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MessaggioInviato: 23/04/2010, 21:02 
Traduzione della cosiddetta “Lettera di Oppenheimer ed Einstein”.

(Di "Paolog")

Immagine Immagine

Si tratta di una bozza di quella che avrebbe dovuto essere un documento firmato dai due insigni scienziati, che tratta di quelli che potrebbero essere i problemi derivanti dalle relazioni con altri esseri intelligenti di origine esterna alla Terra.

Naturalmente non è dato sapere se questo documento è la risposta a precisi quesiti oppure un’iniziativa spontanea dei due scienziati; personalmente propendo per la prima ipotesi, perché ritengo che se si fosse trattato di una iniziativa spontanea il documento avrebbe dovuto essere provvisto quantomeno di una idonea introduzione che ne descriva la motivazione.

Il documento ha tutte le caratteristiche che ci si può attendere da una bozza ovvero errori, scarabocchi con aggiunte a mano e parti non ben rifinite.

Fra gli errori quello che salta subito agli occhi è l’uso ripetuto del termine “celestrial” invece del corretto “celestial” (in inglese suonano praticamente uguali), mentre la parte non ben rifinita si trova a pagina 3, al secondo paragrafo del punto (a).

Ma quello che rende curioso ed interessante il documento è l’uso di termini abbastanza inconsueti quali prima di tutto l’uso ripetuto dell’aggettivo “celest(r)ial” per indicare qualcosa attinente allo spazio, oppure d’origine, spaziale o cosmica; in secondo luogo, l’utilizzo di tale aggettivo assieme ad altri termini per formare combinazioni raramente viste quali “celest(r)ial states”, “celest(r)ial nations”, “celest(r)ial peoples”, e addirittura “celest(r)ial astroplanes”.

Anche il contenuto del documento è interessante perché sembrerebbe implicare che il nostro pianeta sia visitato da esseri extraterrestri.

Combinando fra loro i due fattori di cui sopra, ovvero l’oggetto trattato e l’utilizzo di termini così inconsueti, il risultato è un documento che dà l’idea di essere stato scritto per rispondere a domande poste da chi si ha dovuto inaspettatamente confrontarsi con la realtà dell’esistenza di vita intelligente fuori del nostro pianeta, e del fatto che tali esseri alieni lo visitano.

Il contenuto della nota aggiunta sull’ultima pagina del documento, recante a mo’ di sigla le iniziali “VB” che dovrebbero essere del Dr. Vannevar Bush, supposto capo del supposto gruppo Majestic 12, indurrebbe a ritenere che il documento sia stato scritto su richiesta del Dr. Bush o del suo gruppo.

Se il documento è autentico, sarebbe la conferma che qualcosa di veramente grosso si è verificato nel 1947, un qualcosa che ha costretto ad agire rapidamente per cercare di far fronte alla nuova e inattesa condizione che vede l’umanità confrontata con la realtà dell’esistenza di altri esseri intelligenti e il nostro pianeta visitato da razze ad esso aliene.

Per mantenere il più possibile inalterato il documento anche nel suo aspetto grafico, ne ho volutamente riprodotto anche gli errori (compreso il “celestriale” al posto di “celestiale”), scarabocchi e aggiunte a mano.

Il documento si trova nella sezione dedicata ai documenti del gruppo Majestic 12 alla pagina http://paolog.webs.com/OppEin/OppEin.htm



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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MessaggioInviato: 25/04/2010, 10:14 
..è morocutti!!ahahahahah
..quello a cui alludevo piu' sopra..l'ingegnere!!
ho appena visto la sua foto sul topic di report.
..ahahah,troppo divertente,i post nn li ho neanche guardati
solo una letta veloce ma dai toni si capisce che dev'essersi superato.
dai ragazzi su..a parte l'orrore della visione di robi del genere,altro che alieni,ma parlare di sta gente come fossero interlocutori di dialogo è offensivo per la capacità di comprendonio umano.
è impossibile essere seri con gli sciocchi..dai
a questi livelli va buttata o in caciara o meglio sarebbe,perchè piu'divertente e giusto,in battute grasse da scompisciarsi dalle risate..e chechezz..ma che dicano quel cavolo che gli pare


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MessaggioInviato: 25/04/2010, 16:27 
No comment ...



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MessaggioInviato: 25/04/2010, 16:39 
Al Gore: Da Vicepresidente USA: "mai saputo di esistenza UFO".

(Pubblicato da Gordon Francis Ferri alle 09:20 in Current Affairs, Apr 10 25


Immagine


In otto anni trascorsi alla Casa Bianca da vicepresidente Al Gore non ha mai avuto notizie ufficiali di rilevamenti di Ufo.

Gore lo ha detto rispondendo a una curiosita' di Fabio Fazio nel corso della registrazione del programma 'Che tempo che fa'.

''Nel corso degli otto anni alla Casa Bianca - ha spiegato il premio Nobel per la Pace - ho avuto accesso alle informazioni tra le più riservate al mondo.

Se ci fosse stato un file segreto probabilmente me l'hanno nascosto, ma non e' cosi'. Io personalmente non ho mai avuto accesso a informazioni che potessero portarci a pensare che sia una cosa vera''.

fonte ANSA

http://mysterium.blogosfere.it/


MA AL ..."RAGAZZO", SARA' MAI VENUTO IN MENTE DI CHIEDERLO?



