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 Oggetto del messaggio: Encelado, l'anello E e la magnetosfera di Saturno
MessaggioInviato: 29/03/2010, 08:42 
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Le immersioni di Cassini attraverso l'anello E di Saturno hanno contribuito a chiarire lo scambio di particelle di ghiaccio tra Encelado e l'anello E. Alcuni dei getti tenderebbero a ricadere sulla luna, altri verrebbero attratti dalla magnetosfera di Saturno.

Questa scoperta è stata effettuata dagli scienziati degli Istituti Max Planck di Fisica Nucleare, impiegando un rivelatore di polvere a bordo della navicella spaziale Cassini della NASA / ESA. Per ottenere queste informazioni, hanno confrontato i dati del modello con i dati misurati dalla sonda. La ricerca è pubblicata sulla rivista Icarus (2010, 206, 446-457).

La scoperta di un pennacchio proveniente da Encelado è stata una constatazione importante nella scienza planetaria del sistema di Saturno, in quanto Encelado è stranamente caldo e attivo. Il team di Cassini ha innovato il modo di osservare il pennacchio e le particelle, spingendo il veicolo spaziale oltre le sue finalità originali. Questo ha portato ad ottenere nuovi indizi su questa insolita luna e le sue conseguenze di vasta portata.

I recenti flyby di Cassini con l'anello hanno permesso di fare osservazioni dell'estensione verticale e della sua struttura. Le misurazioni di Cassini alle polveri, in particolare, hanno fornito dettagli sorprendenti a proposito dell'alimetazione di materiale dell'anello dai pennacchi di Encelado, secondo Sascha Kempf del Max Planck Institute for Nuclear Physics di Heidelberg. Kempf è l'autore principale di un articolo che descrive i risultati sulla rivista scientifica Icarus. Il lavoro si basa su nuovi modelli e sulle simulazioni delle analisi delle polveri dell'anello E. Gli autori dicono che alcuni getti pennacchio sono più forti di altri e le proprietà dei chicchi di ghiaccio che producono possono variare significativamente in base ai getti. La maggior parte delle particelle lanciate dalle bocche sono raccolte da Encelado nel giro di circa due orbite. Le particelle che sfuggono alla cattura potrebbero rimanere nell'anello E tra i 50 e i 400 anni.

Quando lo strumento a bordo di Cassini si trovò quasi verticalmente nell'anello E, gli scienziati hanno scoperto quello che si aspettavano, una distribuzione regolare, con una curva gaussiana o a campana di particelle come quelle trovate nell'anello Gossamer di Giove, con l'afflusso centrale e un diradamento nelle zone periferiche. Alcuni picchi imprevisti di dati sono stati attribuiti a normali fluttuazioni statistiche nella distribuzione delle particelle. Un esame più attento più dettagliato ha mostrato agli scienziati che l'attività di ogni getto si riflette nella struttura verticale dell'anello. Le punte rivelano che alcuni fori emettono più materiale rispetto ad altri.

I getti da ogni sfogo sono stati individuati anche a grande distanza da Encelado. Tracciando le traiettorie delle particelle di ghiaccio alle loro fonti, si è visto che il getto del Cairo Sulcus lancia in modo efficiente i chicchi di ghiaccio nell'anello E, mentre un minor numero di particelle provengono dal Bagdad Sulcus. Le simulazioni mostrano che le particelle più grandi di 0,7 micron, possono fuggire dall'anello E se la loro velocità iniziale, supera in modo significativo la velocità di fuga di 207 metri al secondo (680 piedi al secondo). Il nuovo modello dimostra inoltre che i chicchi di ghiaccio dei pennacchi non sono composti tutti da ghiaccio fresco. Indipendentemente dalle loro dimensioni, le particelle nevicano a terra per lo più attorno alle emissioni della regione sud polare striata ad una velocità di circa 0,5 millimetri (0,02 pollici) all'anno. In generale, la ricaduta di particelle è limitata a questa zona, secondo Kempf.
La distribuzione della superficie delle particelle di diverse dimensioni potrebbe essere causata da altri fenomeni come micrometeoriti o agenti atmosferici. Ci possono essere altri processi che determinano le dimensioni dei grani del terreno al polo sud. I piccoli granelli di ghiaccio potrebbero ricristallizzarsi o compattarsi, probabilmente in risposta al riscaldamento locale nei pressi degli sfiati.
Gli scienziati hanno scoperto che un certo ruolo sui pennacchi lo riveste anche il campo magnetico di Saturno, che potrebbe portare via i chicchi di ghiaccio di piccole dimensioni che sono più sensibili alla forza elettromagnetica. I più grandi, essendo più sensibili alla forza di gravità e tendono a ricadere su Encelado. Le particelle più piccole portate via dal campo magnetico vanno a far parte del gruppo di ioni d'acqua che dominano la magnetosfera di Saturno.

