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Da applauso......

L'ITALIA E' FINITA!

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Di Fabrizio Fiorini

http://www.nocensura.com/2014/07/litalia-e-finita.html

Con tutto il rispetto dovuto alla figura del Presidente della Repubblica, per imprescindibile senso civico nonché ai sensi dell’art. 278 del codice penale, nonché per la riverenza dovuta alla sua carica istituzionale e costituzionale che – dice la stessa Carta – dovrebbe avere come caratteristica primaria quella di “rappresentare l’unità nazionale”, quindi tutte le componenti sociali, anche i proscritti, gli esclusi, i diseredati, è tuttavia d’obbligo contestare all’ottuagenario Capo dello Stato una qualche lentezza nelle sue constatazioni, una vagamente scarsa avvedutezza nella rilevazione dei fenomeni sociali, politici ed economici che riguardano non già l’ovattato mondo dei mercati finanziari, bensì la vita e spesso, purtroppo, la mera sopravvivenza di milioni di connazionali.

Nel corso della recente visita nella Venezia Giulia, il presidente ha affermato, lapidario: “se i giovani non trovano lavoro, l’Italia è finita”. E se ne accorge ora, signor Presidente? Lei è nella politica e nelle istituzioni da oltre sessant’anni e se ne accorge ora? Non potrà dire anche lei: “eh, ma è la crisi”; non è stato un fenomeno istantaneo, che uno si sveglia la mattina e “c’è la crisi”. Non c’è stata una guerra lampo, non hanno bombardato le fabbriche, non hanno chiuso le università e le scuole, non hanno spruzzato il diserbante sui campi e avvelenato i pozzi da un giorno all’altro. L’Italia, signor Presidente, è finita da un bel po’. Non è facendo assumere un migliaio di giovani al call-center o all’Ikea che si risolve tutto.


A voler essere pignoli, Eccellenza, l’Italia è già “finita” centinaia di volte da quando Lei abita le stanze del potere. E’ finita, negli ultimi anni, ogni volta che un suo compatriota si è messa la corda al collo perché non aveva più di che sfamare la famiglia. E’ finita ogni volta che un governo ha preso denaro in prestito da una banca centrale chiedendolo indietro, con un sistema fiscale predatorio, ai propri cittadini. E’ finita nel 2003, quando è stato dato un colpo mortale ai diritti dei lavoratori gettandoli in pasto a ogni sorta di sfruttatori. E’ finita ogni volta che si è deciso di mantenere un immigrato clandestino piuttosto che aiutare un connazionale, perché così volevano la Caritas, Confindustria e i salotti della “sinistra”.

E’ finita, l’Italia, nel 2002, quando abbiamo adottato la “moneta unica”; ed è finita nel 1992, quando abbiamo delegato alla Banca centrale il potere di decidere il tasso d’interesse con cui ci deve essere prestato il denaro; ed è finita nel 1981, quando l’ultimo residuale potere del ministero del Tesoro sulla Banca è stato cassato per legge. E’ finita ogni volta che la penna di un politicante ha servilmente firmato il trattato di Schengen, quello di Maastricht, il Patto di stabilità, il Fiscal compact.

E’ finita, signor Presidente, ogni volta che un nostro soldato è stato mandato a morire per guerre d’aggressione al seguito degli americani; ogni volta che è stato leso l’onore dei nostri fanti, dei nostri marinai, dei nostri paracadutisti, dei nostri avieri costretti a uccidere innocenti iracheni, afghani, serbi.

L’Italia non rischia di finire nel 2014, perché Ella si è accorto che il 40% dei giovani non ha lavoro. E’ finita negli anni Novanta, quando avete detto “privatizziamo tutto” e tutti saremo più ricchi. Quando avete dismesso l’industria dello Stato, quando avete ucciso l’agricoltura, quando avete delegato a una cricca di eurocrati il potere di decidere anche come schiacciare l’uva e come tagliare il grano.
L’Italia è finita nel bagagliaio della R4 in cui è morto Aldo Moro, sulle spiagge della Tunisia in cui è morto Craxi, colpevoli di aver timidamente proposto modelli di sviluppo “non allineati” a questa povera Repubblica. E’ finita sull’aereo di Enrico Mattei. E’ finita a piazza Fontana, a Ustica, sul treno Italicus, alla stazione di Bologna, quando i poteri d’oltreoceano decisero di mantenere un “ordine politico” cercando di minare l’ordine pubblico.

