Fiscal Compact, ERF e MES
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MES, il nuovo dittatore Europe PDF: STAMPATELO E LEGGILOhttp://www.european-council.europa.eu/m ... 2.it12.pdfFiscal Compact come finire di distruggere i cittadini Europei e l'ItaliaNon esiste Stato al mondo che sia o sia mai stato a «pareggio di bilancio» ,se non per brevi periodi con conseguenti periodi di recessione e quindi deficit di tutto il settore privato, infatti se lo Stato tassa più di quanta moneta mette in circolazione, ovviamente impoverisce le aziende ed i cittadini, sottraendo liquidità agli scambi dell'economia reale, che diminuiscono e vanno in recessione.
Con il trattato di Maastricht e l'ingresso dell'Italia nell'Euro Zona , lo Stato non ha più avuto il potere di regolare la moneta in circolazione nella quantità e redistribuzione adeguate per fare funzionare correttamente i rapporti economici di aziende e famiglie. Come tutti gli Stati al Mondo, eccetto quelli dell'esperimento Euro, lo Stato Italiano aumentava liquidità a costo zero e questo era il deficit pubblico ed inoltre ridistribuiva le ricchezze con le tasse e in alcuni momenti con l'inflazione.
Da quando siamo in zona Euro ogni aumento di liquidità non ha costo zero, quindi il deficit pubblico diventa debito verso la banche e gli speculatori.
Con il Fiscal Compact lo Stato dovrà come minimo fare il pareggio di bilancio (cioè darci 100 e toglierci subito dopo 100), ma meglio ancora se farà il surplus di bilancio (ci darà 100 e ci toglierà 150), cioè dovrà impoverirci, matematicamente. Questa regola dovrà essere inserita nella Costituzioni degli Stati firmatari, o in leggi egualmente vincolanti. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 3/1 a) - 3/2.
Il debito privato, ovvero aziende e famiglie di conseguenza continua a crescere ed esse non potendo emettere moneta falliranno, con conseguenze che si vedono chiaramente in Grecia.
Con il «Fiscal Compact" uno Stato che dà ai propri cittadini e alle proprie aziende più denaro di quanto gliene tolga in tasse, cioè che spenda a deficit di bilancio, sarà illegale e anti costituzionale.
Il trattato "di pareggio di bilancio" istituzionalizza l'austerità.Il Governo Italiano dovrà chiedere approvazione alla Commissione Europea e al Consiglio Europeo prima di emettere i propri titoli di Stato. Anche qui la funzione primaria di autonomia di spesa dello Stato sovrano è cancellata. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 6.
La Commissione Europea (non eletta) e la Corte Europea di Giustizia hanno potere sovranazionali per dettare le politiche di austerity e di sanzioni dei Paesi aderenti al Fiscal Compact. Sancito dal Fiscal Compact nella premessa a pag. 2. , TITOLO III art. 3/1 e) - 3/2, TITOLO III art. 5/1 a) – art. 8/1 – 8/2. Ne consegue che con il trattato del Fiscal Compact (pareggio di bilancio) il Parlamento italiano perde ogni potere di decisione significativa in materia di economia del nostro Paese.
La ratifica del Fiscal Compact da parte del Governo italiano significa a partire dal 2013 manovre annuali di puri tagli per più di 50 miliardi di euro all'anno , sino a che il rapporto debito/PIL non scenda sotto il 60% (ad oggi intorno al 120%). Nel caso l'Italia (analogamente agli altri Paesi aderenti al patto) se negli ultimi 3 anni non avrà ridotto ogni anno il debito di 1/20 del totale, incorrerà ad una sanzione di circa 2 miliardi di euro ( in percentuale al PIL).
Quando scatterà la procedura di denuncia di uno Stato (di non essere stato nelle regole) , gli altri Stati della zona Euro potranno rifiutarsi di sostenere la denuncia, solo se troveranno un sostegno da parte di una maggioranza qualificata dei medesimi Stati. Cioè, per contrastare l’azione punitiva e arbitraria anche di un solo Stato tutti gli altri dovranno trovare una maggioranza. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 7.
Saremo costretti ad austerità continue imposte dalla Commissione Europea che nessun italiano elegge. Questo significa povertà imposta su altra povertà.
FONTE:
http://www.partitoumanista.it/3.0/le-no ... talia.htmlERF: la nuova spada di BrennoNon basta mai. I nostri aguzzini continuano a inventarsi nuovi metodi di tortura. Continuano a stillarci il sangue e a trarre profitto dalle nostre tragedie.
Non bastava dunque il MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, la cui entrata in vigore è ora legata alle decisioni della Corte Costituzionale tedesca, l’organo costituzionale tedesco. Non era sufficiente neppure il fiscal compact, o meglio il pareggio di bilancio, che trasforma un’entità illegittima – il debito – in una leva costituzionale bastevole a giustificare qualunque tipo di provvedimento che il governo di turno decida di calare sulle teste degli Italiani.
