Fuga da Berlusconi: calano i Tg col messaggio del premierI dati degli ascolti pubblicati da Il Fatto quotidiano. Spettatori in aumento quando il premier smette. Garimberti: "Riequilibrare i telegiornali Rai".Fuga da Berlusconi e dai suoi videomessaggi elettorali. Il Fatto quotidiano oggi in edicola documenta il calo degli ascolti di tutti i telegiornali che hanno ospitato l'offensiva mediatica del presidente del Consiglio.
Decisamente interessanti i dati Auditel: mentre aBerlusconi parlava e parlava, aumentava l'ascolto dei Tg che non lo ospitavano, mentre - quando aveva finito le sue etsernazioni - cresceva l'ascolto dei Tg che lo avevano ospitato fino a quel momento.
Insomma la saturazione sarebbe ormai al punto tale che molti telespettatori, quando vedono che inizia il comizio televisivo di Berlusconi, cambiano canale.
I dati pubblicati da Il FattoIl quotidiano diretto da Antonio Padellaro pubblica, in primo luogo, un confronto Auditel su elaborazione dello Studio Frasi (un centro specializzato).
Il paragone è tra gli ascolti dei Tg di venerdì scorso e quello del venerdì precedente alla stessa ora.
Il Tg 1 di venerdì 20 maggio perde quasi un punto di share
su quello precedente (da 24,72% a 23,60%). Il Tg 2 va da 9,62 a 9,47%. Il Tg 4 passa da 6,24 a 5,85%, il Tg5 da 20,47 a 19,46.
L'unico a guadagnare ascolti, tra quanti trasmettono il messaggio di Berlusconi, è Studio Aperto, che sale dall'8,03 all'8,88%.
Ma guadagnano tutti e due i Tg che non trasmettono l'intervista del presidente del Consiglio. Il Tg di La7 passa dal 10% di venerdì 13 maggio al 10,64 di venerdì scorso, mentre il Tg 3 guadagna quasi un punto e mezzo di share, salendo dal 14,27 al 15,64%.
La controprova: i telespettatori arrivano "dopo" BerlusconiMa Il Fatto quotidiano pubblica anche un altro dato interessante. Ci sono migliaia di telespettatori che arrivano quando "smette" Berlusconi.
Così il Tg 1 guadagna 168.000 spettatori quando l'intervista del premier è finita da un minuto, il Tg2 ne guadagna 194.000, il Tg 5 invece 150.000, il Tg4 di Emilio Fede 80.000 e Studio Aperto 70.000.
Insomma "non se ne può più" dei comizi neppure sulle reti Mediaset.
Garimberti: riequilibrare i Tg Rai Basta col dilagare di Berlusconi nei Tg della Rai (per la verità dilaga anche a Mediaset). Serve un riequilibrio tempestivo per dare spazio a punti vista di candidati o leader di partiti diversi da quello del presidente del consiglio. Lo chiede il presidente della Rai Paolo Garimberti.
''Un conto - dice Garimberti - è dare una notizia, e il primo commento del Presidente del Consiglio ai risultati delle amministrative certamente lo era.
Altro discorso è consentire che questa notizia diventi poi una sorta di comizio, per giunta senza un'adeguata compensazione con opinioni di altri candidati.
Questo - ed è ben noto - nessun giornalista dovrebbe mai permetterlo, meno che mai i giornalisti del servizio pubblico che devono sempre avere chiara la missione fondamentale che è affidata loro: informare e dare al cittadino la possibilità di avere un panorama completo delle opinioni. Alla luce di quanto accaduto, è necessario che la Rai - per adempiere appieno alla sua missione di Servizio Pubblico - riequilibri tempestivamente - conclude il presidente - dando spazio, sui temi delle amministrative, a punti di vista di candidati o leader di partiti diversi da quello del Presidente del Consiglio''.
Un'intervista assurda sul Tg1 Da notare che, tra le altre, quella andata in onda ieri sera sul Tg1 nell'orario di maggior ascolto, non era un'intervista. Ma una specie di coro a due voci, in cui l'intervistatrice era - se possibile - più oltranzista di Berlusconi.
Bersani: "Una vergogna" "Vorrei evitare che adesso si possa pensare di rimediare all'incredibile videomessaggio di Berlusconi lasciato passare ieri a reti unificate mandando qualche immagine, qualche parola mia o di altri dirigenti nazionali dei partiti di opposizione. Ciò che é accaduto ieri costituisce una vergogna insanabile": dichiara Pier Luigi Bersani, segretario del Pd.
Lo slogan di Berlusconi ripetuto ossessivamente"Mai Milano agli estremisti, no a falce e martello su Milano": è questo il messaggio che Silvio Berlusconi ha voluto trasmettere con una sorta di "messaggio unificato" diffuso da 5 telegiornali.
Sconfitto nel primo turno delle elezioni amministrative, il presidente del Consiglio abbandona convention e comizi e riparte all’offensiva televisiva in vista dei ballottaggi.
La campagna mediatica è partita oggi su tutte le “sue” televisioni.
Immediata la replica di Pier Luigi Bersani: "Usa le tv come neppure in Bielorussia".
Ma, intanto, l'uso è largamente in atto.
E i prossimi giorni ci riserveranno iniziativa dello stesso genere.
Bersani: "Scandaloso, non daremo coperture""All'invasione televisiva di Berlusconi non daremo copertura in nessun modo, anche se qualche testata ci sta chiedendo di mettere la foglia di fico della par condicio: non ci stiamo perché Berlusconi non fa la mia agenda": il segretario del Pd, Bersani, da Bologna - dove è per la presentazione del suo libro "Per una buona ragione" - manda un secco messaggio al presidente del Consiglio e ai Tg che hanno annunciato una sua intervista in questi giorni: "le testate non si mettono a disposizione di una telefonata del premier, non siamo in Bielorussia".
Messaggi registrati per 5 telegiornali Nel tardo pomeriggio il Cavaliere ha registrato, infatti, infatti una serie di interviste, cinque, che saranno trasmessi in tutte le edizioni serali dei telegiornali delle reti da lui controllate. Quelli di Rai1, Rai2, Canale 5, Italia 1 e Rete 4. Se il programma sarà rispettato, insomma, stasera ci sarà il primo intervento ufficiale del presidente del Consiglio dopo la “batosta” del weekend scorso. Il leit motiv dell'intervento di Berlusconi è uno solo: "Non consegneremo Milano agli estremisti".
La sua propaganda comincia a picchiare duro sull'esito del prossimo ballottaggio.Calderoli annuncia una sorpresa Ma a prescindere dalle esternazioni di Bossi, il centrodestra sta preparando una mossa a sorpresa per ribaltare il risultato del primo turno delle elezioni amministrative. Ad annunciarla, senza svelarla, stamattina è stato il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli. "Non è con i comizi che si attira un voto o meno - ha detto Roberto Calderoli -. Ci sarà la settimana prossima una grossa sorpresa che sarà presentata da Berlusconi e Bossi e che cambierà il modo di pensare dei milanesi in vista del ballottaggio. Io sto preparando la sorpresa".
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