Non perchè non si conoscesse dell'argomento..
ma perchè non se n'è mai discusso qui
http://www.laportadeltempo.com/news.asp?ID=5283Tra gli appassionati di misteri archeologici, quello dell'astronauta di Palenque è un vero e proprio mito incrollabile, incentrato su una misteriosa rappresentazione scolpita su una pietra tombale dagli antichi Maya, risalente al VII secolo D.C.. Si tratta di un OOPART, acronimo inglese che sta per Out Of Place Artifact, ossia un manufatto che non è collocabile nel contesto delle conoscenze scientifiche e tecnologiche dell'epoca a cui risale. La storia ha inizio nel 1952 quando alcuni archeologici che stavano lavorando al restauro di un tempio nel sito di Palenque, antica città Maya nel sud del Messico, scoprirono un passaggio nascosto che portava a una cripta sotterranea nella quale era custodita una tomba coperta da una pesante lastra di pietra. Sulla lastra era scolpito un complesso disegno che lasciò perplessi gli studiosi, in quanto sembrava raffigurare un antico astronauta ai comandi di una nave spaziale.
L'UOMO DEL FUTURO – La misteriosa raffigurazione diventò famosa grazie al libro Ricordi Dal Futuro pubblicato negli anni sessanta dallo scrittore Erich Von Daniken, sostenitore della teoria secondo cui civiltà extraterrestri avrebbero visitato la Terra in epoche remote. Altri scrittori contribuirono alla diffusione del mistero, tra questi Peter Kolosimo (pseudonimo di Pier Domenico Colosimo), vincitore del premio Bancarella del 1969 con il suo Non è terrestre. In effetti l'antica incisione presenta notevoli e sconcertanti somiglianze con una moderna navicella spaziale: la forma a bottiglia, l'astronauta seduto ai comandi, i motori. C'è perfino un accenno di fiamme e fumo proprio come nei razzi. Oltre ai libri, numerosi siti Web contribuiscono a perpetuare il mistero. Ad esempio su Roswell.it leggiamo: "Dentro il sarcofago fu rinvenuto Io scheletro di un uomo alto 1 metro e 73 centimetri... ertamente si trattava di un gigante se pensiamo che l'altezza media dei maya era sull'ordine del metro e 50 centimetri... il personaggio raffigurato porta un casco e guarda in direzione della prora. Le sue mani sembrano manovrare delle leve, la testa pare appoggiata su un supporto e nel naso penetra un inalatore. Inoltre, per finire, dalla parte posteriore della navicella fuoriescono delle fiamme...".
LA VERITA' - Siamo dunque in presenza di una prova schiacciante che la civiltà Maya fu visitata da astronauti extraterrestri? Questo spiegherebbe i numerosi e misteriosi miti e leggende che circondano l'antico popolo sudamericano... non fosse che la spiegazione è un'altra, e molto più banale.Innanzitutto l'individuo raffigurato nell'incisione è il re Pakal, morto nel 683, i cui resti sono verosimilmente quelli rinvenuti nel sarcofago. In secondo luogo, l'immagine, quasi sempre proposta in senso orizzontale, andrebbe vista invece in senso verticale: già questo semplice cambio di prospettiva porta ad apprezzare la figura sotto una luce diversa, che la rende simile a un totem. La risoluzione dell'enigma, però, fu fornita già negli anni settanta, quando gli studiosi scoprirono che la scultura era in realtà la somma di una serie di simboli singolarmente presenti in altre raffigurazioni nello stesso sito di Palenque. In particolare, si trattava di almeno cinque simboli distinti e chiaramente identificabili: l'uccello sacro Quetzal, il serpente a due teste, l'albero della vita, il Dio della morte e l'accesso al regno della morte. Nessuna astronave, quindi, ma una semplice giustapposizione di simboli sacri ai Maya, destinati a glorificare il re e a propiziare il suo passaggio nel regno dell'aldilà. Tuttavia, nonostante da più di trent'anni il mistero dell'astronauta di Palenque sia stato svelato e spiegato, esso rimane un caposaldo dei sostenitori delle teorie promosse da Daniken e Kolosimo.
(22 Febbraio 2010)
