Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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MessaggioInviato: 06/05/2011, 20:15 
Primo aggiornamento su cui riflettere in attesa di dati più certi dal continente africano


Dal sito della comunità europea citato da Bliss apprendiamo:

Contesto

Dall’inizio dell’anno si è assistito ad esodi di massa di popolazioni di molti paesi nordafricani, soprattutto della Libia. Stando alle ultime stime, oltre 650 000 persone hanno lasciato il territorio libico per sfuggire alla violenza, trovando ospitalità presso i paesi vicini, principalmente Tunisia ed Egitto. Molte sono riuscite in seguito a tornare nei rispettivi paesi d’origine, in certi casi grazie all’assistenza.



http://ec.europa.eu/italia/attualita/pr ... one_it.htm

Dal sito ONU abbiamo


By 27 April, a total of 634,835 people had crossed from Libya into neighbouring countries, including 254,705 third
country nationals.


http://www.unhcr.org/cgi-bin/texis/vtx/ ... uery=libya


Non mi sembrano tutti libici.

Accidenti le informazioni distorte [:D]



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"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
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MessaggioInviato: 06/05/2011, 20:21 
E' divertente [:D] si gioca sulle cifre come se anche 200 mila libici fossero noccioline, ma ancora più interessante come ebbi a dire in passato è che questa guerra mediatica, del petrolio e del potere avvallata da beceri residuati post comunisti filo americani asserviti completamente al sistema, lasci più ombre dell'uccisione di Bin Laden.

Ed intanto il gioco di invasione programmato dell'Europa va avanti.

Sogno sempre Mao e Pol Pot. [:D]



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MessaggioInviato: 06/05/2011, 23:40 
Cita:
Hynekeniano ha scritto:

E' divertente [:D] si gioca sulle cifre come se anche 200 mila libici fossero noccioline, ma ancora più interessante come ebbi a dire in passato è che questa guerra mediatica, del petrolio e del potere avvallata da beceri residuati post comunisti filo americani asserviti completamente al sistema, lasci più ombre dell'uccisione di Bin Laden.

Ed intanto il gioco di invasione programmato dell'Europa va avanti.

Sogno sempre Mao e Pol Pot. [:D]

Se vogliamo stare tranquilli l'Italia deve uscire dalla NATO.
Diverse sono le nazioni Europee che ne sono fuori,cosa gli è successo?...
...non hanno fatto guerre!!!!. [^]


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MessaggioInviato: 07/05/2011, 08:37 
Immigrazione: maxi sbarco a Lampedusa.

Nuovo maxi sbarco a Lampedusa dove in nottata sono approdati 842 migranti su due barconi provenienti dalla Libia, soccorsi dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Sull'imbarcazione più grande vi erano 655 profughi, tra i quali 82 donne e 21 minori; l'altra "carretta" trasportava 187 extracomunitari, tra i quali 19 donne e un minore.

Sabato 07 maggio 2011 07.37


http://www.unionesarda.it/Articoli/News/222215


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MessaggioInviato: 07/05/2011, 12:39 
Cita:
Hynekeniano ha scritto:

E' divertente [:D] si gioca sulle cifre come se anche 200 mila libici fossero noccioline, ma ancora più interessante come ebbi a dire in passato è che questa guerra mediatica, del petrolio e del potere avvallata da beceri residuati post comunisti filo americani asserviti completamente al sistema, lasci più ombre dell'uccisione di Bin Laden.

Ed intanto il gioco di invasione programmato dell'Europa va avanti.

Sogno sempre Mao e Pol Pot. [:D]


Che ci sia dietro un piano ben specifico a tutto questo penso che in molti l'abbiano intuito.
L'affossamento programmato dell'Europa è iniziato da un pò comunque.


Carino aver rispolverato un Guccini d'annata... [:D]


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MessaggioInviato: 07/05/2011, 14:42 
Cita:
Lord Nerevar ha scritto:

Immigrazione: maxi sbarco a Lampedusa.

