Grazie,
grazie a tutti quelli che si sono prodigati a lasciare un segno in questo "grido" che ho lanciato prendendo spunto da un giornale che tutto sommato non mi ispira poi tanto, se non fosse che cura la cronaca della città dove vivo e lavoro.
Grazie Hannah, grazie Enkidu, "non c'è niente di nuovo sotto il sole", la vostra presa di coscenza mi porta istintivamente a ripercorrere il testo biblico di Qoelet, che al primo capitolo riporta proprio questa frase, lo fa dopo un'accorata analisi della vita, dove ne deduce la totale vanità; per chi crede e anche per chi non crede ne ripropongo il testo fino alla "vostra" frase:
Cita:
1 Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re di Gerusalemme.
2 Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità, tutto è vanità.
3 Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno
per cui fatica sotto il sole?
4 Una generazione va, una generazione viene
ma la terra resta sempre la stessa.
5 Il sole sorge e il sole tramonta,
si affretta verso il luogo da dove risorgerà.
6 Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana;
gira e rigira
e sopra i suoi giri il vento ritorna.
7 Tutti i fiumi vanno al mare,
eppure il mare non è mai pieno:
raggiunta la loro mèta,
i fiumi riprendono la loro marcia.
8 Tutte le cose sono in travaglio
e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.
Non si sazia l'occhio di guardare
né mai l'orecchio è sazio di udire.
9 Ciò che è stato sarà
e ciò che si è fatto si rifarà;
non c'è niente di nuovo sotto il sole.
Non vuole essere preghiera o intrusione forzata di un testo biblico, però penso che valga la pena soffermarsi un momento a riflettere.
Riflettere è una caratteristica degli specchi ed un esercizio per cercare di essere obiettivi davanti ad un problema, e qui il problema è terribilmente serio.
Non dico che tutti debbano saper dissertare sulle teorie della relatività speciale e generale di Einstein o sulla funzione dell'albero a camme nell'automobile.
Il puro nozionismo è un'arma a doppio taglio, ma arrivare ad affermare che il Sindaco dichiara lo stato di guerra, detta da un laureato in legge equivale ad affermare che quel laureato in legge non ha neanche la licenza in leggere.
Io sono uscito dalla scuola una ventina di anni fa ed ero a Bari, in periferia... quartiere san Paolo, anzi rione Cecilia, periferia della periferia, i miei genitori non hanno grandi titoli di studio, ma quello che ho imparato mi è servito per arrivare dove sono ora (e vi posso assicurare che ricopro nel pubblico un ruolo sottostimato ma di grandissima responsabilità).
Cosa c'è che non va nella scuola in Italia, voglio dire come si diventa dottore con le lacune denunciate nell'articolo? Non oso immaginare in quali mani stiamo consegnando il paese.
Barionu, mi aspettavo qualcosa di più da te, in effetti una contravvenzione non la impugni e dall'avvocato ci devi veramente andare, in puri termini giuridici la contravvenzione è un reato punito con l'arresto o l'ammenda e si dibatte davanti ad un magistrato, sono contravvenzioni ad esempio:
La pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale di cui all'articolo 684 del codice penale o la somministrazione di bevande alcooliche a minori o a infermi di mente prevista dall'articolo 689 dello stesso codice o ancora la guida in stato di ebrezza (guida sotto l'influenza dell'alcol) punita dall'articolo 186 del codice della strada, tutti reati per i quali si può rischiare di finire in galera, almeno sulla carta.
Per Diego, la capacità di sintetizzare (forse io non la ho) a volte può essere causa di ilarità, ma è uno sport per dire più cose in un SMS (tra l'altro la prima "S" stà per Short=Breve).
Cagliari, almeno tu la prendi con filosofia e ridi, comunque converrai che la situazione
appare veramente assurda.
Ripeto, grazie a tutti.
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