La ricerca della missione Cassini sta cercando di scoprire le le diverse interazioni tra la magnetosfera di Saturno, le lune e gli anelli. Le future misurazioni effettuate durante gli altri incontri quasi verticali attraverso l'anello potranno aiutare a valutare altre caratteristiche del getto e le loro variazioni. Secondo gli scienziati, la variazione nei colori dei getti, rilevabili dalle telecamere del visibile e gli spettronomi nell'infrarosso, potrebbero essere una chiave per svelare le dimensioni di chicchi di ghiaccio nel getto.

a cura di Artrhur McPaul

Link: http://nemsisprojectresearch.blogspot.c ... ra-di.html - http://www.sciencedaily.com/releases/20 ... 112917.htm


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MessaggioInviato: 29/03/2010, 13:44 
evidentemente saturno ed encelado vivono in perfetta simbiosi,saturno aiuta con il fattore effetto marea i geyser di enceladus di conseguenza le piccole particelle di ghiaccio vanno a rimpolpare l'anello E di saturno con ogni probabilita'tale anello dovrebbe proprio essere il risultato derivante dai geyser della luna saturniana


Ultima modifica di ubatuba il 29/03/2010, 13:47, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 22/04/2010, 07:01 
Encelado Rilascia Bollicine di Plasma

Le osservazioni di come la luna di Saturno, Encelado, interagisce con il suo ambiente mostra che rilascia un complesso pattern di ondulazioni e bollicine nella sua scia. Sheila Kanani, ha presentato risultati della sua ricerca al RAS National Astronomy Meeting in Glasgow il 14 aprile. Encelado si trova dentro la magnetosfera di Saturno, che è piena di particelle caricate elettricamente(plasma) che provengono sia dal pianeta che dalle lune. La sonda Cassini ha effettuato 6 sorvoli della misteriosa luna Encelado sin dal suo arrivo nel 2005. Il più vicino di questo ha portato la sonda a soltanto 25 km dalla superficie di Encelado, che gli scienziati credono copra un vasto oceano. Correnti riscaldate al polo sud della luna rilasciano pennacchi di materiale, composto di granuli di ghiaccio e vapore acqueo, nello spazio.

e misurazioni del Plasma Spectrometer(CAPS) di Cassini,(uno strumento che serve per la rilevazione e analisi del plasma) insieme a quelle del Magnetospheric IMaging Instrument(MIMI)che serve per la misurazione della magnetosfera, hanno mostrato sia la luna che i suoi pennacchi assorbono continuamente il plasma che gli corre accanto ad una velocità di 30 km al secondo, lasciando una cavità lungo la corrente. Inoltre, le particelle più energetiche che balzano su e giù nelle linee del campo magnetico di Saturno sono trascinate su, lasciando un vuoto più grande nel plasma ad alta energia. Il materiale da Encelado, sia gas che polvere, viene inoltre caricato e forma nuovo plasma.

Adesso Kanani insieme ad un team del Mullard Space Science Laboratory dell’università UCL, hanno scoperto delle punte strane nei dati provenienti dal CAPS che presentano un immagine complessa di raggiustamento del lungo corrente da Encelado.

Immagine
grafico della magnetosfera di Saturno

“Eventualmente il plasma riempie il vuoto lungo la corrente da Encelado, ma le nostre osservazioni mostrano che questo non avviene in maniera ordinata e liscia. Notiamo delle caratteristiche a punta nel plasma, che durano da circa qualche decina di secondi a un minuto o due. Pensiamo che queste potrebbero rappresentare delle bolle di particelle a bassa energia formato mentre il plasma riempie il vuoto da varie direzioni,” dichiara Kanani.

Da quando Cassini è arrivata su Saturno, ci ha insegnato moltissimo sul ruolo vitale ed inaspettato di Encelado nella magnetosfera di Saturno.
“Encelado è la fonte di gran parte del plasma nella magnetosfera di Saturno, con acqua ionizzata e ossigeno che hanno origine nei venti che hanno dato vita all’enorme circolo di plasma intorno a Saturno.Potremmo vedere anche come questo plasma interagisce con le altre lune, ma fino ad oggi abbiamo soltanto studiato Encelado abbastanza in dettaglio.” ha spiegato la Signora Kanani.

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... /#more-701 - http://www.ras.org.uk/index.php?option= ... 9&Itemid=2


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MessaggioInviato: 03/05/2010, 19:57 
Cassini Fornisce Nuovi Dati Riguardo La Gravità di Encelado

La sonda della NASA, Cassini, ha completato con successo la sua osservazione di 26 ore della gravità della luna di Saturno, Encelado, fornendo agli scienziati un enorme quantità di dati che potranno usare per creare modelli per capire meglio la composizione interiore e la struttura di Encelado.

Il sorvolo effettuato da Cassini, ha portato la sonda dritta nel pennacchio ricco di acqua che erutta dalla superficie del polo sud di Encelado. Il sorvolo è avvenuto ad una distanza di 100 km soli, tra il 27 ed il 28 Aprile.
Un collegamento stabile alla rete Deep Space della NASA ha permesso agli scienziati di Cassini di usare gli strumenti radio per misurare le variazioni nell’attrazione gravitazionale di Encelado. Analizzando i piccoli movimenti, gli scienziati cercheranno di capire se c’è un oceano o dei grandi laghi sotto la superficie di Encelado, specialmente nella zona delle cosi dette “Strisce Tigrate”, dove dalle fratture fuoriescono vapore acqueo e tante particelle organiche.

