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Grigio
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MessaggioInviato: 16/06/2011, 00:11 
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eSQueL ha scritto:

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wwallace ha scritto:

eSQuel ma hai notato quanti messaggi ho scritto io su questo forum?questo credo sia l'ottavo e tu pensi che io abbia qualcosa di personale con dark side che non ho idea di chi sia?per caso ho visto in un altro topic il suo messaggio ed è stata solo una conferma del fatto che l'influenza della campagna catastrofistica,messa in piedi per perseguire un obbiettivo politico ben distante dal contenuto in sè dei referendum, abbia avuto un largo successo ...la tecnica mi ricorda molto la campagna del terrore imposta dagli americani per convincere l'opinione pubblica sulla questione terrorismo e per giustificare quindi le varie misure(gli argomenti sono totalmente distanti ma la tecnica di sfruttare la paura del tutto simile)...in un mondo ideale il votare sì sarebbe stato scontato ma nel nostro è tutt'altra storia purtroppo!
discorso a parte per la disinformazione bilaterale che è stata messa in piedi...io per conto mio mi sono informato autonomamente cosa che credo non tutti abbiano fatto!



Dunque, vediamo. Tu, per puro caso, entri nel forum e vedi un post di dark side e leggendolo ti convinci che circa 22 milioni di persone sono stati strumentalizzati da una campagna del terrore in stile americano.

Patetico. Davvero non trovo altro aggettivo. E, per quel che mi riguarda, con te la chiudo qui. Addio per sempre,


aiuto !!
allora qui' facciamo tutti a non capirci (diciamo cosi')
c'e' Pase che gli fanno tutti pena....... non capisce un casso nessuno, 29milioni di persone pensano una cosa lui un'altra ...e gli stolti sono i 29milioni.....va beh.
i nostri amici berlusconiani scatenati nel supportare teorie strampalate di altri basta che siano contro l'esito referendario....
poi abbiamo wwallace che cita un mio vecchio post dove io auspico fonti rinnovabili , dove sono contro le centrali attuali, dove sono contro le ecomafie e i petrolieri, ma mi auguro che in futuro esistano centrali senza scorie, che si possono spegnere e sicure al 100% da accoppiare alle fonti rinnovabili........... ne viene fuori che e' prova del terrorismo psicologico perpetrato sull'onda dell'emozione di fukushima.

aoh ! ma che e' sta roba?
per quel che mi riguarda fukushima non mi ha modificato nulla, semmai modifichera' il DNA ma ora e' presto, la gente che ha votato era ed e' contro il nucleare! anni fa lo avevamo gia' detto ! adesso i cittadini conoscendo pure come funzionano le cose, i controlli, le ecomafie, le cricche, gli appalti poco limpidi ecc. sono ancora piu' convinti che il nucleare in italia non lo vuole nessuno a parte qualche berluscones e le cricche ! fukushima non c'entra una beata minchia !
io credo che esquel abbia ragione nel ritenere che sta' scoppiando il fegato ad un po' di gente, e non solo il fegato.

il quorum e' stato raggiunto, le stronz..e in agenda del nano non esistono piu' ! 29 milioni di persone le hanno cancellate, mettetevelo in testa!
voltiamo pagina e vediamo di essere almeno nelle rinnovabili all'avanguardia rispetto al mondo come e' giusto che sia, e come nella storia siamo stati (fino all'avvento del re e del fascismo) i primi in tutto!

comunque il quorum e' stato raggiunto, o cambiamo il titolo a questa discussione con qualcosa di consono , tipo "acqua pubblica ed energia pulita, e adesso? [:D] o qualcosa di simile.... boh ?
oppure la si puo' anche chiudere per una nuova..... fate voi.