Nuovo maxi sbarco a Lampedusa dove in nottata sono approdati 842 migranti su due barconi provenienti dalla Libia, soccorsi dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Sull'imbarcazione più grande vi erano 655 profughi, tra i quali 82 donne e 21 minori; l'altra "carretta" trasportava 187 extracomunitari, tra i quali 19 donne e un minore.

Sabato 07 maggio 2011 07.37


http://www.unionesarda.it/Articoli/News/222215

La situazione si fa davvero preoccupante ,ci stanno invadendo.[:(]


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MessaggioInviato: 07/05/2011, 17:18 
Ed ancora i geni di Bruxelles sottovalutano il problema... a loro probabilmente va bene così.


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MessaggioInviato: 08/05/2011, 10:54 
Lampedusa: barcone contro scogli, 500 migranti in mare, salvati
I soccorsi si gettano in acqua e li salvano tutti. La 'carretta' dalla Libia. Prima sbarcati in 800
08 maggio, 10:26


LAMPEDUSA - Proveniva dalla Libia, secondo quanto riferiscono alla Guardia di Finanza, il barcone che alle 4.10 si é infranto sugli scogli appena davanti al porto di Lampedusa. Gli immigrati a bordo sarebbero stati circa 500. "Sono in corso le ricerche di eventuali dispersi - aggiungono le Fiamme gialle - ma sembra che non ci siano vittime". Sulla barca erano riusciti a salire anche tre finanzieri: "stavano dirigendo verso l'imboccatura del porto quando il timone si è improvvisamente rotto impedendogli di virare verso sinistra". Il barcone si è così incagliato e "solo grazie alla perizia dei finanzieri che hanno matenuto la marcia ingranata la barca non è stata ripetutamene sbattuta sugli scogli". Tutti i soccorritori si sono buttati in mare: finanzieri, uomini della capitaneria, carabinieri, poliziotti, volontari. Tra i migranti molte donne, anche incinte, e bambini.
IMMIGRAZIONE: LAMPEDUSA; ARRIVATO ALTRO BARCONE CON 800 MIGRANTI
Poco prima che il barcone con oltre 300 migranti si incagliasse in prossimita' del porto, a Lampedusa e' arrivata l'altra imbarcazione che era stata segnalata ieri pomeriggio: 800 i migranti a bordo, tra cui 138 donne e 12 bambini.

BARCONE NAUFRAGA DAVANTI ALLA LIBIA, OLTRE 600 A BORDO, DECINE MORTI - Un barcone con oltre 600 migranti é naufragato all'alba di ieri mattina davanti alle coste libiche, nei pressi di Tripoli. Nell'incidente sarebbero morti decine e decine di migranti; altri si sarebbero salvati raggiungendo a nuoto la riva. L'imbarcazione sarebbe infatti colata a picco subito dopo la partenza, a poche decine di metri dalla spiaggia, perché sovraccarica. Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la Bbc, sarebbero stati recuperati 16 cadaveri di suoi connazionali, tra cui alcune donne e tre neonati, mentre altri 32 risultano ancora dispersi. Ma il numero complessivo delle vittime, provenienti anche da altri paesi dell'area sub sahariana, sarebbe di gran lunga superiore. La notizia del naufragio è stata confermata al giornalista della Bbc anche dall'ambasciatore somalo in Libia, Mohamed Abdiqani. Secondo una prima ricostruzione, attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti, il barcone con oltre 600 migranti sarebbe partito un'ora dopo un'altra "carretta" che aveva un numero analogo di persone a bordo. Quasi certamente si tratta dell'imbarcazione con 655 profughi approdata in nottata a Lampedusa dopo essere stata soccorsa a circa venti miglia dall'isola dalle motovedette della Guardia Costiera. La notizia si è subito diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, provocando commozione e sgomento. Una donna somala giunta ieri sta piangendo dopo avere appreso telefonicamente da alcuni parenti che il figlio, partito con il secondo barcone, sarebbe tra le vittime.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 15402.html


Gli sbarchi hanno preso un bel ritmo davvero.
L'invasione dell'Europa è iniziata e noi dormiamo della grossa.
Prevedo il caos più totale se non si cominciano a mettere dei freni al fenomeno.
Ma evidentemente però questo a chi sta in alto sta più che bene, anzi era nei piani...