E’ finita, questa povera Italia, negli anni sessanta e negli anni settanta, quando le forze sane del Paese furono fatte scannare nelle piazze in nome di un “antifascismo” e di un “anticomunismo” da operetta, in una guerra di artefatti e velenosi “opposti estremismi”. E’ finita quando ci siamo inchinati alla Nato, all’Unione Europea, è finita ogni volta che una bandiera a stelle e strisce è stata piantata su una delle oltre cento basi militari che occupano il Paese da settant’anni a questa parte.
E’ finita ogni volta che viene stroncata una voce libera, ogni volta che un concittadino finisce in carcere per reati d’opinione, ogni volta che viene applicata la censura sul libero pensiero.

Qualcuno, Eccellenza, non cade più nell’imbroglio. L’Italia non rischia affatto di finire: questa Italia, la vostra Italia, è già finita. E’ finita nel 1945, quando una buona parte della Sua generazione, in intelligenza col nemico, perse la guerra e la consegnò, da Lampedusa al Brennero e unitamente al destino di milioni di cittadini, in mano al potere apolide della finanza, alla dittatura atlantica del capitalismo selvaggio, alla tirannia del pensiero unico, al magma indistinto dell’omologazione, al mesto destino della perdita di ogni identità.

Alla nostra generazione invece, e a quelle che verranno, il compito di mutarne le sorti, di raddrizzarne la schiena, di svegliarne la coscienza. Ad majora.


Fonte: Rinascita.eu
Tratto da: terrarealtime.blogspot.it



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 29/07/2014, 13:04 
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Lecce, disoccupato: "Faccio la cavia umana per aiutare i miei genitori"
Il padre e la madre dell'uomo sono malati di cancro e con la pensione di invalidità raggiungono appena i mille euro al mese

14:39 - Si chiama Andrea, ha 33 anni ed è di Lecce. Per aiutare i suoi genitori malati di cancro e bisognevoli di cure continue, ha deciso di diventare una cavia umana per conto di un'azienda farmaceutica svizzera, nel Canton Ticino. "E' l'unico modo per aiutare i miei genitori a curarsi" - ha spiegato - sono entrambi malati e la pensione di invalidità di neppure mille euro in due non basta a pagare i costi per le cure".

Andrea è uno dei quattro figli della coppia, tutti senza lavoro. Racconta dei continui tentativi fatti negli ultimi sei anni per trovare un lavoro. "L'ultimo lavoro, sei anni fa - dice - fu di due mesi alla Lupiae Servizi (società partecipata del Comune di Lecce) come netturbino. Poi più nulla. Ho fatto persino lo sciopero della fame sotto il Comune". "Quello che voglio - conclude Andrea - è solo un lavoro, anche umile. Il mio pensiero sono i miei genitori, e se dovesse venir meno il contatto con questa azienda farmaceutica, sono disposto anche a vendere un rene".

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/ ... 9862.shtml


E sulla bacheca di un noto partito sedicenti spocchiosi 'economisti' fai da te mi vengono a raccontare, dati alla mano, che in Italia la ricchezza media delle famiglie è alta e che in Italia si sta bene perché siamo uno dei paesi più industrializzati del mondo, e che in Italia la disoccupazione non è peggio che negli anni '90, che il PIL a +0,2% è positivo perché è meglio dell'anno scorso, che gli 80 euro di Renzi sono stati un bene, che l'Europa ci ha salvato... e che gli elefanti rosa volano nel cielo!

... e lo vengono a dire a me, che, per quel che vale, sono laureato in economia!!!

[:(!] [xx(] [:(!]



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MessaggioInviato: 09/09/2014, 11:28 
La cosa più triste a mio avviso è che queste notizie passano inosservate. Come se ormai fossimo assuefatti a questo stato di cose.

Ci hanno convinti che tutto questo è normale... e camminiamo sempre più soli, abbandonati a noi stessi e succubi del Sistema "padrone".