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MessaggioInviato: 16/06/2011, 02:27 
Ragazzi calma...
Wallace sul forum abbiamo discusso abbondantemente della questione e chiunque può facilmente notare come le argomentazioni a giustificazione dell'antipatia italiana per il nucleare siano molteplici e e approfondite. DI contro a sostegno del nucleare fino ad oggi sono stati esibiti solo i soliti luoghi comuni che crollano inesorabilmente di fronte alla minima documentazione circostanziata. Stando così le cose bisognerebbe credersi chi è davvero vittima di qualche credenza imposta... puoi esprimere la tua opinione nei thread che ti sono stati indicati da zakmck.
In ogni caso l'Italia è da sempre stata contraria al nucleare, Fukushima ha cambiato poco e niente in tal senso al limite ha dato a tutti in impulso in più per andare a votare ed esprimere la propria contrarietà in modo esplicito.



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MessaggioInviato: 16/06/2011, 09:12 
Abbiamo l'occasione di ritornare Primi in qualcosa di tecnologico con le rinnovabili in Italia,approfittiamone subito,ci risolleverà non poco l'Economia.
Facciamo vedere al mondo che quando vogliano non siamo secondi a nessuno.[^]


Ultima modifica di bleffort il 16/06/2011, 09:13, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 16/06/2011, 13:05 
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dark side ha scritto:
c'e' Pase che gli fanno tutti pena....... non capisce un casso nessuno, 29milioni di persone pensano una cosa lui un'altra ...e gli stolti sono i 29milioni.....va beh.


29 milioni di italiani che "assorbono" ciò che viene propinato dalle televisioni e giornali (che sappiamo tutti....dicono SOLO quello che vogliono farci credere....ma ben pochi riflettono)
No grazie, preferisco pensare che ci siano complotti (e di esempi ce ne sarebbero da fare!!!) piuttosto che credere a TV e giornali.....
Non mi aspetto che tu comprenda quello che io voglio dire considerato che , insieme ai tuoi 29 milioni di italiani, andate a vedervi le partite "truccate".
Che vergogna.


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MessaggioInviato: 16/06/2011, 13:09 
Cita:
DarthEnoch ha scritto:

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Ufologo 555 ha scritto:

Cita:
Pianetamarte2010 ha scritto:

per ora "missione compiuta".



... poi vedremo.


... QUANDO PAGHEREMO IL DOPPIO DELLA BOLLETTA ... [:D]

(Prima, i frnacesi, hanno bombardato gli accordi nostri con la Libia; adesso ci "bombarderanno "con ... L'ENERGIA!) [8D]

Ridete, ridete!

Intanto non c'è alcun motivo per cui aumenti. Non vi sono centrali da chiudere, semplicemente non verranno aperte, quindi il prezzo non dovrebbe cambiare. Se aumentasse vuol dire solo che i "nostri amici" vogliono farcela pagare e a quel punto di solito si cambia "amici". Per una volta potremmo essere un paese all'avanguardia, portare avanti la ricerca sulle rinnovabili ed esportarla nel mondo, prima di tutti gli altri. Perdiamo anche questa occasione, mi raccomando.


:

.
I costi energetici verso quota 63 miliardi. Pesa il rincaro del greggio. Relazione dell’Unione Petrolifera: il no all’atomo apre una nuova era per i fossili. Il ministro Romani: "Ora una strategia".