Ultima modifica di christex77 il 08/05/2011, 10:55, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 08/05/2011, 11:22 
il problema lo snobbano perchè il problema ce lo hanno scaricato guasi interamente a noi.
poca lungimiranza delle destre al potere in italia a parte.
se ci fossero state le sinistre o cosidette tali.meglio nn sarebbe stato secondo me,anzi..
e nn perchè si divertono entrambi a fare il male del ns paese.no..tt'altro.
magari si,i primi sec.me,sono troppo pragmatici e i secondi troppo ideologici.
ma proprio per la variegata equivocità della ns condizione unita ad una fragilità ed economioca e strategica che diplomaticamente nn ci permette più di tanto.


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MessaggioInviato: 08/05/2011, 12:43 
a mio parere il problema è misto..
Da una parte c'è un Europa poco presente, dall'altra un governo poco credibile, chiassoso e inefficiente che fa poco e sbraita troppo. Non siamo gli unici ad essere coinvolti nelle ondate migratorie, paesi come l'Egitto, la Tunisia e altri paesi africano hanno dovuto gestire l'impatto massiccio dei profughi in fuga e nonostante lo stato di emergenza in cui si sono trovati, hanno fatto la loro parte.
L'Italia, a dispetto del suo governo bislacco, è ancora uno dei paesi leader del Mediterraneo e dovrebbe ergersi a garante delle norme di accoglienza e dei patti vigenti in materia di diritto internazionale, invece ci esponiamo al vaglio del mondo e della storia con le assurde proposte di stampo leghista e pidiellista, nate probabilmente dalla mancata conoscenza e compiaciuta ignoranza dei dettami comunitari e internazionali. Veramente misera la figura che stiamo facendo di fronte al mondo....



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« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

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MessaggioInviato: 08/05/2011, 12:52 
Pubblicato il 06 Maggio 2011
Italia: Se temiamo i profughi più della guerra
di Roberta Pizzolante
http://habeshia.blogspot.com/


