Povero B stretto dalla morsa mediatica..
Infatti:
Tam tam in Rete e nelle piazze Pressioni sulle tv: "Informate i cittadini"http://www.repubblica.itImmagine:
24,18 KBDopo il via libera della Cassazione anche al quesito sul nucleare, l'attenzione si sposta sull'informazione televisiva. L'Agcom ha già richiamato la Rai per aver collocato gli spot negli orari di minor ascolto. Di Pietro scrive al dg Lorenza Lei: "Pronti a ricorrere". Su Facebook lettera aperta da sottoscrivere, redatta da Valigia Blu e indirizzata a Rai e Mediaset. Anche Libertà e Giustizia alza l'attenzione sulla partecipazione
ROMA - La Cassazione promuove anche il referendum sul nucleare 1. Una sconfitta per il governo e una grande vittoria per i promotori. E adesso la campagna referendaria sposta l'attenzione sull'obiettivo successivo: far sì che gli italiani siano pienamente informati sulla posta in gioco e si presentino alle urne, il 12 e 13 giugno, per rispondere ai quattro quesiti, due sull'acqua pubblica, uno sul legittimo impedimento e uno su un futuro energetico nel segno dell'atomo o meno. In una parola, l'obiettivo è il quorum, ovvero, che voti almeno il 50% più uno degli aventi diritto, la percentuale che dà validità all'esito della consultazione popolare. Italiani bene informati, il punto è esattamente questo. E il rischio è che la Rai su pressione dell'esecutivo e Mediaset perché di proprietà del premier oscurino ad arte la doverosa e necessaria informazione.
Più che un rischio, una realtà, se l'Agcom ha oggi richiamato la Rai per aver collocato gli spot referendari negli orari di minor ascolto. Richiamo che ha indotto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, a scrivere direttamente al direttore generale della tv di Stato, Lorenza Lei, minacciando il ricorso in tutte le sedi competenti, qualora il servizio pubblico perseveri nel mancato rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti in merito agli spot e all'informazione sui quesiti referendari. "Il richiamo dell'Agcom alla Rai" scrive Di Pietro, è "volto 'ad assicurare una rilevante presenza degli argomenti oggetto dei referendum nei programmi di approfondimento a cominciare da quelli di maggiore ascolto' e 'ad attuare una collocazione dei messaggi autogestiti idonea a garantire l'obbiettivo del maggior ascolto (delibere n.n. 129 e 142/11/CSP)". "Significa - sottolinea il leader di Idv - che fino ad oggi la Rai ha violato le disposizioni che in materia ha stabilito la Commissione di Vigilanza Rai".
Monito a Rai e Mediaset anche da 2, che invia una lettera aperta alle televisioni a nome dei cittadini, che si può sottoscrivere in un'apposita pagina Facebook 3. "Informate sul referendum i vostri telespettatori!" recita l'invito rivolto alle reti tv dal sito dell'iniziativa per "la dignità dei giornalisti, il rispetto dei cittadini". "Vi chiediamo di informare i vostri telespettatori, è un vostro dovere, un nostro diritto" recita il documento, perché ne va della "legittimazione del servizio pubblico. Nel momento in cui soggetti sociali, quali sono i promotori, propongono un tema così importante al Paese sotto forma di quattro quesiti referendari, il servizio pubblico non può non fare a pieno il proprio dovere".
L'invito è rivolto in primis alla Rai, ma lo stesso discorso, secondo Valigia Blu, vale per Mediaset. "Essere un soggetto privato non significa certo essere al di sopra o al di là dei doveri dell'informazione, della deontologia professionale e della responsabilità sociale di una grande azienda (in regime di forte duopolio) che opera nel settore dell'informazione e della comunicazione". Sarà cura di Valigia Blu inviare a Rai e Mediaset la lettera con il numero delle adesioni.
Sui referendum si attiva anche Libertà e Giustizia. Celebrando il cambiamento realizzato con le elezioni comunali a Milano, Napoli, Trieste, Cagliari, l'associazione invita tutti a scendere in piazza domani, 2 giugno, per festeggiare la Repubblica (a Milano, appuntamento ai Bastioni di Porta Venezia, alle 14, poi in piazza Castello). Ma, allo stesso tempo, tiene alta l'attenzione sulla campagna referendaria, ricordando come "l'appello firmato dai garanti" avesse già messo in guardia dallo "scippo dei referendum".
"I circoli sono già in fibrillazione - scrive Libertà e Giustizia in un comunicato - Brescia, Bari, Messina, se ne discute un po' ovunque. Sui principi non sono possibili mediazioni, continua a ribadire il nostro presidente onorario Gustavo Zagrebelsky. Lo ha fatto anche a Firenze 4, con Ezio Mauro, Sandra Bonsanti e Paul Ginsborg. Ora bisogna continuare a sostenere le campagne di sempre: Ridateci la nostra democraziariparte con il vigore di sempre, nella speranza di ottenere prima possibile una nuova legge elettorale che non sia questo Porcellum".