;
Costa l'energia per l'Italia. Molto di più quest'anno rispetto a quello appena passato. La bolletta energetica nel 2011, infatti, peserù per oltre 63 miliardi, con il solo petrolio che ne vale 36. Una situazione insostenibile per l'economia italiana, soprattutto ora che con lo stop al nucleare e la crisi-libica servono alternative, come una spinta in più sul fronte della produzione nazionale di petrolio e gas. Unione petrolifera e ministro dello Sviluppo economico tracciano il quadro della sete di energia dell'Italia e propongono soluzioni per rispondere alla «sfida strategica che ci troviamo di fronte». I dati spiegati dal presidente dell'Up, Pasquale De Vita, davanti all'assemblea parlano chiaro: il 2011 segnerà un nuovo record storico per la bolletta energetica italiana, quella cioè che il Paese paga per far fronte al proprio fabbisogno di luce e gas. Secondo le stime la fattura complessiva supererà i 63 miliardi (contro i 53,9 miliardi del 2010), mentre la sola bolletta petrolifera salirà da 28,5 miliardi a circa 36 miliardi, registrando anche in questo caso un massimo assoluto. A pesare è esclusivamente l'alto prezzo del greggio, visto che i consumi restano penalizzati dalla crisi. Le sfide che si trovano ad affrontare le imprese italiane, ha commentato il ministro Paolo Romani, sono quindi «difficili» e le «azioni da intraprendere» sono parecchie. La prima, ha ripetuto il ministro, è quella della definizione di una nuova Strategia energetica che, come previsto, arriverà dopo l'estate puntando su due pilastri fondamentali: il risparmio energetico e lo sviluppo delle rinnovabili. Ma senza dimenticare gas e fonti fossili, per le quali l'Aie «prevede da qui al 2035 un'epoca d'oro».

Per questo il governo si attende «un significativo contributo dalle produzioni nazionali di idrocarburi già a partire da quest'anno». Romani ha citato in particolare gli «sviluppi attesi in Basilicata, dove la produzione aumenterà di oltre 90.000 barili al giorno (fino al 7% dei consumi nazionali)» e «dell'offshore», dove «c'è la possibilità di incrementare le nostre produzioni di gas, oggi di 7 miliardi di metri cubi l'anno, di ulteriori 3 miliardi». I problemi, certamente, non mancano, a cominciare dagli «ideologismi paleoambientalisti» che bloccano iniziative come quella di Porto Tolle o nel mare a est delle Isole Tremiti. Per questo il ministero punta alle competenze autorizzative per «le infrastrutture e gli insediamenti strategici nel settore petrolifero». Ma oltre alla produzione, ha aggiunto Romani, si può guardare anche agli stoccaggi, per fare dell'Italia una sorta di hub europeo attraverso l'Organismo centrale di stoccaggio italiano. Altro punto, infine, sul quale lavorare, quello della riforma del settore carburanti: se per De Vita la rete «è già aperta a chiunque voglia entrare» e in 7.000-8.000 impianti self service il prezzo praticato «è già in linea con quello europeo». Il ministero, ha in ogni caso chiarito Romani, «ha elaborato un nuovo testo equilibrato».

http://www.iltempo.it/economia/2011/06/ ... alia.shtml

[:278] [:272] [:272] [:266]


Ultima modifica di ubatuba il 16/06/2011, 13:10, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 16/06/2011, 13:19 
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ubatuba ha scritto:

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DarthEnoch ha scritto:

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Ufologo 555 ha scritto:

[quote]Pianetamarte2010 ha scritto:

per ora "missione compiuta".



... poi vedremo.


... QUANDO PAGHEREMO IL DOPPIO DELLA BOLLETTA ... [:D]

(Prima, i frnacesi, hanno bombardato gli accordi nostri con la Libia; adesso ci "bombarderanno "con ... L'ENERGIA!) [8D]

Ridete, ridete!

Intanto non c'è alcun motivo per cui aumenti. Non vi sono centrali da chiudere, semplicemente non verranno aperte, quindi il prezzo non dovrebbe cambiare. Se aumentasse vuol dire solo che i "nostri amici" vogliono farcela pagare e a quel punto di solito si cambia "amici". Per una volta potremmo essere un paese all'avanguardia, portare avanti la ricerca sulle rinnovabili ed esportarla nel mondo, prima di tutti gli altri. Perdiamo anche questa occasione, mi raccomando.


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I costi energetici verso quota 63 miliardi. Pesa il rincaro del greggio. Relazione dell’Unione Petrolifera: il no all’atomo apre una nuova era per i fossili. Il ministro Romani: "Ora una strategia".