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MessaggioInviato: 25/04/2010, 18:16 
Mamma mia...e i documenti ufologici del FOIA dove li mette? tra le fantasie ufologiche?! poveraccio...


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MessaggioInviato: 25/04/2010, 19:57 
MENTRE QUALCUN'ALTRO ...


38000 CIVILTA' INTELLIGENTI FUORI DALLA VIA LATTEA?

Immagine

Ci sono civiltà intelligenti oltre la Terra e che potrebbero essere presenti
in un massimo di quasi 40 mila pianeti, in base a nuovi calcoli effettuati
da Duncan Forgan, un astrofisico presso l’Università di Edimburgo, in
Scozia.

La scoperta di più di 330 pianeti al di fuori del nostro sistema solare negli
ultimi anni, ha contribuito a ridefinire il probabile numero di pianeti abitati
da una qualche forma di vita, secondo un articolo pubblicato da Forgan
e apparso nella rivista “International Journal of Astrobiology“.

Studi correnti stimano che ci sono almeno 361 civiltà intelligenti nella
nostra galassia, e possibilmente al di fuori 38 mila.

Anche se ci sono quasi 40 mila pianeti con la vita, tuttavia, è molto
improbabile che venga stabilito un contatto con la vita aliena.

I ricercatori hanno stimato spesso la vita intelligente al di fuori della Terra,
ma si tratta di un processo all’indovinello, con stime che oscillano tra un
milione e meno di un pianeta con una qualche forma di vita.

“Si tratta di un processo per quantificare la nostra ignoranza“, ha detto
Forgan.

SIMULAZIONI

Nel suo articolo, Forgan riferisce di aver creato una simulazione di una
galassia simile alla nostra, che le consenta di sviluppare sistemi solari
sulla base di ciò che è noto dall’esistenza di pianeti al di fuori del nostro
sistema solare - chiamati esopianeti.

Questi mondi simulati alieni sono stati quindi sottoposti a tre diversi
scenari.

Il primo scenario si è basato sul presupposto che l’emergere della vita è
difficile, ma il suo sviluppo è facile. In questo caso, ci sarebbero 361 civiltà
intelligenti nella galassia.

Il secondo scenario afferma che la vita può nascere facilmente, ma la sua
evoluzione in vita intelligente sarebbe difficile. In queste condizioni, la
stima è che ci sono 31.513 altri pianeti con una qualche forma di vita.

Il terzo caso in esame riferisce la possibilità che la vita può essere passata
da un pianeta all’altro durante le collisioni di asteroidi - una teoria popolare
di come è nata la vita sulla Terra.

In questo caso, la stima è che ci sono 37.964 civiltà intelligenti.

IPOTESI

Se, da un lato, la scoperta di nuovi pianeti lontani e sconosciuti può
contribuire in maniera più precisa alla stima sul numero di pianeti simili
alla Terra, alcune variabili di questi calcoli continueranno ad essere
mera congettura.

Ad esempio, il tempo che intercorre tra la formazione di un pianeta
e la comparsa delle prime forme di vita, o fino a quando ciò porti
all’esistenza di vita intelligente, sono le principali variabili in una
ipotesi generale.

In questi casi, ha detto Forgan, dobbiamo continuare sul presupposto
che la Terra non è un’eccezione.

“È importante per noi il fatto che abbiamo costruito un quadro della
situazione,
che però è ancora incompleto“, ha detto l’astrofisico.

“Anche se ci sono forme di vita aliene, non necessariamente potremmo
entrare in contatto con loro, e non abbiamo alcuna idea della loro forma“.

“La vita su altri pianeti può essere molto varia come sulla Terra e non si può
prevedere come siano le forme di vita intelligenti provenienti da altri pianeti,
o come comportarsi con loro“, conclude.

Sintesi dal sito della BBC (in portoghese) http://www.bbc.co.uk/portuguese/ciencia ... s_ba.shtml

Fonte: http://centroufologicotaranto.wordpress.com/


http://blog.libero.it/uforicerche/6471915.html


Ultima modifica di Ufologo 555 il 25/04/2010, 20:13, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/04/2010, 12:28 
E poi c'è ...

Charles Bolden: LA NASA TACE SUGLI ALIENI

Immagine

L'amministratore della NASA Charles Bolden ha ammesso che per decenni sono stati i funzionari della NASA a tacere sugli UFO e sui visitatori alieni.
"Certo che sappiamo su di loro", ha candidamente rivelato ai media Bolden. "Ogni astronauta ha visto questi fenomeni. Hanno basi sulla Luna. Sono in tutti i posti! "
Bolden ha prontamente ammesso che la ragione per la quale gli Stati Uniti non ha inviato un'altra spedizione sulla luna è perché gli alieni non ci vogliono li.
Bolden ha tuttavia dichiarato che non vi sono esseri intelligenti che abitano le caverne su Marte, sulla luna di Saturno Titano ed Encelado e sulle lune di Giove Europa e Ganimede.
Bolden ha infine affermo che la NASA ha preso contatti con alcuni degli alieni.

