Possiamo racchiudere qui tutti i casi e discussioni tipo quello telecom,che non è certo ne il primo ne l'ultimo di episodi di svendita all'estero di nostri beni.
Questo caso è abbastanza caldo perchè c'è di mezzo la sicurezza nazionale.
Telecom: allarme del Copasir:
"Sicurezza nazionale in pericolo"La preoccupazione del presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza che sulla cessione agli spagnoli è pronto a chiedere chiarimenti.
ROMA - La cessione del controllo di Telecom agli spagnoli di Telefonica "pone seri problemi di sicurezza nazionale, visto che la rete Telecom è la struttura più delicata del Paese, attraverso cui passano tutte le comunicazioni dei cittadini italiani ed anche quelle più riservate". A lanciare l'allarme è il presidente del Copasir Giacomo Stucchi. Su questo tema - annuncia - "faremo una riflessione come Comitato e chiederemo che il direttore del dipartimento delle informazioni per la sicurezza Giampiero Massolo venga a riferire al Copasir sui dettagli dell'operazione". "Ho già sentito Massolo. Mi ha assicurato che invierà nelle prossime ore un'informativa al Copasir sui possibili rischi in termini di sicurezza nazionale di un'operazione di questo tipo, trattandosi di un'infrastruttura strategica come le rete Telecom". Risponde a Stucchi il ministro dei rapporti con il parlamento che dice: "Se il Copasir chiederà al governo un'audizione, il governo andrà ovviamente a riferire".
Una questione, quella della cessione di Telecom, che in queste ore ha suscitato diverse reazioni. Fra i primi a intervenire i sindacati. "Di fronte al caso Telecom, il paese deve interrogarsi. Il governo torni ad assumere il ruolo che gli compete. Il sindacato, unitariamente, è pronto al confronto, come ha dimostrato con la proposta di istituire una cabina di regia". Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, denuncia la vendita delle grandi aziende "al miglior offerente, senza alcuna idea di politica industriale, di integrazione, di possibile crescita e degli effetti sul sistema produttivo e sull'occupazione". Critico anche il segretario della Uil, Luigi Angeletti, che non nasconde le sue perplessità: "Siamo seriamente preoccupati. Siamo convinti che l'operazione su Telecom avrà esiti negativi sull'occupazione".
Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente al presidente del Consiglio, Enrico Letta sulla vicenda Telecom. Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, hanno inviato oggi una lettera al premier e al ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. Con Telecom "è la prima volta che un asset strategico per il futuro del Paese è acquisito da un'impresa straniera senza che ci sia stata una preventiva discussione pubblica sulle sue ricadute e senza che il governo attivasse la golden share. In assenza di un deciso cambio di passo - incalza Camusso - quanto avvenuto è destinato a ripetersi nelle prossime settimane con altri gioielli della nostra industria".
All'attacco anche il mondo della politica. Tanto i partiti di maggioranza quanto quelli di opposizione, hanno tutti chiesto al Governo di riferire in Aula sulla questione Telecom. Beppe Grillo chiede al governo di rinazionalizzare Telecom con i soldi ricavati dalla rinuncia alla Tav. Matteo Renzi punta il dito sia contro la classe politica che contro gli imprenditori per le vicende Telecom e Alitalia. "Il problema di cui dibatte il sistema politico in queste ore non può essere l'italianità delle aziende. Anzi, per quello che mi riguarda sono convinto che ogni serio intervento in Italia sia da incoraggiare, visto che tra il 2011 e il 2012 abbiamo dimezzato gli investimenti stranieri - dice il sindaco di Firenze - . Però vicende, peraltro molto diverse tra loro, quali Telecom e Alitalia oggi allungano l'elenco dei rimpianti", ha aggiunto, "di quello che poteva essere e non è stato per responsabilità di una classe politica incapace e miope, che ha messo troppo il naso in vicende da cui doveva star lontana salvo poi dimenticarsi di intervenire quando invece sarebbe stato opportuno".
C'è poi una preoccupazione sui livelli occupazionali. "Su Telecom Italia quanto avviene non va bene. Ritengo che sia necessaria una attenta valutazione da parte del governo" - spiega il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina - . Non bisogna dare nulla per scontato perché è in gioco un asset strategico per il nostro paese. In gioco sono migliaia di posti di lavoro". "Per il Partito Democratico nessuna preclusione al fatto che un grande investitore industriale come Telefonica investa in asset italiani, anzi! Ma lo deve fare rispettando gli interessi strategici italiani, dando garanzie su occupazione e politica industriale", dice Matteo Colaninno, responsabile Economia del Pd. "Dopo il disastro Telecom occorre fare un bilancio delle privatizzazioni: l'Italia aveva una azienda pubblica sana che è stata regalata a imprenditori italiani che l'hanno spolpata e adesso la regalano a investitori esteri. Il risultato è un arricchimento di pochi imprenditori senza scrupoli", dice Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.
"Perché il Governo, invece di limitarsi laconicamente a ricordarci che Telecom è una società privata e che vigilerà non incoraggia i soggetti italiani a considerare l'opzione di un aumento di capitale che frenerebbe questi assalti?", chiede invece il senatore di Sel, Massimo Cervellini, vicepresidente Commissione Lavori pubblici. "Il governo scenda in campo con determinazione in difesa delle imprese e delle industrie strategiche del nostro Paese e impedisca il saccheggio delle più importanti aziende italiane", dice la parlamentare del Pdl, Stefania Prestigiacomo.
http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... -67243909/