Cita:
Lecco, anziano sfrattato si suicida

Il pensionato, separato, non sapeva dove andare e così si è impiccato. Sul tavolo, c'era una lettera indirizzata ai familiari in cui spiegava di non poter andare avanti in quelle condizioni

06:57 - Un pensionato settantenne di Barzanò (Lecco) si è ucciso nell'abitazione dalla quale stava per essere sfrattato. Il dramma è stato scoperto dall'ufficiale giudiziario. Il pensionato non sapeva dove andare e così si è impiccato. Sul tavolo, c'era una lettera indirizzata ai familiari in cui spiegava di non poter andare avanti in quelle condizioni e con cui si scusava per non avere trovato un'altra soluzione ai suoi problemi.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/ ... 6826.shtml



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MessaggioInviato: 09/09/2014, 13:55 
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Atlanticus81 ha scritto:

La cosa più triste a mio avviso è che queste notizie passano inosservate. Come se ormai fossimo assuefatti a questo stato di cose.

Ci hanno convinti che tutto questo è normale... e camminiamo sempre più soli, abbandonati a noi stessi e succubi del Sistema "padrone".

Cita:
Lecco, anziano sfrattato si suicida

Il pensionato, separato, non sapeva dove andare e così si è impiccato. Sul tavolo, c'era una lettera indirizzata ai familiari in cui spiegava di non poter andare avanti in quelle condizioni

06:57 - Un pensionato settantenne di Barzanò (Lecco) si è ucciso nell'abitazione dalla quale stava per essere sfrattato. Il dramma è stato scoperto dall'ufficiale giudiziario. Il pensionato non sapeva dove andare e così si è impiccato. Sul tavolo, c'era una lettera indirizzata ai familiari in cui spiegava di non poter andare avanti in quelle condizioni e con cui si scusava per non avere trovato un'altra soluzione ai suoi problemi.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/ ... 6826.shtml



Non posso che quotarti Atlanticus: ma che caxxo ci è successo cosa ci è preso?!!!! [:(!]
Sono lontanissimi i giorni delle lotte per la casa, contro gli sfratti e il caro-affitti [xx(]..



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MessaggioInviato: 09/09/2014, 14:10 
Sono lontani i tempi in cui eravamo la parvenza di una comunità.



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MessaggioInviato: 09/09/2014, 14:27 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Sono lontani i tempi in cui eravamo la parvenza di una comunità.


Onestamente... lo siamo mai stati?

[?]

Non parlo solo degli italiani. Ma il senso di comunità credo che sia una cosa che il mondo occidentale non abbia mai conosciuto.

Pensando a "comunità" la prima cosa che mi viene in mente è la struttura sociale dei nativi americani (prima dell'arrivo degli europei, anzi degli INDO-EUROPEI figli dei Kurgan).



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MessaggioInviato: 09/09/2014, 15:09 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Sono lontani i tempi in cui eravamo la parvenza di una comunità.


Onestamente... lo siamo mai stati?

[?]

Non parlo solo degli italiani. Ma il senso di comunità credo che sia una cosa che il mondo occidentale non abbia mai conosciuto.

Pensando a "comunità" la prima cosa che mi viene in mente è la struttura sociale dei nativi americani (prima dell'arrivo degli europei, anzi degli INDO-EUROPEI figli dei Kurgan).


Ricordo che da bambina il senso di comunità nelle borgate romane era ancora vivo.. e non sto parlando dell'epoca della civiltà atlantidea, parlo della metà degli anni 70..Questo è durato fino alla metà degli anni '80, ovvero, dopo l'arrivo delle televisioni commerciali!
Abbiamo così iniziato a rintanarci in casa e ...non me disturbà che c'ho la telenovela! [:D] [:o)]
Poi il fenomeno della misantropia [:o)] è dilagato con l'arrivo dei pc.


Ultima modifica di shighella il 09/09/2014, 15:14, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/09/2014, 15:22 
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shighella ha scritto:

Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Sono lontani i tempi in cui eravamo la parvenza di una comunità.


Onestamente... lo siamo mai stati?

[?]

Non parlo solo degli italiani. Ma il senso di comunità credo che sia una cosa che il mondo occidentale non abbia mai conosciuto.

Pensando a "comunità" la prima cosa che mi viene in mente è la struttura sociale dei nativi americani (prima dell'arrivo degli europei, anzi degli INDO-EUROPEI figli dei Kurgan).