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Costa l'energia per l'Italia. Molto di più quest'anno rispetto a quello appena passato. La bolletta energetica nel 2011, infatti, peserù per oltre 63 miliardi, con il solo petrolio che ne vale 36. Una situazione insostenibile per l'economia italiana, soprattutto ora che con lo stop al nucleare e la crisi-libica servono alternative, come una spinta in più sul fronte della produzione nazionale di petrolio e gas. Unione petrolifera e ministro dello Sviluppo economico tracciano il quadro della sete di energia dell'Italia e propongono soluzioni per rispondere alla «sfida strategica che ci troviamo di fronte». I dati spiegati dal presidente dell'Up, Pasquale De Vita, davanti all'assemblea parlano chiaro: il 2011 segnerà un nuovo record storico per la bolletta energetica italiana, quella cioè che il Paese paga per far fronte al proprio fabbisogno di luce e gas. Secondo le stime la fattura complessiva supererà i 63 miliardi (contro i 53,9 miliardi del 2010), mentre la sola bolletta petrolifera salirà da 28,5 miliardi a circa 36 miliardi, registrando anche in questo caso un massimo assoluto. A pesare è esclusivamente l'alto prezzo del greggio, visto che i consumi restano penalizzati dalla crisi. Le sfide che si trovano ad affrontare le imprese italiane, ha commentato il ministro Paolo Romani, sono quindi «difficili» e le «azioni da intraprendere» sono parecchie. La prima, ha ripetuto il ministro, è quella della definizione di una nuova Strategia energetica che, come previsto, arriverà dopo l'estate puntando su due pilastri fondamentali: il risparmio energetico e lo sviluppo delle rinnovabili. Ma senza dimenticare gas e fonti fossili, per le quali l'Aie «prevede da qui al 2035 un'epoca d'oro».

Per questo il governo si attende «un significativo contributo dalle produzioni nazionali di idrocarburi già a partire da quest'anno». Romani ha citato in particolare gli «sviluppi attesi in Basilicata, dove la produzione aumenterà di oltre 90.000 barili al giorno (fino al 7% dei consumi nazionali)» e «dell'offshore», dove «c'è la possibilità di incrementare le nostre produzioni di gas, oggi di 7 miliardi di metri cubi l'anno, di ulteriori 3 miliardi». I problemi, certamente, non mancano, a cominciare dagli «ideologismi paleoambientalisti» che bloccano iniziative come quella di Porto Tolle o nel mare a est delle Isole Tremiti. Per questo il ministero punta alle competenze autorizzative per «le infrastrutture e gli insediamenti strategici nel settore petrolifero». Ma oltre alla produzione, ha aggiunto Romani, si può guardare anche agli stoccaggi, per fare dell'Italia una sorta di hub europeo attraverso l'Organismo centrale di stoccaggio italiano. Altro punto, infine, sul quale lavorare, quello della riforma del settore carburanti: se per De Vita la rete «è già aperta a chiunque voglia entrare» e in 7.000-8.000 impianti self service il prezzo praticato «è già in linea con quello europeo». Il ministero, ha in ogni caso chiarito Romani, «ha elaborato un nuovo testo equilibrato».

http://www.iltempo.it/economia/2011/06/ ... alia.shtml

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[/quote]

a modo tuo questo articolo, che avevo letto giorni fa, era una risposta al mio post per sbugiardarmi, ma hai sbugiardato sempre di più il governo :D.

Punto 1: l'aumento è quest'anno, il nucleare sarebbe stato pronto tra 20 ALMENO, quindi comunque quest'articolo non c'entra.
Punto 2: l'aumento è dovuto all'aumento del prezzo del greggio, e non c'entrano neanche stavolta niente il nucleare e le rinnovabili.
Punto 3: come volevasi dimostrare, questo governo non capisce un caxxo di quello che vogliono gli italiani, e pensa solo a far arricchire le lobby. Invece di iniziare ad investire sulle rinnovabili, come il 95% degli italiani vuole, che fanno? "Si attendono un maggiore contributo dall'industria degli idrocarburi" e dei fossili.

