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Blissenobiarella ha scritto: Cita:
robs79 ha scritto: Cita:
eSQueL ha scritto:
Beh, son proprio curioso di vedere come la sfangherete qualora nel referendum sull’abrogazione degli articoli 25 e 29 della legge n. 99 del 2009 e del Decreto legislativo n 31 del febbraio 2010 dovessero vincere i SI.
Se mai quel giorno verrà, riderò molto.
Del resto, se dovessero vincere i NO o il quorum non fosse raggiunto non piangerò. Detesto piangere.
La cosa certa é che continuerai a pagare conti salati di elettricita' a meno che in casa tu non viva con le candele.
No se per produrre elettricità utilizziamo le risorse del nostro Paese.
In Portogallo stanno facendo esattamente così, per ora le cose procedono bene, vediamo tra una ventina di anni se riusciranno a raggiungere l'indipendenza energetica, la possibilità con la scelta che hanno fatto ce l'hanno.
Se oggi l'italia scegliesse il nucleare, l'uranio dovremmo comprarlo dall'estero arricchirlo e lavorarlo probabilmente all'estero e le scorie radioattive, a meno di affidarle alla camorra, dovremmo comunque smaltirle all'estero pagando affitto e trasferta. Saremmo dipendenti anche più di prima.
Sì, il punto è che l'energia deve cessare d'essere un business.
Con poche regole e un controllo attento è possibile decentralizzare la produzione, rendendola "atomica" (rotfl). Ossia, frutto di micro-impianti adatti a servire piccole comunità.
In ogni caso, leggete qua ... eheheheheh
Nucleare, il governo vuole “nascondere” le centrali Il governo vuole cancellare l’obbligo di indicare dove intende realizzare i siti delle centrali nucleari. E’ questa la proposta che l’esecutivo domani porterà in commissione congiunta per variare la vecchia versione su cui la Corte Costituzionale aveva imposto delle correzioni per aumentare il peso delle singole regioni interessate e coinvolte nello sviluppo delle centrali. Ma nella nuova versione l’obbligo di pubblicità potrebbe essere abrogato. A riportare la notizia è il sito internet Linkiesta.it che ha confrontato le due versioni del testo.
Il nuovo decreto recepisce le richieste della Corte Costituzionale ma modifica anche l’articolo 8, relativo alla “definizione delle caratteristiche delle aree idonee alla localizzazione degli impianti nucleari”. La norma, si legge, prevede infatti che il legislatore definisca nel dettaglio “uno schema di parametri esplicativi dei criteri tecnici, con particolare riferimento a popolazione e fattori socio-economici, idrologia e risorse idriche, fattori meteorologici, biodiversità, geofisica e geologia, valore paesistico, valore architettonico-storico, accessibilità, sismo-tettonica, distanza da aree abotate e da infrastrutture di trasporto, strategicità dell’area per il sistema energetico, rischi potenziali indotti da attività umane. Questi criteri sono rimasti intatti nelle due versioni di decreto legislativo”.
Quello che risulta modificato, nella versione che sarà discussa domani alla Camera e deve essere approvata in tempi strettissimi, sono i criteri di pubblicità delle aree idonee. “Nella versione iniziale – scrive Linkiesta - si prevedeva che la definizione dei criteri e lo schema definitivo fossero pubblicati sui siti internet di tre ministeri, dell’Agenzia per il nucleare e su almeno cinque quotidiani a diffusione nazionale. Questa pubblicità massima serviva perché gli enti locali interessati potessero formulare le proprie obiezioni. Anche le consultazioni con gli enti locali interessati, e le motivazioni del loro eventuale rifiuto, dovevano essere pubblicate sugli stessi siti internet e gli stessi quotidiani. Nella versione in discussione da domani, quella che è stata richiesta dalla Corte Costituzionale per tutelare una maggiore trasparenza, tutto questo è sparito. Si legge che i commi 2 e 3 che sancivano questi obblighi sono stati semplicemente abrogati”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03 ... ali/97575/Fonte primaria:
http://www.linkiesta.it/e-governo-cance ... l-nucleare