Leggete e per favore se potete fate circolare il più possibile.... Poi ci chiediamo dove vanno a finire i nostri soldi!!! [}:)] [}:)] [}:)]
Politica scandali e polemiche
Rimborsi elettorali, la casta brinda Spende 110 milioni e ne riceve 503 La Corte dei conti ha scoperto spese «gonfiate» nelle elezioni 2008 ma i partiti festeggiano lo stesso Le urne sono un investimento per i politici: ogni elettore ha già dovuto sborsare 10,05 euro ROMA Sono stati 110 i milioni di euro spesi dai partiti per la campagna delle elezioni politiche dell'aprile 2008, metà dei quali usciti dalle casse del PdL: una cifra che sfidava la crisi incombente, ma che si è tradotta in un ottimo investimento. Infatti, i rimborsi elettorali ottenuti dallo Stato sono oltre quattro volte superiori, pari a 503 milioni, con una spesa di 10,05 euro per ciascun elettore.
Spese «gonfiate» È quanto emerge dalla relazione della Corte dei Conti che ha controllato i consuntivi delle spese elettorali di ciascun partito, e che ricorda che dal 1994 l'esborso dello Stato ai partiti è stato di 2,2 miliardi di euro. Una caratteristica evidenziata dai magistrati contabili è la tendenza a dichiarare spese elettorali maggiori di quelle poi verificate. La legge prevede due tipi di spese elettorali, quelle per i materiali di propaganda (spot, manifesti, poster) e le spese strumentali (viaggi, telefono, eccetera). Dai controlli della Corte dei Conti è emerso che è stato soprattutto il secondo tipo di voci ad essere "gonfiate". Per esempio il PdL ha dichiarato spese per viaggi e telefoni pari a 15.801.955 euro, mentre ne sono state accertate come effettive 652.712. Scostamenti ci sono anche in altri partiti come IdV (1.027.222 contro 16.010), Sinistra Arcobaleno (2.452.441 contro 12.808), Lega (802.316 contro 266.589), Pd (423.696 contro 398.397). Addirittura le spese di questo tipo del Partito Socialista accertate dalla Corte assommano a 0 rispetto a 1.016.144 dichiarato. All'Udc sono state accettate spese per soli 22.763 euro rispetto ai 4.814.816 dichiarati.
Costi in aumento Il motivo del gonfiamento delle spese rendicontate è nella stessa nella relazione della Corte dei Conti, che sollecita una modifica della legge in modo che il contributi sia «parametrato in stretto collegamento con la spesa sostenuta e contabilmente giustificata». È il timore di una modifica del genere a indurre i partiti a "gonfiare" le spese. Il meccanismo del rimborso legato al numero dei voti anziché alle spese, rileva la relazione, ha fatto lievitare i costi delle campagne elettorali, visto che comunque i contributi statali prescindono da essi e sono molto superiori. Questi poi sono aumentati nel corso degli anni: nel 1993 furono fissati in 1.600 lire da moltiplicare per ogni abitante, saliti nel 1999 a 4.000 lire per ciascun elettore; nel 2002 si è poi giunti addirittura 5 euro. Non paghi di ciò, in un emendamento al decreto milleproroghe del dicembre 2005 fu stabilito che le rate dei contributi venissero erogate anche se la legislatura finiva anticipatamente.
Partiti «Paperoni» E infatti attualmente i partiti stanno ricevendo sia i soldi delle elezioni del 2006 che quelle della tornata dell'aprile 2008. Il plafond per queste ultime elezioni ammonta a 503.094.380 euro, da pagare in cinque comode rate di 100.618.876 euro fino al 2012. La Corte riporta una tabella con la serie delle spese dei partiti nelle campagne elettorali dal 1994 ad oggi. Si parte da 36.264.124 del 1994, si passa per i 49.659.354 del 2001, per approdare ai 122.874.652 del 2006, e ad assestarsi ai 110.127.757 del 2008. Spese più che triplicate. Ma il gioco vale la candela vista l'entità delle somme in gioco. Il PdL nel 2008 ha speso 53 milioni, ma ne riceverà 206; il Pd a fronte di 18 milioni in uscita ne ha 180 in entrata, cioè dieci volte tanto; nelle casse della Lega piovono 41 milioni rispetto ai 2,9 spesi; in quelle dell'IdV 21 milioni contro 3,4; dalle casse dell'Udc sono usciti 15 milioni ma ne entreranno 25. E anche La Destra di Storace, seppur esclusa dal Parlamento, si consola con 6 milioni contro l'1,8 speso. Chi ha fatto male i calcoli sono stati Sinistra Arcobaleno e Socialisti. La prima ha speso 8,1 milioni e ne riceve 9,2, mentre i secondi vanno addirittura in perdita: 3,3 milioni volano via in spot e manifesti e i rimborsi sono solo 2,4. 2,253 miliardi di euro Nel complesso con la Seconda Repubblica, e cioè dalle elezioni del 1994, lo Stato ha versato ai partiti 2.253.612.233 euro, contro 579.004.383 di spese accertate. Il "guadagno" netto è dunque di 1.674.607.849 euro, una vera manovra economica. Più «rimborsati»: PdL e Pd Alle politiche 2008 i partiti più «rimborsati» sono stati i maggiori contendenti. Il PdL ha dichiarato 68 milioni di euro di spese, ma la Corte dei conti ne ha accertati "solo" 53; il rimborso comunque è di ben 206 milioni di euro. Il Pd ha dichiarato 18 milioni di spese, sostanzialmente confermati dalla magistratura contabile; il rimborso riconosciuto è stato di 180 milioni di euro. I «miracoli» di Lega e IdV Miracolosi gli esiti elettorali per Lega e Italia dei Valori, che hanno permesso ai due partiti di moltiplicare gli introiti. Il Carroccio infatti aveva speso 3,4 milioni (accertati 2,9) ma ne riceve ora oltre dieci volte tanto: incasserà infatti ben 41,3 milioni. «Miracolo» più limitato ma senz'altro significativo per Di Pietro: ha speso 4,4 milioni (accertati 3,4) e ne riceverà ben 21,6. Gli altri Meno «performante» l'esito elettorale per l'Udc: i centristi infatti avevano dichiarato 20 milioni di spese (accertate 15 milioni) e ne incasseranno 25,8; un guadagno «modesto» rispetto agli altri big del Parlamento. La Destra ha speso 2,4 milioni e ne riceverà 6,2, mentre il Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo può brindare: ha speso 880mila euro ma incasserà ben 4,7 milioni. Eppure c'è anche chi ha perso. La Sinistra arcobaleno infatti incasserà infatti solo 9,2 milioni a fronte dei 10,9 spesi, così come il Psi riceverà solo 2,4 milioni a fronte dei 4,4 spesi.
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