Insomma un fiume in piena! Resta il dubbio più che lecito che siano state dichiarazioni provocatorie e scherzose. O forse...no.

http://www.ufoonline.it/



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UFO E GUERRE STELLARI

Immagine

Analisi di uno degli argomenti più tabù: l'impiego da parte statunitense di armamenti non convenzionali per l'abbattimento di Oggetti Volanti Non Identificati
Di Matteo Tenan

Nel corso della storia degli UFO alcuni di quelli rivelatisi solidi I.A.C. (Identified Alien Crafts ­ velivoli alieni identificati, N.d.R.) sono precipitati, in base a cause chiarite solo in pochi casi, per cui molti investigatori dubitano che alcuni di questi UFO-Crash siano effettivamente accaduti. E da un'analisi della casistica e delle teorie sulla propulsione degli UFO risulta abbastanza improbabile l'abbattimento di tali oggetti con armi a proiettili balistici convenzionali. Diverso, il discorso inerente l'abbattimento o il danneggiamento di un USO (Oggetti Sommersi non Identificati) poiché contro una grande massa di acqua a notevole pressione potrebbe rivelarsi inefficace il campo di forze che circonda l'apparecchio.

Uno dei metodi più plausibili di difesa contraerea potrebbe essere costituito da un trasmettitore di onde puramente energetiche e senza l'impiego di un proiettile materiale, inevitabilmente lento. Gli Stati Uniti avevano già varato dagli anni '40 il Progetto Joshua, che consisteva in un'arma acustica, ma si consideri che la maggior parte degli UFO, almeno quelli non in avaria, sembrano in grado di viaggiare a velocità supersoniche, rendendo inefficace tale tipo di arma nello spazio, perché le onde sonore hanno bisogno di un mezzo per propagarsi. Non intendiamo dibattere dal punto di vista morale sull'opportunità ed ammissibilità di un simile atteggiamento, limitandoci ad una trattazione tecnica e storica. In caso di pace con tutti i visitatori extraterrestri, un tale sistema difensivo potrebbe essere usato contro eventuali meteoriti e sarebbe meno pericoloso dello stoccaggio di armi nucleari.

Secondo le teorie di Wilhelm Reich, detenere elementi radioattivi è sempre pericoloso anche se in quantità minime e, comunque inferiori alla massa critica. Il presunto UFO crash di Aztec potrebbe rientrare in questo tipo di armamento, anche se ci sembra un incidente involontario e non un attacco deliberato, in base ai dati finora raccolti.

Dentro i Dischi Volanti

Nel 1947, forse proprio a causa dei numerosi avvistamenti ufologici, furono installati potenti radar ai quattro angoli del perimetro atomico del New Mexico. La zona comprende i Laboratori Nazionali di Los Alamos, il poligono di Alamogordo, la base aerea di Roswell ed il Centro Sperimentale dei Razzi di White Sands. Secondo alcuni studiosi, il radar deriva do un sistema progettato e costruito da Nikola Tesla nel 1935, ma venne rifiutato dai vari governi che facevano parte della Società delle Nazioni. Questo sistema aveva lo scopo di eliminare il rischio di guerre, impedendo il successo di un attacco a sorpresa ed era disponibile anche per gli Stati più piccoli e meno popolati. Consisteva in un apparato di rilevazione di eventuali invasori, aerei o navi, e di un raggio della morte che avrebbe distrutto i mezzi aggressori.

Si presume che da un componente dell'installazione di Tesla sia derivato il radar. Uno di questi quattro radar infatti era sperimentale e di enorme potenza, a tal punto che in seguito dovette essere smantellato in quanto nocivo per la salute degli operatori. Il 25 marzo 1948 un disco volante di circa 30 metri di diametro entrò nella zona "illuminata" dalle trasmissioni di uno dei radar. Scattò l'allarme rosso e anche gli altri tre radar furono puntati sulla traccia non identificata, mentre i caccia decollarono. La concentrazione di microonde trasmesse da tutti e quattro i radar sull'oggetto portò ad un sovraccarico del generatore di onde antigravitazionali, che si trovò impossibilitato a mantenere in volo l' UFO. Esso precipitò al suolo e gli addetti radar persero il contatto, mentre i piloti dei caccia comunicarono la posizione del relitto, facendo scattare le operazioni di recupero nella massima segretezza in base alle procedure militari entrate in vigore dopo gli eventi di ROSWELL.

Poco dopo il disastro furono informati il generale Marshall, Segretario di Stato ed il Dottor Vannevar Bush, numero due del MJ-12, mentre una squadriglia di elicotteri proveniente da una Unità speciale di base a Camp Hale, sorvolava il relitto. La famiglia di agricoltori proprietaria del terreno fu sequestrata per diversi giorni ed efficacemente convinta a tacere. Il capofamiglia, interpellato nel 1987, aveva ancora paura di ritorsioni e negò tutto, chiedendo l'anonimato. Entro le tre ore successive al disastro, per vie secondarie, erano giunti nella zona tre autotreni militari, contenenti il materiale indispensabile per l'intervento. Il personale recintò velocemente la zona ponendo severi cartelli che notificavano la confisca del terreno ed il divieto d'accesso.