Sulla sponda sud del Mediterraneo è in atto quella che molti definiscono “la primavera del mondo arabo”. Come in un effetto domino, l’impatto delle guerre e delle rivoluzioni nei paesi del Nord Africa si sta facendo sentire negli altri paesi. Come rispondono l’Europa e l’Italia? Stando ai messaggi dei politici e agli umori della gente sembra regnare un clima di paura e di chiusura. Più che la complessità della situazione geo-politica, a preoccupare è soprattutto la questione immigrazione. Quanti profughi dovranno ancora arrivare? Come possiamo tenerli lontani? Se bombardiamo la Libia, arriveranno in massa? L’allarme è però eccessivo. Con questo aggettivo lo ha definito Laurens Jolles, rappresentante per l’Italia dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), nel corso di un incontro organizzato da Link2007 a Roma.
Secondo Jolles, lo stato di paura che regna sta facendo dimenticare gli impegni e i doveri di protezione che l’Italia e gli altri paesi hanno nei confronti di queste persone. Sulle coste di Lampedusa ne sono sbarcate 23 mila dalla Tunisia, e la maggior parte è stata trasferita in qualche altro paese europeo. Poi, a metà marzo, è cominciato il secondo flusso dalla Libia, di circa 8 mila persone, quasi tutti somali, eritrei, nigeriani. “Se si tiene conto che dalla Libia sono partite ben 700 mila persone, accolte per lo più in Tunisia, Egitto o in qualche altro paese africano, il numero di persone giunte in Italia è molto piccolo”, spiega Jolles. “Ciò non vuol dire che non dobbiamo essere preparati a un’ondata maggiore di profughi. Potrebbero essere 50mila, come dice il governo italiano, e la maggior parte richiederà asilo. Serve un piano di intervento per accoglierli e chiarezza sui fatti”.
Troppo spesso, infatti, si tende a includere sotto il cappello della clandestinità tutti i fenomeni migratori, senza considerare che molti fuggono dal proprio paese per motivi economici o perché perseguitati per ragioni politiche, religiose o etniche. Questi profughi, in base alle norme internazionali, hanno diritto di fare richiesta di asilo e di vedersi riconosciuto lo status di rifugiati. Il principio del “non respingimento” sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951 trova applicazione anche in acque internazionali e vincola l’Europa. “Per quanto riguarda la procedura di accesso all’asilo in Italia, il sistema sta funzionando abbastanza bene. Il tasso dei riconoscimenti è alto rispetto alla media europea”, continua Jolles, che teme però la possibilità di un ritorno a quelle politiche di respingimento in mare attuate fino a poco tempo fa. “Ciò che preoccupa è la mozione approvata in questi giorni dalla Lega e dal Pdl, che impegna il governo a insistere affinché l’Unione europea ‘renda immediatamente operativa un’azione di pattugliamento del Mediterraneo’ allo scopo di fare prevenzione migratoria”.
L’atteggiamento di chiusura e di paura non riguarda solo l’Italia. Da quando sono iniziati gli sbarchi, altri paesi europei hanno cercato di bloccare l’entrata dei migranti nel proprio territorio. “Esistono norme che limitano la libera circolazione dei rifugiati tra i paesi; il Trattato di Dublino impone che chi arriva in uno stato e vi chiede rifugio debba rimanere lì”, spiega ancora Jolles. “L’Italia ha il diritto di dare i permessi di soggiorno, ma è sbagliato presentarli come la garanzia di una libera circolazione tra paesi. Per affrontare in maniera collaborativa la questione dei rifugiati, servono regole e standard comuni di accoglienza e di trattamento”.
Il problema non è solo politico ma sociale. Gli stranieri rifugiati in Italia, a differenza di quanto avviene in altri paesi europei, spesso vivono nel degrado, non hanno accesso ai servizi sociali e sanitari, non lavorano e stentano a integrarsi a causa della mancanza di una rete di sostegno e di accoglienza. “Serve una politica migratoria realistica, con delle quote di ingresso legali, basate sui bisogni del paese che ospita”, ha aggiunto Laura Boldrini, portavoce dell’Unhcr. “Ogni anno entrano nel nostro paese tantissimi migranti in possesso di regolare visto di studio e lavoro, che poi diventano irregolari e clandestini perché manca un sistema di integrazione e di supporto”.



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MessaggioInviato: 08/05/2011, 13:02 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

a mio parere il problema è misto..
Da una parte c'è un Europa poco presente, dall'altra un governo poco credibile, chiassoso e inefficiente che fa poco e sbraita troppo. Non siamo gli unici ad essere coinvolti nelle ondate migratorie, paesi come l'Egitto, la Tunisia e altri paesi africano hanno dovuto gestire l'impatto massiccio dei profughi in fuga e nonostante lo stato di emergenza in cui si sono trovati, hanno fatto la loro parte.
L'Italia, a dispetto del suo governo bislacco, è ancora uno dei paesi leader del Mediterraneo e dovrebbe ergersi a garante delle norme di accoglienza e dei patti vigenti in materia di diritto internazionale, invece ci esponiamo al vaglio del mondo e della storia con le assurde proposte di stampo leghista e pidiellista, nate probabilmente dalla mancata conoscenza e compiaciuta ignoranza dei dettami comunitari e internazionali. Veramente misera la figura che stiamo facendo di fronte al mondo....


