Svizzera: scaricare film e musica resterà legaleIl governo svizzero ha respinto la proposta del parlamento di inasprire le leggi in materia di pirateria digitale. Resta legale scaricare film e musica per uso privato.
Scaricare film, musica, giochi e programmi da Internet resta
legale, in Svizzera.
Il Consiglio Federale ha infatti respinto la proposta del Parlamento di modificare le attuali
leggi sulla protezione del diritto d'autore su Internet e contro la "pirateria".
Per il governo svizzero, deve rimanere
legale scaricare film, musica e programmi per uso privato, anche se
protetti da copyright.
A chiedere un'inasprimento delle leggi contro la cosiddetta pirateria, erano state l'
industria musicale e cinematografica che avevano poi trovato un piccolo sostegno anche nel Parlamento Federale. Il governo ha però bocciato la proposta, basandosi su un interessantissimo
rapporto sulla "pirateria" (scaricabile
qui) che richiama anche le indagini svolte negli scorsi anni in Olanda.
Nessuna crisi per l'industria musicale e cinematograficaUn terzo degli svizzeri sopra i 15 anni scarica regolarmente musica e film da Internet: si tratta, a parere del governo, del segno di un'
evoluzione delle abitudini dei consumatori che tuttavia non sta avendo nessuna ripercussione negativa né sulla produzione delle opere, né sui profitti dell'industria musicale e cinematografica. Dallo studio emerge che
non esiste nessuna reale prova che il download di opere protette dal diritto d'autore stia danneggiando l'industria musicale o cinematografica. Se infatti le vendite di CD e DVD sono diminuite praticamente della metà, questo calo è stato piu' che compensato dall'aumento delle vendite di biglietti per concerti e cinema, nonché dall'accresciuta distribuzione online legale delle opere in forma esclusivamente digitale. Pur essendo impossibile determinare con ragionevole certezza la quantità di opere scaricate da Internet senza il corrispettivo di una remunerazione diretta per i titolari dei diritti d'autore, il governo evidenzia come
dal 2005 la cifra d'affari dell'industria cinematografica e musicale non è affatto diminuita, ma è invece addirittura cresciuta.
Chi scarica da Internet, compra anche le opere originaliIl governo svizzero rileva inoltre che
sono proprio coloro che scaricano da internet musica e film anche i primi clienti dell'industria dell'intrattenimento ed i primi acquirenti di opere originali che restano comunque attrattive in ragione della loro miglior qualità audiovisiva.
Infatti,
la "pirateria" ha accresciuto l'interesse dei cittadini verso il cinema e la musica, contribuendo alla crescita dell'intero settore dell'intrattenimento.
Attualmente, in Svizzera scaricare film, musica ed altre opere protette da copyright per uso privato è legale. E' lecito anche condividere le opere in una "ristretta cerchia" di parenti amici e conoscenti.
E' invece punita con una multa la condivisione gratuita delle opere sulle reti p2p o con qualsiasi altro mezzo quando essa assuma dimensioni notevoli e sia rivolta ad un gruppo indefinito di sconosciuti.
Legale scaricare opere protette, illecito diffonderle ad un gruppo indeterminato di sconosciuti.Respinta nettamente anche la proposta di seguire il modello Hadopi adottato in Francia e definito dal governo svizzero "costoso e inefficace". E respinta anche la proposta di prevedere un
sistema di filtraggio dei siti internet per rendere inaccessibili i siti e le reti Internet che offrono illegalmente materiale protetto dal diritto d'autore: secondo il governo, imporre ai provider l'obbligo di filtrare l'accesso ai siti Internet o prevedere altre forme di censura costituirebbe anzitutto una gravissima limitazione della
libertà di espressione ed una violazione delle piu' basilari regole dello
Stato di diritto che impongono sempre l'autorizzazione di un tribunale per l'adozione di simili misure straordinarie. E' quindi semplicemente inconcepibile che lo Stato assegni ad un'azienda privata come un provider, l'obbligo di censurare una parte di Internet sulla base peraltro di indeterminati input provenienti da altre aziende private, quelle dell'industria dell'intrattenimento. Simili restrizioni o nuove e pesanti sanzioni penali sarebbero quindi sproporzionate, irragionevoli, contrarie all'evoluzione delle abitudini dei consumatori e oggi non necessarie.
Una lezione di civiltà giuridica ad un'Europa ostaggio dell'avidità dell'industria dell'intrattenimento.La decisione svizzera è in evidente contrasto con
gli sforzi, spesso goffi e disperati, posti in essere da molti governi europei, in primis la Francia,
per contrastare la cosiddetta pirateria digitale e proteggere i diritti di proprietà intellettuale. Nell'ambito di questi tentativi, a 360 gradi, oggi in atto in troppi Paesi europei, i governi tendono ad imporre ai provider obblighi e compiti che dovrebbero spettare solo ed esclusivamente a polizia e tribunali, forzando la mano delle regole giurisdizionali e autorizzando vere e proprie forme di censura inaccettabili in uno Stato di diritto. In questo senso, le forme di censura che i governi tentando di imporre alla libertà su Internet contrastano peraltro anche con le stesse regole dell'Unione Europea che, attualmente, non consentono ai governi nazionali
nessuna forma d'ingiustificato controllo o censura di Internet.
Del resto, in questo senso si è espressa settimana scorsa anche la
Corte Europea di Giustizia, stabilendo che
i giudici nazionali non possono imporre ai fornitori di accesso al web l'adozione di sistemi di filtraggio per limitare lo scaricamento di file protetti dal dirritto d'autore.
Per i giudici di Lussemburgo,
simili ordinanze sono illegali e contrastano col diritto europeo, poiché violano i diritti fondamentali di libertà e non sono compatibili con la direttiva europea in materia di commercio elettronico, risolvendosi in una indebita sorveglianza delle comunicazioni su Internet, vietata dalla legislazione europea.
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