sottovento ha scritto:
@Zak andiamo al sodo, pare che le due questioni di fondo, tralasciando sui vari Sand e compagni, sia A) la legittimità di Israele di occupare quei territori, B) la condanna per i sionisti. Purtroppo (o per fortuna a seconda delle vedute), non esisterebbe Israele senza sionismo e sempre purtroppo (e sottolineo purtroppo), tutti quelli come Sand non fanno altro che spargere benzina sul fuoco dell'antisemitismo acuendo così indirettamente il conflitto arabo-israeliano.
E qui ti sbagli nuovamente. Gli autori che ti ho citato non sono per nulla antisemiti, sono soltanto l'avanguardia di una nuova intellighenzia che ha come obiettivo quello di delineare una nuova linea politica che consenta ad Israele di sopravvivere e di uscire dal ginepraio in cui i sionisti l'hanno cacciata. E per uscire da questo casino occorre rimuovere tutto quello strato ideologico religioso che e' stato inventato per giustificare la visione biblica di Israele. La strada per la pace, ormai bloccata da diversi anni, passa anche per una piu' corretta comprensione degli eventi che hanno provocato lo scontro. C'e' bisogno, in altri termini, anche di una riappacificazione storiografica, non alla ricerca della "verita'" ma, piu' semplicemente, attraverso un racconto meno parziale degli eventi.
Allo stato attuale della situazione, con la prosecuzione dell'occupazione israeliana dei Territori palestinesi e con prospettive di pace sempre piu' incerte, non si puo' che auspicare che l'attuale tendenza venga invertita, sia in Palestina che in Israele, e che intellettuali coraggiosi come i nuovi storici divengano le voci preponderanti e piu' ascoltate.
Oggi, piu' che in passato, e' sempre piu' evidente come sia sempre piu' difficile far convivere i concetti di "Stato ebraico" e "Stato democratico". La fine dell'occupazione della Cisgiordania, la pace con i palestinesi e la nascita di uno Stato palestinese libero e sovrano, via via rese impossibili sia dalla cecita' della leadership israeliana che dalla inaffidabilita' dei dirigenti palestinesi, sarebbero quegli elementi che potrebbero dare il tempo necessario affinche' si possa costruire una convivenza, non tra i popoli, ma tra questi due concetti.
sottovento ha scritto:
Quanto alla questione della razza qui nessuno "brandisce" niente! Erano casomai i nazisti a brandire la teoria della razza ariana per scacciare chi aveva dimostrato di avere spiccate capacità intellettuali ed economiche, cioè gli ebrei. Gli studi sulla genetica che ho citato non sono atti a cancellare altri popoli dalla faccia della terra come provò a fare Hitler, bensì di dimostrare la legittimità e i legami col proprio paese, almeno io ci vedo una differenza abissale.
La questione e' esattamente la stessa. Come si fa a non vederlo?
sottovento ha scritto:
Oltretutto mi sembra più che giusto che un popolo martoriato come quello ebreo cerchi delle verità scientifiche per dimostrare la propria legittimità anche se a dire il vero quegli studi li hanno condotti scienziati non ebrei o sionisti che dir si voglia.
Non ho idea di quali siano stati i motivi, sta di fatto che la "ricerca scientifica" e' stata strumentalizzata in chiave sionista mentre in realta' dimostrava ben altro.
sottovento ha scritto:
Infine e concludo, ho l'impressione che questo termine sionismo venga un po troppo abusato o meglio usato in modo dispregiativo facendolo apparire come un violento tentativo di colonialismo. Il sionismo è un movimento laico così come sono laici i governi di tanti paesi. L'unico errore dei sionisti se così vogliamo chiamarlo è il non aver atteso la venuta del Messia per formare lo stato di Israele...diciamo che hanno anticipato i tempi!
Ecco, questa e' la tua impressione. Purtroppo la realta' e' un'altra e ne abbiamo gia' ampiamente discusso. Non c'e' peggior sordo di colui che non vuole sentire.