Che devo dire di più? Incompetenti-Lobbisti allo sbaraglio.


Ultima modifica di DarthEnoch il 16/06/2011, 13:21, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 16/06/2011, 13:25 
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Blissenobiarella ha scritto:
.
In ogni caso l'Italia è da sempre stata contraria al nucleare, Fukushima ha cambiato poco e niente in tal senso al limite ha dato a tutti in impulso in più per andare a votare ed esprimere la propria contrarietà in modo esplicito.




...che i referndum abbiano un valore definitivo e,'lasciatemelo dire una barzelletta,in effetti e' sufficente andare a rtroso nel tempo x accorgersi che spesso i referendum sono stati disattesi come il finanziamento pubblico dei partiti,o la responsabilita'civile dei giudici, tanto x fare qualche esempio........quindi sono solo illusioni....che sia il popolo a decidere... [:76] [:60]


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MessaggioInviato: 16/06/2011, 13:46 
In merito a questo mi sono già espressa. Il valore del referendum non sta nei vincoli tecnici che può imporre ad un governo, che sono facilmente aggirabili in molti modi diversi. Ma la volontà popolare espressa in modo così inequivocabile e corale è la volontà del popolo che vota e sceglie. Nessun politico può ignorarla se vuole essere eletto...e infatti basta guardare quello che sta succedendo per rendersi conto di quanto il risultato di questo referendum abbia determinato un cambiamento nell'assetto del panorama politico.



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MessaggioInviato: 16/06/2011, 14:59 
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ubatuba ha scritto:

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:
.
In ogni caso l'Italia è da sempre stata contraria al nucleare, Fukushima ha cambiato poco e niente in tal senso al limite ha dato a tutti in impulso in più per andare a votare ed esprimere la propria contrarietà in modo esplicito.




...che i referndum abbiano un valore definitivo e,'lasciatemelo dire una barzelletta,in effetti e' sufficente andare a rtroso nel tempo x accorgersi che spesso i referendum sono stati disattesi come il finanziamento pubblico dei partiti,o la responsabilita'civile dei giudici, tanto x fare qualche esempio........quindi sono solo illusioni....che sia il popolo a decidere... [:76] [:60]


Vero... bisogna vedere però, qualora le questioni del nucleare o dell'acqua o del legittimo impedimento dovessero rientrare ancora dalla finestra, SE poi gli italiani siano disposti ancora a soprassedere o... se a quel punto scatterebbero i sanpietrini fuori dal Parlamento.... [:D]

In altre parole.... sfrucuglia oggi, sfrucuglia domani,
anche il più loffio potrebbe reagire pesantemente......



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 16/06/2011, 15:57 
E ADESSO ...

Ammazziamo il porcellum, l’idea di un referendum per abolire le liste bloccate

La proposta è stata lanciata da Valigia e Libertà e Giustizia. L'obiettivo dei promotori è quello di stilare un database dei partiti che si impegnano a cambiare questa legge e a coinvolgere i cittadini nella compilazione delle liste elettorali
“Vi è piaciuto il quorum? Bene, ora ammazziamo il porcellum”. Non è una minaccia al ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, ma un invito alla mobilitazione che arriva dalla società civile. Come a dire, non adagiarsi sugli allori, che di cose da fare ce ne sono ancora tante.

E’ questa la filosofia con cui è nato http://www.ridatecilanostrademocrazia.it, l’”appello permanente” lanciato da Valigia Blu e da Libertà e Giustizia per cambiare la legge elettorale. “Ridateci la sovranità che ci appartiene, perché vogliamo riprenderci il diritto di scegliere chi ci rappresenta in Parlamento” si legge nelle pagine del sito internet creato in questi giorni.

