoco questo (mi perdonerai gli errori, vado a memoria... e poi reputate servire, cerco il testo esatto e correggo):
Enki sognò Galzu parlare:
"Nelle tue mani il Fato prende forma,
per i terrestri che eredit[ano/eranno?] la Terra.
Richiama tuo figlio Ziuusudra,
ma non rompere il giuramento*
e rivela a lui l'imminente calamità.
Una barca che possa sopportare l'inondazione,
una barca che possa immergersi, digli di costruire,
simile a quella che ti sto mostrando su questa tavoletta.
Lascia a lui e alla sua famiglia
un seme di ogni cosa che è utile salvare,
sia essa animale o vegetale.
Questa è la volontà di Colui-che-tutto-ha-creato."
*quello imposto da Anu per portare pace fra le due fazioni: non sarebbero intervenuti a favore o a sfavore dell'uomo, lasciando decidere il FatoUllallà!
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
Eccoli qui i player D.
Sai cosa è successo dopo? Che Anu ha scoperto il trucchetto di Galzu: non doveva intromettersi fra enkiti ed enliliti, ma lo aveva fatto o stesso, con un sogno profetico ad Enki. E pur irritato dall'operato di Galzu, Anu non prese provvedimenti contro di lui. Singolare, no?
Questo apre due possibilità:
- che Galzu sia l'appellativo (o il genere di appellativo) attribuito ai player D
- che Galzu sia uno dei tanti player D
Casi come questo non si riscontrano solo nella mitologia sumerica, dove per altro un altro esempio è Namtar (il/la "Guardiano/a della Soglia degli Inferi"), ma un po' in tutte le mitologia. In Egitto fanno queste veci Thot e Inepu, tanto per citarne altri due.
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
Non l'immortalità del corpo, ma il comprendere e quindi il saper gestire l'immortalità della coscienza... così come sanno fare e fanno gli Antichi Dei da centinaia di migliaia di anni.
Se l'anima è un "pacchetto di informazioni", la cosa diventa un po' più spiegabile, no? Come si diceva nell'altro post, quello sull'immortalità dell'anima.
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
Dio (Enlil, probabilmente, Player A) disse, dopo che il serpente (Enki, Player B) tentò Eva (una donna) relativamente al frutto della conoscenza: "non facciamo che [l'Uomo] mangi del frutto dell'albero della vita ora e viva in eterno"
E chi viene, almeno nell'interpretazione cristiana (preciso non cattolica... ma certamente cristiana) a insegnare all'Uomo come accedere alla vita eterna? Gesù Cristo.
Gesù che quindi in questa ottica viene a terminare il lavoro iniziato dal serpente presso l'Eden... E qui entriamo nell'ambito dello gnosticismo.
Mi è un po' confuso il tuo ragionamento...
![Palla Otto [8]](./images/smilies/UF/icon_smile_8ball.gif)
Ho apprezzato molto l'introduzione del personaggio di Galzu, assolutamente poco conosciuto e che, onestamente, non avevo mai considerato nell'ottica con cui tu hai voluto presentarlo.
Una logica che mi intriga non poco...
Cosa non ti è chiaro invece dell'ultimo passaggio del mio post? Quello dove in sostanza cerco di equiparare la figura di Cristo al Serpente dell'Eden?