Altro giorno, altro giro… oggi 2 Novembre attacca una proposta di legge (una delle oltre 600 già depositate) a firma Zanda-Finocchiaro che, a suo avviso, è “anti movimento” e lo fa, come al solito, trasformando tutto nel solito voto pro o contro sé stesso: se passa non ci presenteremo più alle elezioni e tutti dovranno assumersi le loro responsabilità.
Poco conta il fatto che tale proposta sia praticamente una riscrittura della proposta di legge 3130 che tutti noi abbiamo conosciuto come “norma anti Lusi/Belsito” e che il grosso dell’impalcatura della legge (che comunque può cambiare nel dibattito parlamentare) è praticamente copiata da quella norma che, al secolo, a Grillo non dava affatto fastidio, anzi.
Partiamo da un punto fermo… quanto detto dalla legge non è altro che la logica conseguenza di quanto si legge nell’articolo 49 della Costituzione:
Cita:
[color=blue]Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
…sì, dice proprio che in parlamento ci vanno solo i partiti e, per quanto possa essere uno shock per molti, il Movimento 5 Stelle si è fatto partito quando si è iscritto alle scorse votazioni, dotandosi di uno statuto. È un partito come lo è il Popolo della Libertà o la Lega Nord perché la forma PARTITO è sostanziale e nulla vuol dire il fatto che non appaia la parola nella dizione.
E allora il problema dov’è ?
Beh, io nel leggerla qualcosina ho trovato:
Cita:
deve indicare, nel proprio statuto) l’attribuzione ad una società di revisione iscritta all’albo speciale tenuto dalla Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB) ai sensi dell’articolo 161 del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (…) del compito di certificare il rendiconto dell’esercizio, ai sensi dell’articolo 7 della presente legge.
…che vorrebbe dire che i rendiconti ed i conti del movimento dovrebbero essere verificati all’esterno…
Cita:
deve indicare, nel proprio statuto) gli organi dirigenti, le loro competenze, le modalità della loro elezione e la durata degli incarichi, che sono conferiti a tempo determinato.
…che vorrebbe dire che gli incarichi non sarebbero più “il megafono ha detto” o “è apparso sul blog” o “su LaCosa s’è detto”, vorrebbe dire che gli incarichi all’interno del Movimento sarebbero limitati nei poteri (senza caudilli con delega su tutto) e nel tempo, il che vorrebbe dire che anche la poltrona di “megafono” (che nel M5S vuol dire “decido io su tutto e per tutti”) non sarebbe “a vita”.
Cita:
(deve indicare, nel proprio statuto) le procedure richieste per l’approvazione degli atti che impegnano il partito.
…che vuol dire che i “comunicati politici” non escono dal blog senza una storia ma che la loro approvazione ha un iter, e che si sa esattamente chi li ha emanati, quando ed in che modo.
Cita:
(deve indicare, nel proprio statuto) i diritti ed i doveri degli iscritti e i relativi organi di garanzia; le modalità di partecipazione anche attraverso referendum o altre forme di consultazione; le regole per l’istituzione e l’accesso all’anagrafe degli iscritti, la cui consultazione deve essere sempre nella disponibilità di ogni iscritto, nel rispetto di quanto previsto dal codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196. Il rifiuto dell’iscrizione al partito deve essere motivato e contro di esso deve essere ammesso il ricorso agli organi di garanzia.
…che vuol dire che non si può fare un “simil-partito” e poi limitare l’iscrizione a sé stessi, al proprio commercialista, al nipote, al PR e tenere “fuori” il partito “sostanziale” con la scusa del “questo è un partito senza tessere”.
Cita:
(deve indicare, nel proprio statuto) i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie disponibili tra la struttura nazionale e le articolazioni regionali del partito..
…che vuol dire che i soldi non possono essere spostati da un posto ad un altro senza che ne venga indicata una buona ragione, e per buona si intende buona a norma di statuto.
Cita:
(deve indicare, nel proprio statuto) le misure disciplinari che possono essere adottate nei confronti degli iscritti, gli organi competenti ad assumerle e le procedure di ricorso previste, assicurando il diritto alla difesa e il rispetto del principio di contraddittorio.
…che vuol dire che le regole non si cambiano dalla sera alla mattina, che non si butta fuori qualcuno a mezzo PS o con la lettera di un avvocato e che contro un espulsione è comunque possibile presentare ricorso; non esisterà più il tribuno unico che butta fuori senza appello chi non gli aggrada, e che se qualcuno è espulso quel qualcuno ha diritto ad un ricorso equo in cui perorare le sue ragioni.
Cita:
(deve indicare, nel proprio statuto) il limite massimo di mandati sia elettorali sia relativi ad incarichi interni al partito.
…che vuol dire che se per qualche carica c’è la possibilità di mandati infiniti (tipo per il salvifico fondatore) allora toccherà scriverlo anziché restare nel vago.
Cita:
(deve indicare, nel proprio statuto) le modalità con le quali gli iscritti partecipano alle votazioni, assicurando, quando è prevista, l’effettiva segretezza del voto.
…questa è abbastanza ovvia.
Cita:
deve indicare, nel proprio statuto) un codice etico che contenga l’insieme dei principi di riferimento dei comportamenti individuali e collettivi.
…idem come sopra.
Cita:
(deve indicare, nel proprio statuto) l’attribuzione della rappresentanza legale del partito ad un tesoriere in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità previsti per gli esponenti aziendali delle banche.
…che potrebbe voler dire che non puoi più mettere tuo cugino o il tuo commercialista a fare il management del partito(*).
Cita:
(deve indicare, nel proprio statuto) la nomina di un comitato di tesoreria composto da soggetti in possesso dei requisiti di onorabilità previsti per gli esponenti aziendali delle banche, con il compito di coadiuvare il tesoriere nello svolgimento delle sue funzioni di indirizzo e verifica rispetto alla gestione contabile, alle fonti di finanziamento e all’allocazione delle risorse finanziarie.
…cioè niente più tesoriere “uomo solo al comando” del conto in banca, e gente seria a gestire i conti anziché passacarte figuranti.
E, a quanto pare, questo preoccupa 2 Novembre a tal punto da preferirvi l’esilio dal parlamento (ma ovviamente 2 Novembre vuol dire tutto il movimento, perché per qualche ragione quel che dice lui è automaticamente vero per tutti e quando lui dice “non ci presenteremo” è perché l’ha discusso in assemblea ed hanno deciso di comune accordo!).
La cosa tragica è che uno statuto vero il movimento ce l’ha quindi o è la solita uscita tesa solo a catturare l’attenzione delle masse o, semplicemente, Grillo non vuole mollare il giocattolo e trasformare il movimento in un associazione reale, con una vera democrazia interna.
G.D.E.[/color]