Una volta accertato che il veicolo non era radioattivo giunse sul posto un'équipe di scienziati selezionata dal Dottor Bush, fra i quali: Lloyd Berkner (componente del MJ-12 e futuro componente della Commissione Robertson e della NASA), Jerome Hunsaker (componente del MJ-12), Charles A. Heiland (studioso del magnetismo), Robert Oppenheimer (tra i costruttori della prima bomba atomica), John Von Neumann (inventore delle memorie dei computer e presunto componente dell'équipe dell'Esperimento Filadelfia). Inun secondo tempo si recò sul posto anche Detlev Wulf Bronk, interessato alla parte più macabra del ritrovamento, i cadaveri che, secondo William Steinman e Wendelle C. Stevens erano 14, 16 secondo Salvador Freixedo.
Il disco era di metallo senza giunzioni ed aveva alcuni oblò che sembravano di un metallo trasparente. All¹interno si vedevano due creature della fisiologia presunta di Zeta Reticuli, alti circa un metro e venti centimetri. I corpi erano reclinati sui pannelli ed apparivano bruciati ed anneriti come se la temperatura fosse salita improvvisamente, forse grazie all'effetto delle microonde trasmesse dai radar, analogamente ai forni a microonde dei nostri giorni.

Il disco non era perforabile dai trapani dell'epoca. Uno degli scienziati prese a martellate un oblò e riuscì a scalzarlo dal suo alloggiamento. Quindi videro una leva e usando un ramo di pino a mo' di palo azionarono un pulsante e si rivelò un'apertura, attraverso cui gli esperti poterono entrare, rinvenendo altri corpi (12 o 14) bruciati. Frank Scully fece clamorose rivelazioni già nel 1950 nel libro "Behind the Flying Saucers", ma pochissimi ufologi lo presero seriamente in considerazione. Prova ne sia che, fino al 1978, l'argomento degli apparecchi alieni precipitati era un tabù, che rendeva suscettibili i sostenitori di tali teorie a varie forme di ridicolizzazione.

Il Progetto Montauk

Nel 1991 uscì negli Stati Uniti il libro Project Montauk, di Preston B. Nichols e Peter Moon, che suscitò un certo scalpore negli Stati Uniti. Montauk è l'estremità orientale di Long Island (Stato di New York) e prende il nome da una tribù di nativi. Gli autori sostengono che il progetto Montauk sia la continuazione dell'esperimento Filadelfia. Esso comprendeva diversi sconcertanti sviluppi che rientrano sia nell'alta tecnologia sia nel paranormale:

1) Il teletrasporto
2) Il viaggio nel tempo
3) Lo studio della memoria umana
4) Il condizionamento a distanza, contro la volontà del soggetto ricevente
5) Lo sviluppo di apparecchiature psicotroniche per aumentare le capacità di
sensitivi e soggetti dotati di poteri psichici
6) La materializzazione di oggetti da parte di sensitivi
7) La distruzione di oggetti e l'uccisione di persone a distanza.

Di certo vi è un enorme consumo di energia elettrica per ammissione dell'azienda elettrica LILCO (Long Island Lighting Company). C'è un generatore attivo situato presso un garage, ufficialmente adibito ad alloggiare le attrezzature per la manutenzione del verde pubblico, ma sproporzionatamente grande per tale funzione. Situato a Camp Hero, nel parco che appartiene allo Stato di New York, può erogare fino ad un massimo di 70 megawatt, anche se nel 1993-1995 ne produceva solo venti, comunque esagerati per dei lavori di giardinaggio. L'ipotesi di Nichols è che lo si impieghi per alimentare i consumi delle strutture sotterranee. Inoltre a Mountak verso il 1994 fu riattivata una centrale elettrica di emergenza da 100 Megawatt, una potenza secondo la LILCO sproporzionata per la fornitura ai piccoli centri di Montauk, East Hampton, etc., anche in caso di forte afflusso turistico.

Un altro fatto storico sicuramente provato ed inoppugnabile è l'ingiustizia perpetrata ai danni della popolazione di Montauk. Con un processo farsa iniziato nel 1908 venne fraudolentemente sottratta la terra ai nativi americani della tribù Montauk, dichiarati estinti il 9 dicembre 1910, in quanto incrociati con coniugi afro-americani e caratterizzati da una carnagione molto più scura dei "Pellerossa" puri. Non essendo abbastanza ricchi per permettersi buoni avvocati, dovettero accettare la sconfitta e fu così possibile costruire la base Aeronautica di Montauk, probabilmente anche un vasto complesso sotterraneo, sulla terra appartenuta ai Montauk, per loro sacra. Esiste il fondato sospetto che questo potenziale tecnico-scientifico e, all'occorrenza bellico, sia stato utilizzato anche contro gli alieni, in un'operazione di abbattimento UFO, non accidentale, ma deliberato. Lo riporta lo stesso Nichols, che afferma di aver lavorato per il Montauk Project e di esserne uscito negli anni '80, riuscendo a vincere il condizionamento psicologico cui era stato sottoposto.

Particelle e microonde

A pag. 117 di "Montauk Revisited" (Sky Books, 1994) Nichols afferma che nel 1989, quando lavorava per la BJM, una corporation appaltatrice nel campo delle installazioni elettroniche per la difesa statunitense, contribuì ad abbattere l' UFO che precipitò presso la Baia di Moriches, a Long Island. Nichols sostiene che, insieme ad altri tecnici e scienziati, trasmise determinate frequenze radio ad alta potenza che mandarono in tilt la guida antigravitazionale del disco, che cadde. Nella base Aeronautica di Mountak c'è anche un potente radar di grosso diametro, visto dagli autori per la prima volta nell¹estate 1993.
Stranamente, gli uccelli che si trovavano vicino al radar restavano immobili, anche quando Nichols e Moon li bersagliarono con dei sassi. Inoltre la videocamera di Nichols non funzionò nei pressi del radar, nonostante fosse adeguatamente schermata per le emissioni di microonde. Un sedicente addetto alle pubbliche relazioni della ditta Cardion, disse a Moon che si trattava di un radar sperimentale atto all'individuazione di natanti usati per il traffico della droga. Secondo Nichols, esperto in elettronica, a tal fine sarebbero bastati radar molto più economici, alla portata dei paesi del terzo mondo e già in commercio da anni.