Una iniziativa che si inserisce nel solco tracciato da “Mai più alle urne con questa legge” l’appello di Libertà e Giustizia lanciato a giugno scorso, che portò in piazza migliaia di cittadini inveleniti contro la creatura elettorale del ministro leghista. Ma che ora sa di poter contare su un fermento nuovo, quello che ha portato alla batosta del centrodestra alle amministrative e soprattutto, al raggiungimento del quorum nella ultima tornata referendaria.

“Noi siamo realisti – spiega al fattoquotidiano.it Arianna Ciccone, responsabile di Valigia Blu, tra le animatrici dell’iniziativa – sappiamo che alle prossime elezioni, che siano nel 2012 o nel 2013, non andremo con una nuova legge elettorale. Ma allo stesso tempo vogliamo lanciare un messaggio forte, dire che vogliamo il nostro diritto di eleggere i nostri rappresentanti, possibilità che ora come ora ci è stata sottratta”. Per questo l’idea del sito e della pagina facebook “Ridateci la nostra democrazia”, che ha raggiunto i 30mila fan.

“Una delle iniziative – continua Arianna – è l’appello a Giorgio Napolitano, non perché faccia qualcosa, sappiamo che non è in suo potere, ma perché dia un messaggio di sostegno a questa mobilitazione dal basso. Per ora abbiamo raggiunto le 3mila firme”. E siccome, appunto, il cambiamento della legge entro le prossime elezioni è davvero poco probabile, il movimento ha deciso di adottare un’altra strada, ovvero la certificazione di voto per i partiti “No Porcellum”. Cosa vuol dire? “Vuol dire – spiega Arianna – che stileremo un database dei partiti che si impegnano a cambiare questa legge e a coinvolgere i cittadini nella compilazione delle liste elettorali, con primarie a tutti i livelli. Insomma, ci sono la Dop e la Doc? Ecco anche questo è una specie di marchio di garanzia per i nostri politici”.

L’iniziativa non vuole essere “contro” i partiti e la politica, insomma, ma di ausilio e di controllo, nelle intenzioni degli organizzatori. “D’altra parte per esempio – dice Ciccone – il PD per il momento ha mostrato di essere sensibile al tema”. A scanso di equivoci, i cittadini e gli animatori del NoPorcellum hanno deciso di non limitarsi alla rete e farsi vedere direttamente anche davanti ai palazzi della politica. Per questo dalla settimana prossima saranno davanti a Montecitorio per cominciare la loro opera di schedatura dei deputati. Strumento scelto: le interviste dal basso, che poi saranno caricate in video sulla rete. Chissà se Calderoli si farà vedere.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06 ... te/118540/

[}:)]


Ultima modifica di eSQueL il 16/06/2011, 15:57, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/06/2011, 20:02 
Emilia Romagna - Acqua, il Pd fa già retromarcia. I sindaci spaccati sulla gestione pubblica


Passata l’euforia della vittoria ora il Pd si trova davanti, soprattutto in Emilia Romagna, Toscana e Liguria, al bivio più importante, ampiamente annunciato e previsto: la gestione dei servizi idrici. Lo scorporo dalle aziende – delle quali il Pd, attraverso i suoi sindaci, è azionista di maggioranza in queste tre regioni – delle risorse idriche.

Almeno questa sarebbe la scelta naturale e politica. Ma i Comuni che gestiscono i serv izi idrici dall’acqua hanno notevoli proventi e non tutti sono per questa soluzione. Qualcuno dice che, abrogata la legge con il referendum, bisogna attendere che il parlamento ne voti una nuova, altri – come il sindaco di Bologna Virginio Merola – chiedono di “poter festeggiare in santa pace il buon risultato”.

Un caos, come si dimostra già in questi giorni in Emilia Romagna dove di servizi idrici sono affidati alle mani di Hera, azienda pubblica di stampo Pd, ovviamente.

L’azienda aveva annunciato alla vigilia dei referendum che se avesse vinto il sì loro avrebbero smesso di investire. Ieri, dopo una lunga riunione, è stato deciso che per ora gli investimenti della società multiservizi proseguiranno, per ben 26,5 milioni di euro, ma sul futuro incombe il verdetto popolare.

