La credibilità di Grillo dipende dalla Sicilia
Mercoledì, 31 ottobre 2012 - 10:26:00
Di Angelo Camassa
Dalla Sicilia sono emersi segnali importanti sul piano nazionale. Le elezioni siciliane per storia e cultura costituiscono, certamente, una peculiarità tutta isolana. Ciò nonostante alcuni segnali importanti sul piano nazionale sono comunque inconfutabili. Da un'approfondita analisi del voto si evidenziano almeno tre elementi di indubbio valore politico in chiave nazionale:
1. La forte astensione del corpo elettorale. Sono ben 2.433.585 (52,58%) degli aventi diritto al voto che non si sono visti al seggio. Una massa enorme di gente che lavora, opera ed interagisce ogni giorno anche con la macchina amministrativa pubblica, ciò nonostante non ha voluto assolutamente esprimersi su chi doveva assumere il compito di gestire il bene comune. Certamente questa immensa folla è alquanto eterogenea, infatti, è composta da chi comunque non sarebbe andato a votare, da chi lo ha fatto per protesta, da chi non si è riconosciuto in nessuna delle offerte politiche in campo, chi è fortemente deluso dalla politica attuale. Qualunque sia la motivazione l'elemento sui cui riflettere a livello nazionale è costituito dal fatto che nel caso ciò possa accadere anche a livello nazionale va sorgere alcune domande spontanee:
A) E' "legittimo" governare le sorti di un intero Paese essendo, di fatto, l'espressione di una sparuta minoranza?
B) Il "non voto", seppur sia una legittima espressione dell'elettore, quale effetto reale o di cambiamento rende nelle Istituzioni se le elezioni sono comunque valide anche se va a votare meno della metà degli aventi diritto?
2. Notevole frammentazione. Nelle elezioni siciliane si sono confrontati per la carica di Presidente ben 10 candidati e 20 liste regionali. In prima analisi si direbbe "viva la democrazia". Più liste e candidati dovrebbero rappresentare una maggiore offerta di opzioni politiche quindi una maggiore partecipazione, più confronto. La realtà ha indicato che le opzioni politiche in campo non solo non hanno garantito una maggiore partecipazione, inoltre l'offerta politica è risultata frammentata per effetto di divergenze non di carattere politico-programmatiche bensì di altra natura in qualche caso addirittura di carattere personale. Dato che al momento sul piano nazionale pur mancando solo 5 mesi alle elezioni il quadro politico non è per niente chiaro. Ad esempio in Sicilia risulta aver vinto l'asse PD-UDC con SEL ed IDV fuori. Da quello che appare al momento, analizzando quanto sta accadendo in merito alle "Primarie" (non si capisce se del PD o di coalizione?) si prospetta una proposta diversa. Nel campo del cosiddetto centrodestra italiano è peggio che andar di notte. Inoltre, al momento sembrano scaldare il motore vari movimenti - come ad esempio Italia Futura vicina a Montezemolo. - Insomma lo scenario Nazionale si prospetta simile a quello siciliano.
3. L'antipolitica è entrata in politica. Con l'ottimo successo del M5S (movimento 5 Stelle) che riconosce a Beppe Grillo il ruolo di leader, finalmente il movimento che per mesi è stato indicato come l'espressione dell'antipolitica entra a pieno titolo nella politica. Infatti, con i suoi 15 parlamentari nell'Assemblea Regionale Siciliana (ARS), il movimento di Grillo sarà chiamato ad assumere un ruolo politico su cui si giocherà il proprio futuro di credibilità in chiave nazionale.
http://affaritaliani.libero.it/politica ... 11012.htmlora aspettiamo fiduciosi gli eventi,dopo le adulanti parole,e' necessario passare ai fatti,e speriamo corrispondano alle promesse fatte.....mahh
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)