Inoltre gli scrittori notarono la presenza di alcune strutture sotterranee al di sotto del radar e nelle vicinanze. Tra di esse c'erano i chiari segni di un ambiente circolare. Un fisico nucleare amico di Nichols espresse il parere che fosse un acceleratore di particelle. Quindi si potrebbe trattare di un radar che emette raggi composti da particelle subatomiche (molto spesso neutroni). Ciò significa che le emissioni di questo radar contengono molta più energia cinetica rispetto ai radar ordinari. Gli impieghi più probabili di questo radar sono:

1) L'abbattimento di oggetti volanti non identificati come amici, inclusi anche gli UFO e gli IAC;
2) L'emissione di onde di potenza insufficiente a danneggiare le strutture metalliche di un aereo o di una nave o il campo di forza di un UFO, dirette verso l'interno degli Stati Uniti per trasmettere messaggi direttamente al cervello delle persone, ottenendo un condizionamento della volontà altrui. Si tratta di emissioni abbastanza forti da provocare un certo numero di tumori nella popolazione.

Stando ancora a Preston Nichols, presso i Laboratori Nazionali di Brookhaven, a Long Island, si trova un enorme acceleratore di particelle, complesso che accelera i neutroni fino al 50% della velocità della luce, poi un condotto dirige le particelle verso un secondo anello più piccolo che si trova appena sotto il livello del terreno nell¹ex base USAF di Montauk. Nell'acceleratore (diametro di 625 piedi, circa 190 metri) i neutroni vengono portati a velocità prossime a quelle della luce, quindi vengono introdotti in un Klystron (amplificatore di particelle) che dà forma a dei "pacchetti" quantistici di particelle. Le particelle in tutto questo percorso sono sempre estremamente ricche di energia. Infine i "pacchetti" raggiungono uno specchio elettronico dotato di magneti di localizzazione che li trasmette contro l'obiettivo.

Queste particelle vengono convogliate in un raggio modulato sulla frequenza portante di 435 Mhz., paragonabile ad una specie di treno con vagoni che guidano le particelle verso l'obiettivo. Se tutto ciò corrispondesse a verità, questi apparati danno l'equivalente elettromagnetico di una mazzata contro il "target" nemico, un raggio capace di penetrare all¹interno del campo di forze che circonda un UFO e che fa parte del suo sistema propulsivo, molto più efficacemente di un laser. Esiste il fondato sospetto che questo armamentario sia stato utilizzato anche contro gli alieni, in varie operazioni di abbattimento di uno o più UFO.

Sotto processo

Negli anni tra il 1990 ed il 1995 Preston B. Nichols divenne membro del LIUFON e consulente per le questioni tecnico-scientifiche, oltre che amico personale di John Ford, presidente del LIUFON. Il 23/6/1996 i mass-media diedero notizia dell¹arresto di Ford, unitamente a Joseph Mazzucchelli, 42 anni e Edward Zabo, elettricista della Northrop Gunman Co, accusati di complotto per avvelenare mediante materiale radioattivo alcuni esponenti politici locali e incendiare la sede del Partito Repubblicano. Il piano quindi sarebbe proseguito con una specie di grottesco mini golpe locale per prendere il potere nella contea di Suffolk. Zabo avrebbe venduto a Ford quantità letali di un radioisotopo rubato dall¹installazione Northrop.

Il procuratore James M. Catterson all'epoca paragonò i tre sospetti a Saddam Hussein, agli attentatori del World Trade Center (il primo attentato) e di Oklahoma City. Catterson cercò di dimostrare che i tre componenti del LIUFON erano psicopatici, ad esempio, nel caso di Ford, in quanto aveva scritto e spedito ai soci LIUFON un bollettino in cui si affermava che nel 1995 le foreste di Pine Barrens erano state incendiate a causa della caduta di un enorme UFO. Nella circolare si affermava anche che agenti di polizia della contea e dell'FBI avevano appiccato diversi incendi per distrarre l'attenzione della gente ed attuare il cover-up; inoltre, Mazzucchelli era stato avvertito di un complotto di agenti governativi per ucciderlo con il benestare della polizia locale. Anche la Northrop e il Ministero della Difesa avevano aperto due inchieste.

I tre indiziati si proclamarono innocenti. L'unica prova a carico presentata dal procuratore era una raccolta di intercettazioni telefoniche molto confuse, in cui sarebbe stato delineato il complotto. Nel novembre 1997 è stata emessa la sentenza: internamento in manicomio a tempo indeterminato non inferiore ad un anno per John Ford e pene minori per gli altri due.


Il caso Victorian

Un argomento che gli scettici accampano per demolire le nostre ricerche in questo campo così delicato, è che gli apparati militari del mondo non perdono tempo con tali balordaggini. In realtà, i ministeri della difesa di tutto il mondo si occupano dei fenomeni extraterrestri fino alla paranoia. Sulla rivista "Lobster" n° 32 pag. 30-32, vennero esposte da Armen Victorian alcune vicende da lui vissute in prima persona. Victorian (sulla cui figura di recente si sono intrecciate ampie discussioni soprattutto in seno agli ambienti ufologici britannici, N.d.R.) è un britannico di origine armena, ufologo indipendente, politologo e teorico delle cospirazioni, spesso in contrasto con gli altri ufologi.