Ricordo che da bambina il senso di comunità nelle borgate romane era ancora vivo.. e non sto parlando dell'epoca della civiltà atlantidea, parlo della metà degli anni 70..Questo è durato fino alla metà degli anni '80, ovvero, dopo l'arrivo delle televisioni commerciali!
Abbiamo così iniziato a rintanarci in casa e ...non me disturbà che c'ho la telenovela! [:D] [:o)]
Poi il fenomeno della misantropia [:o)] è dilagato con l'arrivo dei pc.


Il che porta alla demonizzazione della tecnologia...

[8]

Mmmhhh... non sono del tutto d'accordo.

O meglio. Riconosco che quanto dica shighella è certamente vero. Ma ritengo che sia stato l'uso che abbiamo fatto di determinati strumenti ad aver condotto la società verso una direzione.

La TIVVU', piuttosto che internet e più in generale tutta la tecnologia sono solo strumenti.

Come un martello.

Ma il martello posso usarlo per attaccare un chiodo oppure per spaccare una testa. Dipende IO da che uso ne voglio fare.

Guardate facebook... è vero che il 90% della popolazione, soprattutto giovanile, lo usa per le ca**ate; esistono centinaia, migliaia di gruppi totalmente inutili che da soli giustificherebbero l'annichilamento della razza umana.

[:o)]

Quando potrebbe essere un potentissimo strumento di condivisione e confronto attraverso il quale entrare in contatto con persone straordinarie... come succede qui peraltro.

Ma purtroppo lo "standard" preferisce usarlo per le ca**ate...

[:(]

PS:
la mia misantropia era a livelli assoluti anche prima di utilizzare internet come sto facendo ora...

[;)]



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MessaggioInviato: 09/09/2014, 20:24 
Comunque, quando s'arriva a questo ...... Non c'è più speranza [8)]



25enne partorisce e va al bar col neonato morto in borsa: accusa di omicidio volontario


Immagine:
Immagine
5,9 KB



La 25enne uccide il bebè nel water, lo nasconde in una borsa e va al bar con gli amici. Solo dopo alcune ore lo butta in un cassonetto.


http://www.ilgiornale.it/



(Non voglio ne mettere l'articolo intero ne tanto meno commentarlo.
So solo una cosa: quando si arriva a questo ...) [8)]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Sono lontani i tempi in cui eravamo la parvenza di una comunità.


Onestamente... lo siamo mai stati?

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Non parlo solo degli italiani. Ma il senso di comunità credo che sia una cosa che il mondo occidentale non abbia mai conosciuto.

Pensando a "comunità" la prima cosa che mi viene in mente è la struttura sociale dei nativi americani (prima dell'arrivo degli europei, anzi degli INDO-EUROPEI figli dei Kurgan).


Non è vero; in piccolo il "senso" comune c'è sempre stato, nei paesini, tra condomini. Oggigiorno si è perso anche quello. Fino a qualche anno fa nel mio condominio ci conoscevamo tutti e le varie famiglie erano amiche. Ora non ci conosciamo nemmeno tra di noi



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MessaggioInviato: 10/09/2014, 09:57 
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MaxpoweR ha scritto:

Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Sono lontani i tempi in cui eravamo la parvenza di una comunità.


Onestamente... lo siamo mai stati?

[?]

Non parlo solo degli italiani. Ma il senso di comunità credo che sia una cosa che il mondo occidentale non abbia mai conosciuto.

Pensando a "comunità" la prima cosa che mi viene in mente è la struttura sociale dei nativi americani (prima dell'arrivo degli europei, anzi degli INDO-EUROPEI figli dei Kurgan).


Non è vero; in piccolo il "senso" comune c'è sempre stato, nei paesini, tra condomini. Oggigiorno si è perso anche quello. Fino a qualche anno fa nel mio condominio ci conoscevamo tutti e le varie famiglie erano amiche. Ora non ci conosciamo nemmeno tra di noi


E' vero! Grazie della testimonianza.

Penso bisognerebbe sforzarsi di recuperare e valorizzare quel senso di comunità a partire proprio da scuola e famiglia.

Quanto siamo vittime e quanto complici (anche inconsapevoli) del sistema?



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Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

[quote]MaxpoweR ha scritto:

Sono lontani i tempi in cui eravamo la parvenza di una comunità.


Onestamente... lo siamo mai stati?

[?]

Non parlo solo degli italiani. Ma il senso di comunità credo che sia una cosa che il mondo occidentale non abbia mai conosciuto.

Pensando a "comunità" la prima cosa che mi viene in mente è la struttura sociale dei nativi americani (prima dell'arrivo degli europei, anzi degli INDO-EUROPEI figli dei Kurgan).


