LA LIBERAZIONE DI ROMA
Due anni indimenticabili
Dai maiali tra i rifiuti al viaggio da imbucato col Papa Le gaffes e le figuracce di Marino alla guida della città.

Fatali gli furono gli otto spaghetti all’aragosta in un ristorante vicino al Pantheon. Un’abbuffata di pesce da 263 euro (scontati gentilmente a 150) che Ignazio Marino ha giurato di aver offerto (a spese del Comune) ai rappresentanti di Sant’Egidio. Peccato che la Comunità che aiuta i poveri in tutto il mondo ha messo una pietra tombale sul suo mandato: «Non è vero, nessuno di noi è mai stato a tavola con lui, il sindaco si è sbagliato». È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lo scontrino-gate è solo l’ultimo scivolone del «sindaco marziano». Due anni e quattro mesi (848 giorni) costellati di gaffes e scandali.
MAIALI TRA I RIFIUTI
A Natale 2013, le strade di Roma si trasformano in discariche. I cassonetti spariscono sommersi dall’immondizia. Immagine simbolo diventa una famigliola di maiali che rovista tra i cumuli di rifiuti. Il Comune se la prende con l’Ama: «Ci diano spiegazioni, ma sui maiali è stata una montatura».
ROMA SOTTOMARINO
Passa un mese e la Capitale affoga sotto l’alluvione del 31 gennaio. Case devastate, colline franate e strade travolte da fiumi d’acqua. L’allerta viene diramata in ritardo, i tombini sono ostruiti e la macchina d’emergenza fatica a mettersi in moto. Per Marino la colpa è di chi lo ha preceduto: «La città è stata costruita in modo disordinato. Ma il piano ha funzionato».
SCIOPERANO I DIPENDENTI
Per la prima volta nella storia del Comune di Roma i 24mila dipendenti capitolini scioperano contro il suo titolare. È il 6 giugno 2014 e la città si ferma. Maestre, vigili urbani, impiegati manifestano tutti insieme sotto la statua del Marco Aurelio.
GAY PRIDE E NOZZE OMOSEX
Passano solo due giorni e Ignazio sfila con la fascia tricolore alla testa del Gay Pride. Accolto come un eroe promette: «Presto il registro sulle unioni civili». A ottobre celebra le prime nozze gay in Campidoglio. La definisce una «giornata storica» mentre si fa fotografare assieme alle 16 coppie omosessuali. Segue la «scomunica» del Vicariato.
IL PANDA-GATE
La prima vera tegola è lo scandalo della Panda rossa. Si scopre che Marino ha ripetutamente varcato la zona a traffico limitato col permesso scaduto. Prima nega tutto, poi accusa fantomatici hacker ma la Procura lo smentisce. Allora ammette l’errore, paga una parte degli arretrati e intesta l’auto alla moglie.
LE FOTO CON BUZZI
È da poco deflagrata l’inchiesta Mafia Capitale quando Marino afferma perentorio di non aver mai parlato con Salvatore Buzzi. Non solo appaiono le foto di loro due assieme, ma si scopre che gli ha finanziato pure la campagna elettorale (in modo lecito). Alcuni consiglieri e assessori vengono arrestati e indagati. Il sindaco va avanti.
I NEMICI PIZZARDONI
A Capodanno i vigili si danno malati. Lo scontro è alle stelle. E a febbraio i pizzardoni scendono in piazza contro Marino e il loro comandante.
AFFITTOPOLI
Centinaia di immobili vengono affittati a canoni ultra-scontati. Il Comune rifiuta di pubblicare gli elenchi. Ci deve pensare Il Tempo. E scopriamo che la onlus Imagine, fondata da Marino, paga solo 163 euro.
BARBA CON LA SCORTA
Il 17 aprile un cronista e un fotografo de Il Tempo pizzicano il sindaco dal barbiere accompagnato da una scorta di otto vigili. I giornalisti vengono «sequestrati» per otto ore. Il punto è che il sindaco disse che avrebbe utilizzato i vigili a lui affidati solo per appuntamenti istituzionali.
«GIORNALI PER IL PESCE»
Per capire l’idea che Marino ha della stampa bisogna ricordare la sua risposta a chi gli chiedeva un parere sull’ipotesi giornalistiche di Gabrielli commissario per il Giubileo: «Io con i giornali ci incarto pesce e uova».
«LA DESTRA NELLE FOGNE»
Ormai è un’escalation di frasi choc. Il 21 giugno, alla festa dell’Unità, il sindaco attacca l’opposizione: «La destra torni delle fogne». Poi chiederà scusa, ma solo su pressione della maggioranza.
«CONNETTA I NEURONI»
Contestato a San Lorenzo, Marino si scaglia contro una cittadina che gli rimprovera di trascurare la città: «Signora, connetta i due neuroni che ha!». Il giorno dopo ammette: «Ho perso la calma, mi scuso».
IL DEGRADO SUL NY TIMES
Intanto tornano i rifiuti in strada. Il New York Times sbatte in prima pagina una foto di Roma ricolma di monnezza. E scrive: «È sull’orlo del collasso».
IL SINDACO GIRAMONDO
A luglio la metropolitana si ferma di continuo per le proteste dei macchinisti. Appena torna la calma, Ignazio se ne va in vacanza. Vola negli Stati Uniti. Ci resta 18 giorni. È il quindicesimo viaggio all’estero da quando è sindaco.
FUNERALE IN STILE PADRINO
Mentre il sindaco è in ferie, i Casamonica mettono in scena un funerale show per il capofamiglia defunto. Un carro nero trainato dai cavalli, una banda che suona Il Padrino e un elicottero che getta petali di rosa sulla folla. Il sindaco che fa? Resta in vacanza.
IL COMMISSARIO «BADANTE»
Marino non torna nemmeno quando il governo Renzi commissaria di fatto il Comune conferendo super poteri di controllo e vigilanza al prefetto Gabrielli. Il sindaco ci scherza su: «È la mia badante».
LO SCONTRO SUL SANGUE
Marino trova pure il tempo di fare ironia sulla salute di Storace che lo ha criticato per la donazione del sangue: «Al mio occhio clinico presenta profili di rischio. La visita medica gli sarà utile».
IMBUCATO DAL PAPA
La mazzata finale gliela dà Papa Francesco di ritorno da Philadelphia dove era presente anche Marino: «Non l’ho invitato io. È chiaro?», scandisce spazientito il Pontefice. Ignazio, insomma, si è imbucato. Aveva anche assicurato che il suo viaggio non sarebbe gravato sulle tasche dei romani, invece si scopre che è costato 22mila euro.
SCONTRINI PAZZI
Dulcis in fundo gli scontrini. Marino pubblica il rendiconto della sua carta di credito comunale: 45mila euro, utilizzati per portare a cena ospiti istituzionali. I ristoratori lo smentiscono: «Era con la famiglia». La Procura indaga e lui corre ai ripari: «Restituisco 20mila euro». È davvero finita.
Dario Martini
http://www.iltempo.it/roma-capitale/201 ... -1.1466116