Adesso che la sbornia di chi ha gioito per il risultato sta terminando, restano molti punti interrogativi per capire quali ripercussioni pratiche avrà l’espressione del voto popolare. La questione dell’acqua è quella che richiede un intervento più tempestivo. Il responso del 12 e 13 giugno ha messo in difficoltà il colosso Hera Spa che in Regione opera in regime di monopolio: votare sì al secondo quesito ha significato abrogare la possibilità di remunerare gli investimenti fatti. E mentre emerge l’esigenza di una legge nazionale che colmi il vuoto normativo creatosi, c’è chi fatica a rimboccarsi le maniche e si gode il clima della festa. È Virginio Merola, il sindaco di Bologna, che non pare preoccuparsi troppo dei rapporti con la multiutility: “Per adesso godiamoci il buon risultato del referendum, le conseguenze del voto popolare su Hera le valuteremo. Devo ancora incontrare l’azienda e bisogna vedere anche quali decisioni assumerà il Parlamento”.

Certo il Transatlantico fa melina e continua a essere in preda ai marosi di una maggioranza scompaginata dalla batosta delle urne, ma non per questo la soluzione dei problemi locali va procrastinata. A provarlo è la stessa Hera che continua a chiudere i conti in rosso: 187 milioni di euro è l’ammontare andato in fumo nell’ultimo periodo, pari alla diminuzione della capitalizzazione che c’è stata tra il 3 e il 13 giugno.

Il problema c’è, è delicato e racconta di un conflitto di interessi in casa del Pd regionale, che lo sta portando a un’incrinatura dei rapporti con Hera. Se il Pdl ha cavalcato la linea del non voto per proteggere il presidente del Consiglio dai suoi processi, il Pd ha fatto dei referendum un vessillo politico per tentare l’ultima spallata a un governo traballante. In questo momento la retorica dei tardivi convincimenti non serve più, devono seguire i fatti.

Liana Barbati, capogruppo regionale dell’Idv, ha chiesto le dimissioni di Andrea Viero, direttore generale di Iren Spa, azienda che coordina l’attività delle società territoriali dell’Emilia Romagna per la gestione operativa del ciclo idrico integrato e di Maurizio Chiarini, amministratore delegato di Hera, che prima del voto aveva detto: “Se vincerà il sì, il referendum bloccherà gli investimenti con effetti pesanti per l’occupazione e pericolosi per i consumatori”. “Solo fumo negli occhi”, le parole di Barbati per il Movimento 5 Stelle che in un comunicato accusa direttamente il partito di Di Pietro: “L’Idv vuole scaricare le sue responsabilità politiche visto che governa con il Pd e ha avvallato le scelte di Hera. Si vuole davvero cambiare e rispettare il voto degli italiani? Si scorpori l’acqua da Iren ed Hera e si dia in mano ai consorzi pubblici eletti direttamente dai cittadini e non dai partiti con le solite spartizioni”.

L’unica reazione in tal senso, tra le fila dei sindaci Pd, sembra quella di Roberto Balzani, primo cittadino di Forlì: “L’abolizione dell’articolo 23 bis, che avrebbe imposto la gestione ai privati per decreto, ci permette di ragionare sulla possibilità di affidare il servizio oggi svolto da Hera a Romagna Acque. È una società interamente pubblica, capitalizzata, che se impiega bene i mezzi che ha, può essere in grado di assicurare una buona gestione pubblica dell’acqua. Certo, è una sfida, ma è una possibilità che dobbiamo valutare”.