Quoto tutto.
Ed aggiungo che ora cominceremo a pagare gli errori che fecereno i nostri nonni e bisnonni con il Colonialismo.
La cosa che fa più male è che ci siamo creati una sorta di nicchia che rischia di mandarci allo sfacelo.
Da una parte in Europa si è dimostrato come valiamo meno di zero, dall'altra si denuncia la totale mancanza di capacità nell'intraprendere serie trattative diplomatiche con i Paesi del Nord Africa coinvolti nell'ondata di cambiamento.
Paradossalmente si potrebbero aprire possibilità, ma non vedendo mai al di là del nostro naso rischiamo di perdere anche questo treno.
In tutto questo veniamo derisi dai cugini Francesi ed Inglesi che zitti zitti aspettano con gli USA di spartirsi una bella fetta di torta che noi in primis gli serviamo.
E poi stiamo qui a farci le seghe mentali su Bin Laden se è morto o no.
Ah sì, quello è importante.


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MessaggioInviato: 09/05/2011, 08:39 



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MessaggioInviato: 09/05/2011, 08:56 
"Quelle urla disperate nel buio mentre lanciavano i bimbi in mare"
http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... ef=HREC1-1
I racconti dei volontari: abbiamo formato una catena umana. "Eravamo quasi arrivati in porto quando il timone è impazzito, l'urto è stato inevitabile". "Non sapevano nuotare, li abbiamo ripescati in un turbinio di mani che si tendevano"
Dal nostro inviato ALESSANDRA ZINITI



LAMPEDUSA - L'ultima tragedia mancata è tutta nelle parole strozzate in gola di chi l'ha vissuta. Giuseppe Casuccio, 48 anni, appuntato scelto della Guardia di finanza: "Spostavo la barra a destra e a sinistra, ma il timone era impazzito, il barcone andava per i fatti suoi. Vedevo gli scogli avvicinarsi, non ho avuto altra scelta, ho lasciato la marcia ingranata e ho aspettato l'impatto, ma sapevo che l'elica in movimento ci avrebbe in qualche modo "ancorati" evitando che la barca si rovesciasse. Poi è successo il finimondo". Giuseppe Marotta, 30 anni, sottocapo dei sommozzatori della Guardia costiera: "Non potrò mai più dimenticare gli occhi di quei bambini, alcuni di pochi mesi, che mi venivano lanciati dal barcone. Quando li staccavano dalle braccia del padre o della madre iniziavano a gridare o a piangere dalla paura e a me venivano i brividi".

Marco Persi, tenente della Guardia di Finanza: "Abbiamo creato una catena umana d'emergenza e mano nella mano abbiamo cominciato a salvare uno ad uno i migranti sul barcone. Solo le grida dei colleghi che ci dicevano "stanno finendo, stanno finendo" ci hanno dato la forza di tirarli fuori. E quando abbiamo saputo che erano tutti vivi, tutti, è stato uno dei momenti più belli della nostra vita".

Li chiamano scogli del Cavallo Bianco, la terraferma è a poco più di dieci metri, nulla dopo un viaggio da incubo, in 500 su un barcone che navigava a pelo d'acqua. Giuseppe Casuccio, il finanziere che era al comando della barca al momento dell'incidente, ha ancora il viso stravolto dal terrore e dalla fatica quando ricostruisce le fasi drammatiche del naufragio. "Li avevamo agganciati con la motovedetta a poche miglia, io e altri due colleghi eravamo saliti a bordo per evitare il peggio e scortarli fino in porto, come facciamo quando non è possibile il trasbordo. Erano le quattro del mattino, c'era buio pesto ma ormai eravamo arrivati, sulla banchina era tutto pronto, coperte, ambulanze, the caldo, stavamo proprio per entrare in porto quando il timone è impazzito. Ho deciso cosa fare in pochi secondi, era l'unico modo per non far rovesciare l'imbarcazione, sarebbero morti tutti. Appena la barca si è inclinata, molti si sono buttati in acqua, altri li abbiamo aiutati a scendere con le cime che i miei colleghi tenevano da terra, altri li abbiamo ripescati a mare in un turbinio di mani e teste che si tendevano, di grida, urla. Il mare non era affatto buono, era forza 4-5, quasi nessuno di loro sapeva nuotare. Quando il timone non ha risposto più abbiamo avvertito quei disperati che saremmo finiti sugli scogli in modo tale che non fossero colti di sorpresa. Erano sfiniti dal viaggio, c'erano tante donne incinte e bambini anche piccolissimi".