Ora l’Unione Europea sforna l’ERF, European Redemption Fund, o per meglio dire il Fondo Europeo di Redenzione (o Riscatto). Il 13 giugno scorso infatti il Parlamento europeo ha approvato, con il voto su due risoluzioni, il regolamento per il rafforzamento della governance dell’UE.
La prima risoluzione (clicca qui), denominata Gauzes, dal nome del relatore, è stata approvata con il 73% dei voti a favore (qui è possibile vedere il dettaglio) e ha messo nero su bianco un principio da far accapponare la pelle: l’assoggettamento a tutela giuridica di uno Stato membro (a decorrere dal 2017). Ciò significa che ‘le autorità dello Stato membro interessato attuano le misure raccomandate (dalle istituzioni europee, NdA) relative all’assistenza tecnica (…) e presentano alla Commissione un piano di ripresa e di liquidazione dei debiti per approvazione. Cioè il Governo nazionale perde ogni tipo di potere decisionale e operativo; in altre parole lo Stato è privato totalmente della propria sovranità. In altri termini potremmo dire che è commissariato. Formalmente occupato dall’esercito della grande finanza internazionale. Nessun complottismo, dunque…è una vera e propria dittatura dell’euro e dell’UE. Non a caso, l’ex presidente Cossiga si esprimeva in questi termini: “l’organizzazione politica più antidemocratica che esiste oggi al mondo è l’Unione Europea. (…) se uno stato sovrano si fosse dato un’organizzazione istituzionale come quella dell’UE saremmo scesi tutti quanti in piazza. Armati.”
La risoluzione Ferreira (clicca qui), approvata con il 74% dei voti favorevoli (vedi qui), stringe il cappio, introducendo appunto il nuovo fondo, l’ERF – il Fondo Europeo di Redenzione (o Riscatto). Tecnicamente, è l’articolo 6 quinquies a definire il biblico provvedimento, ‘al fine di ridurre il debito eccessivo nell’arco di un periodo di 25 anni’. Gli Stati membri dovrebbero trasferire ‘gli importi debitori superiori al 60% del PIL all’ERF nell’arco di un periodo di avviamento di 5 anni’, attuare ‘una strategia di consolidamento di bilancio e un’agenda di riforme strutturali’, costituire ‘garanzie per coprire adeguatamente i prestiti concessi dall’ERF’, ridurre ‘i rispettivi disavanzi strutturali durante il periodo di avviamento per rispettare le norme di bilancio’. Il passaggio sicuramente più insidioso è quello relativo alle garanzie: secondo gli analisti tedeschi, l’Italia dovrebbe partecipare al fondo con la quota più grande (40%), ovvero oltre 950 miliardi di euro. Per coprire il prestito dell’ERF, l’Italia potrebbe essere costretta a cedere (almeno per 25 anni) una frazione più o meno cospicua del gettito delle imposte nazionali, a vendere una parte del patrimonio (asset) pubblico, a dare in pegno le proprie riserve auree e di valuta estera. Perdendo tutto, nel caso non riesca a onorare il prestito dell’ERF. Siamo dunque in un nuovo circolo vizioso: riforme strutturali e
ripianamento di un debito illegittimo, attraverso un nuovo ricorso a prestito (ovvio, no?! secondo la logica degli usurai è infatti normale che una persona indebitata faccia ricorso a nuovi prestiti!). Ma questa volta gli strozzini vogliono garanzie a copertura: ci penseranno le nostre tasse e il patrimonio del nostro paese.
Il Parlamento Europeo (con poche lodevoli eccezioni) fiancheggia dunque, più o meno ignaro, le istituzioni antidemocratiche europee, come la Commissione e la BCE, e aiuta le banche e la finanza mondiale a dissanguarci, attraverso il nuovo Fondo Europeo di Redenzione.
Fra l’altro, il nome attribuito a questo malefico meccanismo è profetico: nell’Antico Testamento (Salmi) si legge che il denaro sarà sempre insufficiente per il riscatto dell’anima. Da un punto di vista meno spirituale, tutto quanto si possiede è dunque insufficiente per la redenzione.
Non c’è più limite alle pretese di questa Europa: una nuova spada di Brenno è stata messa sul piatto della bilancia e l’oro già versato non basta più. Il percorso è obbligato e dobbiamo mandare a casa le marionette che ci governano, spezzando al contempo i fili di chi le dirige. Altrimenti non ci resterà che la seconda parte della tradizione romana: "Non auro, sed ferro, recuperanda est Patria".
Parliamoci chiaro: se ci sembrava essere di aver raggiunto il fondo con le ‘raccomandazioni’ poco amorevoli dell’UE, il pareggio di bilancio, il meccanismo europeo di stabilità, dobbiamo cambiare idea: l’ERF ci sta traghettando all’inferno. Non abbiamo scuse: solo noi possiamo realmente ‘redimerci’, riscattarci come cittadini, affrancandoci da questa Europa e dai partiti complici e conniventi con banche e grande finanza. Solo poi possiamo liberarci dalla dittatura del Dio denaro.
FONTE:
http://www.testelibere.it/blog/erf-la-n ... -di-brenno