Cita:
ROMA - Ecco in sintesi gli otto punti programmatici di Silvio Berlusconi e gli 8 punti di Pierluigi Bersani: -
BERLUSCONI -
1) Abolizione dell'Imu sulla prima casa e restituzione importi versati nel 2012;
2) Revisione dei poteri di Equitalia;
3) Riconoscimento alle imprese di detrazioni se assumono giovani;
4) sburocratizzazione delle attività di impresa;
5) abolizione dei contributi pubblici per le spese sostenute da partiti e movimenti politici;
6) norme per la riforma del sistema fiscale;
7) Elezione diretta del Presidente della Repubblica e rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio;

Riforma della giustizia. -
BERSANI -
1) Fuori dalla 'gabbia dell'austerita" (conciliare la disciplina di bilancio con investimenti pubblici produttivi e ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio termine della finanza pubblica);
2) Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro: allentamento Patto di stabilità; Riduzione e redistribuzione dell'IMU, blocco dei condoni e rivisitazione delle procedure di Equitalia;
3) Riforma della politica e della vita pubblica (tra cui revisione degli emolumenti di Parlamentari e Consiglieri Regionali e legge elettorale per doppio turno di collegio);
4) Voltare pagina sulla giustizia e sull'equità: legge su corruzione, prescrizione e falso in bilancio;
5) Conflitto interesse, incandidabilità, ineleggibilità;
6) Economia verde e sviluppo sostenibile;
7) Prime norme sui diritti: cittadinanza per chi nasce in Italia e norme sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca;

Norme per settore istruzione e ricerca.
(fine articolo)
Senza una programmazione seria, tipo Piano Marshall del dopoguerra, nessuno può garantire un minimo di miglioramento reale.
L'Europa avrebbe dovuto favorire lo sviluppo e, invece, non è andata così, anche per colpa nostra (loro, dei politici, ovviamente).
Per due lustri ci è convenuto perché eravamo tra gli stati dell'asse 1: quelli a cui arrivavano i maggiori finanziamenti. Solo che tali finanziamenti serviviano per creare strutture destinate a durare nel tempo, a porre le basi di un'economia solida. Invece, o non si sono utilizzati per niente, (la Regione Campania, ad esempio. non è stata in grado di prendere manco uno solo dei finanziamenti del primo ciclo per assenza di progetti), oppure c'è stato il magna magna.
Ora, come si suol dire, l'acqua è poca e la papera non galleggia.
L'unica sarebbe quella di "costringere" le banche a sostenere l'economia nazionale con tassi agevolati e non facendo i giochetti in borsa o con i paradisi fiscali.
Si sa, qualunque azienda, prima dei tre anni di vita, non può che stare in perdita e allora se si vuole aiutare la nascita e la sopravvievnza delel imprese, ci vuole fiducia, tanta fiducia, leggi fidi bancari, alleggerimento fiscale, ecc.
C'è qualcuno che ha veramente le palle per fare questo?
Altrimenti, stiamo perdendo solo tempo.
Mo come l'ho scritto qua, lo vado a scirvere pure sulla pagina di qualcun altro con tanto di nome, cognome e faccia.