Victorian riportò varie informazioni a suo dire da lui ricevute dal NORAD (North American Air Defense, con sede in un bunker a Colorado Springs, proprio dove Tesla condusse alcuni suoi esperimenti). Secondo Victoria, dopo il 17/12/1969, con la chiusura del BLUE BOOK, grazie alla Commissione Condon, gli UFO vennero stati rinominati e riclassificati come:

UCT - UNCORRELATED TARGET o UTR - UNCORRELATED TARGET REPORT (Obiettivo Non Correlato ad origine conosciuta) se si trova all'interno dell'atmosfera terrestre.
UCE - UNCORRELATED EVENT o UER - UNCORRELATED EVENT REPORT (Evento non correlato ad origine conosciuta) se si trova nello spazio esterno.

Il termine "Target" non deve far pensare ad una campagna pubblicitaria, bensì ad una potenziale pericolosità e quindi ad un possibile tentativo di distruzione dell'intruso da parte americana. Ciò smentisce le conclusioni di Condon, secondo cui gli UFO non costituivano e non costituiranno mai motivo di interesse per la difesa (lettere del NORAD allo scrittore del 13/11/1995 e 19/12/1995 e dell'U.S. Space Command del 28/4/1993 e 7/4/1994). Inoltre Victorian si recò a Washington nel 1996 e l'ONI (Office Of Naval Intelligence) lo indirizzò presso un piccolo edificio non lontano dal Pentagono, la Pentagon House, di proprietà del Dipartimento della Difesa USA. I funzionari a colloquio con Victorian dissero che ufficialmente non si occupavano di quelle cose, ma che ufficiosamente erano immensamente interessati a qualunque rapporto o informazione grezza che lui fosse in grado di fornirgli, nonostante fosse un civile e privo di una rete stabile ed affidabile che un centro ufologico organizzato potesse garantire.

Appare ancora una volta evidente la condotta menzognera e disonesta di Condon, e risulta molto ridicolo il cover-up perdurato per oltre 50 anni, se gli apparati della difesa nordamericana conversano esplicitamente su corrispondenza non classificata e per di più con un giornalista riguardo all'argomento tabù per eccellenza: UFO e visite extraterrestri. Per concludere, nel 1992 a Houston, in Texas, l¹ufologo e pilota civile americano Ron Madley è riuscito ad ottenere, grazie alla ottusità di James Oberg, braccio destro di Philip J. Klass, sei spezzoni di filmati della NASA, seminascosti nel centro Goddard. In queste riprese si vedono i cosiddetti "ciottoli brillanti" sparati contro gli UFO, oltre a quello ottenuto da Richard Hoagland nel 1992 (uno dei sei era già stato ottenuto da Hoagland nel 1991). In questa trattazione ho volutamente trascurato tali filmati, ritenendoli afferenti a sistemi poco efficaci e tecnologicamente obsoleti.

FONTI BIBLIOGRAFICHE
SALVADOR FREXEIDO: "STORIA DEL FENOMENO UFO" (IGNOTO N° 5), HOBBY & WORK 1993
COL. WENDELLE C. STEVENS & WILLIAM S. STEINMAN: " UFO CRASH AT AZTEC", STEVENS 1987
PRESTON B. NICHOLS & PETER MOON: "PROJECT MONTAUK", SKY BOOKS 1992
PRESTON B. NICHOLS & PETER MOON: "MONTAUK REVISITED", SKY BOOKS 1994
PRESTON B. NICHOLS & PETER MOON: "PYRAMIDS OF MONTAUK", SKY BOOKS 1995
PRESTON B. NICHOLS & PETER MOON: "ENCOUNTERS IN THE PLEIADES", SKY BOOKS 1996
THE NEW YORK TIMES, 23/06/1996
LOBSTER N° 32, 1997.
VARI FILES DA INTERNET

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6027



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The Eerie Silence.

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Parla Paul Davies
Pubblicato da Arthur McPaul lunedì 26 aprile 2010


Siamo soli nell'Universo?
"The Eerie Silence", un nuovo libro del ricercatore SETI, Paul Davies, offre uno sguardo fresco e ponderato a questo entusiasmante enigma.
Il celebre fisico Enrico Fermi si pose questa domanda oltre 60 anni fa, postulando il tristemente noto "paradosso di Fermi", in cui le distanze tra una civiltà e l'altra, vieterebbero il contatto diretto. Considerata la vastità dell'universo, se davvero la vita fosse diffusa in tutto il cosmo, perché non abbiamo ancora trovato alcuna prova della sua esistenza?


