Caro Aztlan, la mia posizione sul punto deriva sia dall'esperienza personale, sia dalle notizie che ho tratto principalmente dai lavori dei due maggiori proiettori astrali dei nostri tempi: William Buhlman ("Avventure Fuori dal Corpo" -
http://www.macrolibrarsi.it/autori/_william_buhlman.php) e Robert Monroe ("I miei viaggi fuori del corpo" che trovi anche in scribd
http://www.scribd.com/doc/15105862/ROBE ... aliberanet). Per esperienza diretta, quindi e dalle notizie reperite nei lavori che ti ho indicato, il Corpo Astrale soffre limitazioni piuttosto precise sia di spazio (non può andare dove vuole e l'accesso ai diversi piani è variamente condizionato), sia nel tempo come specifico di seguito.
In effetti e sull'impermanenza del Corpo Astrale puoi trovare notizie direttamente nella tradizione egizia, nella quale esso è assimilabile al Ka. Presso gli egizi era d'uso fare offerte al "Ka" del defunto in modo da garantirne la sopravvivenza dopo la morte. Ma non per sempre, giacché con l'intervento della Piccola Morte (o Seconda Morte) il Ka cessava d'esistere. Direi che l'aspetto più importante, almeno dal mio punto di vista, è che il Ka è mortale.
Accanto a queste notizie, poi, vi è la dottrina dei sette corpi presente nella tradizione teosofica che, tuttavia, è di formulazione ottocentesca (non che la Blavatsky non sapesse il fatto suo, ma insomma preferisco la tradizione egizia
![Caldo [8D]](./images/smilies/UF/icon_smile_cool.gif)
).
Per tutto quanto sopra ritengo le oobe un'esperienza limitante. Limiti del tutto assenti in ciò che Castaneda chiama Corpo Sognante. Tutto un altro paio di maniche anche rispetto alle profonde modificazioni che la sua ricerca e, soprattutto, la sua realizzazione induce nella real life (questo in riferimento all'osservazione, per me giustissima, avanzata da donnacinzia).