Immagine

I risultati di questo esperimento,inoltre, diranno agli scienziati se bollicine di ghiaccio più caldo nell’interno, si alzano verso la superficie come un vulcano. I strumenti radio sono stati fondamentali durante la missione, e sono serviti per mantenere puntata la sonda e controllarla. Gli strumenti ottici non erano puntati verso Encelado per la maggior parte del sorvolo, quindi abbiamo soltanto alcune immagini fatte dalla distanza.

La sonda Cassini di solito si affida ai propulsori per controllare l’altitudine durante i sorvoli come questo, ma questa volta ha spento i propulsori e si è basato soltanto sulle sue ruote a reazione. Usare i propulsori aggiunge effetto di accelerazione alla navicella, complicando le precise misurazioni necessarie per l’esperimento radio.

La missione Cassini-Huygens è una missione cooperativa tra NASA, ESA e L’Agenzia Spaziale Italiana. La sonda Cassini è stata progettata e assemblata dal Jet Proulsion Laboratory.

http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2010-145

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... -encelado/


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MessaggioInviato: 18/06/2013, 09:44 
Come riuscire a fotografare il fioco anello D di Saturno? La sonda Cassini ci è riuscita con questa immagine scattata ad Aprile, realizzata mentre la sonda e il pianeta ruotavano in sincronia l'uno con l'altra.


Si potrebbe dire che la scienza si nasconde nei dettagli. Lo dimostra questa recente immagine realizzata dalla sonda Cassini di uno degli anelli più flebili del pianeta Saturno, in cui i protagonisti sono le opalescenti particelle che formano il fantomatico anello D, ma anche alcuni segni verticali che rigano in modo parallelo e a prima vista misterioso la struttura. Dei segni dall'apparenza innocua, ma la cui esistenza può essere spiegata solo comprendendo a fondo come l'immagine sia stata realizzata.
Per tutti quelli che non riescono a immaginare altra spiegazione che dei pixel difettosi nella camera, iniziamo con il dire che l'immagine è stata catturata il 2 aprile 2013, mentre la Cassini distava 510000 Km da Saturno e puntava la sua Narrow Angle Camera, perfettamente funzionante, verso la parte illuminata degli anelli del pianeta, inquadrandoli da circa 8 gradi al di sopra del loro piano. Nella scala dell'immagine, ogni pixel mostra oggetti di circa 3km. Le strutture ben riconoscibili dell'immagine sono due degli anelli del pianeta, l'anello C (la striscia più luminosa sulla sinistra) e il fiochissimo e quasi invisibile anello D (sulla destra), il più misterioso tra quelli che circondano Saturno.
L'anello D è il più interno del sistema che circonda il pianeta ed è etremamente tenue in termini di luminosità. Ha una forma irregolare che cambia continuamente nel tempo, in cui sono visibili gli effetti di urti interni e altri fenomeni gravitazionali. La struttura assume le sembianze di una spirale corrugata in verticale, come la superficie del mare increspata da onde a ritmo crescente, che gli scienziati tengono d'occhio e continuano a studiare in dettaglio. Una struttura dai meccanismi fisici interessanti ma che, nella sua complessità, non permette di spiegare in alcun modo le strane righe parallele osservabili nell'immagine.
Spiegare queste misteriose presenze è molto più semplice di quanto non sembri e basta una semplice analogia con la vita quotidiana. Per questo, basta ricordare l'ultima volta in cui si è tentato di fotografare di sera e quanto, in queste situazioni, il soggetto debba rimanere molto più fermo che d'abitudine. Il motivo è che, in condizioni di poca illuminazione, è necessario realizzare delle immagini a lunga esposizione per raccogliere il più luce possibile dal soggetto.
Esattamente la situazione del fioco Anello D, inquadrato dalla camera della Cassini per tempi sufficientemente lunghi da poter catturare la poca luce emessa dalle sue particelle. Ovviamente, perché l'immagine non risultasse mossa, la sonda Cassini e il pianeta Saturno sono dovuti rimanere immobili uno rispetto all'altro durante la realizzazione della foto stessa, muovendosi quindi in modo sincronizzato.
A questo punto risulta chiaro che i misteriosi segni verticali che rigano l'immagine altro non sono che le strisce lasciate sulla fotografia dalle stelle sul fondo del cielo che si intravedono tra la polvere dell'anello, e che risultano apparentemente in moto rispetto al sistema formato dalla camera con il pianeta. Insomma, una prova tangibile delle mille difficoltà incontrate e superate nel realizzare una "semplice" immagine spaziale.

Fonte: MEDIA INAF


Immagine:
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30,27 KB

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... assini.txt


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