alcar ha scritto:
mik.300 ha scritto:
50 mila euro per andare in val di fiemme
E piantare un abete moribondo..
Ma che ka.zzo!!
Vorrei tanto poter visionare la fattura..
La determina è un documento pubblico. Qui la puoi trovare:
https://www.comune.roma.it/resources/cm ... 3_2017.pdfLeggendone il testo intanto vedo che l'importo del lavoro è di circa 39'000 euro + iva, comprensivo del trasporto eccezionale (l'albero misura ben 22 metri e quindi richiede progetto di trasporto), messa in opera (con relativi mezzi meccanici di movimentazione), cantierizzazione, oneri per la sicurezza, smobilitazione e smaltimento. (notare l'elenco degli allegati tecnici in calce alla determina)
A dirla tutta mi sembra che l'operazione sia anche a buon mercato.
Ineccepibile poi il meccanismo di assegnazione, eseguito secondo le regole del codice degli appalti tramite ricorso al mercato elettronico della PA (dove, vi ricordo, le gare sono bandite da Consip che non è certo dei 5 stelle).
Comunque tra tutti i pretesti che si potevano trovare, devo dire che con questa sterile e assurda polemica si è raggiunto il livello massimo di demenza (e ancora più dementi sono quelli che continuano ad alimentarla).
no dai ma che kaz.zo.........https://www.comune.roma.it/resources/cm ... 3_2017.pdfPREMESSO CHE
che, per le festività natalizie 2017, l’Assessorato alla Sostenibilità Ambientale ha dato disposizioni per l’allestimento di
un solo abete di grandi dimensioni da collocare presso Piazza Venezia, dando nel contempo indicazioni per lo
svolgimento di una gara finalizzata al trasporto, posa in opera, allestimento di un contenitore in legno e cemento
armato nonché successiva rimozione e smaltimento
per un importo complessivo non superiore ad 40.000,00
che, il suddetto abete di un’altezza di circa mt 20/22 circa verrà donato gratuitamente dalla Magnifica Comunità di
Val di Fiemme - Cavalese (Trento), da posizionare nella piazza di cui sopra;
per l'abete non hanno speso una cippa........................
40.000 tra trasporto (poco)
e il resto carte..
ne sono sicuro,
perizie, geometra, architetto, responsabile dei lavori,
addetto alla sicurezza, ecc. ecc.
il 90% fuffa
10% trasporto
0% costo abete.
voglio leggere gli allegati uno ad uno..
voce x voce
dove si trovano??
ma andassero a zappare la terra..
sono simpatizzante,
ma si potevano spendere 15.000 euro
per avere un albero migliore, piantato meglio
e reperito a pochi km
senza andare a prendere ed accoppare un albero in trentino..
oltretutto un lavoro fatto male
con menefreghismo oserei dire..
nonostante perizie e contro perizie..
architetti, ingegneri e geometri..http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 74447.htmlIntervistato dal Corriere, l'accademico non nasconde il proprio pessimismo sulla sorte dell'abete prelevato nei boschi della Val di Fiemme e trasportato fino al centro della Città Eterna:
"Quell'abete rosso sta morendo - predice Barbera - Non ha speranze, ha un problema con le radici. Certamente queste temperature ballerine e gli sbalzi a cui è stato sottoposto hanno creato danni e lo hanno reso un albero malato e stressato."
Secondo il professore al
momento del trasporto le radici non sarebbero state adeguatamente protette, oppure sarebbero state trattate male al momento della piantumazione in piazza. "Sta già seccando - chiosa l'esperto - Ormai è irrecuperabile. All'ora del panettone Spelacchio arriverà totalmente spelacchiato".
Un parere confermato anche dalla professoressa Giulia Caneva, docente di Botanica all'Università RomaTre, che punta il dito contro le condizioni di trasporto dal Nord Italia fino a Roma: "Occorre adottare delle precauzioni, cominciando col non esporre l'albero a stress da vento o da freddo, che aggravano la disidratazione".
Il «triste annuncio» del dipartimento Ambiente: «Non ha le radici, dopo le feste lo butteremo».
di cui avrà sicuramente conservato gli scontrini. Ma Spelacchio è arrivato intirizzito e senza foglie, persino più malinconico dell’albero dell’anno scorso, il primo dell’era quaresimale grillina, che fu ribattezzato Povero Tristo.
Chi ha fatto secco Spelacchio? Qualcuno ha dato la colpa al vento gelido che sferza la capitale; come se nella patria di Spelacchio, il Trentino, a dicembre gli alberi prendessero il sole in costume. Qualcun altro ha accennato a un veleno, immagino iniettato col favore delle tenebre da Lucrezia Boschi, efferata propinatrice di pozioni etrusche. Qualcuno infine ha proposto che Spelacchio venisse tumulato al Pantheon al posto dei Savoia, benché la sindaca, seminando il panico tra gli storici, abbia rivelato che “la monarchia fa parte del passato di questa Repubblica.” I problemi sono “ben altri”, dicono quelli che non ne hanno mai risolto uno. Spelacchio non sarà un problema, ma è un emblema. Di un modo di intendere la cosa pubblica. I cinquestelle intercettano il rancore degli italiani spelacchiati dalla crisi. Ma, avendo sogni piccoli, faticano a dargli linfa vitale, a rivestirlo col verde della speranza.