Paul Davies è un fisico presso l'Arizona State University's ed è presidente del progetto SETI per la ricerca di intelligenze extraterrestri. Nel suo nuovo libro, "Il misterioso silenzio" (The Eerie Silence) ci racconta dei vari sforzi compiuti dall'uomo per contattare gli alieni e illustra come dopo le recenti scoperte esobiologiche, si sia fortemente diffusa l'idea che la vita debba essere cosa assai comune nell'Universo.
Centinaia di pianeti extrasolari sono stati individuati in orbita attorno a stelle lontane, con caratteristiche simili maggiormente a Giove piuttosto che alla Terra, forse a causa dei mezzi di rivelamento, incapaci di trovare pianeti più piccoli di tipo roccioso. Con i nuovi super telescopi terrestri e spaziali sarà forse nei prossimi anni scoprire mondi simili alla Terra nella nostra Via Lattea.
Alcune recenti scoperte di forme di vita estremofile, sulla Terra, rendono più entusiasmante la ricerca, testimoniando come la vita sia possibile anche in luoghi totalmente inospitali che un tempo sarebbero stati scartati dalla ricerca.


Per i fisici, la vita sembra essere sorta per un colpo di fortuna, senza alcun orchestratore, nessun coreografo a dirigere l'esecuzione, senza lo spirito nel corpo, nessuna volontà collettiva, nessuna forza di vita, ma solo atomi senza cervello unitisi in molecole da casuali fluttuazioni termiche. Eppure il prodotto finale è una forma squisita e altamente ordinata. Anche i chimici, che hanno familiarità con i poteri stupefacenti delle trasformazioni molecolari sostengono che la vita ha un qualcosa di speciale dentro di sé. George Whitesides, Professore di Chimica all'Università di Harvard, scrive, "La vita è un qualcosa di assai notevole. Come reazioni chimiche in natura non esiste nulla di simile".


Secondo Davies non c'è nulla nelle leggi della chimica o della fisica per indicare la vita è un risultato inevitabile, o un imperativo cosmico. Egli nota che non c'è regolarità matematica alla vita, mentre "le sequenze chimiche sembrano del tutto casuali." Eppure, la vita ha un forte senso di ordine, dal momento che la riorganizzazione delle sequenze chimiche può capovolgere l'intero sistema.

"Così la casualità e il derterminismo altamente specifico, o addirittura anzi unico, in qualità cosi particolari è assai difficile da spiegare con le leggi fisiche", scrive.

Le leggi biologiche dell'evoluzione potrebbero aver giocato un ruolo importante per l'origine della vita, perché tutto quello che è teoricamente necessario per andare avanti è la replica delle informazioni con il DNA, anche se le prime molecole non avevano la replicazione delle informazioni e utilizzavano meccanismi molto differenti. L'intima origine della vita a partire da materiali non viventi è ancora un mistero, Davies ha detto che la vita può essere un possibile esito di complessi sistemi di auto-organizzazione. Proprio come colonie di formiche, il mercato azionario e di Internet, la vita può derivare da una legge di complessità crescente che si verifica in determinate circostanze.

Per scoprire se la vita è stato soltanto un incidente bizzarro accaduto solo sulla Terra, abbiamo bisogno di cercarla altrove. Per Davies che vi è stata solo una missione spaziale che ha avuto in questo senso successo: la missione Viking della NASA. "I media tendono a presentare tutte le esplorazione di Marte, nell'ambito della ricerca per la vita, ma questa è soltanto disinformazione", scrive. "E' vero che alcune missioni esplorative hanno cercato l'acqua su di Marte, ma gli esperimenti biologici miratia scoprire la vita, mancano da oltre trent'anni nelle missioni della NASA.


Molti scienziati pensano gli esperimenti effettuati dal Viking non hanno trovato alcuna prova di vita, anche se alcuni, tra cui Gilbert Levin, che ha progettato l'esperimento Labeled Release, contestano questa conclusione. Anche se dovessimo trovare vita su Marte questo non ci direbbe se esiste la vita più molto lontano, dato che la Terra e Marte hanno spesso scambiato tra loro materiali meterorici e anche la vita microbiotica.


Per rispondere alla domanda, abbiamo bisogno di trovare le prove per la vita su un pianeta lontano. Tuttavia, Davies, dice un altro modo per dimostrare che la vita non è soltanto un incidente raro, sarebbe quello di trovare un tipo completamente differente di vita sulla Terra.

"Se la vita ha iniziato più di una volta sulla Terra, potrebbe averlo fatto anche su altre parti nell'Universo", scrive Davies. "Se c'è qualcosa di molto particolare del nostro pianeta, è inconcepibile che la vita avrebbe avuto inizio due volte su un pianeta simile alla Terra".

Tutta la vita sulla Terra può essere collocata su un diagramma chiamato "albero della vita", che indica come i diversi organismi possono essere fatti risalire ad un antenato comune. Ma una biosfera ombra dovrebbe essere composto di vita che non avrebbe avuto un posto sull'albero. Davies scrive:


Se si esamina l'interno di un microbo, è probabile che troverete le stesse cose - il DNA, le proteine, i ribosomi - come li si trovato in voi e me. Almeno, questo è quanto finora scoperto. Ma i microbiologi hanno appena scalfito la superficie del regno microbiotico. Il nostro mondo è letteralmente brulicante di piccoli organismi. Un solo centimetro cubo (0,061 pollici cubici) di suolo potrebbe contenere milioni di specie diverse da aggiungere a quelle conosciute e la stragrande maggioranza non sono state ancora classificate e tanto meno analizzato..."


