argla ha scritto:
sottovento ha scritto:
La libertà di scelta la fa il mercato
Che è già una contraddizione in termini, la libertà è libertà, se dipende dal mercato che libertà è ?
sottovento ha scritto:
con le sue regole (giuste o sbagliate che siano)
la nostra forma mentis di approccio al mondo del lavoro è errata perché si basa su un modello di società non in grado di assorbire persone di una certa formazione (altrimenti tutti quei giovani resterebbero in Italia e verrebbero assorbiti dal mercato del lavoro nostrano).
Io mi soffermerei sul primo passaggio perché non è un inciso di poco conto. O sono giuste o non lo sono.
Una società governata dal mercato, che ti fa credere di essere libero quando non lo sei, in cui non c' è spazio per le menti ma solo per gli schiavi, a me non sembra il massimo dell' auspicabile. Di sbagliato ci vedo ribaltare il senso di ciò che sarebbe giusto pur di mantenere lo status quo di un sistema così.
Ho l' impressione che non siamo molto sulla stessa linea ma apprezzo ugualmente il tuo modo pacato di confrontarti, Sottovento.
![Felice [:)]](./images/smilies/UF/icon_smile.gif)
Quoto in toto argla.
Non è sbagliata la nostra forma mentis al approccio lavorativo..E' sbagliata la struttura organizzativa, la quale, soggetta esclusivamente alle ciniche leggi del profitto, non è e non può essere a "misura d'uomo"..Siamo diventati numeri produttivi..ridotti alla schizofrenia, nel costante timore di perdere il lavoro perchè da esso dipende la vita della gente, per questa stessa ragione dovremmo poter avvalerci di una attività lavorativa consona alle esigenze fisiologiche dell'umana specie.
Mi rendo conto che questo discorso può sembrare utopico, ma solo perché non siamo abituati all'idea di una economia sostenibile ed orizzontale...rimando ai topic in cui, col caro ATLANTICUS, si discuteva circa le società matriarcali.
![Caldo [8D]](./images/smilies/UF/icon_smile_cool.gif)