(... per non parlare dello schifo della "sanità"! Rubano a tutto spiano!)

Infatti. Ma le cose semplici sono le più difficili da vedere.

Pienamente d'accordo con te!

Ma il criminale.... lo fanno ancora parlare?




Aggiungo.... per la cronaca:

Infatti ha anche detto che.....


Eppure poco tempo fa diceva che.....

Questa è una NOTIZIONA.....

E' oramai chiaro che l'uscita dall'euro è solo questione di tempo.

Dopo questa affermazione di Draghi, direi proprio di sì........

Allora iniziamo a fare qualche ipotesi sul dopo euro. In questi giorni ho letto parecchi pareri a tal proposito e ci sono come logico che sia delle tesi contrapposte. Tralasciando sui vantaggi del ritorno alla lira ciò che vi chiedo riguarda il nostro debito pubblico: i più pessimisti sostengono che se ritornassimo alla lira mentre l'UE resta in piedi il ns debito rimarrebbe in euro e faremmo la fine dell'Argentina poiché un paese che crea ricchezza in una valuta con valore minore come la lira non può matematicamente riuscire a pagare un debito in una valuta con valore maggiore come l'euro. Cosa ne pensate?

Che finché il debitore ha come unico strumento per risanare il proprio debito la moneta CREATA dal suo creditore., tale debito sarà sempre INESTINGUIBILE perchè per pagare gli interessi non posso far altro che prendere altri soldi in prestito (di fatto comprando soldi da terzi) ed questo è il motivo per il quale il debito pubblico è MATEMATICAMENTE INESTINGUIBILE nonostante in tv si riempiono la bocca economisti e sedicenti tali dicendo che il debito va risanato o ridotto. Non è possibile farlo, è una bufala.

Nel momento in cui io posso crearmi da me la moneta posso estinguere qualunque debito immediatamente perchè nel generare nuova moneta non genero automaticamente nuovo debito come accade se questa nuova moneta la DEVI COMPRARE dal tuo creditore.

E fino a qui sono d'accordo.



E qui invece non ti seguo per quel discorso di prima riguardante l'Argentina. Se si passasse alla lira e il debito rimanesse in euro bisognerebbe fare un cambio valutario per ripagarlo col relativo rischio di cambio a meno di modificare unilateralmente il debito e ridenominarlo in lire ma in tal caso i creditori vedrebbero un investimento fatto in euro trasformato in lire con una perdita in relazione alla valuta (lira).

E nun ce vonno stà ...




Uscita dall'Ue
Brexit, la Corte suprema boccia il governo: "Serve il voto del Parlamento"



Per la Brexit servirà un voto del Parlamento inglese. Il governo britannico ha perso l'appello presentato davanti alla Corte Suprema del Regno Unito riguardo al diritto di attivare l'Articolo 50 del Trattato di Lisbona senza consultare il Parlamento. Gli 11 giudici della Corte, ha riferito il presidente della Corte Lord Neuberger nel leggere il verdetto, hanno
confermato con una maggioranza di 8 a 3 la precedente sentenza dell'Alta Corte, che ha stabilito la necessità di un passaggio parlamentare prima dell'attivazione dell'Articolo 50, che darà ufficialmente inizio al processo di uscita dall'Unione Europea stabilita dalla vittoria del "Leave" nel referendum dello scorso giugno.

"Il governo non può attivare l'Articolo 50 senza un atto del Parlamento", ha affermato Lord Neuberger. L'uscita dalla Ue, ha
spiegato il presidente della Corte Suprema, comporterebbe un cambiamento fondamentale nel Regno Unito, recidendo la fonte del diritto Ue, incidendo così sui diritti dei cittadini britannici. La Corte ha anche stabilito che il governo non deve consultare preventivamente le amministrazioni delle regioni autonome che compongono il Regno Unito: Scozia, Galles e Irlanda del Nord.