Non è vero; in piccolo il "senso" comune c'è sempre stato, nei paesini, tra condomini. Oggigiorno si è perso anche quello. Fino a qualche anno fa nel mio condominio ci conoscevamo tutti e le varie famiglie erano amiche. Ora non ci conosciamo nemmeno tra di noi


E' vero! Grazie della testimonianza.

Penso bisognerebbe sforzarsi di recuperare e valorizzare quel senso di comunità a partire proprio da scuola e famiglia.

Quanto siamo vittime e quanto complici (anche inconsapevoli) del sistema?
[/quote]

Per quanto ci si sforzi a mantenersi "fuori" il sistema, questo è troppo subdolo e vischioso: quasi impossibile districarsi.
Atlanticus tu parli di un uso corretto della tecnologia... I fatti ci dimostrano che non siamo pronti al utilizzo di questa senza cadere vittime della stessa e quindi del sistema che ce l'ha propinata (appositamente nel momento meno opportuno [8])..

Personalmente sto cercando di "isolarmi" ma, non dalla gente, ne dalle innovazioni scientifiche (pro-umanità) ma dal, chiamiamolo, "progresso mediatico"...Ovviamente da quando ho il computer(5 anni) immagazzino notizie in tempi strettissimi rispetto a quando non lo avevo, tuttavia ho notato che forse non è nemmeno servito cercarle in rete in quanto la maggior parte delle notizie che ho "trovato" hanno soltanto dato man forte a quello che già probabilmente era in me...praticamente nulla di nuovo, solo più dettagliato e sviscerato...che non è poco per carità [8]

Per ora non vedo "La Potenza della Rete".
Se la rete fosse un potente mezzo di comunicazione, con tutti gli "argomenti scottanti" che rende pubblici, dovrebbe essere già scoppiata una rivolta contro sto cavolo di sistema.. [8]
Atlanticus, se il sistema si è tolto la briga di darci il pc evidentemente sapeva già che NON lo avremmo usato al meglio [8D]

Comunque sono contenta di avere un pc se non altro ho "conosciuto" voi ragazzi!!! [:p] [:X] [:X]
ps: Paolo non sembri un misantropo dal momento che sei l'unico nordico che viene a Roma per la pizzata! [:p]
Poi che ognuno di noi ha il sacrosanto bisogno di stare solo con se stesso è un altro paio di maniche [:)]



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MessaggioInviato: 10/09/2014, 14:18 
La potenza della rete (come mezzo per modificare le coscienze e creare nella mente comune della specie un cambiamento di "volontà comune") non è esponenziale secondo me ma logaritmica; Quindi ci vuole pazienza, molta affinchè i suoi effetti diventino rilevanti e dirompenti.

E' pur sempre però il più grande mezzo mai inventato dall'umanità per modificare ed inserire messaggi nella coscienza comune della nostra specie ^_^

D'altronde è un modello DI BASE della natura:

Cita:
Una spirale logaritmica, spirale equiangolare o spirale di crescita è un tipo particolare di spirale che si ritrova spesso in natura. La spirale logaritmica è stata descritta la prima volta da Descartes e successivamente indagata estesamente da Jakob Bernoulli, che la definì Spira mirabilis, "la spirale meravigliosa", e ne volle una incisa sulla sua lapide. Tuttavia, venne incisa una spirale archimedea al suo posto.


Cita:
Spirali logaritmiche in natura[modifica | modifica sorgente]

Spaccato di una conchiglia di un Nautilus con le cavità disposte approssimativamente secondo una spirale logaritmica.
I falchi si avvicinano alla loro preda secondo una spirale logaritmica: il loro angolo di vista migliore forma un certo angolo con la loro direzione di volo, e questo angolo è l'inclinazione della spirale.

Si possono osservare spirali logaritmiche nella disposizione delle foglie di alcune piante, definita come fillotassi. Un esempio sono l'ordinamento delle scaglie dell'ananas o la disposizione delle foglie dell'Aloe[1].

Anche in astronomia si ritrova questo fenomeno, soprattutto nella forma delle galassie a spirale


La Galassia Vortice è una tipica galassia spirale
I bracci delle galassie sono approssimativamente spirali logaritmiche. Si pensa che la nostra stessa galassia, la Via Lattea, abbia quattro bracci spirali principali, ciascuno dei quali è una spirale logaritmica con inclinazione di circa 12 gradi.