Ancora l'appuntato Giuseppe Casuccio: "I miei colleghi, quelli della Guardia costiera, alcuni pescatori si sono tuffati in acqua formando una vera e propria catena umana. Con le cime di bordo abbiamo fatto scivolare uomini e donne dal barcone verso l'acqua. Nonostante il sangue freddo che questo mestiere ci impone avevamo una gran pausa che qualcuno scomparisse tra le onde senza che ce ne accorgessimo. Dio ci ha aiutati e li ha aiutati".

Sono stati i quattro sommozzatori della Guardia costiera l'anello centrale di quella incredibile catena umana che ha fatto sì che il naufragio questa volta non contasse neanche una vittima: "La barca - racconta Giuseppe Marotta - ha rischiato di capovolgersi più volte, ammetto di avere pensato al peggio, anche perché la risacca continuava a rimbalzarci contro gli scogli. Tutti i profughi, per la paura, si aggrappavano a noi con forza e questo ci creava problemi - spiega - però abbracciandoli e trasmettendo tranquillità la situazione è migliorata". Il suo collega Raffaele Birra si ricorda soprattutto "di una donna incinta che si teneva le mani sul grembo. Mi sentivo la responsabilità di salvare non sola una ma ben due vite".

Nella ex base Loran, qualche ora dopo, Madelin, 27 anni, nigeriana, stringe ancora forte al petto suo figlio di soli 4 mesi che credeva morto. Piange mentre racconta: "È stato terribile, pensavamo di morire. Io a un certo punto ho perso mio figlio Severin, mi hanno trascinato sugli scogli perché ingoiavo acqua. Per fortuna l'ho ritrovato dopo alcune ore. Siamo partiti quattro giorni fa dalla Libia, la barca era troppo piccola e noi eravamo in troppi. Poi non c'era niente da mangiare fin dall'inizio. E nessuno ci aveva detto che saremmo stati così tanti e che il mare sarebbe stato così brutto. È stato un incubo. Grazie Italia".
http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... ef=HREC1-1



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MessaggioInviato: 09/05/2011, 10:22 
La guerra dei barconi su incarico di Gheddafi

Fonte:l'Unità

La notizia viene da una roccaforte dei ribelli. E la conferma si trova nei racconti di quanti stanno arrivando a Lampedusa in questi giorni. Gli sbarchi hanno un mandante. Si chiama Zuhair Adam ed è un alto ufficiale della marina libica. Al Viminale dovrebbero conoscerlo bene, visto che fa parte di un gruppo di ufficiali libici venuti in Italia all'epoca dei respingimenti per partecipare ai corsi di formazione sulle tecniche di pattugliamento. In pochi però sanno che adesso ha decisamente cambiato mestiere. In effetti non ci voleva molto a capire che in un paese in guerra la logistica per l'imbarco di migliaia di persone al giorno non potesse essere affidata al caso. Tanto più in una città militarizzata come è in questo momento Tripoli.

Nessuno però avrebbe immaginato che il regime libico potesse arrivare a utilizzare i suoi uomini per gestire le partenze, e i suoi porti per favorire le operazioni. Proprio così. I vecchi pescherecci utilizzati per abbandonare la Libia non partono più di nascosto dalle spiagge di Zuwarah, bensì da un porto nei sobborghi di Tripoli, sulla strada per Zawiyah, a 15 km dal centro storico della capitale.

http://www.unita.it/immigrazione/la-gue ... i-1.291203


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