"Rispettiamo la decisione della Corte Suprema" ma non cambia il calendario della Brexit: questa la prima reazione di Downing Street, alla decisione della Corte Suprema di Londra secondo cui il Parlamento londinese dovrà autorizzare la Brexit. Nella nota, si ricorda che "il popolo britannico ha votato per lasciare l’Ue e che il governo si atterrà al suo verdetto,
mettendo in moto l'articolo 50, come previsto, entro la fine di marzo. La decisione odierna - si fa notare - non cambia tutto
ciò".
Il governo ha aggiunto che illustrera i suoi prossimi passi a
breve in Parlamento (AGI)


Dopo il voto della Corte Suprema,
Downing Street conferma che l’attivazione dell’Articolo 50 del
Trattato di LIsbona avverrà «entro al fine di marzo».
Il verdetto di oggi, ha affermato un portavoce del
governo, «non cambia» quanto già pianificato. «È importante ricordare
che il Parlamento ha approvato il referendum con un margine di sei a
uno ed ha già indicato il suo sostegno al processo di uscita secondo
le scadenze che abbiamo stabilito», ha detto ancora il portavoce di
Downing Street, sottolineando che il governo «rispetta la decisione
della Corte Suprema e a breve stabilirà i prossimi passaggi in
Parlamento».

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... ento-.html

Insomma, dovunque si va, i cittadini non contano mai un caxxo!

L'analisi di Mediobanca

Fuori dall'Euro? L'Italia risparmia 8 miliardi. Altro che catastrofe
Per anni ci hanno raccontato quanto fosse folle abbandonare la moneta unica. Sul Giornale, Nicola Porro riporta uno studio dell'istituto di credito secondo cui il ritorno alla valuta nazionale "crea le condizioni per un genuino rilancio dell'economia italiana"



Siccome l’euro è stato e continua a essere un disastro, uscirne diventa fondamentale per la nostra economia. Prima lo diceva solo Matteo Salvini, la Lega e altri studiosi ritenuti eccentrici dall’establishment. Poi sono arrivati i premi Nobel, quindi gli studi col bollino di affidabilità. Come quello di Mediobanca raccontato da Nicola Porro sul Giornale. Per anni ci hanno raccontato quanto fosse impossibile abbandonare la moneta unica. Quanto fosse costosissimo e catastrofico. Quanto fosse una pazzia, un’ipotesi folle da irridere nei salotti TV.

Ora “si scopre”, al contrario, che sarebbe vantaggioso da subito. L’Italia risparmierebbe 8 miliardi. “Un’ipotesi è che la lira si svaluti del 30 per cento, e proprio per questo motivo renda più conveniente il rimborso del debito”. Un vantaggio che verrebbe meno in futuro. Dunque occorre organizzare una nuova moneta nazionale e la relativa sovranità monetaria in tempi stretti. “Più passa il tempo e più si devono emettere nuovi titoli del debito pubblico (soggetti ai Cac) che non si potranno convertire in lire, e dunque ogni mese si erode il vantaggio di convertire il debito da euro in lire”, si legge nell’articolo, che riporta un passaggio cruciale dello studio di Mediobanca.

"La ridenominazione del debito pubblico in lire (cioè l'abbandono dell'euro) e il conseguente deprezzamento della lira “possono supportare - scrive Mediobanca - una sostanziale decurtazione del debito e, insieme a una politica monetaria ritornata sovrana, possono creare le condizioni per un genuino rilancio dell'economia italiana”. È scritto proprio così: rilancio dell’economia italiana. Depressa da 15 anni di moneta unica.

Il tracollo dell’Italia coincide esattamente con l’adozione dell’euro: “Negli ultimi 15 anni la ricchezza italiana (il Pil) non è cresciuta di un euro. Dal 2008 ad oggi il Pil è sceso di sette punti percentuali. Le conseguenze si vedono nei portafogli delle banche pieni zeppi crediti inesigibili”, annota Porro. E senza crescita risulta impossibile pagare il debito pubblico. “Mediobanca nota come negli ultimi quindici anni (escluso il 2009) abbiamo sempre avuto il maggior avanzo primario d'Europa. La facciamo semplice: lo Stato ha incassato dalle nostre tasse più di quanto abbia speso”.

Insomma: “Ciò però vuol dire che negli ultimi quindici anni lo Stato ha drenato risorse dal settore privato. Ha preteso, molto più di quanto ha dato. Nonostante ciò il debito è cresciuto. È fuori controllo”. Lo stesso Porro nella sua diretta Facebook aggiunge che “non saremmo dovuti entrare nell’euro. In precedenza non la pensavo così: ma questo euro, volenti o nolenti, dobbiamo abbandonarlo”.

http://www.ilpopulista.it/news/27-Genna ... trofe.html