I bracci dei cicloni tropicali, come gli uragani, formano spirali logaritmiche.

In biologia, strutture approssimativamente simili alla spirale logaritmica si trovano facilmente, e nelle conchiglie di molti molluschi. Le ragnatele seguono invece una struttura a spirale archimedea. La ragione è questa: si parte da una figura geometrica bidimensionale e di forma irregolare F0. Si espande F0 di un certo fattore per ottenere F1, e si pone F1 vicino a F0, in modo che due lati coincidano. Ora si espande F1 dello stesso fattore per ottenere F2, e si pone accanto a F1 come prima. Ripetendo questi passi si ottiene un'approssimazione della spirale logaritmica la cui inclinazione è determinata dal fattore di espansione e dall'angolo che formano le figure una accanto all'altra. La coda di alcuni animali, come il camaleonte e l'ippocampo, segue l'andamento della spirale logaritmica.[senza fonte]

Gli insetti si avvicinano a una sorgente di luce seguendo una spirale logaritmica perché sono abituati ad avere la sorgente di luce a un angolo costante rispetto al loro percorso di volo. In genere il sole è l'unica sorgente di luce e volando in questo modo si ottiene un percorso praticamente rettilineo.


Lo stesso sviluppo delle reti neurali sembra avere in comune lo stesso modello di sviluppo e crescita dell'universo e della RETE (intesa come internet).

Affinché sia efficace deve raggiungere una massa critica, il problema è che la maggior parte delle persone fanno già parte di una mazza critica, "gli zombie" e quindi è più difficile che si faccia breccia nella loro testa.

In ogni cambio epocale ci sono delle vittime "del sistema" il dramma è che il sistema attuale sembra fatto apposta per generare vittime e che siano queste a rendere il modello vincente per chi lo gestisce -.-


Ultima modifica di MaxpoweR il 10/09/2014, 14:25, modificato 1 volta in totale.


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Ormai vedo ragazzi seduti "insieme" che non ... parlano, "cliccano" e basta! [8)]
Meno male che me la sono goduta la mia adolescenza, senza teconologia (e lanciavo razzi a 6 mila metri)!



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MessaggioInviato: 29/11/2014, 19:11 
Verona: 60enne sfrattato muore di stenti nell’auto in cui viveva

Verona, muore di stenti nell’auto che era diventata casa sua: 60enne ritrovato da un passante

Si è spento a 60 anni, in quell’auto che ormai era diventata casa sua. Risale alle 13 di mercoledì l’ultimo decesso provocato dall’estrema povertà. Un senzatetto veronese, Luigi detto “Toni”, se n’è andato sul sedile davanti della macchina posteggiata in via Scodellando, tra la Zai e Borgo Roma. A rendersi conto dell’uomo, che pareva addormentato, è stato un passante che quando si è avvicinato al mezzo e ha provato a bussare non ha notato alcuna reazione. Ha composto così il 113 e il 118. Ma per l’uomo non c’era già più nulla da fare.

Era conosciuto, “Toni”: una prima vita passata a fare l’idraulico e una seconda passata a vagare per le strade, cercando un po’ di conforto in quei veronesi che lo salutavano e gli parlavano. Tanti lo rincuoravano e gli offrivano aiuto. Qualche spicciolo per mettere insieme il pranzo al sacco. Aveva preso possesso di un’auto abbandonata proprio sotto alla sua ex abitazione.

Il 60enne aveva perso prima il lavoro e poi la casa, un appartamento al primo piano in un condominio di via Scuderlando. Non sono serviti molti rilievi, da parte degli agenti delle Volanti che poi hanno chiamato la Scientifica, nel scoprire che l’ultimo periodo di stenti gli era stato fatale. Hanno ritrovato il suo “letto”, composto da un telo di nylon che serviva a riparare parzialmente dal freddo l’auto. Su disposizione del pm di turno la salma è stata trasferita nelle celle mortuarie del Policlinico di Borgo Roma per accertare con sicurezza le cause del decesso. Una signora, come spiega L’Arena, avrebbe già fatto partire una piccola raccolta fondi per trovare i soldi e garantire a Toni un funerale.

http://informatitalia.blogspot.it/2014/ ... tenti.html



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