Gli scienziati studiano i microbi nelle forme a noi conosciute, ma altre differenti potrebbero passare completamente inosservate perché i test non sono fatti per rilevarle. Davies afferma che nuovi test dovrebbero essere sviluppati per vedere che cosa potrebbe esserci di nascosto proprio di fronte ai nostri occhi. Gli astrobiologi spesso dicono che la vita complessa può essere rara nell'universo, ma la vita microbica è probabilmente abbondante. Essi motivano tale presupposto basandosi sulla storia della Terra, perché la vita semplice iniziata in tempi relativamente brevi qui, forse già 500 milioni di anni dopo l'origine della Terra, ma la vita multi-cellulare compare molto più tardi. Le prime testimonianze nei reperti fossili di vita multicellulari risalgono a circa 2 miliardi di anni fa, circa 2,5 miliardi di anni dopo la formazione della Terra. La storia della vita sulla Terra è per lo più fatta di singole cellule.

Anche se la vita complessa fosse trovata altrove, potrebbe essere intelligente? Con "intelligente", spesso, si intende la capacità di una specie vivente di saper utilizzare la scienza per indagare l'Universo. Davies utilizza coraggiosamente il L'equazione di Drake stimare ci potrebbero essere 10 mila civiltà nella galassia in grado in questo in momento di comunicare con le onde radio.


"In questo momento la comunicazione interstellare è limitata non solo la distanza, ma dal tempo, se onsideriamo civiltà aliene che vivono a migliaia di anni luce di distanza. Davies sottolinea che se fossero in grado di vedere la Terra con i telescopi, non ci vedono come siamo oggi, ma come eravamo nell'anno 1010 AD - molto tempo prima dell'invenzione delle onde radio. E poichè la tecnologia radio umana è sviluppata da soli circa 100 anni, ci vorranno altri 900 anni affinchè i nostri primi segnali radio li raggiungano.

I segnali di comunicazione sulla Terra sono ora in gran parte inviati da fibre ottiche, piuttosto che dalle lunghezze d'onda radio e per Davies non c'è nessuna ragione per pensare che civiltà avanzate aliene utilizzino ancora queta tecnologia. Invece, egli suggerisce, che potebbero utilizzare i neutrini, a diverse lunghezza d'onda, o un sistema tipo internet a livello galattivo. Potremmo anche trovare indizi di tecnologia aliena vicini a noi come le nanomacchine, o le microsonde aggrappate al DNA. Davies pensa che la ricerca SETI dovrebbe essere ampliata per includere queste ricerche ed è anche opportuno cercare traccie aliene nello spazio che indicano avanzati progetti di ingegneria mineraria o addirittura discariche di rifiuti.


Un problema con le nostre ricerche precedenti, dice Davies, è tendiamo a cercare gli alieni secondo i comportamenti e le motivazioni umanee. Egli è particolarmente critico sui precedenti tentativi di invio di messaggi per gli alieni. I fonografi a bordo della sonda Voyager 2, con i saluti in 55 lingue, così come la musica, il canto degli uccelli, e altri suoni dalla Terra, che egli le trova "una trovata inutile". Davies è altrettanto sprezzante dei messaggi sulla Pioneer 10 e 11, che raffiguravano le figure umane del maschio e della femmina (con la mano del maschio sollevato in segno di saluto), e il nostro Sistema Solare e la sua posizione nella galassia. [vedi immagine in basso]

Immagine

Questa immagine può essere inutile per quanto concerne la segnalazione agli alieni, ma la dice lunga sugli esseri umani. Un breve messaggio di una comunità sconosciuta, presumibilmente straniero dovrà riflettere le cose che riteniamo più significativo su noi stessi. Il quadro è dominato dalle forme umane, ma la nostra forma fisica è probabilmente la cosa meno importante da comunicare. E 'quasi del tutto irrilevante sia sul piano scientifico e culturale. La mano alzata è il massimo dell'assurdità, un manierismo culturale, che sarebbe del tutto incomprensibile a un'altra specie, in particolare ad una che potrebbe non avere gli arti.


Invece, per Davies i nostri messaggi dovrebbero essere basati sulla matematica, preferibilmente contenenti equazioni che descrivono la nostra conoscenza delle leggi dell'Universo. Solo più tardi dovremmo condividere le informazioni più peculiari. Se mai dovesse avvenire un contatto, la società umana cambierebbe per sempre. La religione sarebbe particolarmente colpita fra tutte. Ma in una ironica autocritica riconosce che anche il SETI stesso è stato descritto come una religione, dal momento che è guidato dalla fede, piuttosto che dalle prove. Tuttavia egli sostiene che anche la sterile caccia agli alieni dopo un milione di anni di ricerche, non sarebbe una prova assoluta che non essi esistono. Come scienziato, Davies ha detto che non sarebbe sorpreso se la vita sulla Terra si rivelasse del tutto unica. Questa prospettiva solitaria lo rende inquieto, ma osserva anche questo sarebbe un silenzio d'oro, perché la vita sulla Terra sarebbe ancora più preziosa.
Eppure, questo silenzio sulla vita aliena è una ragione sufficiente per continuare a cercare, dice Davies. Bisogna aprire tutte le possibilità nella nostra ricerca con gli stranieri a disposizione finchè prima o poi arriverà la risposta che tanto stiamo cercando.


Adattamento a cura di Arthur McPaul


Fonte: http://www.astrobio.net/index.php?optio ... il&id=3461:

http://nemsisprojectresearch.blogspot.com/



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Zoomate, c'è da perdere la testa!

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IL GRANDE LAVORO DI INTERPRETAZIONE DEI COLORI DEL "TEAM LUNEXIT"


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