Balzani, al momento, è l’unico che ha tentato di sciogliere il “nodo gordiano” del Pd, come l’ha definito Pietro Vandini, capogruppo del Movimento 5 Stelle di Ravenna. Vandini ha depositato un’interrogazione con richiesta di discussione in consiglio comunale per sapere “come farà il Pd a districarsi, dopo aver appoggiato l’abrogazione della quota di remunerazione del capitale, quando è noto che i suoi uomini sono dentro al management di Hera, la multiutility che ha affermato a mezzo stampa che il referendum non potrà avere alcun effetto pratico”. Si guarda a un futuro prossimo ma incerto: “Pare infatti – prosegue Vandini- che già sia pronta una proposta di legge targata Pd che, all’abrogato articolo 154 del d.l. 152/2006, voglia sostituire una norma secondo cui un 4 per cento della tariffa venga assegnata all’azienda erogatrice nella forma della copertura del rischio d’impresa”.

Il Movimento 5 Stelle valuta questa strategia del Pd come una chiara volontà di “ripristinare la remunerazione del capitale abrogata dal referendum, una proposta che si colloca nella scia della politica liberista che -dicono- ci perseguita da 20 anni e che il vertice del Pd è il più coerente ad incarnare”.

Il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci dovrà trovare una risposta convincente anche un’altra interrogazione depositata in Comune. A firmarla Nereo Foschini e Alberto Ancarani, capogruppo e vice del Pdl locale. Alla base delle loro domande al sindaco una considerazione: “Grazie alle opportunità previste dal decreto Ronchi, Hera aveva assicurato investimenti rilevanti per il miglioramento del servizio idrico e ad oggi gli investimenti realizzati, in corso di realizzazione o da realizzare sono finanziati e remunerati con la tariffa approvata da Ato 7 Ravenna, in contraddittorio con il gestore Hera e di conseguenza pagati dai cittadini con le bollette”. Tenendo conto di ciò i consiglieri del Pdl ritengono che “l’esito referendario ponga in serio dubbio la realizzazione degli investimenti programmati, come peraltro dichiarato pubblicamente dal management di Hera”.

Che cosa succederà adesso è la domanda che tutti si stanno facendo. Daniele Manca, sindaco di Imola e presidente del patto di sindacato dei soci pubblici di Hera, ha gettato – è il caso di dirlo – acqua sul fuoco: “E’ opportuno e utile – ha detto – tenere conto che ci sono convenzioni in essere con le aziende, contratti vigenti che vanno rispettati e che non vengono messi in discussione dai referendum”. Insomma, la palla passa di nuovo alla holding Hera. Il suo direttore generale Roberto Barilli, in un incontro tenutosi alla Provincia di Bologna, ha manifestato a Emanuele Burgin, assessore provinciale all’ambiente in rappresentanza dell’autorità d’ambito (Ato), la “piena disponibilità a proseguire gli investimenti già previsti dalla vigente convenzione, che per il 2011 ammontano a 26,5 milioni di euro”. “Ato ed Hera concordano – si legge in una nota- sulla validità dell’attuale convenzione, nell’attesa di poter riprendere detto percorso anche alla luce della nuova normativa che sarà definita in seguito al referendum”.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06 ... io/118481/



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MessaggioInviato: 16/06/2011, 21:01 
La cosa può essere letta anche in un altro modo: l'ACEA a Roma non investirà più, HERA invece sì. Dove sta la differenza? Nella capacità della politica: a Bologna certe cose si riescono a fare, a Roma no.

Comunque, al di là delle polemiche politiche (che come tali non sono esattamente obiettive, ma sanamente e giustamente di parte) pro o contro qualcuno, una cosa è certa: bisogna pensare ad una nuova disciplina dei servizi municipali. E i pilastri dovranno essere due: l'Europa e i referendum, non l'una o gli altri, ma tutti e due combinati.


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Cita:
Pase ha scritto:

Cita:
Rocknrolla ha scritto:

E' con referendum che siamo una repubblica e non una monarchia...

...ah già...i referendum non servono a niente


Sai quante cose stanno scritte sui libri........ [xx(]


basta chiedere al nonno, non servono i libri [;)]



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Ma ci sono nonni e ... nonni! [:o)]



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